Il primo di tanti giorni

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    Hic iacet Arthurus Rex quondam Rexque futurus

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    Karril Bronnsdòttir

    Umano Iboithi| Iracondo di Stirpe| 5° | Neutrale| Scheda | DICEROOM
    C'era pace in quella casa, pace sotto quelle coperte, pace in quei cuori.
    Karril non riposava così beatamente da fin troppo tempo, con il sorriso sulle labbra, il volto accarezzato dal cuscino e la mente priva di qualsiasi tipo di preoccupazione, ansia, paura. Fu un sonno dove non ebbe alcun bisogno di sognare perché il sogno lo stava vivendo prima di andare a dormire, in quell'esatto momento e l'avrebbe vissuto anche poi quando avrebbe riaperto gli occhi. Sentiva Venalia che la abbracciava, che era con lei a godersi quel momento così catartico che era inappagabile, non esisteva nient'altro al mondo che poteva farti sentire meglio che addormentarti fra le braccia del proprio amore.
    L'iraconda sarebbe rimasta così per sempre, ma dentro di sé ardeva il desiderio di vederla ancora, di toccarla ancora e di baciarla ancor di più, voleva condividere con lei ogni istante di quello stare bene, divertirsi con lei nel fare le cose più sciocche e magari iniziare a pensare ad un futuro: Ven parlava di aprire un negozio di magia, Karril poteva svolgere qualche lavoro lì in città, avrebbero potuto stabilirsi lì per sempre fino alla fine dei giorni, alla fine Rivorosso non era male.
    Avrebbero salvato la famiglia di Karril, combattuto le ombre di Venalia e poi si sarebbero godute la vita assieme, fra una avventura e l'altra.
    Quei pensieri si cristallizzarono lentamente e l'iraconda aprì gli occhi, la vista mise a fuoco la stanza con tutta la calma del mondo e pian piano si rese conto di non trovarsi più nella cucina sulle spalle del suo amore, ma nella camera da letto. Karril si stropicciò gli occhi e si girò sul letto, fu solo in quel momento che si rese conto che i due letti erano stati messi vicino.
    Rimase interdetta per qualche attimo e poi sorrise, e si mise ad accarezzare la parte dove aveva dormito Venalia. E con il petto che le batteva, Karril uscì dalle coperte e si stiracchiò allungando le braccia verso l'alto, mugugnò soddisfatta e scese dal letto per andarsi a preparare per la giornata, e dopo essersi data una ripulita decise semplicemente di indossare i suoi classici calzoni e il reggipetto, e nient'altro. Istintivamente l'iraconda fece per sistemarsi i capelli come al solito, con la coda di cavallo alta, ma guardandosi allo specchio decise semplicemente di non legarli e... anzi, decise di farsi una piccola e semplice treccia sul lato sinistro. Una volta soddisfatta, Karril scese le scale e si aspettò di trovare Venalia da quale parte, magari in cucina, e si fermò sugli ultimi gradini per guardarsi intorno.
    Ma non c'era nessuno, solo Elwing appollaiato sulla poltrona, sembrava sveglio e puntava stranamente al tavolo. La sua presenza, tuttavia significava solo che la maga fosse andata via momentaneamente, l'iraconda si portò la mano sul petto e tirò un sospiro di sollievo, poi vide sul tavolo che c'era un dolcetto e, vicino ad esso, un foglietto.
    Si mosse velocemente per leggere quel foglio, e trovò scritto un semplice ma rincuorante "Torno presto!". Karril sorrise, poi iniziò a mangiucchiare il muffin che era lì, con solo quale squittio di Elwing al quale non diede particolarmente peso. Non era ancora abituata ad avere a che fare con famigli così intelligenti, non le passo nemmeno per l'anticamera del cervello cosa desiderasse la volpe volante.
    Mangiando, l'iraconda si muoveva verso le credenze, le apriva e dava un occhio ai vari ingredienti che c'erano in casa, e con la mano libera iniziò a prendere tutte le cose che erano necessarie per fare il cibo che rendeva Venalia felice: i biscotti. In realtà non sapeva quanto tempo c'avrebbe messo e l'elfa poteva tornare in qualunque momento, se voleva sfruttare l'elemento sorpresa doveva darsi una mossa.
    Iniziò a canticchiare mentre si alzava sulle punte per prendere la farina, delle gocce di cioccolato e altre cose, finito di mangiare il dolcetto si strofinò le mani ed iniziò effettivamente ad impastare come aveva imparato. Ad essere onesti a Karril dava particolarmente fastidio ritrovarsi le mani tutte sporche di impasto, si attaccava ovunque e non si toglieva nemmeno a pagarlo, però era ben felice di sporcarsi le mani e mentre lavorava in quel modo aveva anche il vizio di cacciare la punta della lingua fuori, concentratissima.
    Dopo un bel po' di sforzi, a lavoro quasi ultimato, Karril si rese conto di aver dimenticato di prendere gli stampi che, purtroppo, si trovavano sulle credenze più alte. Afferrò una sedia e la usò come rialzo per raggiungere quel posto altrimenti irraggiungibile, e mentre si allungava verso gli stampi l'iraconda sentì anche degli strani rumori provenire dal basso.
    Dando uno sguardo, l'iraconda vide delle zampine sospette e pelose di una Elwing selvatica che tentava di sgraffignare delle gocce di cioccolato senza farsi notare.
    «No!» istintivamente, Karril allungò il piede per tentare di scacciare il famiglio, ma la posizione precarica che aveva assunto per raggiungere gli stampi complicò la situazione, e bastò davvero nulla affinché cascasse a terra rovesciando anche la ciotola di farina che era avanzata dalla lavorazione fatta precedentemente.
    Era diventata tutta bianca dal petto in su.
    «Ahi ahi.» l'iraconda si lamentò mentre si massaggiava il sedere, poi guardò un po' di sbieco Elwing che sembrava ben intenta a masticare il cioccolato trafugato stando comodamente sulla poltrona «Sai, avresti potuto semplicemente chiedermelo.» sbuffò e guardò un po' sconsolata il pasticcio che aveva combinato, poi si alzò e almeno l'impasto sembrava salvo. Rimaneva solo da accendere il forno e di mettere tutto negli stampi a cuocere.
    HP 56/56
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    Mischia Ascia Bipenne +1 (Tpc+10 1d12+5 | x3)
    Distanza Ascia da lancio (2) (Tpc +8 1d6+2 | x3 | 3m)


    Equipaggiamento
    0 MP | 3.438 MO | 0 MA | 0 MR
    Armatura di pelle
    Kit Iracondo di stirpe



    Capacità
    Nome capacità
    Ira di Stirpe round 15/15
    Incantesimi
    0/0 Lv 0| 0/0 Lv 1| 1/1 Lv 2 | 0/0 Lv 3
    Incantesimi Pronti
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    Venalia Tinlomiel

    ELFA ERRANTE | MAGA | 8° | NEUTRALE PURO | Scheda | DICEROOM
    Quella mattina era uscita prestissimo, lasciando a Karril un piccolo dolcetto per colazione sul tavolo, comprato da una bancarella di panettieri poco fuori casa. Probabilmente era un piccolo residuo del giorno prima ma dall'aspetto pareva delizioso e così, dopo averlo messo in casa, s'era diretta di gran carriera in un certo angolo di Rivorosso che le era stato suggerito dai locali. Qui, dopo aver sborsato una fortuna in contrattazione con un vecchiaccio, era riuscita ad accaparrarsi quel che cercava, seppur il tempo per sistemar l'oggetto le avesse portato via un paio d'ore buone. Dacché voleva tornare baldanzosa prima che l'amata si svegliasse, aveva finito per tardare moltissimo, superando forse la nona ora del mattino. Non un gran peccato, invero, ma le sarebbe piaciuto essere a casa a vedere la sua Karril scendere le scale con gli occhi cisposi e assonnati. Le avrebbe dato un senso di quiete indescrivibile. Tuttavia il regalo - ne era certa - avrebbe sortito ben più effetto e sarebbe rimasto per sempre con loro, in un modo o nell'altro. Alla fine, tra un problema e l'altro, riuscì a riprendere la via di casa solamente a metà mattinata, dando tempo e modo all'iraconda di cucinare i suoi preziosi biscotti e a Elwing di ingrassare a suon di ruberie. Oramai vicina all'undicesima ora del dì arrancò finalmente sull'uscio della piccola casa, aprendolo ed entrando con appresso una scatola poggiata sopra un piccolo carrello di legno.

