Al cuore del veleno

Cadeva pioggia incessante da diversi giorni a Sobir, dove i più fortunati cercavano rifugio nelle abitazioni calde, uscendo dai locali chiusi e riparati solamente per strette necessità. I più sventurati, costretti per lavoro o per una triste mancanza di denaro, erano coloro che maggiormente si potevano ritrovare tra le strade della capitale. I messaggeri erano tra coloro che non potevano trovare asilo nei luoghi chiusi, se non per soste doverose o brevi momenti durante la consegna di lettere salvate alla ben e meglio dall'acqua persistente.

Uno tra tutti quei poveri corrieri, un umano dall'aspetto piuttosto giovane e dai folti capelli riccioluti, si diede coraggio per affrontare il suo prossimo lavoro: la consegna di una speciale lettera al palazzo. Un incarico molto semplice, non avrebbe dovuto parlare con nessuno di importante, solamente consegnare la missiva a un membro della servitù e poi andarsene.
Piuttosto semplice davvero, ma la pioggia rendeva un po' difficile portare il piccolo carico sano e salvo a destinazione.

Questo però, è il problema di un altra persona. Di un momento già passato e di cui qualcuno conosce già la risposta. Il giovane ragazzo riuscì a compiere la sua piccola impresa un'ora fa, un tempo più che sufficiente per far passare la lettera di mano in mano, fino a farla raggiungere ancora intatta quelle del destinatario.

Mani che avevano conosciuto la battaglia, la morte e la vita stringevano ora la lettera. La ceralacca su di essa rotta, il contenuto illuminato dalle candele tremolanti della stanza. Hanalei Adesh't Durilel era sola quando una lettera, con un simbolo di una farfalla nella cera indurita, le venne portata al suo cospetto.

Cara sorella, è passato molto tempo da quando ci siamo incontrate.
Le notizie che giungono sin qui a Mater Siderum mi permettono di sapere come stai e di cosa stai compiendo assieme a Drakar Ny'lor.
Questo però non basta, non a nostra madre e nostro padre. Tutti noi vorremmo rivederti, risentire la tua voce, così come desidereremmo conoscere tua figlia.
Per favore sorella mia, accogli la nostra richiesta. Vi apriremo un canale sicuro per la città, qual ora ricevessimo una tua risposta positiva.

Pryiah Durilel

Chiamo a raccolta, » Fyan
- Procedi pure come vuoi

A risposta decisa e metta per iscritto, seguirono giorni di attesa per la prossima lettera dalla sorella, ancora non così diversa da un parente lontano e sconosciuto. Era forse quello un ramo d'ulivo, una mano amica, al fine di trovare un luogo comune per riconciliarsi dopo un'intera vita di assenze?
Per quello, neanche Hanalei in persona poteva dare una risposta concreta, ma poteva scoprirlo da sola. Una nuova lettera giunse a palazzo, nuovamente da Mater Siderum e con essa, indicazioni sul raggiungere il confine con le terre, ora tristemente lande di solo deserto, che decretavano l'inizio dell'Iss'est. Da lì in poi era stato predisposto un particolare mezzo, adatto per attraversare con maggiore sicurezza le pericolose terre.

A viaggio predisposto, alla regnante non bastava che portare con sé la giovane figlia, oltre che invitare il suo consorte a quella particolare riunione di famiglia.
Il potere di governare un'intera nazione però, creava una certa difficoltà quando entrambe le figure importanti risultavano assenti. La mancanza del famoso e ben conosciuto Drakar, non era un problema così grosso quando la sua amata consorte rimaneva a vegliare sulle genti; ma la mancanza di entrambi? Era un grosso problema, viste le discordie con alcune nazioni.
Il semidio per quest'occasione era costretto a rimanere nella sua terra, dove chi tra nobili e meno fortunati stava chiedendo la sua autorità e attenzione. Al suo posto però, venne scelta un'altra persona da affiancare e vegliare sulla sorte di Hanalei e Qesiraë, obbligata per lo più a prendere il posto del drow in quel viaggio.

L'iniziale duo, poi divenuto trio, partì successivamente alla volta di Mater Siderum, grazie ad una carrozza su cui v'era inciso il simbolo stesso dei Ny'lor. Solamente un incauto avrebbe provato a disturbare un veicolo simile, rischiando la propria vita inutilmente per derubare due tra i più potenti in tutta la nazione.
Lo stemma sulla carrozza infatti, permise una traversata del territorio di Nyloria in tranquillità, per lo più rotto dalla naturale agitazione che una bambina come Qesiraë poteva avere alla sua età.

