Whiskey, febbre e tante proteste

La storia fin ora

topic di provenienza: I miei gloriosi propositi

A causa di un incidente con la sua moto volante, Shana finisce da sola tra i monti innevati del Kalazar, alle prese con un freddo pungente e il pericolo della Piaga. Viene raggiunta da Nix, che si recava presso una qualsiasi città del Kalazar alla ricerca di respiratori e materiale utile ad esplorare le zone piagate senza rischi. I due si confrontano, trovando a modo loro il modo di collaborare e sopravvivere insieme e si scopre che Nix ha intenzione di essere il primo esploratore delle Faglie, fin dentro le loro profondità, e che Shana combatte assieme ad un gruppo di terroristi nella Valle del Nentyr per salvare gli aurora da campi di mattanza.
Nix è un aurora a sua volta e si sente molto coinvolto.
I due vengono sorpresi da un orso polare piagato, ma Nix lo abbatte. Tuttavia lo morde e, senza saperlo, contrae la Piaga.
I due raggiungono infine la città di Calico, trovandone riparo.

Umana Undyr | Bardo | 6 | CN | Scheda | DICEROOM

Shana odiava aspettare e questo era un dato di fatto. Era una che sapeva molto bene come perdere tempo, ma che nemmeno aveva abbastanza pazienza da dover aspettare che il meccanico che aveva contattato lì a Calico le sistemasse la moto. Era stato difficile recuperarla in mezzo alla neve - e Shana era stata costretta ad uscire assieme a qualcuno di loro per rinvenire il macchinario abbandonato - ma la fortuna aveva voluto che proprio le chiazze di sangue rosso dello scontro con l'orso polare fossero diventate una specie di freccia per indicare dove la moto era finita.
Fortunatamente il veicolo era stato portato a Calico, ma Shana aveva dovuto pagare molto profumatamente il meccanico per farselo riparare, visto che aveva anche dovuto recuperarlo dalla neve e il pezzo da cambiare sembrava complicato da reperire. Perciò lei era dovuta rimanere in città sapendo di dover pazientare (e soffrire) ben due giorni, senza poter comunicare alla Strelizia della sua assenza. Era certa che Síoda si sarebbe preoccupato (visto che avrebbe dovuto compiere la sua commissione in metà giornata) e questo la rendeva ancor più nervosa.

Visto che era nervosa e odiava dover passare il tempo a vuoto, aveva deciso di fare ciò che era più solita fare nella sua vita: chiudersi in una taverna a bere fino a che non avesse ritenuto di averne abbastanza. Il problema era che quel limite era spesso piuttosto alto, visto che Shana aveva quasi necessità di nutrirsi d'alcol, come se fisicamente il suo corpo lo chiedesse per sopravvivere.
Era seccata e, negli angoli festosi della taverna La ruggine rossa, neanche aveva voglia di cantare come al solito e festeggiare facendo un po' la civetta con gli altri allegri ubriaconi come lei. Di solito quello burbero da ubriaco era Síoda, non lei... ma la situazione era ben diversa da solito, anche se Shana sentiva sempre le inibizioni venir meno e l'istinto di salire sui tavoli per mettersi a ridere e scherzare con tutti.

Con Nix, quel bizzarro aurora mangia-pietre, non aveva praticamente più parlato. Si erano separati poco dopo essere giunti a Calico, ma a lei non aveva pesato più di tanto, anche se la sua compagnia tutto sommato la divertiva. Non sapeva dove si fosse cacciato, né cos'altro avesse ingerito con quella sua assurda bocca, o se fosse riuscito a trovare la tuta come le aveva chiesto, ma di tanto in tanto si fermava a pensare a lui, mentre scolava l'ennesimo bicchiere di whiskey locale e si tratteneva dal soffiare qualche moneta dai commensali più distratti.
Chissà che fine aveva fatto.
Lui almeno non doveva aspettare come un idiota che la sua moto venisse riparata.

