... per farne un altro

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    La storia fin ora
    topic di provenienza: Rovinare un matrimonio
    Florian, Friederik e Amelie si incontrano il giorno dopo per la colazione e vengono invitati ad una partita di cricket con la contessa de la Roche. Poco prima, Friederik manda due lettere, consigliando al fratello di non presentarsi alla festa di Galet della settimana successiva ed invitando Lune Rayon al castello per incontrare il suo innamorato, con un messaggio in codice recapitato da Noelle.
    Durante la partita, il braccio di Amelie duole e lei scopre di avere nuovi marchi. Fugge, seguita da Friederik, e lascia da soli sua madre e il duca. La contessa, difatti, aveva notato gli strani comportamenti tra i tre ragazzi e confronta il duca chiedendogli delle sue intenzioni, dopo averlo provocato al nominare di Lune Rayon. Florian confessa di non voler sposare Amelie e che si trova lì, come Friederik, per indagare sui piani segreti di Ranier de la Roche. Dopodiché viene a scoprire che Amelie è maledetta e ha marchi sul braccio.
    La contessa accetta poi la proposta di matrimonio di Friederik per sua figlia, alle condizioni che le restituisca la sua eredità e lo invita a discuterne privatamente dopo pranzo. Gli accordi e la discussione rimangono segreti al conte perché non si insospettisca prima che i due rampolli entrino a far parte del circolo delle chiavi. Dopodiché Auguste lascia da soli i tre giovani e Florian chiede ad Amelie di vedere il suo braccio, ma manifesta il suo dispiacere e non odio o disgusto.
    Poi invita lei e Friederik a farsi annusare da Bastion, in modo che il grifone possa portarli via in volo in caso di necessità e pericolo e si apparta in una discussione a cuore aperto sulle sorti del Nentyr con Friederik, mentre Amelie lega con Ambrose e intuisce che possa essere il figlio illegittimo del Buchard.
    Il gruppo viene richiamato infine per il pranzo.


    Amelie de la Roche

    Umana Aasimar | Oracolo Veggente | 7 | LB | Scheda | Dice Room
    Per tutta la durata del pranzo, Amelie continuò a pensare alla dolcezza di Ambrose e a lanciare occhiate discrete al duca, alla ricerca di quei segni distintivi che aveva individuato nel giovane scudiero e che avevano attivato le sue intuizioni. Non fu difficile per lei riuscire a trovare conferme della paternità di Florian con quel bambino e la conferma, seppur tacita, le venne specialmente da ciò che aveva scoperto del duca. Un bambino tanto buono e coraggioso non poteva non essere figlio di un uomo giusto e che non era davvero temibile e spaventoso come poteva sembrare e come Amelie l'aveva classificato, non appena l'aveva incontrato il giorno prima.

    Fortunatamente le donne non interagivano molto a tavola, perciò le fu semplice distrarsi per dedicarsi ai suoi pensieri, specialmente perché la conversazione venne portata avanti quasi unicamente da Ranier, che raccontò dei suoi impegni della giornata, continuando a cercare approvazione dal duca, come se fosse fisicamente incapace di farne a meno e gli servisse quasi a respirare. Tutto ciò che era venuto fuori sul campo da cricket e nelle stalle rimase assolutamente segreto e la contessa de la Roche, che aveva appena accordato alle spalle del marito un matrimonio diverso, fu così abile nel mascherare l'accaduto, che per chi sapeva sembrò quasi non fosse mai avvenuto. Ranier non ebbe nulla da dubitare: per quello che ne sapeva lui, il fidanzamento tra sua figlia e il duca non faceva altro che sussistere, ed anzi, il legame tra i due giovani sembrava anche più saldo, a giudicare dal loro modo di interagire.

