Jonathan Caedran

» Nome: Jonathan
» Cognome: Caedran
» Pseudonimo: Il Tiratore
» Età: 22 anni
» Data di nascita: 12 Sandinar 197 (Era degli Imperi)
» Razza: Aurora
» Sesso: Maschile
» Allineamento: LM
» Fazione: Concordia
» Divinità: Nessuna
» Provenienza: Taina (Nentyr)
» Residenza: Strelizia (Kalazar)

» HP: 77
» Punti eroe: 3/3

» Classe: Tiratore Scelto (4)
» C. Prestigio: Assassino (7)
» Livello: 11°
» Punti Exp: 158.921
» Soglia Level Up: 220,000
» Classe preferita: +4 HP

FOR 10     +0
DES 21     +5
COS 10     +0
INT  15     +2
SAG 12     +1
CAR 08     -1

CA: 18

Iniz +7
BAB +8
ATTACCO IN MISCHIA: +8/+3
ATTACCO A DISTANZA: +13/+8

TIRI SALVEZZA
Temp +3 (+3 vs veleni +1 pietra)
Rifl +13 (+1 pietra)
Vol +4 (+1 pietra)

DMC: 23
BMC: +8

» Velocità: 9 metri, 6 in arm.

【 SCHEDA INFORMATIVA 】

Jonathan Caedran nacque sul fronte di guerra, in un accampamento chenesiano al confine con l'altopiano di Inanys. I suoi genitori, un iboitha ed una donna aurora, erano i servi di un nobile cavaliere iboitha di Hejan: Sir Paul Hansen. Erano camerieri che non conoscevano armi né sapevano difendersi.
Impegnato con la guerra, Sir Paul non seppe della gravidanza della sua cameriera finché, di ritorno da una delle battaglie, scoprì l'esistenza del neonato. Per non diventare responsabile della morte di un innocente, decise benevolmente di mandare Elisabeth e Raphael a servire un suo parente, zio Wesley Hansen, che abitava a Taina, una città vicina. I due gli furono molto grati e gli promisero che si sarebbero ricordati di quel gesto caritatevole e che un giorno gli dei lo avrebbero ricompensato.

A Taina Jonathan crebbe nelle cucine, aiutando le cuoche di Sir Wesley, così come facevano i suoi genitori. Fin da piccolo gli fu insegnato come torcere il collo ad un volatile o come spennare le galline. Sua madre gli insegnò anche come riconoscere le erbe tossiche da quelle aromatiche, per non rischiare di avvelenare il nobile, a cui dovevano comunque la vita.
Col tempo Jonathan ebbe altri tre fratelli, di cui cominciò ad occuparsi in assenza dei suoi genitori, impegnati con i loro doveri. Si ebbe notizia, poi, che Sir Paul era stato ucciso durante uno scontro e che l'arma chenesiana aveva bisogno di un sostituto. Sir Wesley prese il suo posto, lasciando i suoi possedimenti a Tyler Gill, il suo pupillo, non avendo eredi.

Non passò molto tempo che anche Sir Wesley cadde sul campo di battaglia e tutta l'eredità passò a Gill. La nobile casa cadde in rovina: il pupillo non era in grado di amministrare i beni del suo mentore e così sperperò il denaro e fu costretto a vendere appezzamenti di terra, assieme ai mezzadri, tra cui soprattutto la numerosa famiglia di Jonathan, di cui non poteva prendersi carico.
I Caedran furono comprati assieme ad una villa vicina da un signorotto locale vanesio ed autoritario, che stava cercando di aumentare il suo prestigio: Roman Bass. L'esperienza fu del tutto diversa da quella a cui erano abituati: il tale li trattava da schiavi, senza considerazione, né umanità e, quando scoprì i poteri di Elisabeth, fu anche peggio. Anche se i suoi figli non avevano dimostrato ancora di essere aurora, il signorotto li trattò con sempre più cattiveria e malignità.

