Come soffice Neve

Umana Undyr | Monaco/Chierico | 6 | LB | Scheda | DICEROOM

Al contrario di ogni assennato abitante di Nysrod, Qatari imboccò proprio una di quelle gallerie meno frequentate, lasciandosi guidare dai timidissimi raggi di sole che riuscivano a penetrare fino in profondità, come se fossero silenziose e deboli braccia che tentavano di chiamarla a raggiungerle. Si allontanò dal silenzio sommesso di quella città sotterrata, dai nani e dai loro borbottii, convinta che il silenzio che avrebbe trovato su sarebbe stato molto più sereno di quello che era costretta a sopportare sotto.
A lei il silenzio piaceva, aveva meditato tanto col frusciare delle foglie o assieme al gorgogliare delle fontane del palazzo di suo padre, ma quello che l'aveva accolta a Nysrod non era un silenzio accogliente. Era cupo, piuttosto.

Lasciandosi guidare da quei raggi tenui, la ragazza si arrampicò su per la galleria, ansiosa di rivedere la luce e persino di potersi accecare di nuovo, dopo aver abituato i suoi occhi così tanto all'oscurità, pur illuminata dalle torce. Le sembrava di tornare finalmente a respirare al solo pensiero di cosa l'attendeva in superficie, anche se sapeva che non sarebbe mai stato come il tiepido vento di casa sua, o splendente come le montagne di Arcer dove era cresciuta.
Affrettò il passo nella galleria, man mano che luce diventava più insistente, arrivando persino a correre nell'ultimo tratto, prima di sbucare finalmente fuori, in superficie, dove fino a quel momento non aveva ancora avuto il coraggio di arrivare. Aveva dovuto attendere soltanto qualche giorno, alla fine.

Si ritrovò a ridacchiare tra sé, abbandonando del tutto la rabbia che l'aveva portata via da casa. Anche se quel sole era tanto debole, c'era e se lo sarebbe fatto bastare: solo un po' di quella luce riusciva finalmente a tirarla su di morale, a farla sentire finalmente fuori dalla trappola di terra e roccia in cui la sua famiglia la stava costringendo a restare.
Avanzò affossando con gli stivali nella neve, senza nemmeno averla mai conosciuta, e allungò le dita, sfiorando i tronchi secchi d'albero più vicini, congelandosene le punte. Erano sensazioni nuove per lei, aveva conosciuto da poco le parole per descrivere quel freddo e tutto sommato non le piaceva, ma... quella foresta, benché non l'avesse mai vista al suo splendore, era sicuramente meglio delle gallerie.

Esalando nuvolette di respiro, Qatari si guardò intorno. Aveva il passo leggero, ma certamente non silenzioso come quello di un predatore e lo scricchiolare della neve sotto i suoi passi era talmente evidente che un leopardo delle nevi si sarebbe certamente accorto di lei. Dopotutto... una ragazza dalla pelle scura come il cioccolato, i lunghi capelli di treccine decorati da fascette d'oro e la pelliccia bruna si notava piuttosto facilmente nel bianco candido della neve. Mimetizzarsi non era affatto un pensiero che a Qatari era passato per la testa in quel momento.

HP 43/43
CA 18
Tpc (danni -)

Mischia
✧ Colpo Senz'Armi +8 (1d8+4)
✧ Raffica di Colpi +14/+14/+9 (1d8+4)

Equipaggiamento
0 MP | 1984 MO | 0 MA | 0 MR

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Capacità utilizzabili
✧ Incanalare Energia positiva 3d6 (3/3)
✧ Bagliore Accecante (7/7)
✧ Vincolo d'onore (7/7)
✧ Punti Ki (8/8)

Incantesimi Utilizzati
Dominio
✧ Luminescenza (0/1)
✧ Scudo della fede (0/1)
✧ Mani brucianti (0/6)

Livello 0
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Livello 1
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