    «Bene, mi pare dunque che noi due abbiamo un discorso da fare, dico bene Florian?» proruppe alla fine del pasto il conte, sollevando il tovagliolo dalle gambe per posarlo sulla tavola, segnando concluso il momento del pranzo.
    I camerieri cominciarono perciò a sparecchiare.
    Mentre Ranier era impegnato ad attendere una risposta dal duca, Auguste lanciò un'occhiata discreta a Friederik, invece. Anche loro avevano un discorso da fare, privatamente, nelle sue stanze. E per una volta e per il volere del Van Der Reich stesso, avrebbe finalmente partecipato anche Amelie... ma Ranier de la Roche non doveva saperlo e non l'avrebbe saputo. Se lui tentava di tramare alle spalle della moglie, non doveva che aspettarsi da lei un pagamento con la stessa moneta.
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    Mischia
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    Florian Buchard

    Umano Iboithi| Cavaliere [Cavalca Bestie] | Livello 8 | N/L | Scheda | DICEROOM
    Il pasto che seguì la passeggiata nel cortile fu, invero, molto semplice. Al contrario di quello del giorno prima, le fazioni in quel castello s’erano andate a formare molto chiaramente e tutti, per un motivo o per un altro, vedevano in Ranier un avversario.
    Florian in realtà aveva perso la poca Stima che aveva per il conte dover conversare con lui durante il pranzo, mentre l’uomo cercava la sua continua approvazione raccontandogli dei suoi impegni della mattinata, lo metteva in una condizione di disagio che, tuttavia riuscì a nascondere dietro la sua espressione.

    Non Mancò però di notare come Amelie qualche volta lo guardasse, come a cercare in lui una qualche conferma. Non poteva immaginare quello che s’erano detti con Ambrose e con tutti i discorsi che erano volati quel giorno nel Campo da Criket, il Duca pensava che la contessina stesse semplicemente cercando di capire come lui si sarebbe comportato con il padre.
    Un paio di volte i loro occhi s’incrociarono ma la ragazza, come la madre, non partecipò molto alla conversazione che si stava svolgendo intorno a quel tavolo. Infondo… non era importante.

    Le parole importanti si sarebbero dette intorno alla scrivania di Ranier, dove il Duca avrebbe provato a scoprire di più su quello che il Conte nascondeva e sul misterioso circolo.
    Ma soprattutto il modo in cui volevano aiutare la causa Nentyriana.
    Un uomo come Ranier, animato solo da quello che il biondo definiva “Avidità selettiva” non poteva certo fregiarsi del titolo di protettore del reame.
    Doveva comprendere e capire.

    Guardò Friederik di tanto in tanto, come a raccomandarsi con lui di non far smettere di parlare il conte. Dopotutto, più di buon umore lasciava quel tavolo più si sarebbe sbottonato e quando, finalmente, il suo tovagliolo fu posato il pranzo si poté dire concluso.
    Florian sapeva… che doveva andare in scena.

    Dite Bene, Ranier. Disse il Duca, appoggiando pure lui il tovagliolo sul tavolo ed alzandosi dalla seduta.
    E’ stato un piacere pranzare con voi. Mia signora, ci vedremo sicuramente più tardi, questo pomeriggio. Disse, rivolgendosi ad Amelie.
    Cercare di non alimentare sospetti e tener Occupato Ranier era il suo obbiettivo quel giorno, quindi si rivolse al conte, con tono garbato ma serio.
    Immagino vogliate parlare nel vostro ufficio. Fate pure strada. Lo invitò, pronto a lasciare le due donne ed il Van Der Reich ai propri affari.








    HP 111/111
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    Mischia:+13/+8 Falchion Affilato Anatema +1 (2d4+1+4)
    +12/+7 Lancia Da Cavaliere (1d8+4)
    Distanza+8/+3
    HP 87/87
    CA 23
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    Mischia+11 Morso [1d8+6], 2 Artigli [2d6+6]/+10 Sperone [1d8+6]
    Distanza//
    Equipaggiamento
    0 MP | 0 MO | 0 MA | 0 MR

    Capacità
    Sfida 3/3 Giorno
    Tattico
    Stendardo
    Ordine
    Incantesimi
    0/0 Lv 0| 0/0 Lv 1| 0/0 Lv 2 | 0/0 Lv 3
    Incantesimi Pronti
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    Sunagakure no Sato