Mancavano ancora pochi chilometri al punto di incontro, dove avrebbero dovuto prendere un mezzo più adatto per la rischiosa attraversata. Hanalei era stata informata che procedere tramite dei tunnel, poteva essere più sicuro contro la Piaga, ma non contro gli eterni ed ostili abitanti del Sottosuolo.
Ecco perchè era necessario portarle fino alle sezioni ancora controllate dagli abitanti di Mater Siderum, più vicine alla città, ma con l'inconveniente di doverli far passare tra le terre colpite dalla Catastrofe.

Il suono di uno sbadiglio, seguito dal movimento di lunghi arti addormentati al fine di renderli nuovamente attivi, ruppe qualsiasi silenzio meditativo o creato da un momento di totale rilassamento.
«Perlabella, dimmi che siamo arrivati o che mancano solo cinque minuti. Le mie gambe mi stanno uccidendo... e in nessuna possibile maniera divertente!» si lamentò l'accompagnatrice scelta e obbligata per quel viaggio.
A quanto pare la inaffidabile barda e trasformista Shauri, era stata selezionata per prendere il posto di Drakar. Un'idea che per molti poteva essere discutibile vista la sua natura imprevedibile, ma ad esclusione del semidio e di Hanalei, l'altra dorw era ancora una delle poche persone a cui poteva essere affidata temporaneamente la futura piccola erede.

- Role libera fino al raggiungimento del cambio di veicolo.

【 SHAURI HELVIATH 】

Drow | Bardo (Uomo dei Sogni) - Maestro Spia | LV 10 | CN | Scheda | DICE ROOM

Il pisolino che si era concessa non aveva fatto altro che lasciare della spia altra sonnolenza, benché la natura dei drow mancava di un vero e proprio sonno.
La notizia poi che non fossero ancora arrivate al cambio, portò un sospiro rassegnato nella donna più alta, non volendo azzardare a fare dell'altro per non svegliare la più piccola tra loro. Non per un gesto atto a fin di bene, quanto più per non aumentare il suo carico di sopportazione.

«Uhm... questa "Priya" è affidabile con le sue parole?» domandò Shauri, usando un tono scettico alla spiegazione fornitale; «Il Vecchio mi ha detto che dovrebbe essere tua sorella, ma da come pronunci il suo nome, è come sentire menzionare la persona che ti sta simpatica, ma ci hai parlato una volta e di sfuggita» aggiunse successivamente.
La barda non usava quasi mai del tatto per rivolgersi ad argomenti riferiti alla famiglia, né quella di altri e né la sua. Il modo con cui era stata cresciuta così come l'educazione impartita in alcuni ambienti del Sottosuolo, portavano a considerare i propri parenti tanto alleati quanto nemici.

Probabilmente i drow che avevano deciso di allontanarsi dalla loro gente, per essere "più di Superficie", avevano abbandonato quel tipo di visione. Shauri però sapeva che Hanalei non era cresciuta con loro, aveva una visione più da elfo su queste cose, grazie alla sua madre adottiva.
«Spero che il mezzo promesso sia abbastanza resistente, viaggiare laggiù in Superficie può essere una condanna ora» parlò poi, riallacciandosi alle parole dell'amica. C'era un motivo se la spia considerava molto più sicuro passare nelle gallerie sotterranee, ma non perchè conoscesse le vie più sicure e legate ai suoi alleati. Laggiù la Piaga poteva essere confinata con crolli strategici, bloccando l'afflusso di aria e creature verso le zone ancora incontaminate.

«Se torniamo poi con tre braccia più a testa, non credo che il Vecchio me la possa far passare liscia» commentò, poggiando la testa pigramente su una parete della carrozza. «Va anche detto che non mi dispiacerebbe avere più mani, ma trovare abiti adatti poi risulterebbe in un problema più grave» rivelò drammaticamente, quanto più per alleggerire un po' l'umore dell'altra donna.

【 SHAURI HELVIATH 】

Drow | Bardo (Uomo dei Sogni) - Maestro Spia | LV 10 | CN | Scheda | DICE ROOM

La drow accolse con insolita pazienza la spiegazione di Hanalei, così come le sue preoccupazioni e piccole rivelazioni. La spia non comprendeva veramente le paure dell'altra donna, come poteva quando la sua vita era sempre stata il suo completo opposto? Non aveva né fratelli e né sorelle, la madre ancora in vita era la sua unica famiglia che conosceva veramente... o quasi. Persino il suo concetto di affetto era quasi alieno, se confrontato con quello dell'amica.
Eppure non poteva che assecondare l'altra drow, darle l'illusione di capire quando la verità avrebbe solo creato un freddo distacco, seguito da nuove insicurezze nella regnante nyloriana.