    «Buongiorno!» disse trionfale di ritorno. «Spero ti sia piaciuto il dolcetto, l'ho preso stamattina da un panificio qui vicino. Immaginavo ti avrebbe fatto piacere farci colazione!»
    Lasciato il carrellino e chiusa la porta si avvicinò alla compagna e le dette un bacetto sul naso, guardandola impegnata com'era con i suoi dolciumi. Almeno dall'odore che c'era nell'aria dovevano essere decisamente buoni.
    «Mi faccio perdonare per non essermi fatta trovare stamattina, guarda.» era tornata a vestire i suoi abiti verdi classici, comodi e funzionali, ma aveva una radiosità d'animo che raramente era capitato di vederle addosso. Sembrava galleggiare per tanto era contenta. E senza il suo bastone, addirittura, lasciando accanto alla porta in un cantuccio.

    «Ecco...» corse alla cassa e la aprì con un poco di sforzo, complici i cardini abbastanza induriti dal tempo. Ne tirò fuori una grossa corazza di metallo scintillante, lamellata, che ricordava a tratti la pelle di un drago. La lavorazione del materiale poi, era stata fatta in modo tale che alla luce del sole, almeno da quella che filtrava dalle finestre, l'effetto finale fosse una finitura particolare, verde smeraldino, non dissimile al colore dei capelli di Karril. In mano a Venalia c'era solo la parte superiore, ma all'interno della cassa figuravano anche un paio di stivali e dei guanti del medesimo materiale. «Ho ripensato alla tua storia... e stamattina sono uscita sperando di trovare qualcosa del genere. Per te, tesoro mio, prendila.» le si avvicinò offrendole la corazza. «Ho anche rispettato quello che mi hai chiesto, è realizzata in mithral incantato, importato direttamene dalle cave di Nysrod. E... e ho fatto in modo che volendo potessi metterci sopra la tua armatura attuale, come decorazione.» le indicò l'incavo tra la gorgiera e le spalle, sufficiente a posizionare la vecchia casacca dell'iraconda in modo da tenerla come decorazione aggiuntiva.

    «Ti... piace?» la guardò timidamente, dubbiosa se alla fine quel dono le sarebbe piaciuto davvero. Forse aveva esagerato, ma per la sua Karril non avrebbe badato certo a spese. Né quella mattina né, auspicabilmente, per il resto della vita.
    HP 46/46
    CA 12
    Tpc - (danni -)

    Mischia
    ✦ Bast. Ferrato +3 {1d6-1 | x2}
    ✦ Pugnale +3 {1d4-1 | 19-20/x2}
    Distanza
    ✦ Bal. Legg. +6 {1d6 | x2}{24m}


    Elwing
    HP 23/23
    CA 17
    TpC - (danni -)

    Mischia
    • Morso +1 {1d3-1 | x2}

    Equipaggiamento
    0 MP | 1.169 MO | 0 MA | 0 MR

    Bastone Ferrato {2 kg}
    Pugnale {0,5kg}
    Balestra Leggera {2 kg}
    Quad. da Bal. {20}{1kg}
    Libro degli Incantesimi {---}
    Borsa Comp. Inc. {1 kg}
    Abito da Viaggiatore {2,5 kg}
    Anello del Sostentamento
    Fascia Sapienza +6 { 0.5 kg}
    Braccialetto dell'Amicizia
    Polvere dell'Illusione
    Perla del Potere (1°)

    Capacità Razza
    Visione crepuscolare: 18m
    Immunità degli elfi: Immune al Sonno Magico
    Passo selvatico: Un elfo ignora il terreno difficile quando corre.

    Capacità Classe
    Fascino dell'Evocatore (Sop): Ogni volta che si lancia un incantesimo di Evocazione (convocare), si aumenta la durata di un numero di round pari a metà del proprio livello da Mago (minimo 1). Questo aumento non viene duplicato da Incantesimi Estesi. Al 20° livello, si può cambiare la durata di tutti gli incantesimi Evoca Mostri a permanente. Non si può avere più di un incantesimo Evoca Mostri reso permanente in questo modo attivo nello stesso momento. Se si designa un altro incantesimo Evoca Mostri come permanente, l'incantesimo precedente ha termine immediatamente.

    Traslazione (Sop): Al 1° livello, come Azione Veloce ci si può teletrasportare in uno spazio vicino come se si utilizzasse Porta Dimensionale. Questo movimento non provoca Attacchi d'Opportunità. Si deve essere in grado di vedere lo spazio in cui ci si sta spostando. Non si possono portare altre creature con sé quando si utilizza questa capacità (tranne i Famigli). Ci si può muovere di 1,5 metri ogni due livelli da Mago posseduti (minimo 1,5 metri). Si può utilizzare questa capacità un numero di volte al giorno pari a 3 + il proprio modificatore di Intelligenza. [12/12 Volte]

    Incantesimi Foc. Evocazione (Normale e Superiore): +2 alla CD degli incantesimi di Evocazione.

    Incantesimi
    4/4 Lv 0 | 8/8 Lv 1 | 7/7 Lv 2 | 5/5 Lv 3 | 4/4 Lv 4
    Incantesimi Pronti

    Liv 1: Unto (x5); Ingrandire Persone (x3)






    Karril riceve:
    Corazza di Piastre Flessibile in Mithral +1
    Venalia: -5.550 MO
     
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    Karril Bronnsdòttir

    Umano Iboithi| Iracondo di Stirpe| 5° | Neutrale| Scheda | DICEROOM
    Karril, messi i biscotti nel forno, passò il restante del tempo a fissarli mentre cuocevano alternando a dei momenti in cui semplicemente girava intorno al tavolo mentre si tormentava i capelli nell'attesa. Stava incominciando un pochino ad allarmarsi, Venalia mancava da davvero un bel po' ed era uscita presto da casa: cosa era andata a fare? A parlare con Asran? Sperava davvero che fosse andato tutto bene, anche se l'iraconda non capiva perché svegliarsi così presto per andare a parlare con il proprio migliore amico.
    Guardava spesso la porta d'ingresso, aspettando che prima o poi si aprisse e, infine, si aprì davvero con una Venalia raggiante come mai prima d'ora! Il suo buongiorno fecero venire le palpitazioni all'iraconda che corse incontro all'elfa per abbracciarla e per prendersi un bacio sul nasino, anche se era ancora tutta sporca di farina. Karril rimase a fissare il volto di Ven e a sorriderle per diversi secondi buoni, con gli occhi brillanti.
    Era tornata!
    L'iraconda osservò curiosa quella cassa che la maga aveva portato in casa, strinse gli occhi per guardare meglio e poi li spalancò quando fu rivelato il regalo, si portò perfino le mani alla bocca dall'emozione, quasi le mancò il respiro. Era stupenda quella corazza, quelle scaglie sembravano proprio quelle di un drago e quel verde era proprio magnifico, ed era in mithral! Ed era magico!
    Improvvisamente, Karril afferrò Venalia e la alzò con le braccia come se fosse una principessa, l'avrebbe guardata negli occhi per dei lunghissimi istanti e poi le diede un bacio sulle labbra con vigore, con quella gioia e amore di condividere quella felicità con la persona più importante della sua vita, e non si sarebbe staccata subito. Per nulla.
    Infine allontanò un minimo il suo volto da quello di Venalia con gli occhi luccicanti ma erano ancora abbastanza vicine da fare naso e naso «È bellissimo, cuore mio.» le sussurrò con dolcezza, amandola quando si dimostrava così timida e vulnerabile «Però mi raccomando: fai attenzione alle spese. Ti sarà costato davvero tanto, e a me basta anche solo vederti per essere felice.» poi Karril fece delle giravolte, portando con sé la sua principessa vicino al forno «Ma! Non si indossano armature a stomaco vuoto e ti sto preparando i biscotti!» ritornò con un tono allegro, piena di energie «Ho fatto un mezzo casino, dopo pulisco tutto! Elwing ha rubato anche alcune gocce di cioccolato mentre cucinavo, però poi mi ha fatto compagnia!» l'iraconda provò a mettere l'accaduto in maniera positiva, le dispiaceva se poi Venalia e il famiglio avessero litigato di nuovo per quella sciocchezza. Karril si abbassò per dare una occhiata ai biscotti e ormai mancava davvero poco allo sforno, poi si alzò e guardò Venalia e non seppe resistere all'impulso di accarezzarle la guancia con la propria guancia tipo gatto.
    «Posso portarti così tutto il giorno? Sei leggerissima.»