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    Friederik Van der Reich

    Umano Aurora | Parapsichico | Livello 8 | Malvagio Legale | Scheda | DICEROOM
    La conversazione a tavola non stupì nessuno nel suo svolgimento. Ranier era impegnato a fare il galletto di fronte ad un Florian che a malapena sopportava quel pavoneggiarsi continuo e Friederik venne un po' in soccorso dell'amico partecipando attivamente alla conversazione con garbo e acutezza. Non era del tutto disinteressato riguardo gli impegni a cui Ranier aveva dovuto presentarsi. Invero, Friederik amava l'arte e la cultura in ogni sua forma, ed il suo interesse era reale al di là della recita che magistralmente sapeva mettere in atto.
    Il suo cuore gli suggeriva di cercare di sfuggita lo sguardo della fanciulla, ma quando al suo primo ed unico tentativo scoprì che lei osservava il duca, si decise a seppellire quel suo lato più emotivo e romantico in virtù di una recita ancor più perfetta e non la cercò oltre.
    Conoscendo la verità di quell'uomo, non era più geloso come il giorno prima. Sapeva per certo ormai che Amelie amava lui e lui soltanto. La discussione di quella mattina aveva chiarito le idee a tutti. Si erano andate a formare delle fazioni a quella tavola. Ranier contro tutti gli altri. E tutti stavano recitando così che il conte di Galet non si rendesse conto di nulla.
    << Buon pomeriggio, miei Signori. Ci rivedremo stasera.>>
    Salutò con un sorriso i due nobili. << Signore... A presto.>>
    Prese congedo anche lui, facendo un salto nella propria stanza, principalmente per assicurarsi che Ranier non ricevesse direttamente l'informazione che Friederik si sarebbe recato subito dopo a discutere con la moglie. Ranier non si curava minimamente di quali fossero gli spostamenti di Friederik, e questo giocava a suo vantaggio. Non gli aveva domandato che cosa avrebbe fatto quel pomeriggio: non gli interessava. Così era ancora più semplice mentire, se la persona da raggirare non opponeva alcuna resistenza. come era sopravvissuto al Gioco fino a quel momento?
    Nella sua stanza, l'aurora recuperò un oggettino utile che fece sparire all'interno della tasca della giacca, nella paranoica evenienza gli fosse tornato comodo (ma sperava vivamente non capitasse suddetta occasione), dopodiché lasciò la stanza recandosi innanzi alle camere della contessa, ove già una volta si era recato per un invito a colazione.
    E bussò.
    HP 51/51
    CA 10

    Mischia //
    Distanza //


    Equipaggiamento
    0 MP | 3.888 MO | 0 MA | 0 MR
    Capello del Camuffamento
    Pergamena di Cavalcatura (LI 4)
    Pergamena di Sfera di Invisibilità (LI 5)
    Pozione di Rimuovi Paura (LI 1)
    Bacchetta di Cura Ferite Leggere (LI1)


    Capacità
    Riserva Frenica 5/7
    - Volontà della Morte
    - Mente Soverchiante
    Sicurezza di sé 4/4
    A Debita Distanza
    Individuazione dei Pensieri 0/1
    Occhiata Ipnotica
    Trucchi del Mesmerista 6/7
    - Specchio Mesmerico

    Incantesimi disponibili al giorno
    0/0 Lv 0| 8/8 Lv 1| 7/8 Lv 2 | 6/7 Lv 3 | 5/5 Lv4

    Incantesimi Conosciuti
    » Livello 0:
    - Individuazione del Magico
    - Individuazione della Rilevanza Parapsichica
    - Mano Magica
    - Luci Danzanti
    - Presidigitazione
    - Proiettile Telecinetico
    - Suono Fantasma
    - Riparare
    » Livello 1:
    - Allarme
    - Svanire
    - Comando Omicida
    - Proibire Azione
    - Individuazione dei Pensieri
    - Seminare Pensieri
    - Comando
    - Deja-vu
    - Momento di Grandezza
    - Proiezione Telempatica
    » Livello 2:
    - Scudo ai pensieri 1
    - Avversione
    - Cuore Affranto
    - Silenzio
    - Deviare la Colpa
    - Parlare con gli Animali
    » Livello 3:
    - Affondo Mentale 3
    - Volare
    - Aspetto Imperturbabile
    - Immagine Maggiore
    - Aura di Scarsa Importanza
    » Livello 4:
    - Legame Telepatico
    - Scrutare
    - Immagine Maestosa
     