«Probabilmente avrà avuto un pensiero simile al tuo, essendo sorelle di sangue potreste condividere inconsciamente questo modo di pensare» provò ad indovinare la barda, usando solamente esperienza e osservazione per arrivare a suggerire ciò. Il fatto che Shauri si ritrovasse a fare qualche pensiero abbastanza logico, stava stranendo persino se stessa.
«Non è magari che ti assomiglia un pochino? Così se le piaccio abbastanza, potresti ritrovarti con una sorella acquisita che conosci già» domandò la donna, riportando immancabilmente la sua mente nella giusta direzione. Niente logica, solo profitto e continua improvvisazione.

Continuare a distrarre Hanalei era l'unica cosa che poteva fare al momento, perchè senza Drakar accanto a sé l'altra donna appariva più spersa di quanto non lo fosse nei momenti più tranquilli. La gente non doveva mai vedere queste cose nelle persone potenti, non decisamente nella compagna di un presunto semidio che non ne vuole sapere di morire come ogni vecchio.
«Parlando per esperienza, se qualcuno di importante si offende con un'altra persona di altrettanta levatura, non manda un invito pacifico» spiegò con sicurezza nella sua voce, «Quando è menzionato un ballo, una battuta di caccia, un pranzo o una cena... è lì che bisognerebbe essere accorti nell'accettare.» Da quanto Shauri aveva capito dall'amica e dalle parole che il Vecchio le aveva riferito, il contenuto scambiato tra le due donne non faceva riferimento a cose del genere, ma più ad un incontro privato in famiglia. Per sua curiosità avrebbe voluto leggere da sé le lettere, ma la sua attenzione al tempo non era stata attirata da quelle missive tra sorelle.

All'interno della carrozza la risata leggera della donna più grande si diffuse dentro il veicolo, forse rischiando di svegliare la drow più piccola di quel trio particolare.
In un certo senso poteva anche essere fortuito il suo risveglio, in quanto il mezzo pian piano prese a rallentare di lì a poco, segno che il loro viaggio stava prendendo una nuova svolta.
A carrozza completamente ferma, un leggero bussare provenne poi da una delle porte ai lati, atto ad attirare l'attenzione delle viaggiatrici al suo interno.

«Vostra altezza, siamo arrivati» avvisò una voce maschile, la quale Hanalei poteva riconoscere con certezza come il conducente del veicolo. La porta venne poi aperta subito dopo, rivelando un umano di mezz'età dalla carnagione olivastra, pronto ad offrire una mano per la discesa dal mezzo.
Una seconda carrozza era in attesa dello scambio: l'aspetto del veicolo rivelava sicuramente una manodopera presente solo nel Kalazar, ma senza insegne rivelatorie. Al contrario della precedente vettura poi, i cavalli usati per trainarla apparivano strani ad una prima occhiata. Inoltre due figure ammantate attendevano vicino alla nuova vettura, in silenziosa attesa.

Il conducente che li aveva portati sin lì al confine, prese del tempo per spostare il carico da una carrozza, ma verso la fine fu aiutato persino da Shauri che si occupò solamente di spostare le sue valige. Le due figure coperte da capo a piedi, attesero con calma che poi tutto fosse completato per partire verso il deserto e Mater Siderum, chiudendo con estrema attenzione le porte della carrozza.
Il viaggio dopodiché riprese nuovamente per il trio, dove tutte vennero avvertite di non uscire dal mezzo e di non cercare di aprire le porte. Il percorso scelto dai nuovi conducenti sarebbe rimasto così un mistero, esattamente come richiesto dalla sorella di Hanalei.

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Il loro arrivo ai piedi della montagna avvenne ormai alle prime ore scure del giorno, cosa che le viaggiatrici poterono apprendere solamente quando le porte furono riaperte dalle due figure, ora meno coperte in volto. Le loro orecchie a punta e colorito rivelavano facilmente la loro natura di drow e, come poté ben notare Hanalei, nessuno dei due presentava occhi rossi.