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    Venalia Tinlomiel

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    Sentendosi tirare su di peso Venalia cacciò una specie di bercio, per la sorpresa, soffocato a metà da una risata. A dispetto della differenza d'altezza la forza di Karril era... sorprendente. Quando ebbe finito di sbaciucchiarsela si rese conto dello stato della cucina, scuotendo il capo tra il serio e il faceto.
    «Ma non preoccuparti per aver sporcato, l'odore è buonissimo!» le disse. «Anche se mi sento più alta del normale. Fortuna che sei forte come un colosso, altrimenti avrei paura di darei l prossimo bacio al pavimento.» rise, spolverando con una carezza i capelli di Karril che, in qualche modo mistico, avevano finito per accalappiare della farina.
    «Per la corazza non pensare ai soldi. Quelli si possono rifare dando una mano qui e lì o rivendendo cianfrusaglie, ma la tua sicurezza viene prima di ogni altra cosa. Appena possiamo sarà possibile mi piacerebbe anche contribuire e regalare qualcosa a Linde e Zeljska... Sai, è il nostro gruppo, dobbiamo prenderci cura le une delle altre.» sentiva davvero un legame con le sue amiche, voleva che il loro fosse un qualcosa su cui contare, una specie di famiglia allargata. E a tal proposito avrebbero anche dovuto far presente alle altre della loro nascente relazione, oltre che ad Asran e Rhavi, giusto per onestà intellettuale. Sarebbe stato comunque piacevole condividere la loro gioia al di fuori della piccola casetta pro tempore che avevano affittato a Rivorosso.
    «Sei l'unica al mondo a cui permetterei di prendermi in braccio!» continuò, sempre ridacchiando. «Però forse dovresti mettermi giù, altrimenti non riuscirai a sistemare i biscotti per tempo.»

    Elwing, nel frattempo, si era messa nella poltrona a digerire il cibo rubato, sonnecchiando.
    «Karril c'è una cosina che mi piacerebbe discutere con te.» le fece una carezza sul viso, delicatamente. «Ieri ti ho parlato della torre, ma mi chiedevo se ti sarebbe piaciuto lavorare qui a Rivorosso per un poco. Blaire Rivers ha diversi guai da quanto è sparito Odesseiron, potremmo aiutarla e intascare qualcosa nel frattempo. Rivorosso è in una posizione eccellente per viaggiare, sicura e prospera. Tu potresti dare una mano alle guardie, anzi sono certa che potresti direttamente insegnar loro come si sopravvivere a questo mondo.» la guardò nemmeno cercasse una traccia di dubbio o di esitazione nei suoi occhi. «Ti... piacerebbe? Non dico per sempre e non saremo relegate qui, anzi. Però... avere un posto dove tornare ogni tanto mi piacerebbe. Una casa lontano da casa.»
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    Elwing
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    Era divertente un mondo vedere Venalia così diversa dal solito, così espressiva e così sorridente. Karril le sorrise dopo il bacio e mentre la maga le toglieva tutta la farina che aveva fra i capelli «Non ti farò cadere mai, e se mai dovesse succedere cadrò a terra prima io e mi prenderei comunque quel bacio.»
    Mentre continuava ad ammirare il volto di Ven, l'iraconda ascoltò il discorso della propria amata ed era davvero così dolce a preoccuparsi per lei durante i combattimenti «Dobbiamo trovare qualcosa anche per te, allora: ho trovato di recente una spada magica che non credo userò, con quello che possiamo ricavarci prenderemo qualcosa pure per te. Memorizzerai sempre qualche magia difensiva, vero?» c'era un velo di preoccupazione sul volto di Karril, ma dentro di sé sapeva che Venalia fosse una tipa previdente e che non si sarebbe esposta a rischi inutili, poi si fermò a riflettere qualche secondo sulla proposta di regalare qualcosa anche a Linde e Zeljska «Cuore mio, ma perché non le invitiamo a pranzo o a cena? Sfruttiamo l'occasione! E poi così possiamo dire anche a loro di quello che siamo ora, no?» già stava fantasticando sull'idea di quella serata, una così normale che sarebbe sembrato stranissimo per tutte loro «Cucineremo insieme qualcosa di buono! Prometto di... non sporcare troppo in giro, comunque pulirei dopo. E potremo poi decidere un nome ufficiale per il nostro gruppetto, secondo me sarebbe carino!» con una risatina, Karril fece una piccola piroetta con Venalia ancora in braccio, poi aspettò qualche secondo prima di metterla con i piedi a terra.
    «Quando vorrai potremo pure mangiare con Asran, prima o poi! Il cibo è sempre un buon modo per stare con gli altri.» diede un ultimo sguardo a Venalia e poi Karril si diresse verso il forno a vedere a che punto fossero i biscotti, si chinò per guardare per bene «Comunque avrei potuto tenerti benissimo in braccio con una mano sola e fare tutto, anche se... avrei dovuto prenderti tipo sacco di patate.» ridendo, l'iraconda si distrasse e fece per prendere il vassoio dei biscotti senza prestare attenzione e senza usare le presine, e appena lo toccò finì inesorabilmente per scottarsi.
    «Ahi.» d'istinto si mise il dito in bocca per poi scuotere la mano per mitigare il fastidio della scottatura, poi prese effettivamente le presine e tolse finalmente i biscotti dal forno, li mise in una ciotolina e li portò all'elfa, aspettando che assaggiasse quei dolcetti a forma di cuore e con gocce di cioccolato.
    Si godette le carezze di Venalia e si trattenne davvero molto per evitare quasi di fare le musa ogni volta che lei la toccava, anche se il discorso la prese un po' alla sprovvista: dunque la proposta di sceriffo fatta il giorno prima era... seria?
    «Oh.» L'iraconda non sapeva esattamente come prendere quella proposta, cioè non era per niente male in realtà ma non poté non pensare a quando ancora viveva nel villaggio. Si sedette sulla sedia dove la sera prima si era addormentata «Se saremo assieme e credi che io possa farcela va bene.» Karril le sorrise con un velo di tristezza sul proprio volto «Ad essere onesti, anche quando abitavo nel villaggio ero adibita alla sua sicurezza. Ero poco più che adolescente e fu in quel periodo che... uccisi per la prima volta.» appoggiò il gomito sul tavolo e poi il mento sulla mano, volse lo sguardo verso la finestra come se stesse rivivendo quei ricordi «Sembrerà strano visto che mi piace combattere e il mio stile di combattimento ma non mi piace uccidere, perlomeno gli esseri senzienti. Vedere i loro ultimi istanti, i loro occhi in preda alla disperazione... è come se vedessi tutte le loro speranze, i loro sogni e li distruggessi senza piena, ricoprendomi di sangue. Anche se sono malvagi, anche se meritano di morire, anche se è necessario.» si voltò di nuovo verso Venalia e le sorrise, non voleva in realtà rovinare quella mattinata così gioiosa con momenti così tristi, soprattutto per i biscotti, ma si erano promesse di raccontarsi e, dentro di sé, Karril sentiva in quel momento di far uscire fuori quello che provava «Ho ucciso ventitré persone fino ad ora, li ricordo tutti. Il primo fu quando mi incaricarono di proteggere i deboli del villaggio, era un ragazzino che aveva la mia stessa età. Più o meno.» l'iraconda prese una dei biscotti e aspettò che anche Ven ne prendesse uno o che ne prendesse un altro se ne aveva già degustato qualcuno «Posso farcela e personalmente mi piace molto Rivorosso! Se costruirai un emporio e una torre qui qualcuno dovrà difenderla, no? I ladri fanno male agli affari!» diede poi un morso al biscotto e riflettè.
    «Mi piacerebbe avere una nuova casa.»

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    Distanza Ascia da lancio (2) (Tpc +8 1d6+2 | x3 | 3m)


    Equipaggiamento
    0 MP | 3.438 MO | 0 MA | 0 MR
    Armatura di pelle
    Kit Iracondo di stirpe



    Capacità
    Nome capacità
    Ira di Stirpe round 15/15
    Incantesimi
    0/0 Lv 0| 0/0 Lv 1| 1/1 Lv 2 | 0/0 Lv 3
    Incantesimi Pronti
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    Venalia Tinlomiel

    ELFA ERRANTE | MAGA | 8° | NEUTRALE PURO | Scheda | DICEROOM
    Venalia soppesò le parole di Karril mentre la guardava prodigarsi nel sottrarre i biscotti al forno. Da una parte aveva ragione, dall'altra era meglio se continuavano a comprare cose che la potessero proteggere andando costantemente in prima linea, furiosa, a macellare i peggiori mostri che Assiah avesse mai veduto. «Ho in mente almeno una mezza dozzina di altre cose che dovresti prendere per la tua sicurezza prima di pensare alla mia. E poi... so che non sembra ma sono un'incantatrice provetta, realizzare gingilli incantati è una delle mie specializzazioni magiche. Quindi non farti problemi sull'usare il denaro per quello che riguarda te in primo luogo. Io... posso sopravvivere coi mei incantesimi.» le sorrise. «E sto per finire le mie ricerche sui teletrasporti. A breve dovrei riuscire a far quadrare le ultime incertezze, poi finalmente potremo dire addio alle traversate interminabili: da qui ad Arborea e ritorno nel battito d'un ciglio.» disse, contentissima d'essere infine ad un punto di svolta nel suo lavoro. Ci aveva dedicato mesi, anni, ma alla fine s'era allenata così tanto da manipolare l'etere con una semplicità disarmante. Serviva solo un ulteriore passetto, una spallata finale, e poi il gioco era fatto.