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    Amelie de la Roche

    Umana Aasimar | Oracolo Veggente | 7 | LB | Scheda | Dice Room
    «A più tardi, mio signore» fu il composto saluto di Amelie, quando il duca si congedò con suo padre. Il sorriso che gli mostrò, alzandosi a sua volta da tavola, fu meno rigido e costruito del solito. Si fidava molto di più di lui, da quella mattina, e non sentiva più il bisogno di nascondergli ciò che provava, perché era stata sincera e lui l'aveva accettata, nonostante le sue paure. Dopotutto, l'unica recita che doveva continuare a tenere era quella con suo padre... e mantenere nascosti i suoi incontri notturni con Friederik, che nessuno a quella tavola avrebbe accettato.
    Ranier non ebbe alcun sospetto su ciò che stava per avvenire, perciò accompagnò fuori il suo tanto illustre ospite, salutando il Van Der Reich, effettivamente incurante di ciò in cui desiderava trastullarsi quel pomeriggio. Amelie, invece, non poté che dedicare a Friederik un sorriso dolce, quasi emozionata di poterlo vedere finalmente di nuovo e per discutere non di menzogne, ma del loro matrimonio.

    Quando il ragazzo andò nelle sue stanze, Amelie seguì invece sua madre: non era strano che madre e figlia passassero del tempo insieme e perciò avrebbero atteso il ragazzo nelle stanze della contessa.
    Friederik non tardò molto: nell'attesa Auguste si era già seduta alla scrivania e stava preparando pergamene ed inchiostro, sotto lo sguardo attento di sua figlia. Le due, però, non avevano ancora aperto bocca, come se ad Amelie non fosse ancora concesso parlare prima che fosse arrivato il loro ospite.
    Al Van Der Reich fu la cameriera della contessa che aprì la porta. Si inchinò silenziosa per farlo entrare e poi, senza che Auguste ebbe comandato nulla (come se la donna già sapesse cosa fare) si allontanò, chiudendo la porta e lasciando i tre nobili da soli. Probabilmente avrebbe controllato che non si avvicinasse nessuno.

    «Prego, Friederik, accomodati pure» lo invitò la contessa.
    Amelie invece si era alzata in piedi. Il suo sguardo cercò immediatamente quello del ragazzo e, quando gli occhi si incrociarono, non poté fare a meno che sorridergli. Si trovava più sicura a non mentire nei confronti del loro affetto, ora che sua madre aveva accettato il loro matrimonio. Friederik era stato preciso, nel campo da cricket: non intendeva sposarla per la sua eredità, ma per ciò che provava per lei, e non aveva più senso nasconderlo, se era così evidente.

    ***

    Parlottando di come apprezzava molto la sua compagnia, Ranier condusse Florian fino alle sue stanze e poi al suo studio, una camera molto ampia con affreschi raffiguranti scene silvane di caccia (molto simili a quelle della camera del Buchard) con un grosso camino spento, alcune poltrone in broccato e un tavolino di servizio con bottiglie di pregiati alcolici. Florian individuò anche una sontuosa scrivania piena di carte e in un angolo un comò adibito a mantenere sigari e tutto ciò che serviva a tenerli. In alto, troneggiava qualche muto trofeo di caccia.
    Il conte andò subito a prendere un sigaro, per abitudine, ma non domandò al duca se ne desiderasse uno: aveva già saputo che non fumava, a differenza di Friederik.
    «Spero che non vi disturbi il fumo» cominciò, invitando il Buchard a sedere prima di lui «Bene, ditemi pure di cosa intendevate discutere. Vi state trovando bene a Galet? Mia figlia è all'altezza delle aspettative?»
    HP 47/47
    CA 18
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    Mischia
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    0 MP | 10.432 MO | 9 MA | 0 MR
    Talismano della salute (sempre equipaggiato)
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    Florian Buchard