«È questo il posto? Un mucchio di sassi è la vostra città?» domandò con leggerezza l'accompagnatrice della regnante nyloriana; «Hanalei, sicura che tua sorella non ci abbia spediti da duergar molto alti?»Le parole di leggero scherno vennero mal raccolte da uno dei due accompagnatori, tant'è che una voce apparentemente molto giovane cercò subito di risponderle a tono.
«Abbiamo ricevuto ordine di accompagnare solo una donna dagli occhi rossi, non due; è bene per te mostrare un po' di rispetto per chi ti ha portato sin qui» minacciò il giovane drow, venendo però trattenuto ad una spalla dal proprio collega, più contenuto e calmo.
«Occhi rossi? Sei sicuro di vederci bene, caro?» chiese con finta preoccupazione la drow, cambiando in un battito di ciglia il colore dei suoi occhi, rendendoli palesemente identici a quelli di Qesiraë.

«Siamo qui per condurre Hanalei Durilel a Mater Siderum, così come chi l'accompagna» prese voce il secondo drow, il cui tono era più ferreo. Lo sguardo non aveva lasciato quello della donna menzionata, sempre in un'apparente controllo e attenta vigilanza.
«Sirnox, benda loro gli occhi come da procedura» ordinò poi al compagno, «Suppongo che almeno voi conosciate già la procedura, mia signora. Aiutateci a rendere più collaborativa la vostra accompagnatrice e... Sirnox! Sii delicato con la bambina.»

- Procedi pure come vuoi, ammorbidendo o meno l'atteggiamento di Shauri.
- Sei libera di fare eventuali tiri, se ne senti la necessità o il sospetto.

La guardia drow più anziana ascoltò con attenzione le parole di Hanalei, raddrizzando d'istinto la postura al nome menzionato dalla donna. Il leggero cambio del collega, fermò e attirò lo sguardo di Sirnox.
«Se dite così, allora è giusto concedere una sola eccezione» decise l'uomo, spostando il suo sguardo verso la più piccola dei presenti; «Dove la madre conosce la via, la figlia segue e apprende.»
Gli occhi del drow si ammorbidirono un attimo a fine della frase, ma quando si spostarono nella direzione dell'accompagnatrice di Hanalei, ritornarono nuovamente come prima. «Per voi la benda rimane, ci sono precauzioni che vanno seguite» decretò la guardia, dando nuovamente il via al collega più giovane per bendare gli occhi di Shauri con una pesante striscia scura.

A nulla valsero le lamentele della spia, per quanto ammorbidita dalle rassicurazioni dell'amica, ma la donna non cercò poi di ribellarsi e invece cercò chi invece potesse guidarla. «Seguiteci» ordinò la guardia più anziana, ponendosi a capo del gruppo mentre Sirnox prendeva posto alla sua fine.
«Spero davvero che ci siano le gemme, Perlabella» borbottò la barda, «Bendarmi così e neanche invitarmi prima a cena, ma da che mondo e mondo» continuò lei, non ottenendo nessuna risposta dai drow di Mater Siderum.

Il percorso scelto per portare il trio fu inizialmente familiare alla memoria di Hanalei, per quanto la loro guida scelse di imboccare dei corridoi nuovi e più stretti di quelli che la donna ricordava. La strada percorsa infatti sembrò durare molto più della prima visita alla città, dove in alcuni punti il drow che le stava scortando impiegava più tempo per decidere quale percorso intraprendere.
«Vi chiedo perdono mia signora, credo non sia la strada che vostro padre vi ha mostrato, non completamente» parlò la loro guida, voltandosi per controllare se la donna lo stesse ancora seguendo.

- Sei libera di fare eventuali tiri, se ne senti la necessità

La domanda lecita di Hanalei fu accolta con un iniziale silenzio dalla guida, la cui espressione si accigliò per un attimo. Il volto del drow sembrò quasi rivelare un combattimento interno, dove più volte apparve sul punto di riprendere parola per abbandonare subito il tentativo.
«Può essere come dite, mia signora» si affrettò a risponderle, una volta decisosi nel riprendere la parola. Il modo in cui lo disse fu abbastanza convinto, tant'è che seguì in lui un cenno del capo atto ad annuire alla sua stessa risposta.