    «Cavolo non... avevo pensato a invitarle a cena.» si sedette sul bordo del tavolo, guardando la ciotola con i biscotti ancora roventi. Ne afferrò uno tra indice e pollice, soffiandoci sopra e agitandolo all'aria per raffreddarlo. «Magari se Blaire ci offre un posto potremo farlo direttamente lì. Sai, inaugurare casa con una bella cenetta fatta da noi. Sarebbe splendido, e sicuro li colpirebbe.» ovviamente aveva già incluso anche Asran e Rhavi in quell'incontro, seppur stesse decidendo tra sé quanto fosse logico invitare l'intera masnada tutta assieme. Già s'immaginava che bolgia infernale ci sarebbe stata tra canti, schiamazzi, e bei tenebrosi dopo aver alzato il gomito un poco. Fortuna che lei, dopo aver capito che a Karril non piaceva neppure il vino, s'era ripromessa di limitare quasi del tutto l'acquisto di prezioso succo d'uva fermentato in favore di bevande meno... inebrianti. Portò il biscotto alle labbra e ne staccò un pezzo microscopico per saggiarne la temperatura: trovandola accettabile passò a dare un morso degno di questo nome guardando verso il soffitto meditabonda. Era buono, né troppo duro né molliccio e pastoso, lasciandolo riposare non avrebbe fatto che migliorare.

    «Questo, tesoro mio, è buonissimo. Se mai ti verrà a noia di esplorare il mondo e sdraiare mostriciattoli con me abbiamo un futuro come pasticcere.» la indicò con la metà superstite del dolcetto. «Tu ce l'hai. Io mi occuperei delle vendite e di teletrasportare dentro la caldera di un vulcano attivo i clienti morosi coi pagamenti.» le fece una piccola linguaccia e si mangiò anche il resto del biscotto. Quella nuova relazione le aveva letteralmente stravolto la vita in senso positivo; era più solare, giocosa, e sembrava persino essersi lasciata indietro i brutti pensieri che parevano tormentarla il giorno prima. Magari - anzi sicuramente - sarebbero tornati presto o tardi ma il sol fatto di riuscire a godersi quel momento d'idillio ben raccontava quanto l'esistenza di Karril stesse facendo per la maga. La sua sola esistenza, per non parlare dell'amore appena sbocciato. Quando però l'iraconda prese a dirle di quel frammento di passato, immediatamente tornò seria e attenta. Aveva sempre saputo che la sua dolce metà aveva un cuore d'oro e un animo ancor più gentile, poteva solo immaginare quanto dolore la vita da avventuriera le avesse causato sino a quel momento. E per un attimo provò anche l'elfa a ricordare quante persone aveva mandato da Oridis, per cause giuste o per mero opportunismo, e tra la guerra e i suoi trascorsi discutibili - in cui s'annoverava anche il sacrificio di Maya - non riuscì a cavare un numero. Erano troppi, una mera statistica che si perdeva nei ricordi.
    «Tesoro...» le si avvicinò e la abbracciò per un momento. «Ora che siamo assieme cercheremo di evitare queste cose, promesso. Non sentirti però in colpa, Assiah è un luogo meraviglioso ma spesso pieno di pericoli. Per noi, per le persone che amiamo... e certe scelte sono inevitabili. Certi finali scontati. Ma sai cosa mi dice questo di te? Che hai un animo buono.»
    Le fece un'altra carezza. «Non voglio renderti malinconica quinti ti dirò solo questo: se hai paura di diventare una persona irosa, come tuo padre, sappi che non potresti mai esserlo. Fidati di me.» le breve il viso tra le mani e le baciò la punta del naso, sorridendo.

    «Sarai la più bella guardiana della casa che il continente abbia mai visto! E chi verrà mai a disturbare un maga e una guerriera dal sangue di drago nella loro piccola tana?» rise.
    «Ti aiuto a pulire, prendiamo anche due o tre biscotti da portare a Blaire. Mangiamo qualcosa per strada e no, non possiamo pranzare con i biscotti anche se la me bambina desidera tanto farlo. Prendiamo una focaccia dal fornaio.»
    HP 46/46
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    Mischia
    ✦ Bast. Ferrato +3 {1d6-1 | x2}
    ✦ Pugnale +3 {1d4-1 | 19-20/x2}
    Distanza
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    Elwing
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    Mischia
    • Morso +1 {1d3-1 | x2}

    Equipaggiamento
    0 MP | 1.169 MO | 0 MA | 0 MR

    Bastone Ferrato {2 kg}
    Pugnale {0,5kg}
    Balestra Leggera {2 kg}
    Quad. da Bal. {20}{1kg}
    Libro degli Incantesimi {---}
    Borsa Comp. Inc. {1 kg}
    Abito da Viaggiatore {2,5 kg}
    Anello del Sostentamento
    Fascia Sapienza +6 { 0.5 kg}
    Braccialetto dell'Amicizia
    Polvere dell'Illusione
    Perla del Potere (1°)

    Capacità Razza
    Visione crepuscolare: 18m
    Immunità degli elfi: Immune al Sonno Magico
    Passo selvatico: Un elfo ignora il terreno difficile quando corre.

    Capacità Classe
    Fascino dell'Evocatore (Sop): Ogni volta che si lancia un incantesimo di Evocazione (convocare), si aumenta la durata di un numero di round pari a metà del proprio livello da Mago (minimo 1). Questo aumento non viene duplicato da Incantesimi Estesi. Al 20° livello, si può cambiare la durata di tutti gli incantesimi Evoca Mostri a permanente. Non si può avere più di un incantesimo Evoca Mostri reso permanente in questo modo attivo nello stesso momento. Se si designa un altro incantesimo Evoca Mostri come permanente, l'incantesimo precedente ha termine immediatamente.

    Traslazione (Sop): Al 1° livello, come Azione Veloce ci si può teletrasportare in uno spazio vicino come se si utilizzasse Porta Dimensionale. Questo movimento non provoca Attacchi d'Opportunità. Si deve essere in grado di vedere lo spazio in cui ci si sta spostando. Non si possono portare altre creature con sé quando si utilizza questa capacità (tranne i Famigli). Ci si può muovere di 1,5 metri ogni due livelli da Mago posseduti (minimo 1,5 metri). Si può utilizzare questa capacità un numero di volte al giorno pari a 3 + il proprio modificatore di Intelligenza. [12/12 Volte]

    Incantesimi Foc. Evocazione (Normale e Superiore): +2 alla CD degli incantesimi di Evocazione.

    Incantesimi
    4/4 Lv 0 | 8/8 Lv 1 | 7/7 Lv 2 | 5/5 Lv 3 | 4/4 Lv 4
    Incantesimi Pronti