Jonathan sapeva di non poter far niente. Bass li aveva comprati e per quella ragione loro gli appartenevano come l'appezzamento di terra che servivano: ben consapevole dei propri diritti, un giorno il crudele padrone decise che Elisabeth Caedran potesse fare molto di più che occuparsi della casa o della cucina.
Quando la violentò la prima volta, Jonathan era casualmente presente. Assistette, ad appena dodici anni, all'evento più traumatico della sua vita, un evento per cui non poté reagire, né lamentarsi.
Raphael lo scoprì molto presto e furioso di rabbia cercò di vendicarsi organizzando una fuga che non ebbe successo. Roman Bass dunque decise di vendere il capofamiglia dei Caedran ad un altro nobile, allontanandolo dalla famiglia e tenendo per sé Elisabeth coi suoi quattro figli piccoli: loro, a differenza del padre, non avrebbero mai potuto far nulla contro di lui.

E così passò un anno, nel quale il signore approfittò della povera Elisabeth fino a metterla incinta. La donna morì durante il parto, dando alla luce una bambina che sopravvisse soltanto per un paio di giorni.
L'esperienza traumatica segnò molto Jonathan, che dalla morte di sua madre comprese una cruda verità: se non fosse stato lui a badare alla sua famiglia, nessuno avrebbe rispettato i suoi diritti.
L'idea che gli venne in mente fu quella che a suo tempo aveva guidato suo padre: doveva scappare e portare con sé i suoi fratelli, ma per farlo aveva bisogno di denaro da mettere da parte per assicurare loro un futuro.
Non voleva arrendersi a mendicare per portare altri soldi, ma ben presto, quando terminava i lavori in villa, fu costretto a sedere nei cantucci della città di Taina, assieme ai suoi fratelli, per guadagnare qualche soldo di più con la pietà. Odiava quella situazione ed odiava soffrire in quel modo. Odiava il suo padrone e dentro di lui cominciava a maturare un sentimento di vendetta: il signorotto aveva rovinato la vita della sua famiglia.

Jonathan aveva tredici anni quando conobbe Aconitum.
Aveva scoperto da poco il suo potere aurora e, confrontandosi coi suoi fratelli, si era reso conto di essere l'unico ad aver ereditato il potere della loro madre. Conoscendo l'odio che nella valle del Nentir cresceva nei confronti della sua natura, il ragazzino tenne ben nascosto il suo potere.
Ben presto, poi, la crescita di Beatrice attirò le attenzioni di Roman e Jonathan temette il peggio: non poteva permettere che anche sua sorella diventasse lo strumento del loro padrone come lo era stata sua madre prima di lei. L'avrebbe protetta al costo da farla scappare.

Oltre a mendicare, di notte i fratelli uscivano insieme, cercavano funghi nei boschi o oggetti sperduti che poi avrebbero potuto vendere e fu durante una di quelle notti che la vita di Jonathan cambiò. Si era diviso dai suoi fratelli, per studiare un modo per farli fuggire, quando vide proprio il suo padrone camminare sospettosamente tra i vicoli in compagnia di un altro uomo. Lo seguì celandosi dietro al suo potere, per capire dove fosse diretto e lo vide tranquillamente dirigersi verso un bordello.
La cosa lo disgustò e gli ricordò sua madre, oltre alle occhiate lascive che di recente il padrone lanciava a Beatrice, ma preferì non proseguire oltre con l'investigazione. Fu proprio quando scelse di lasciar perdere e tornare dai suoi fratelli che vide un'ombra nera calare su Roman. Vide il sangue, sentì i rantoli dell'uomo e non riuscì a non spalancare gli occhi per la sorpresa.
L'ombra che era calata era quella di un uomo, un iboitha forse, con una folta barba scura e ben curata e con dei pugnali da cui assieme al sangue gocciolava via veleno. Jonathan ne sentì l'odore: lo riconobbe subito come aconito.
Il ragazzo seppe subito di essere nei guai ed infatti cercò di svignarsela, ma l'assassino lo afferrò da un braccio. Quando si voltò a guardarlo negli occhi, Jonathan lo riconobbe come uno degli uomini che più volte gli aveva dato del denaro, quando aveva mendicato.
«Ti conosco, ragazzo» furono le parole che l'uomo gli rivolse, parole a cui Jonathan annuì.
L'assassino lo fece avvicinare alla vittima morente, tendendogli un pugnale, ma Jonathan non lo accettò: non aveva mai ucciso ed anche se si trattava dell'uomo che odiava e che desiderava morto, non sentì di esserne capace. L'assassino, però, sembrava molto serio e non stava scherzando.
«Quest'uomo è il tuo nemico, il nemico della tua famiglia: la sua vita è tua. È la legge della natura: uccidi per non essere ucciso. Uccidi per sopravvivere.»
E così, con quelle parole forti che a Jonathan ricordarono i primi insegnamenti nelle cucine della prima casa in cui aveva abitato, il tredicenne compì il suo primo omicidio, tagliando la gola a Roman Bass, l'uomo che aveva ucciso sua madre ed aveva venduto suo padre ad uno sconosciuto, come un semplice oggetto.