Umana Undyr | Bardo | 6 | CN | Scheda | DICEROOM

Lo sguardo di Shana era così annebbiato dall'alcol, che quando Nix si presentò davanti a lei, piazzandosi al lato opposto del tavolo che lei stava occupando, la undyr vide una macchia informe e nebulosa. E se non avesse riconosciuto una evidente macchia rossa di capelli e quel tono burbero della voce, se non avesse pensato proprio a quel ragazzo fino a poco tempo prima, non l'avrebbe riconosciuto.
«Chi non muore si rivede!» esclamò in tono cantilenante, gettando giù tutto ciò che rimaneva nel suo bicchiere. Davanti a lei, sul tavolo, Nix notò altri due bicchieri: Shana era davvero in grado di bere così tanto come un uomo?
Certo, era abbastanza devastata e ondeggiava, ma almeno non era svenuta.

«Che muso lungo, fiammella» aggiunse, sollevandosi dalla sua sedia per lasciar cadere sul tavolo le monete del suo whiskey, le quali tintinnarono ovunque, precipitando anche per terra. Rischiò anche lei di perdere l'equilibrio e si mantenne al tavolo per evitare di fare la stessa fine delle sue monete. Sembrava al tempo stesso cupa e divertita, con uno strano tono di amarezza nella sua voce... e probabilmente neanche coglieva il pericolo della voce dell'aurora.
Eppure, forse il fatto che Nix fosse l'unico volto familiare a Calico, suggerì a ciò che restava della sua coscienza di fidarsi di lui e seguirlo, ovunque volesse andare. Non sembrava molto contento a giudicare dall'espressione e lei si stava seccando così tanto di passare il suo tempo da sola in locanda, che qualsiasi cosa le avesse proposto di fare quella notte per divertirsi, l'avrebbe fatto.
Anzi no, le pietre non le avrebbe mangiate. Specialmente se le leccava.
«Andiamo, sì. Cominciavo proprio a chiedermi che fine avessi fatto.»

Umana Undyr | Bardo | 6 | CN | Scheda | DICEROOM

Convinta che si sarebbe divertita per il resto della serata a sentire le imprecazioni di quel bizzarro aurora, la sua distrazione per l'inutile periodo di attesa che l'aspettava, Shana gli barcollò dietro per le strade, quasi convinta una volta fuori che forse avrebbe dovuto portarsi dietro un altro bicchiere per bagnare la gola.
Anche se era abbastanza bagnata, a giudicare dal suo stato.
E fu così che, nel buio del vicolo, con le mani piazzate sui fianchi, assistette ad una tosse inaspettata del ragazzo e la sua espressione, da allegra e divertita, cambiò molto lentamente in una spaventata e allarmata. E anche se le parole di Nix arrivarono alla sua mente con estremo ritardo, Shana capì immediatamente a cosa il ragazzo stesse alludendo. Aveva preso la Piaga.
«Oh porca troia» arretrò di un paio di passi, per mettere distanza tra lei e l'aurora, convinta di non volerlo assolutamente toccare ancora. In realtà lo aveva già toccato per curarlo, ma... lei stava bene. Non aveva alcuna tosse, né brividi febbrili... era solo enormemente seccata dalla solitudine ed evidentemente ubriaca.

«Cazzo» ripeté le sue imprecazioni per qualche tempo, incapace per qualche minuto di elaborare una soluzione, un po' troppo allarmata dalla cosa. Se qualcuno avesse scoperto Nix sarebbe stato un pandemonio... e l'avrebbero senz'altro ucciso. Ecco, a Shana importava poco della vita degli altri, ma quel ragazzo le stava tutto sommato simpatico e l'aveva aiutata con quell'orso gigantesco fuori da Calico. Oltretutto era andato proprio a cercare lei per il suo aiuto e lei era un po' troppo ubriaca per realizzare che forse avrebbe dovuto disfarsi di lui abbandonandolo al suo destino, pur di non rischiare. Era sua... responsabilità, forse?
«Allora... allora» tentò di riprendersi, agitando le mani in maniera compulsiva (sempre a dovuta distanza) «Se ti scopre qualcuno sei fottuto, quindi non dirlo a nessuno. Ti ha visto qualcuno?»