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    Karril Bronnsdòttir

    Umano Iboithi| Iracondo di Stirpe| 5° | Neutrale| Scheda | DICEROOM
    Il discorso di Venalia aveva senso e sembrava decisamente entusiasta dei suoi studi sul teletrasporto! Quanto era carina quando faceva così, e Karril non poté che ammirarla in tutta la sua semplicità e bellezza.
    «È vero che io corro più pericoli combattendo in prima linea, però il mio corpo si cura molto velocemente e posso mangiare la mia magia in caso di emergenza. Facciamo... a turno? Un oggetto per me e un oggetto per te e così via?» l'iraconda la guardò con un minimo di apprensione, anche la sicurezza della maga era importante e doveva avere il meglio anche lei «Tu sei la miglior maga e incantatrice del mondo però... mi preoccupo. Per favore?» fece a Venalia degli occhioni dolci, si fidava di lei e se diceva che andava bene così allora era vero, però Karril aveva quel piccolo lato di sé che non si sarebbe data pace a saperla con meno equipaggiamento magico atto a proteggerla.
    «Potremo andare dove vogliamo?» l'iraconda battè le mani per la contentezza e poi gongolò un po' nell'avere avuto una idea che a Venalia non le era ancora venuta e che sembrava una cosa intelligente, poi annuì convinta a tutti i ragionamenti successivi «E potremo anche invitare Asran dopo che ci hai parlato! Potremo farlo conoscere alle altre, piacerà a tutti!» e mentre la maga dava il morso al biscotto, l'iraconda fece lo stesso in contemporanea, però masticò molto più lentamente rispetto alla propria metà, e la fissò con trepidazione per sapere cosa ne pensasse. Quasi saltellò sulla sedia quando Venalia proclamò quei biscotti buonissimi, e Karril rispose a quella linguaccia con un'altra linguaccia divertita: da quel momento in poi si sarebbe impegnata ogni giorno a sfornare altri biscotti, avrebbe sperimentato e avrebbe fatto assaggiare alla maga qualsiasi cosa sarebbe uscita dal forno.
    Non i biscotti bruciati però.
    Karril si lasciò abbracciare da Venalia e la strinse, si godette quel calore che le stava dando, quella gentilezza e dolcezza che scacciava via qualsiasi brutto pensiero «Io sono tua Ven. Sono totalmente nelle tue mani.» Karril le accarezzò la schiena e sorrise con quel bacetto dritto dritto sul naso.
    «Sai, sto iniziando a pensare che il mio nasino ti piaccia particolarmente.» ridacchiò e avvicinò la punta del proprio naso sulle labbra di Venalia «Un po' come me con le tue orecchie!» gliene accarezzò una ma smise subito dopo, non voleva metterla a disagio come aveva fatto il giorno prima.
    L'iraconda divenne rossissima quando Venalia la dichiarò "la più bella guardiana" e provò a nascondersi parzialmente il volto con i propri capelli e la treccia che si era fatta quella mattina, mugugnando come una ragazzina che non sapeva reagire in maniera appropriata ad un complimento. Poi spalancò gli occhi «Ah, andiamo dalla Tarchion ORA?» fu presa un po' dal panico, non doveva pulire solo la cucina «Devo darmi una rinfrescata prima! Guarda che casino ho combinato!» Karril si alzò velocemente dal tavolo e quasi corse a prendere il necessario per pulire la cucina, da degli stracci alla scopa «Se faccio in fretta dovrei riuscirci! Non ti preoccupare, sono abbastanza veloce di solito!» iniziò a spazzare e a togliere tutta la farina in eccesso presente sulla cucina, poi si fermò «O meglio, ce l'ho il tempo? Se dobbiamo andare subito faccio il possibile per spolverarmi.» riprese a pulire freneticamente ma si fermò qualche altro secondo dopo «Ma come non possiamo pranzare coi biscotti! Sono... più o meno la stessa cosa di una focaccia!» sembrava sdegnata ma rise a quella situazione.
    Che bello era vivere così.

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    Venalia Tinlomiel

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    Nessuno si era mai preoccupato così tanto per lei prima, salvo forse Araven quand'era appena giunta in accademia. La faceva sentire al sicuro anche la sola idea che Karril si premurasse di saperla sana e salva. «D'accordo, d'accordo ci penseremo.» la rassicurò. «E il tuo naso potrebbe piacermi più di quanto credi.» le fece l'occhiolino, complice. In verità darle quei bacetti sul naso aveva un'implicazione affettuosa più che romantica, era un modo per volerle bene, per farla sentire importante. Non avrebbe saputo dare una spiegazione al perché di quello specifico desiderio, ma il fatto che a Karril non dispiacesse era più che sufficiente per non farla smettere di esprimere a quel modo i suoi sentimenti.
    «Dai, vai a cambiarti non c'è troppa fretta e dubito che Blaire se ne vada dai suoi uffici...» tornò ad appoggiarsi al tavolo scorrendo l'indice sopra i biscotti fino a trovarne uno che, per forma, le piaceva più degli altri. «Io starò qui a godermi i frutti del tuo lavoro mentre ti cambi. La cucina possiamo pulirla dopo, con la magia ci metterò un attimo. Anzi, la pulisco mentre ti dai una rifrescata.»

    Schioccò le dita e, lentamente, parte dello sporco - tra farina residua e quant'altro - lentamente prese a sparire.
    «Nel frattempo io penserò al modo migliore per invitare tutte le nostre conoscenze per il grande annuncio. Ah, posso solo immaginare la faccia di Asran quando glielo dirò...» mangiò distrattamente il biscotto rubato dalla ciotola in un morso solo. «Bel tentativo comunque, tesoro mio, ma i biscotti non sono focacce.» le disse, deglutendo in mezzo alla frase. Aveva disimparato anche l'educazione oltre ad aver trovato l'amore.
    Avrebbe davvero potuto vivere il resto della vita in quel modo? In quella serenità permanente? Era certa che tutta quella gioia fosse anche frutto dell'enfasi del momento, della luna di miele emotiva, ma era anche altrettanto sicura che una volta quietato tutto sarebbe rimasto tanto, più che abbastanza, per godersi molto, molto tempo di profonda pace. Assieme, lei e Karril, avrebbero potuto risolvere i loro problemi, sistemare i drammi che le tormentavano e lasciarseli alle spalle una volta per tutte. E si sarebbero godute ogni attimo del viaggio.
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    Karril Bronnsdòttir

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    «Allora dovrò comprare anche un elmo con il nasale, così nessuno potrà fare nulla al tuo nasino preferito.» Karril sorrise divertita mentre allungava il naso per un ulteriore bacetto sul naso, contenta anche che Venalia avrebbe prestato più attenzione per sé durante le battaglie e in fatto di equipaggiamenti. L'iraconda non avrebbe permesso a nessuno di toccarla ma l'imprevisto era sempre dietro l'angolo e bisognava essere preparati per qualsiasi evenienza.
    Quando la maga continuò ad avventarsi sui suoi biscotti, Karril batté le mani dalla contentezza di aver soddisfatto la propria amata, con occhi belli sprizzanti di energia e, mentre si apprestava a pulire, l'elfa iniziò a fare qualche magia strana e lentamente tutto il posto iniziò a pulirsi da solo.
    L'iraconda rimase di sasso con la scopa in mano, davvero esistevano magie del genere? Per le faccende domestiche? Per tutta l'infanzia Karril aveva sgobbato peggio di un mulo per fare le faccende in casa propria e a Venalia bastava schioccare le dita! Sarebbe valsa la pena imparare la magia anche solo per quell'incantesimo!
    «Ma davvero puoi fare questa roba con la magia? Sembra un trucco!» Karril era davvero sorpresa, tant'è che passo il dito su una delle parti che la magia aveva già pulito e constato che, effettivamente, non c'era più traccia di farina e impasto. Alla fine scrollò le spalle, significa che nessuna delle due avrebbe dovuto spaccarsi la schiena per fare le pulizie, erano tremendamente noiose «Cuore mio, per Linde e Zel possiamo mandare una semplice lettera, anche perché chissà dove saranno ora.» l'iraconda lasciò la scopa e si mise di fronte a Venalia «Per Asran, visto quanto è speciale per te, penso che sarebbe molto carino se lo invitassi di persona! Poi... come dovrebbe reagire? Scioccato?» ridacchiando, l'iraconda si allungò verso la ciotola e prese anche lei un biscotto, fece una linguaccia a Venalia e lanciò il dolcetto in aria per afferrarlo e mangiarlo al volo in un solo boccone, poi fece per andare al piano di sopra «Pfrifma o fpofi farefmo ufna fornata fsolo fbsifcotti.» parlò con la bocca piena e ingoiò poco dopo, lanciò un ultimo sorriso all'elfa e poi andò effettivamente a darsi una lavata per togliersi tutta quella farina bianca che aveva addosso. Di base Karril non era una persona che ci metteva molto tempo a darsi una pulita e una rinfrescata, canticchiava mentre ritornava a nuovo e poi andò in camera a decidere un po' cosa mettersi e... fu lì il problema. Di base volle provare un nuovo tipo di biancheria che aveva trovato da poco, era la prima volta che vedeva della roba particolarmente intricata e strana e visto che quelle erano delle giornate in cui valeva provare cose nuove perché no, aveva anche messo dei vestiti che non avrebbe mai messo prima. Ed effettivamente fu lì il problema, l'iraconda si ritrovò seduta in camera da letto davanti a dei vestiti e non sapeva effettivamente quali mettersi, fosse stata per lei sarebbe andata in armatura o comunque con qualcosa di estremamente comodo, però Venalia era elegante anche con la cosa più semplice che ci potesse essere sulla terra.
    Karril camminò avanti e indietro tenendosi il mento con la mano, guardava e riguardava i vari vestiti e non riusciva a decidersi, rimanendo semplicemente in intimo e iniziando ad avere un po' di fresco. Non rimaneva che un'unica soluzione.
    «VEN! CHE VESTITI MI METTO?»
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    Venalia Tinlomiel

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    La voce di Karril la risvegliò da quel suo stato di torpore e confusione. Si guardò attorno per un attimo, con la voce ancora rotta per aver urlato addosso a Bilqis, e sforzandosi di fingere che non fosse successo nulla rispose.
    «Perché non... provi l'armatura nuova?» la frase le uscì meno sicura di quanto avrebbe voluto. Era lievemente scossa e seppur oramai abituata alle comparsate extrapanari della sua invadente guardona abissale, non le piaceva l'idea d'essere controllata a quel modo. «Andiamo da Blaire alla fine, magari vederti con la tua nuova corazza potrebbe spingerla a fidarsi subito delle tue capacità! Dicono che l'abito non faccia il monaco, ma sicuramente aiuta! E poi devi comunque provarla, e direi che è meglio rodarla prima per mangiare una focaccia che per combattere contro un dragone anziano!» mano a mano che parlava, riacquistando un poco di fiducia in se stessa, sentiva quella rabbia - mista a paura - scivolarle via. La sola voce di Karril era un balsamo per l'anima.