    Umano Iboithi| Cavaliere [Cavalca Bestie] | Livello 8 | N/L | Scheda | DICEROOM
    Il sorriso che quella volta gli dedicò Amelie fu sicuramente meno rigido ed intimorito, anzi. Sembrava molto più caldo e dolce di quelli che gli aveva rivolto fino ad allora. Il Duca sapeva il motivo, ma quel sorriso tanto sincero non poteva solo giovare al loro piano.
    Sapeva che quel giorno si sarebbe svolto un altro importante colloquio, ma quello che sarebbe seguito con Ranier era quello più importante per lui.
    Riuscire ad estrapolare informazioni in più sul circolo e sui suoi reali obbiettivi era di vitale importanza. Invitato dal Generale Krasnier e messo in guardia da Friederik, il biondo doveva ancora capire bene come agiva quella fazione prima d’entrarne a far parte.

    Seguì il Conte, intrattenendo con lui conversazioni piuttosto futili per buon costume. Su una cosa, tuttavia, il Duca era stato attento: A Ranier piaceva parlare. E tanto. L’aveva fatto il giorno prima, l’aveva fatto a pranzo e lo stava facendo in quel momento.
    Faceva parte d’una fetta di nobiltà antica e potente e come tale il prestigio del suo sangue poteva essere l’argomento su cui Florian poteva puntare, per farlo sbottonare.
    Doveva sembrare davvero suo amico e confidente.
    Non doveva sembrare disgustato dal suo comportamento. Ma faticava a non guardare Ranier in modo diverso.

    Florian Buchard era schifato di come aveva venduto una figlia “Difettosa” al miglior offerente per scegliersi un erede.
    Inconsciamente, stava sputando sul suo prestigio. Amelie era maledetta… ma era una De La Roche. Dal sangue purissimo, per giunta.
    Il Comportamento del Conte era inconcepibile per Florian, che si trovava nella situazione opposta: Avrebbe voluto donare ad Ambrose il suo nome e tutte le terre ad Esso connesse dato che era di fatto il suo erede, sangue del suo sangue, ma concepito fuori dal matrimonio e quindi… bastardo.
    Era incredibile come entrambi avessero problemi con la loro prole, per motivi diversi. Florian desiderava Dare.
    Ranier Ricevere.

    Giunti nell’ufficio dell’uomo, il Duca osservò i trofei di caccia di quest’ ultimo, Insieme alle scene che rappresentavano la medesima attività.
    Florian odiava la caccia agli animali innocui, come le volpi o le allodole, ma non disdegnava la caccia a prede che, obbiettivamente potevano difendersi e con cui si poteva sfamare un ricevimento.
    I Cinghiali, ad esempio, molto presenti nel territorio di Aime, che tanto piacevano al Duca come pasto. Si poteva dire che era… Il suo piatto preferito.
    La selvaggina, conquistata con il sudore della fronte, come tutto nella vita.

    Che Ospite sarei se vi impedissi di fumare in casa vostra, Ranier. Fate e non preoccupatevi. Disse l’uomo, sedendosi con quel fare quasi regale.
    Vi spiace se mi accomodo? Chiese lui, solo dopo averlo fatto. Galet è splendida. I vostri territori sono meravigliosi e vostra figlia un fiore raro che mi avete concesso. Avrebbe dovuto dire “Con Magnanimità” Ma non ci riuscì. Il fatto che quella povera ragazza nemmeno fosse stata preparata al matrimonio e diseredata così, a favore d’un uomo che il padre conosceva solo per sentito dire lo disgustava.
    Chissà se Ranier gli avrebbe comunque concesso la figlia se avesse conosciuto il vero Florian sotto quella maschera austera.
    In realtà voleva parlare con voi per pura curiosità. Sarete mio suocero eppure non ho avuto ancora il tempo di parlare con voi. A Quattrocchi.