«Se può essere d'aiuto per il vostro animo, ho potuto incontrare brevemente vostro padre Arranos alcuni giorni fa» rivelò con più sicurezza rispetto alla precedenti parole, «È a conoscenza del vostro viaggio, sembrava a suo modo impaziente e altrettanto preoccupato.»
Alle parole della guida dettate dalla sua memoria, mentre continuava a portarli sempre più all'interno della montagna, Hanalei poté nuovamente riconoscere una parte del percorso già usato la prima volta. Il loro arrivo alla città era ormai prossimo, se continuavano a percorrere la strada.
«Vostra sorella ci ha chiesto di non rivelargli il giorno del vostro arrivo, desidera sia una sorpresa» spiegò il drow, ammorbidendo nuovamente il tono della propria voce. «Io e Sirnox abbiamo dovuto sviarlo un paio di volte e con difficoltà; persino nella sua oscurità eterna, egli sembra capace di vedere cosa cambia attorno a lui» aggiunse.

La parte scalinata che la guerriera aveva già percorso assieme al suo compagno e al padre, era quasi giunta al suo termine, rivelando pian piano l'entrata della Prima Cavità con il suo brillante soffitto di gemme. Mater Siderum stava per riaccogliere nuovamente una figlia e sorella perduta, ancora una volta.
In questa occasione particolare però, la città accoglieva anche il frutto dell'unione di coloro che avevano liberato il popolo dalla precedente Grande Stella. E la loro momentanea compagna di viaggio, la quale finì per sbattere la testa su una stalattite un po' troppo bassa per la donna alta.

«Maledett-»
«Sirnox, vai ad avvisare la Grande Stella del nostro arrivo!» ordinò il drow più anziano, interrompendo l'inizio di alcuni e coloriti improperi della spia ancora bendata. La guardia nominata annuì e, con un rapido saluto ad Hanalei e alla piccola Qesiraë, scattò con rapidità ed eleganza ad eseguire l'ordine.

- Agisci come preferisci!

【 SHAURI HELVIATH 】

Drow | Bardo (Uomo dei Sogni) - Maestro Spia | LV 10 | CN | Scheda | DICE ROOM

La stoffa usata per impedirle di vedere era riuscita con successo nel compito, probabilmente era stata scelta appositamente vista la naturale capacità dei drow di poter vedere nel buio. Shauri aveva sperato di poter barare un po', magari abituandosi con rapidità per riuscire a scorgere qualcosa oltre il tessuto, ma nulla da fare. E si era guadagnata pure una botta in testa.

«Buffo come questa domanda io la riceva spesso quando sono bendata, anche se generalmente avviene in una camera da letto» rispose ad Hanalei, non appena fu nuovamente libera di poter vedere. Una mano la portò dove aveva finito per scontrarsi con chissà cosa, mentre a poca distanza da loro la guida rimasta stava controllando il libero girovagare della piccoletta.
«Ma ora decisamente meglio, visto che finalmente posso almeno guardarti e non solo sentirti, non che mi dispiaccia anche quello ovviamente» precisò poi Shauri, sfoderando il suo classico sorriso sornione alla compagnia. Il tutto però durò molto poco, visto che il suo sguardo fu poi rapito dalla moltitudine di gemme impiantate nella roccia soprastante.

L'attenzione della spia a quella visione era difficile da recuperare, quanto più perchè ella non faceva poi mistero del suo amore verso le pietre preziose di ogni taglia, tipo e forma. Probabilmente nella sua testa si stava già formando un piano per recuperare manualmente alcune di quelle incastonate, molto più divertente che semplicemente andare a comprarle.
Fortunatamente Hanalei pensò bene di venirle accanto per spiegare la situazione, riuscendo almeno a farsi ascoltare quando gli occhi della barda erano decisamente impegnati a guardare dell'altro. «Quindi non possiamo neanche giocare a "riconosci tua figlia" con tuo padre? Ouch. E tua madre che tipo di oracolo è? Strana? Pazza? Visionaria?» le domandò con tutta curiosità, attirata nell'apprendere quanto la famiglia di origine dell'altra donna fosse diversa da quella poi avuta. Oltre che da quella che Shauri stessa possedeva, decisamente una di quelle a cui non portavi amici della Superficie.

«... e di tua sorella sai solo questo? Aspetta... è anche più piccola di te?» chiese, confusa da quell'ultima informazione. Era convinta che Hanalei fosse quella più piccola, non le regalava proprio l'aria da "sorella maggiore". Era anche vero che la spia non poteva sapere bene come fosse, visto che era l'unica figlia nota. E pure la più piccola, se le voci erano vere.
«Uhm, forse c'è qualcosa in comune su cui partire» parlò a bassa voce, più per sé che proprio con l'idea di farsi ascoltare dalla guerriera lì accanto.