    Afferrò un altro biscotto e lo mangiò avidamente. «E... e poi sarai comunque bellissima.» aggiunse.
    Elwing, alzando la testa, guardò Venalia dritta negli occhi.
    «Quella puttanaccia è tornata a farti visita. Sento il suo odore.» squittì.
    «Mi ha detto le stesse cose che mi hai detto tu, praticamente. Su Karril. Vuole che non mandi tutto a rotoli.» ammise l'elfa.
    «Uhm. Ignora qualsiasi dubbio abbia cercato d'insinuarti in testa. E... scusami per ieri. Non volevo essere scorbutica, sono solo preoccupata.» continuò la volpe volante.
    «Va tutto bene. L'ho capito. Cerca solo di fidarti di me... io ci metterò tutta me stessa per non fare cazzate. Tra te, Karril e Bilqis non vedo come potrei finire per fare qualche idiozia. Mi starete addosso nemmeno avessi tredici anni.» lo disse quasi scherzando, ma sotto sotto era grata di non dover fare affidamento solo su se stessa. Almeno per quella volta.
    Finì sveltamente di pulire quel che restava, attendendo che la sua bella decidesse infine cosa mettersi addosso per il loro "improbabile colloquio di lavoro".
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    Traslazione (Sop): Al 1° livello, come Azione Veloce ci si può teletrasportare in uno spazio vicino come se si utilizzasse Porta Dimensionale. Questo movimento non provoca Attacchi d'Opportunità. Si deve essere in grado di vedere lo spazio in cui ci si sta spostando. Non si possono portare altre creature con sé quando si utilizza questa capacità (tranne i Famigli). Ci si può muovere di 1,5 metri ogni due livelli da Mago posseduti (minimo 1,5 metri). Si può utilizzare questa capacità un numero di volte al giorno pari a 3 + il proprio modificatore di Intelligenza. [12/12 Volte]

    Incantesimi Foc. Evocazione (Normale e Superiore): +2 alla CD degli incantesimi di Evocazione.

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    Karril Bronnsdòttir

    Umano Iboithi| Iracondo di Stirpe| 5° | Neutrale| Scheda | DICEROOM
    Mentre ponderava quella scelta e aspettava il consiglio di Venalia, Karril si rifece meglio quella treccia sul lato. Di base non era sicura di dover indossare degli abiti eleganti come quelli del giorno prima, avrebbero parlato del suo possibile lavoro se aveva capito bene, quindi presentarsi goffa e con roba per niente attinente al lavoro da guardia non le avrebbe fatto fare bella figura né a lei e soprattutto nemmeno a Ven.
    Quindi cosa avrebbe dovuto indossare?
    Poi la voce dell'amata arrivò dalla cucina con la soluzione pronta anche se... aveva un tono strano: era vero che Venalia avesse iniziato a mostrare le sue fragilità e debolezze, ma sui vestiti NON aveva alcun dubbio, era esperta del campo e non c'era alcun motivo possibile affinché fosse così titubante. L'iraconda decise di iniziarsi a vestire con i propri classici abiti, quelli adatti ad indossare un'armatura, e fece il più velocemente possibile sia per non farsi aspettare troppo ma anche e soprattutto perché voleva assicurarsi che Ven stesse bene.
    Uscì dalla camera da letto saltellando su un piede solo mentre aveva l'altra gamba alzata, Karril era piegata per mettersi gli stivali senza fermarsi un singolo istante «Arrivo!» e mentre si sistemava la camicia ancora mezza sbottonata, scese i gradini due a due e per gli ultimi fece anche un saltino e si piazzò proprio di fronte a Venalia, e la guardò a lungo esaminandola con attenzione prendendole il viso con le mani.
    «Eccomi! Tutto bene, tesoro?» la guardò dritta negli occhi, un po' preoccupata, poi si avvicinò per farsi dare l'ennesimo bacetto sul naso, magari quello l'avrebbe fatta stare un pochetto meglio «Ho giusto bisogno di qualche minuto per mettermi l'armatura e ci sono! Comunque ne hai mangiati proprio tanti di biscotti, sicura di aver posto anche per la focaccia?» Karril iniziò ad armeggiare con quel capolavoro di artigianato che era il regalo di Venalia, e iniziò ad indossarlo pezzo pezzo sincerandosi di stringere per bene i legacci e di posizionare per bene le piastre.
    «Qual è il piano? Andiamo solo da Blaire o vuoi andare anche da altre parti? Se passiamo da Asran aspetterò fuori, nel caso. Oh, puoi stringermi la cinghia sulla schiena per favore?» l'iraconda si voltò per dare le spalle a Venalia e con un gesto della mano si mosse anche i capelli sciolti che aveva, facendo sobbalzare un minimo anche la treccia «E... scusami per tutte queste domande, ma sono particolarmente ignorante su Rivorosso e la signora Blaire. Come vi siete conosciute?» prima di essere del tutto pronta, Karril gettò un occhio alla ciotola di biscotti e poi a Elwing, si protese verso di lui e si mise a punzecchiarlo con un dito «Vieni anche tu o rimani qui a ingozzarti dei miei biscotti? Guarda che sono più buoni delle singole gocce di cioccolato!» fece la finta arrabbiata, poi fece un sorrisone alla volpe volante prima di accarezzarle la testa.
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    Kit Iracondo di stirpe



    Capacità
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    Venalia Tinlomiel

    ELFA ERRANTE | MAGA | 8° | NEUTRALE PURO | Scheda | DICEROOM
    Quando Karril apparve, saltellando su un piede a quella maniera, Venalia non poté che sorridere, lasciandosi baciare il naso senza opporre alcuna resistenza. Sapeva di dover dire la verità, anche se un poco la temeva, e prima con un lunghissimo sospiro annuì. «Sì... sto bene tesoro. Ora ti aiuto.» non era la prima volta che sistemava un'armatura; tale competenza era praticamente obbligatoria per qualsiasi avventuriero degno di quel nome, ma quando l'iraconda le dette le spalle ne approfittò per darle un bacetto sul retro del collo, fuggiasco. «Io e Blaire ci siamo conosciute ieri, in verità. Ti ricordi la scampagnata alla Torre? Quel gatto scemo e quel barbagianni ch'erano lì? Ecco, Blaire è la loro padrona. E ora è anche la Tarchion di Rivorosso... una specie di nobile locale, dopo la scomparsa di Adrian Odesseiron, il precedente Tarchion.» con una certa dimestichezza chiuse i lacci del corpetto e aiutò a montare le scarselle e i fiancali. Si muoveva con una certa dimestichezza e anche se non l'aveva fatto mezza volta negli ultimi vent'anni, oramai le era bastato toccare le cinghie e le fibbie per ricordarsi tutto.

    «Non so quanto impiegheremo con Blaire ma... non vorrei fare troppe cose tutte assieme. Magari dopo ci facciamo due passi per la città, ci ambientiamo. Nel caso ci accettasse, poi, servirà trovare un luogo adatto alla costruzione della torre! Mi piacerebbe che fosse un poco fuori città, sai, per la nostra pace. Magari con un bel giardino pieno di fiori...» stava volutamente rimandando il più possibile il momento fatidico in cui avrebbe dovuto rivelare di Bilqis, ma allo stesso tempo era certa che tenerlo nascosto per sempre non avrebbe fatto altro se non rendere ancor più arduo confessar la verità. «No comunque, le tue domande non sono noiose o brutte... sono un segno d'intelligenza. E io mi sento molto fortunata ad avere accanto qualcuno che sia capace di fare domande. Di chiedere le cose senza nascondersi dietro a delle scuse.» la girò, prendendola per la spalla sinistra, così da poterla ammirare in tutto il suo corazzato splendore. Era bellissima, molto più di quanto s'era immaginata. E nel retro della sua testa, lontano dall'amore e dai pensieri razionali, una parte fuggiasca delle sue paure tornò a bussare con insistenza. A dirle che alla fine, una vita felice, non la meritava. Che non meritava Karril.