Si voltò al di sopra di una spalla come se temesse di essere ascoltata, ma nel vicolo non c'era nessuno e tutti erano troppo impegnati a festeggiare in locanda per badare a due individui che conversavano fuori nel buio. Cominciò a pensare velocemente, per quello che l'ebbrezza poteva concederle, e si voltò a guardarsi intorno.
«Dobbiamo trovare un guaritore... ce ne sarà qualcuno in questo buco di città» proseguì «Che cazzo, qui fuori c'è la Piaga, devono pure aspettarselo!»

Umana Undyr | Bardo | 6 | CN | Scheda | DICEROOM

Shana annuì compulsivamente quando Nix le confermò che sarebbe stato il caso di trovare un aiuto discreto, per evitare una carneficina inutile (e non lo dubitava affatto che lui ne fosse in grado, visto come aveva combattuto contro l'orso) e fu concorde sul dover fare abbastanza in fretta. Lei stessa si sentiva a disagio nello stargli appresso, come se potesse appestarla semplicemente guardandola negli occhi, ma era troppo ubriaca per fare più di un pensiero alla volta e in quel momento stava valutando quale fosse la migliore direzione da prendere in quella città-palloncino sospesa tra le montagne.
Si voltò a dare le spalle al ragazzo con una mano sulla fronte, tentando di mantenere saldo lo sguardo, visto che tutto vorticava troppo a causa di tutto quel whiskey che aveva bevuto, e prese a pensare ad alta voce, non tanto perché Nix seguisse il filo del suo discorso, ma forse solo perché era davvero ubriaca.

«Questi qua non hanno tanti templi» borbottò, voltando lo sguardo da una parte all'altra, cercando di ricordare qualcosa di Calico dai giri che aveva fatto le scorse mattine. Ricordava sfortunatamente molto meglio le locande che le zone di interesse e a malapena aveva dato un'occhiata ai mercati, molto più interessata nell'alcol che in qualsiasi altra cosa. Neanche aveva avuto tanta voglia di rubare quei giorni, fin troppo dedicata a devastarsi fisicamente di sera per dimenticare la noia.
«Credono nella scienza, fottuti ingegneri» non che lei fosse una grande donna di chiesa, visto che l'unica religione che aveva visto praticare da bambina era una setta di folli omicidi e poi aveva sempre creduto nel dio denaro e nel dio alcol «Almeno quando ci sono quei pii uomini di chiesa è facile fregarli con un po' di lacrimucce, no qua non esiste proprio...»

Eppure, come aveva detto, doveva necessariamente esserci qualche santone in grado di praticare potenti incantesimi di cura per la Piaga o non aveva alcun senso che Calico esistesse (al di fuori della sua realmente incredibile tecnologia).
«Ah! Aspetta, lo so!» esclamò poi all'improvviso, alzando un dito in aria e voltandosi di scatto verso l'aurora. La cosa le costò un brusco giramento di testa, che la fece traballare «Ogun, sicuramente c'è qualcuno che venera il dio della forgia! Però... dove cazzo era quel tempio...»

Umana Undyr | Bardo | 6 | CN | Scheda | DICEROOM

E decidendo di fidarsi di lui (anche perché Shana onestamente aveva cominciato persino a confondere Calico con qualsiasi altra città del Kalazar in cui fosse stata) la undyr gli fu dietro effettivamente barcollando, ma non così tanto da impedirle di rimanere troppo indietro. Certo, faticava a stare al passo con Nix e mentre imprecava da sola sembrava voler inscenare una bizzarra copia del loro arrivo a Calico di qualche giorno prima, solo con un'inversione dei ruoli, ma almeno fu abbastanza in sé da non perdersi in qualche vicolo o da farsi attirare da qualche bella locanda di passaggio dove poteva sfondarsi ancora di più di alcol.
«Cazzo, non dovevo bere così tanto» biascicò dopo un po', ora nemmeno poi così sicura di ciò che stava facendo. Il fatto che Nix fosse davanti a lei con quel mantello rosso così appariscente almeno le ricordava il suo obiettivo, perché altrimenti avrebbe quasi finito per credere di essersi inventata quella loro interazione e che l'aurora aveva davvero contratto la Piaga qualche giorno prima.
«Però io lo dico sempre» proseguì, come se Nix le stesse davvero dando attenzione «Niente cura meglio del vino, porca troia. Immagina curare la Piaga con una bella caraffa: io dico che dovrebbero provarci. Sai che soldi.»