    Osservò Ranier attento, pronto a cogliere ogni sua reazione. Doveva fare piccoli passi, per comprendere bene l’uomo.
    Mi chiedevo perché scegliere me come consorte di Vostra figlia e non un altro nobile del mio stesso lignaggio. Ne conosco uno sapete, un mio vicino. Disse, riferendosi al gemello. Amelie deve certamente sentirsi onorata ma io… non comprendo il motivo di quest’onore. Non ho mai fatto nulla per voi eppure volete darmi vostra figlia e tutta la sua dote.
    Ammetto d’essermi arrovellato il cervello questa notte, per capire le vostre Motivazioni Ranier, ma evidentemente sono troppo abituato alle battaglie e poco alle trattative nobiliari. Illuminatemi, vi prego.

    Adulare l’avversario. Una tattica semplice, che Florian sperava funzionasse.

    In Realtà, gli avrebbe volentieri sputato in viso a quel pusillanime codardo.









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    Friederik Van der Reich

    Umano Aurora | Parapsichico | Livello 8 | Malvagio Legale | Scheda | DICEROOM
    Friederik sfoggiava sempre il suo affabile sorriso. Era un'abitudine, non una difficoltà, come se fosse perennemente di buon umore. Nulla poteva turbare il suo ottimismo, o almeno... Così pareva. In ogni caso era molto felice di non dover nascondere le sue intenzioni con la figlia alla madre. Certo, nelle stanze della contessa non potevano essere davvero intimi, ma anch'egli così come la fanciulla godeva nel poter esprimere qualcosa in più, quel sentimento travolgente e genuino che si era impossessato di lui.
    Non disse nulla alla cameriera, che salutò con un semplice cenno del capo ed un sorriso. Tendeva ad essere fin troppo cortese ed amabile persino con i maggiordomi, e le donne della servitù non facevano eccezione.
    Non le rivolse però eccessiva attenzione, così come si conveniva ad un nobile, ed entrò in stanza sotto invito della contessa. Si fece avanti sorridendo in cenno di saluto ad Amelie.
    Si accomodò innanzi alla contessa, al lato opposto della scrivania come quest'ultima aveva richiesto.
    Era un ospite e portava rispetto alla matrona, per cui avrebbe obbedito alle sue richieste, ma non si sarebbe privato delle sue comodità. Era un uomo, poteva permettersi di svaccarsi quanto voleva e non risultare inopportuno, anzi: una posizione comoda sulla sedia mostrava una certa sicurezza di sé, che a lui non mancava di certo. Quindi poggiò la schiena allo schienale ed accavallò le gambe.
    << Vi ringrazio, madame, per aver accettato la mia proposta di questa mattina e per avermi accolto qui.>> Sia nella camera, quel pomeriggio, che nel palazzo di Galet, giorni prima, e in futuro in pianta stabile.
    Sfilò dal taschino la tabacchiera e prese un sigaro, allungando poi la scatola verso la contessa che il giorno prima aveva mostrato di provare piacere nel fumo. Non era suo interesse stabilire se il fumo fosse attività da donne o meno. Molte altre donne fumavano, anche se non molto spesso lo facevano in pubblico. Lady Barbara Monrouge, la zia di Friederik, ad esempio fumava. Lei lo faceva persino in pubblico, fregandosene di quanto non fosse visto di buon occhio. Ma era un caso a parte, una donna fin troppo audace che aveva dato alla luce un figlio a sua volta fin troppo audace. Molte donne in compenso in pubblico lo nascondevano, e Auguste era tra quelle.
    << Desiderate?>>
    Sapeva che Amelie non fumava, anche se non glielo aveva mai espressamente né detto né chiesto. Nel suo profumo non v'era traccia di tabacco, né aveva mai potuto notare su di lei quei piccoli dettagli tipici dei fumatori.
    Anche se assieme a lei non lo aveva mai fatto, Amelie invece sicuramente sapeva che Friederik fumava. L'aveva visto la mattina precedente dopo colazione, quando il giovane si era soffermato a parlare con la madre... E di sicuro oltre il profumo che indossava quotidianamente si sentivano le tracce del tabacco. Non se ne era mai lamentata, però.
    << Vi da fastidio, Amelie?>> Si premurò di domandare, comunque. E la chiamò intenzionalmente per nome, pur mantenendo i toni formali del "voi". Voleva sentirla già sua, la desiderava tanto... E non si vergognava di dimostrarlo di fronte alla madre di lei. In quanto sua madre, avrebbe dovuto desiderare il suo bene. E se desiderava il suo bene, doveva andarle bene lui come sposo di sua figlia, perché di meglio non avrebbe mai potuto trovarne. Che la amasse e le concedesse tante libertà ed onori... Non poteva esistere uomo in tutto il Nentyr. E di questo Friederik era profondamente convinto.
    Accese il proprio sigaro e, se avesse accettato l'offerta, l'avrebbe fatto anche con quello della futura suocera.
    << Vi vedo pronta ad andare subito al sodo, o mi sbaglio, Milady? Ditemi, vi ascolto.>> Quante volte un uomo aveva ascoltato per davvero le parole di Auguste? Suo marito di certo lo aveva fatto molto di rado. Forse mai. << Prendete tutto il tempo che vi serve. Adesso non c'è fretta... Lord Bouchard impiegherà una buona parte del pomeriggio a parlare con vostro marito, nessuno ci disturberà.>>
    HP 51/51
    CA 10