L'uomo che aveva aiutato Jonathan si presentò come Aconitum, un assassino per commissioni. Spiegò al ragazzino di essere stato pagato da un rivale per uccidere Bass e che per lungo tempo aveva osservato Jonathan e la sua famiglia: aveva riconosciuto i suoi poteri ed aveva scoperto che il ragazzo fosse molto abile coi veleni per essere così giovane.
Si offrì di dargli un lavoro e di guidarlo come mentore. Gli diede due monete d'oro, le uniche che Jonathan avesse mai toccato, e poi gli disse di cercare il Nido di Corvo di Taina.

Dopo aver ucciso il suo nemico, qualcosa dentro Jonathan era cambiato.
Avevano trovato il corpo del padrone di casa il giorno dopo e c'era stata gran confusione alla villa per via delle eredità. Roman Bass aveva tre figli, che litigarono tra loro su come dividersi le proprietà del padre, del tutto indifferenti al fatto che questi fosse stato assassinato. Jonathan non rivelò ai fratelli di essere il responsabile ultimo, ma attese prima di incontrare Aconitum o cercare il Nido di Corvo. Gli ci volle una settimana per prendere la decisione.
Fu facile trovare Aconitum: l'uomo aveva lasciato numerose tracce al ragazzo per essere trovato e Jonathan le seguì tutte, fino a giungere ad una delle sedi della gilda del Nido di Corvo.
Lì cominciò il suo addestramento, seguito personalmente da Aconitum, che era uno dei pezzi grossi della gilda e di cui nessuno conosceva il vero nome: il primo insegnamento fu proprio quello. Disse al giovane che, se voleva tenere al sicuro i suoi fratelli, avrebbe dovuto usare un altro nome.

Gli allenamenti fecero scoprire a Jonathan di essere abilissimo con la balestra e che la sua mira fosse formidabile, per essere quella di in ragazzo. Cominciò a lavorare molto presto, prima in coppia col suo mentore e poi da solo. Lo pseudonimo venne da sé: Il Tiratore, l'assassino che colpiva sempre ma di cui nessuno conosceva il volto, né scorgeva il nascondiglio.
Jonathan guadagnò così tanto che, a soli quindici anni, riuscì a comprare la libertà sua e dei suoi fratelli, portandoli via dalla giurisdizione di uno dei figli del signorotto per cui erano finiti a lavorare. Diede alla sua piccola famiglia un appartamento modesto nella città di Taina e disse loro che non avrebbero mai dovuto conoscere il lavoro per cui guadagnava così tanto.
Jonathan sapeva bene che i suoi fratelli avrebbero capito, quindi nascose sempre le sue armi ed i suoi veleni, in modo che non potessero scoprire il suo lavoro, come Aconitum gli aveva suggerito. Stava per lo più molto tempo lontano da casa, ma tornava sempre per badare ai fratelli e per portare denaro.

Beatrice riuscì a trovare un modesto lavoro come sarta, in città, ma i soldi che Jonathan portava erano senza dubbio abbastanza per vivere bene fino al suo ritorno: il tempo in cui stava lontano aumentava sempre di più col passare del tempo e con l'aumento della sua fama.

【 SCHEDA statistica】

» Linguaggi: Comune (chenesiano), Comune (aurora)
» Gradi abilità per livello: 8+int= 10 | 4+int= 6
» Abilità: +1 bonus per Pietra della Buona Fortuna a tutte le abilità