E mentre Shana vaneggiava praticamente da sola, persino mettendosi a canticchiare di tanto in tanto, in barba alla discrezione, Nix ricordò perfettamente dove aveva visto il tempio di Ogun. Si trovava appena fuori il quartiere del mercato, oltre un paio di officine, e gli era saltato agli occhi proprio per via della sua così particolare struttura: non aveva nulla a che fare coi templi del resto del continente, anzi, sembrava quasi una fabbrica per via dell'edificio di metallo e pietra che lo ospitava. Era una grossa forgia, inattiva di sera, ma effettivamente paragonabile a tutte le altre forge dei dintorni, perché i chierici lì dentro, oltre benedire e curare, avevano a che fare con la meccanica e con le armi.
Evidentemente ad Ogun gradiva l'innovazione tecnologica del Kalazar.
Le porte del tempio-officina erano momentaneamente chiuse di notte, ma tutti sapevano che i chierici abitavano i loro luoghi sacri e che, nonostante l'ora tarda, qualcuno prima o poi avrebbe aperto alle porte, se fedeli o disperati bussavano.

Umana Undyr | Bardo | 6 | CN | Scheda | DICEROOM

Cercare di non essere ubriaca quando era evidentemente sfatta era un'impresa assolutamente difficile, specialmente perché quando Nix le aveva intimato di tenere la bocca chiusa, lei aveva continuato a canticchiare... a bocca chiusa.
Fortunatamente, però, Shana era molto abile nel tentare di convincere le persone e spesso era pure riuscita ad evitare la galera dopo aver rubato qualcosa, nella sua vecchia città, semplicemente perché aveva convinto e sedotto qualche guardia. Non poteva ovviamente sedurre gli uomini della chiesa di Ogun (e dubitava che le avrebbero mai dato retta) ma lei sapeva recitare abbastanza bene da fingersi solo fin troppo allegra e... forse anche il fatto che effettivamente era ubriaca poteva giocare a suo favore. Magari potevano voler soccorrere una povera idiota come lei.
E diciamoci la verità: il pagamento in alcol era un ottimo incentivo.

Salutò Nix con un cenno di due dita sulla fronte, facendogli capire che aveva compreso la sua missione, e poi caracollò verso la porta del tempio, mettendosi a bussare con tutto il fastidio che poteva produrre. Era notte e forse i chierici dormivano, perciò era abbastanza necessario essere molesta per svegliarli.
Le ci volle un bel po' e molti sonori pugni sulla porta perché finalmente qualcuno giungesse ad aprire soffocando esclamazioni al tempo stesso allarmate e seccate.
«Ma chi è a quest'ora della notte, mi chiedo?!»
Ad aprire a Shana fu un nano dalla lunga barba nera, tenuta stretta da un cordino di cuoio. Indossava quella che sembrava una tunica da notte e se non avesse avuto un medaglione al collo con il simbolo sacro di Ogun, la undyr lo avrebbe facilmente scambiato per un qualsiasi meccanico di Calico.
«Buonasera, mastro nano!» esclamò lei cantilenando e bastò quel semplice saluto al nano a farsi un'idea di chi aveva di fronte e capire senza ombra di dubbio che fosse ubriaca, in barba alle rassicurazioni dell'aurora.
Il chierico sospirò rumorosamente «Ancora voi ubriaconi! Vi abbiamo detto che questo è un posto sacro e onorevole, non vi daremo dei soldi per "salvarvi dai vostri dolori". Smamma, ragazza, o chiamo le guardie.»

Shana mosse freneticamente le mani in negazione.
«No no no!» esclamò «Non voglio soldi, voglio un po' di aiuto!»
Il nano la squadrò con un'occhiataccia «Non abbiamo birra in eccesso, no.»
La donna scosse di nuovo la testa in negazione.
«Nemmeno quello! Ho bisogno di cure... cioè non io, un mio amico! Ecco, è abbastanza urgente insomma e lui non può venire qua perché... beh non è il caso che lo faccia. Insomma, sono qui per cercare aiuto per lui.»
Finalmente il nano si fece serio e la guardò con attenzione.
«Che è successo, si è ferito in una rissa? Ve lo dico sempre a voi giovani...»