    Mischia //
    Distanza //


    Equipaggiamento
    0 MP | 3.888 MO | 0 MA | 0 MR
    Capello del Camuffamento
    Pergamena di Cavalcatura (LI 4)
    Pergamena di Sfera di Invisibilità (LI 5)
    Pozione di Rimuovi Paura (LI 1)
    Bacchetta di Cura Ferite Leggere (LI1)


    Capacità
    Riserva Frenica 5/7
    - Volontà della Morte
    - Mente Soverchiante
    Sicurezza di sé 4/4
    A Debita Distanza
    Individuazione dei Pensieri 0/1
    Occhiata Ipnotica
    Trucchi del Mesmerista 6/7
    - Specchio Mesmerico

    Incantesimi disponibili al giorno
    0/0 Lv 0| 8/8 Lv 1| 7/8 Lv 2 | 6/7 Lv 3 | 5/5 Lv4

    Incantesimi Conosciuti
    » Livello 0:
    - Individuazione del Magico
    - Individuazione della Rilevanza Parapsichica
    - Mano Magica
    - Luci Danzanti
    - Presidigitazione
    - Proiettile Telecinetico
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    - Riparare
    » Livello 1:
    - Allarme
    - Svanire
    - Comando Omicida
    - Proibire Azione
    - Individuazione dei Pensieri
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    » Livello 2:
    - Scudo ai pensieri 1
    - Avversione
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    - Silenzio
    - Deviare la Colpa
    - Parlare con gli Animali
    » Livello 3:
    - Affondo Mentale 3
    - Volare
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    - Immagine Maggiore
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    » Livello 4:
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    Amelie de la Roche

    Umana Aasimar | Oracolo Veggente | 7 | LB | Scheda | Dice Room
    Amelie sedette al fianco di Friederik, all'altra sedia di fronte alla scrivania di sua madre, ma la contessa non le diede peso, dando per scontata la sua presenza, come non diede peso al rilassamento del rampollo, che era del tutto normale.
    Auguste lasciò che si mettesse a suo agio con il fumo e accettò di buon grado l'offerta, lasciando che il ragazzo accendesse anche per lei.
    «Ti ringrazio e non crucciarti. Come ti ho detto ieri mattina, sei mio ospite» rispose, accompagnando le parole ad un cenno rispettoso della testa, serena per i suoi standard di rigidità, così tanto come Amelie non l'aveva mai vista nemmeno con le zie. La ragazza sapeva che sua madre fumava, e che lo faceva anche suo padre, perciò era piuttosto abituata al profumo acre del tabacco per la casa, anche se non aveva mai sentito il bisogno di provarlo per sé.