    «Ascolta...» abbassò lo sguardo. «Non c'è un modo semplice per dirtelo quindi lo farò nella maniera più spontanea possibile.» aveva un'espressione mogia sul viso, come se sentisse il peso del mondo gravarle sulle spalle.
    «Anni e anni fa, quando ero ancora una studentessa, ho aiutato una drow a prendere contatti con un demone. Voleva... stringere un patto con lui per compiere una vendetta trasversale, cose da drow, non ricordo nemmeno più i dettagli dopo mezzo secolo.» raccontare quell'episodio, seppur lontano nel tempo e scevro dai dettagli più orridi, la fece sentire di un raro indegno dinnanzi alla sua Karril. Lei riusciva a farle mettere in discussione ogni cosa aveva fatto nella vita con la gentilezza, l'ingenuità e la spontaneità. L'aveva fatta innamorare anche per quello, perché riusciva a tirarle via una corazza che altrimenti nessuno avrebbe mai scalfito.
    «E da allora ho gli occhi di certe... creature puntate addosso.» confessò. «Non mi fanno del male, non devi preoccuparti, ma talvolta appaiono nei miei sogni, o almeno credo. C'è una imp, un piccolo esserino diabolico, che di quando in quando viene a parlare con me attraverso la magia. Elwing l'ha vista.» sentendosi chiamare in causa la volpe volante mosse la testa, con un espressivo e incontestabile segno affermativo.

    «Si è presentata qui pochi istanti fa e mi ha detto che devo stare attenta a quello che faccio. A come ti tratto.» guardava fissamente il pavimento, sentendosi incredibilmente a disagio. Quasi umiliata da quella situazione. Non le importava, però, perché avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di non infrangere la promessa fatta a Karril, qualsiasi cosa. Fosse stato anche esporsi a quella maniera senza alcun ritegno per la propria incolumità morale. «Al tempo ero molto più affascinata di adesso dagli immondi, dalla loro... magia. Dal loro potere.» continuò. «Ma una volta che si imbocca quella strada, tesoro, certe cose rimangono per sempre. Il potere, la conoscenza. E tutti gli sguardi possibili. Io non sono più quella persona, ma questo è il mio retaggio. La magia è la mia vita e per quanto possa fuggire o ignorare il problema ci saranno sempre creature come quelle ad aspettarmi alla porta di casa per cercare di far di me uno strumento, una marionetta.» cercò di prenderle le mani e di stringerle. Voleva toccarla, ne aveva disperatamente bisogno.

    «Voglio costruire qualcosa di bello con te. Ma ho bisogno che tu vegli su di me. Che tu mi tenga sulla retta via.» alzò timidamente gli occhi. Era letteralmente indifesa in quel momento e della Venalia coraggiosa, a tratti persino arrogante, non c'era più la benché minima traccia. Solo un'elfa spaventata, innamorata e fragile se ne stava in piedi a implorare la sua amata di aiutarla ad essere una persona migliore. «Voglio essere la versione migliore di me... per te.»
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    Mischia
    ✦ Bast. Ferrato +3 {1d6-1 | x2}
    ✦ Pugnale +3 {1d4-1 | 19-20/x2}
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    Elwing
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    Pugnale {0,5kg}
    Balestra Leggera {2 kg}
    Quad. da Bal. {20}{1kg}
    Libro degli Incantesimi {---}
    Borsa Comp. Inc. {1 kg}
    Abito da Viaggiatore {2,5 kg}
    Anello del Sostentamento
    Fascia Sapienza +6 { 0.5 kg}
    Braccialetto dell'Amicizia
    Polvere dell'Illusione
    Perla del Potere (1°)

    Capacità Razza
    Visione crepuscolare: 18m
    Immunità degli elfi: Immune al Sonno Magico
    Passo selvatico: Un elfo ignora il terreno difficile quando corre.

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    Karril Bronnsdòttir

    Umano Iboithi| Iracondo di Stirpe| 5° | Neutrale| Scheda | DICEROOM
    L'iraconda non era del tutto convinto della risposta di Venalia, c'era qualcosa che non andava, tuttavia si voltò a darle comunque la schiena per farsi aiutare con le cinghie e le piastre, tutte quelle difficili da allacciare e sistemare se si era da soli. Mentre equipaggiava quella corazza, Karril iniziò a farsi un po' di pensieri sul comportamento della maga, cosa potesse essere, e il corpo andò in funzionamento automatico facendo dei movimenti che aveva già fatto un migliaio di altre volte. L'armatura era il cuore di qualsiasi avventuriero, e saperla metterla era estremamente importante tanto quanto saperla portare e saperci muovere in essa, e il bacio improvviso dietro al collo riportarono Karril alla realtà, un dolce risveglio che le fece venire dei brividini lungo tutta la schiena. Ridacchiò e tirò indietro la testa come reazione, e se avesse saputo fare le fusa l'avrebbe probabilmente fatto.
    «Oh, ne parlavi e ne parli così sicura che sembra che tu la conosca da più tempo! Però ho capito a chi ti riferisci, signò! Quella torre è stata divertente.» quel modo di dire del gatto Bustioo la faceva davvero morire, quel signò ad ogni fine frase era una cosa che riusciva a rendere frivola qualsiasi cosa, anche troppo, però era davvero divertente usarlo ogni tanto «Quindi ora è una specie di governatrice di Rivorosso, corretto? Che fine ha fatto quello precedente, è morto?» soltanto ora, comunque, Karril si rese conto quanto le mani di Venalia fossero esperte e veloci nell'allacciare le varie giunture e ne rimase veramente impressa «Non pensavo così esperta di armature! Sei velocissima!» poi cosa, avrebbe visto maghi impugnare spade e asce per poi correre e caricare verso i nemici?
    Poi l'iraconda iniziò ad immaginarsi mentalmente la torre della maga, qualcosa di alto che potesse guardare per bene i propri dintorni, un prato fiorito che la circondava «Che fiori? E poi... sei ancora convinta di fare una torre? Non hai quel problema alla gamba?» e fece un sorrisone quando le venne detto che fare domande era un segno di intelligenza, si sentì il cuore più leggero, poi quando Venalia la girò l'iraconda allargò le braccia per farsi vedere tutta per bene e stava anche per chiederle il classico "come sto", ma lo sguardo di Ven cambiò e Karril si fece seria ad ascoltare.
    Il cuore si fece pesante all'improvviso e la mente si svuotò, eppure sentiva qualcosa dentro di sé che la struggeva a guardare l'elfa così triste e preoccupata, così... colpevole. C'entravano i demoni, e quando disse che questi e altre creature le avessero messi gli occhi addosso qualcosa scattò dentro Karril, un fuoco che incendiò immediatamente tutte le emozioni che provava, l'occhio argentato iniziò ad illuminarsi sempre di più, scaglie d'argento comparvero sul suo volto.
    Come osavano farle questo, come osavano pensare anche lontanamente di pensare a Venalia come se fosse solo qualcosa da usare.
    L'iraconda sellò la mascella, ma poi quando la maga abbassò lo sguardo sentì una brezza dentro di sé, quei sentimenti che provava verso la sua amata che soffiavano per farla calmare, per farla ragionare: in quell'istante a Venalia non serviva l'ira. Karril chiuse gli occhi per un istante e fece un sospiro tremante, appiattì quel fuoco e riaprì quel fuoco, poi portò le mani sotto il mento di Venalia e lo rialzò con delicatezza per poi farle un dolce sorriso.
    Non doveva avere paura di guardarla, mai.
    Si fece prendere le mani e la lasciò parlare, era così spaventata e così piccola. Karril la tirò a sé e la strinse, era troppo bassa per raggiungerle l'orecchio e quindi si sforzò ad alzarsi sulle punte, e mentre l'abbracciava iniziò ad accarezzarle i capelli.
    «Amore mio.» le scaldò il cuore chiamarla così, era stata restia fino a quel momento perché avevano detto di costruire le cose per bene e non voleva farla sentire a disagio, come se stesse correndo, ma in quel momento Karril credeva che fosse la cosa giusta per entrambe.
    «Non capisco molte cose e dovrai guidarmi pian piano: ho tante domande, ma non è questo il momento, quando ti sentirai pronta sarò lì per te. Quello che so è che nessuno ti farà del male, spaccherò il cranio, frantumerò le ossa, sve...» l'iraconda si fermò e chiuse gli occhi per controllarsi, stava dando combustibile a quel fuoco involontariamente ma ritornò presto in sé «...se la vedranno con me, e ti proteggerò sia qui.» Karril sciolse l'abbraccio e accarezzò le spalle di Venalia, come per indicarle il fisico «Sia qui.» e, con una mano, le picchiettò con delicatezza la fronte con l'indice della destra e poi prese le sue mani «E qui.» una volta afferrate, l'iraconda portò sia le proprie che quelle di Venalia sul suo petto, all'altezza del cuore e la guardò dritta negli occhi, gli occhi lucenti e sognanti.
    «Li affronteremo insieme, costruiremo una casa a prova di qualsiasi demone e... se farai qualcosa di sconsiderato ti alzerò di peso e ti porterò a casa, nel nostro posto sicuro, e proverò a infilarti un po' di buon senso in testa.» le sorrise, le si scioglieva il cuore a pensare come Venalia si stesse struggendo per essere migliore per lei «Hai molte ombre nel tuo passato, amore mio, ma non avere paura: siamo insieme, per me sei già abbastanza.» poi Karril inclinò la testa in un lato «E se quell'imp o qualsiasi altra cosa venisse a disturbarti, chiamami: la divorerò pezzo pezzo. Le anime sono tipo essenza magica, no?» aveva un sorriso fin troppo innocente rispetto alla terribile minaccia che aveva pronunciato.
    Ma per Venalia questo e altro.
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    Venalia Tinlomiel