Umana Undyr | Bardo | 6 | CN | Scheda | DICEROOM

«No ehm, non esattamente» rispose la undyr, prendendo a gesticolare e facendo aggrottare di nuovo le sopracciglia del nano «Ecco non è proprio ferito, ma...»
Il chierico perse la pazienza, piazzandosi le mani sui fianchi.
«Allora, ragazza, mi stai facendo perdere tempo. Il tuo amico ha bisogno di aiuto oppure no?» domandò «Perché è tardi e io ho da fare domattina. E tu sei ubriaca, quindi non è nemmeno detto che questo tuo amico esista davvero.»
Shana trasalì di nuovo, cercando di fare appello alle sue abilità.
«No, no, esiste e ha bisogno di aiuto!» incalzò lei «Cioè non può proprio venire qui, insomma, mi servirebbe una pergamena o qualcosa...»
Lo spazientito nano allargò le braccia.
«Mi ci vogliono ore a crearne una, faccio prima a usare la mia magia: che cos'ha questo tuo amico, avanti?» afferrò da un attaccapanni lì vicino un mantello che si piazzò sulle spalle, facendo cenno a Shana di guidarlo di fuori, forse anche per non infastidire gli altri chierici che riposavano nel tempio.
«Portami da lui e vediamo che posso fare.»
Shana esitò per un secondo, ma poi si voltò in direzione di Nix, che attendeva nascosto in un vicolo e che molto sicuramente non avrebbe apprezzato quell'iniziativa. Certo, non poteva dire a quel chierico che il ragazzo aveva la Piaga, ma... forse era meglio che si stessero allontanando dagli altri? Il cervello in pappa della undyr non funzionava molto bene in quel momento.

Umana Undyr | Bardo | 6 | CN | Scheda | DICEROOM

Shana fu dietro il nano solo di qualche passo e proprio a causa del fatto che la sua andatura non era delle più salde, visto che l'alcol nel suo corpo era maggiore di qualsiasi altro elemento. E visto che la vista del chierico era molto migliore di quella della undyr, non gli ci volle molto ad individuare il povero Nix abbandonato a terra al bordo di un vicolo. Nonostante avesse la gambette corte, fu molto più veloce di Shana, che li raggiunse solo dopo qualche momento.
Il nano ascoltò le parole del ragazzo, piazzandosi le mani in vita con fare giudicante e apprensivo, lo stesso che hanno i nonni quando si ritorna a casa con le ginocchia sbucciate, poi emise un sospiro. A giudicare dagli occhi lucidi e il rossore della pelle (oltre che l'evidente debolezza) capì che l'aurora fosse ammalato più che ferito.
Eppure, l'attimo dopo, divenne vagamente allarmato.

«Non dirmi che...» senza dire una sola parola, mosse il palmo su Nix e lanciò un incantesimo, divenendo subito pensoso. Doveva aver indagato in qualche modo sulla sua condizione e le conferme si lessero nelle sopracciglia aggrottate. Nonostante fosse chiaro che aveva capito di avere davanti una persona affetta da Piaga, sembrò solo preoccupato e non davvero spaventato... segno che forse Nix non era davvero il primo piagato che incontrava.
«Da dove venite voi due? Come avete fatto a prendervela?» sospirò «Non lo sapete di dover indossare le tute fuori? O almeno i respiratori!»
Shana intervenne alzando un dito, ancora allegra.
«Oh sì, ce li abbiamo! Anzi in realtà lui è venuto qui proprio per comprarli.»
Il chierico scosse la testa e lanciò su di lei lo stesso incantesimo di prima, appurando che non avesse alcuna condizione, fortunatamente.
«Parliamo dopo del pagamento. Avanti, non posso praticare qui l'incantesimo» concluse alla fine «Ho bisogno della mia forgia, venite dentro.»
Puntò un dito tozzo verso Nix «E tu stai attento a non toccare niente, ragazzo»
Poi, con un cenno sbrigativo della mano, invitò i due a seguirlo all'interno del tempio. Shana si voltò verso l'aurora poco prima di mettersi al seguito del chierico e gli sorrise entusiasta, come se avesse appena vinto una gara di bevute in taverna.