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    Glossinia Prior

    umano zehadin | chierico (signore dei non morti) | lvl 1 | LN | scheda | diceroom
    Guardava lei, mentre l'ascoltava parlare. Come lei, si lasciava scorrere la pioggia addosso, sul viso e sulle vesti; lasciava che il petricore le invadesse le narici ad ogni respiro; ogni cosa, incluso l'altrui discorrere, sembrava mettere in secondo piano il dolore fisico e il turbolento scenario da cui era uscita indenne, come per uno strano effetto balsamico che investiva corpo e mente al contempo.
    O forse erano le sue parole a farle quell'effetto.
    Quelle frasi che lasciavano più domande di quanto offrivano in termini di responso, eppure impossibili da mettere in dubbio a priori. Poiché, inevitabilmente, accendevano qualcosa nell'animo di Glossinia, una fiamma tenue ancora ma tremendamente persistente di speranza: che la voce della sua Signora potesse essere nuovamente udita non solo da lei e da quei pochi altri che probabilmente percorrevano da soli un cammino simile al suo, come la sua interlocutrice, ma anche da coloro che ancora giacevano nella pia ignoranza di una Buona Novella che ancora valeva la pena di predicare, nonostante tutto. O che sarebbe valsa la pena di predicare, qualora si fosse riusciti nell'intento appena esplicato dalla persona di fronte a lei.

    Le labbra si schiusero appena, per un solo attimo prima di tornare sigillate, nel trovarsi a guardare nelle orbite vuote e ossute di ciò che era rimasto occultato dalla maschera sino a quel momento. Il colpo di grazia ad ogni briciola di insicurezza e dubbio circa la faccenda. Era sbigottita, pur se nella declinazione migliore del termine.
    La mano che stringeva il feticcio sacro salì al petto per premerlo al centro di esso con forse troppa forza, ma nient'altro importava realmente in quel momento.
    «. Io-» c'era molto altro che avrebbe voluto dire. Erano davvero poche le cose al mondo che riuscivano a scaturirle emozioni realmente intense, lontana com'era nella sua natura a momenti di simile smottamento rispetto alla sua naturale serenità d'animo; quell'idea mai davvero valutata prima, ma resa concreta dalle parole e dalle rivelazioni sibilline di quella persona, si trovava a farle quell'effetto in maniera del tutto inattesa ma pienamente comprensibile.
    I pensieri sembravano in procinto di sgorgare in parole come un fiume dopo la rottura di una diga.

    Sbatté le palpebre una volta, come spesso capita senz'accorgersene.
    Ma invece di trovarsi di nuovo a restituire sguardi con gl'incavi di un cranio, i suoi occhi rimasero serrati per ancora una frazione di secondo, dove l'unica sensazione percettibile fu quella di una vorticante veritigine.
    Il suo corpo era improvvisamente supino disteso sull'accogliente superficie di un materasso. Gli occhi sondavano vacuamente le venature delle assi lignee del soffitto sopra di lei.
    Ci mise un po' a ricordare dove si trovasse, persa fra l'irrealtà del sogno limpido da cui era appena riemersa e la realtà vera e concreta che aveva abbandonato assopendosi per quella manciata di ore. Respirava piano, mentre cercava di raccogliere i pensieri che vorticavano, una trottola che perde progressivamente velocità prima di tornare immota.
    Si riversò piano su un fianco, mentre la sensazione di intorpidimento tipica abbandonava lentamente le sue membra.
    Un sogno.
    Impensabile negare che lo fosse stato.
    Solo un sogno? Difficile dirlo con certezza, poiché le vie degli dèi erano vaste e imperscrutabili da che mondo era mondo, pur se lei era ben lontana dall'essere considerabile un tramite del divino di quella portata. A quelli come lei non rimaneva, in fondo, che l'intangibile e assoluta fede verso idoli sordi, muti e, come in quel caso, lontani oramai dagli antichi fasti di lustro e onnipotenza.
    Allungò una mano sulla superficie del comodino, tastando senza guardare fino ad agguantare i contorni del familiare oggettino di legno.
    Come aveva fatto in sogno ma con più dolcezza, se lo portò al petto, respirando piano prima di iniziare a masticare le sue preghiere sottovoce.
    Avrebbe dovuto alzarsi in ogni caso di lì a poco.
    HP 2/5
    CA 12
    Tpc - (danni -)

    Mischia: Bastone Ferrato » (1d6/1d6-1)
    Distanza: Balestra Leggera » (1d8+1)
    Equipaggiamento
    0 MP | 91 MO | 0 MA | 0 MR
    » Bastone Ferrato
    » Balestra Leggera
    » Quadrelli da Balestra [10/10]
    » Haramaki
    » Kit da Chierico
    » Kit per Igiene Personale
    » Rete per Farfalle
    » Asino



    Capacità
    » Incanalare Energia (Malvagio)/Comandare Non Morti: 1/4
    » Bacio della Morte: 0/6
    Incantesimi
    0/3 Lv 0| 0/2+1 Lv 1| 0/0 Lv 2 | 0/0 Lv 3
    Incantesimi Pronti
    0. Individuazione del Magico, Resistenza, Virtù
    1. Anatema, Scudo della Fede + Incuti Paura
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