    ELFA ERRANTE | MAGA | 8° | NEUTRALE PURO | Scheda | DICEROOM
    Nel vedere Karril così accorata nello starle vicina, gran parte della paura semplicemente scomparve, tornando nell'angolino nero dei suoi pensieri da cui l'aveva tirata fuori. Non sarebbe stato facile, né veloce, ma quella che aveva imboccato non era una strada davvero a senso unico come aveva spiegato, non del tutto perlomeno. Se anche molto di quello che aveva fatto le sarebbe rimasto addosso per sempre, in bene o in male, adesso aveva l'opportunità di riprendere le redini del suo destino e - addirittura - di lasciarsi guidare verso un mondo migliore dalla sua amata. I problemi sarebbero arrivati, perché arrivavano sempre, ovviamente, ma assieme non avrebbero dovuto temere se non il tempo ch'era loro concesso dagli dei.
    «Grazie tesoro.» disse, a bassa voce. Temeva ancora a ricambiare quella parola, "amore", ma nel suo cuore sentiva di volerlo fare al più presto. «Significa tutto per me, questo. Dico sul serio. So che ci saranno altri momenti brutti... altre cose difficili, ma se saremo assieme sono altrettanto certa che non arriverà niente d'insormontabile. Di troppo difficile.» le sorrise, mentre piano piano quei timori e quelle paure si dissolvevano dal suo animo. «Sei una cosa preziosa, Karril. La mia cosa preziosa.»
    A quel punto fece un profondo sospiro, obbligandosi a calmarsi e lasciando andare quel momento di estrema pesantezza. Non voleva rovinare la giornata con certi discorsi, né affibbiare all'iraconda un peso tutto nuovo dopo nemmeno un giorno dacché s'erano confessate. Si passò le mani sul viso, stropicciandoselo un poco in modo da riprendersi, da svegliarsi dal torpore di quei brutti pensieri, e poi sorrise radiosa come non mai.

    «Sì... l'armatura.» la indicò. «So che è difficile da credere, ma sono stata arruolata per la Seconda Guerra della Fonte, se ricordi. Parte del nostro addestramento era imparare a bloccare le corazze dei nostri commilitoni in caso scudieri e serventi fossero stati uccisi. Tutti dovevano saper fare tutto.» spiegò. Un piccolo accenno del suo passato, forse quello meno spiacevole da riportare senza sentirsi in colpa. «Ho imparato bene se lo ricordo dopo due decadi quasi. E... non so se sia il caso di mangiarsi una imp, avrebbe un pessimo sapore. Meglio aprirla a metà e ributtarla nella sua fossa!» ridacchiò, poi tese la mano all'altra. «Andiamo. Voglio far nostra questa giornata a prescindere da tutto.» e detto fatto, con Elwing che le balzava addosso per appollaiarsi sulle spalle, uscì di casa quasi trascinandosi Karril appresso. Pareva una ragazzina felice di andare al parco tanto saltellava, e se non l'avessero vista coi loro occhi qualcuno avrebbe persin potuto giurare che stesse fluttuando. Dopo essere stata dal fornaio e aver comprato due grossi pezzi di focaccia unta come un frantoio e saporita come poche cose al mondo, la loro successiva tappa sarebbe stata la biblioteca di Rivorosso. Se aveva capito bene, infatti, Blaire passava la maggior parte del suo tempo in quei meandri polverosi, come una brava maga, e non c'era luogo migliore dove andare ad importunarla che in mezzo a tomi e volumi. Venalia lo sapeva per esperienza.
    Giunte all'ingresso della biblioteca l'elfa chiese al persone se la Tarchion fosse in loco, specificando come la sua fosse una richiesta di carattere lavorativo e non un mero incontro di cortesia. Sperava, in quel modo, di destare maggiore interesse sia nella Rivers che nella celerità con cui sarebbe stata avvertita dell'arrivo della coppia.

    «Ecco ecco...» una volta chiesta udienza Venalia si girò verso Karril sistemandole meglio i capelli, più per vezzo che per necessità. «Faremo un figurone.»
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    Le nubi che tempestavano l'animo di Venalia si dissiparono pian piano, uscirono da lei con un sospiro e a Karril sorrise il cuore a vedere la sua amata finalmente libera, almeno per il momento.
    «Che vengano: li distruggeremo tutti, insieme.» le accarezzò i capelli mentre Venalia si stropicciava tutta la faccia per togliere le ultime rimanenze di quel brutto episodio, l'iraconda decise di scompigliarle leggermente i capelli ramati «E tu sei la mia cosa preziosa, Venalia. Non dimenticarlo mai.» e sigillò tutto con un bacio, non erano mai abbastanza e voleva sempre dargliene di più, in continuazione, ma avevano una intera giornata da vivere e ci sarebbe stato sicuramente il tempo per altre coccole.
    Karril ascoltò il racconto dell'elfa riguardo le armature e rimase assai colpita «...perché hanno messo una maga a fare il lavoro di un commilitone qualsiasi? Capisco la guerra e tutto, però...» era interdetta, ma questo significava solo che la sua Venalia aveva tutta una serie di capacità straordinarie da scoprire man mano «Poi cosa, te ne uscirai che sai usare spade e asce e la magia contemporaneamente? Sarebbe uno spettacolo straordinario!» rise immaginandosi il suo scricciolo di donna andare alla carica con delle armi che pesavano il doppio di lei, e alla fine le afferrò la mano «Dipende da come la prepari, tesoro: friggendo si potrebbe mangiare tranquillamente della pietra e dire che sia buona!» e, con lei e Elwing uscirono insieme da quella casa saltellando allegramente sotto lo sguardo interrogativo di tanti: un'elfa, una umana corazza e una volpe volante, sembrava l'inizio di una barzelletta. C'era una spensieratezza tale che faceva ignorare qualsiasi cosa di negativo, poco importava della gente intorno, dei problemi del passato e del mondo, fintanto che erano insieme a saltellare in giro e a mangiare cose andava tutto bene, quella era felicità.
    Quella e la super focaccia soffocata nell'olio, era così buona che Karril fu perfino abbastanza lesta a rubarne un morso dalla porzione di Venalia, però si ripromise di comprarle qualcos'altro per ripagarla. Però prima il dovere, quindi si diressero alla biblioteca dove, presumibilmente, si trovava la Tarchion.
    All'ingresso dell'edificio, Karril si raffreddò un po', sentiva la pressione addosso sull'essere la persona giusta per quel posto che le era stato offerto, era passato davvero molto tempo dall'ultima volta che l'iraconda aveva avuto un lavoro considerato tale, stazionario in un posto. Niente più vagabondare in giro e a caso, avrebbe avuto sicuramente dei doveri e delle responsabilità.
    Deglutì nervosamente e in qualche modo non riusciva a tenere ferme le mani dal giocherellare con una delle piastre dell'armatura «Sei... sicura che andrò bene?» al tocco di Ven sospirò facendo uscire fuori tutta l'apprensione «A proposito, non mi hai ancora detto nulla riguardo alla treccia! Ti piace?» provò a cambiare totalmente discorso nella speranza di riuscire a non soccombere a quel momento ed era decisamente strana che fosse così ansiosa in quel momento quando, il giorno prima, aveva incontrato la Tarchion il giorno prima durante la festa degli innamorati.
    «Sono pronta.» disse dopo qualche attimo di silenzio, aveva raccolto i pensieri e avere quella pianta stabile e questa posizione le avrebbe permesso di proteggere meglio Venalia, doveva fare la sua parte per lei.
    HP 56/56
    CA 17
    Tpc (danni )



    Mischia Ascia Bipenne +1 (Tpc+10 1d12+5 | x3)
    Distanza Ascia da lancio (2) (Tpc +8 1d6+2 | x3 | 3m)


    Equipaggiamento
    0 MP | 3.438 MO | 0 MA | 0 MR
    Armatura di pelle
    Kit Iracondo di stirpe



    Capacità
    Nome capacità
    Ira di Stirpe round 15/15
    Incantesimi
    0/0 Lv 0| 0/0 Lv 1| 1/1 Lv 2 | 0/0 Lv 3
    Incantesimi Pronti
    1.
    2.
    3.

     
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20 replies since 22/4/2024, 00:52   214 views
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