    Vi da fastidio, Amelie?
    Amelie, d'altro canto, non era seduta rilassata. Se ne stava sul bordo della sedia, con le mani posate sulle cosce e la schiena dritta. Si sentiva sempre sull'attenti quando era in presenza di sua madre, come se fosse costantemente giudicata, e il fatto che la contessa fosse lì probabilmente per giudicare anche Friederik, la metteva ancor più in soggezione.
    Nonostante questo, non poteva fare a meno di tenere il suo sguardo sul ragazzo, sui suoi movimenti, sulle occhiate che lanciava in giro per la stanza.
    Ora che poteva farlo, non riusciva a farne a meno.
    «No» gli rispose dolcemente e, senza nemmeno pensarci, posò discretamente una mano sul ginocchio di lui, cercando il suo calore «Non mi da fastidio.»

    Se Auguste notò quel gesto, non lo diede a vedere ai due. Prese una boccata dal suo sigaro e poi sospirò, lasciando che fosse il ragazzo a prendere l'argomento. Lanciò di tanto in tanto occhiate alla figlia, come se la stesse studiando, ma a Friederik più che severa sembrò vagamente indecisa. Come se un pensiero nuovo si stesse facendo spazio nella sua testa.
    «Sì, per quanto sia abitudine delle corti infiocchettare i discorsi, mi piace andare subito al sodo» prese dunque parola. Dava tranquillamente del tu a Friederik come avrebbe fatto una madre o una suocera, ma aveva già preso questa abitudine dal giorno prima, in vista della differenza (non poi così alta) di età «Possiamo parlare con calma. Ti ho accordato la mia benedizione per il matrimonio con mia figlia e ti ho esposto le mie richieste. Ora che siamo da soli, vorrei sapere con precisione quali siete disposto ad accettare.»
    Indicò carte e ceralacca con la mano che reggeva il sigaro.
    «E poi le firmiamo. Le promesse pronunciate a voce non valgono mai nulla.»

    ***

    Ranier si accese con piacere il sigaro, sedendo ai divanetti solo dopo Florian. Fu piuttosto compiaciuto di sentire i complimenti alle sue terre e a sua figlia, ma il duca poté comprendere che il conte fosse felice come se quei complimenti, per estensione, fossero rivolti a lui. Per quanto poco considerava Amelie, sembrava abbastanza strano che ne tessesse delle lodi che non fossero funzionali a raggiungere i suoi scopi. Fu anche molto contento di sentire che il Buchard intendeva chiacchierare con lui educatamente per conoscersi.
    Il fatto di trovare in lui un amico doveva esaltarlo.
    Mi chiedevo perché scegliere me come consorte di Vostra figlia e non un altro nobile del mio stesso lignaggio. Ne conosco uno sapete, un mio vicino.
    Il conte ridacchiò, spallato comodamente al divanetto come, nella torre accanto, stava facendo Friederik sulla sedia. Scosse la testa, come se il duca avesse fatto una domanda banale di cui doveva certamente già conoscere la risposta.
    «È abbastanza semplice, Florian: voi state per entrare nel circolo, è ovvio» rispose allegro «E non c'è nessuno come la famiglia di cui ci si può fidare di questi tempi: diventando mio genero, stringeremo ancor più i legami nel circolo ed eviteremo nuovi tradimenti. Quello che facciamo è pericoloso e abbiamo informazioni piuttosto importanti, perciò è proprio dei legami di sangue che dobbiamo fidarci, mi sbaglio? Ecco perché mio cognato Nicholas Touiller ha portato tutti e tre i suoi figlioli nel circolo.»
    Prese una boccata di sigaro e la soffiò via pacatamente.
    «Se aveste rifiutato, probabilmente mi sarei accordato con il generale Krasinier» proseguì «Certo, è molto più vecchio di mia figlia, ma è vedovo ed è una persona molto fidata. Stringeremmo ancor di più le nostre alleanze in questo modo. I matrimoni non sono che questo, dico bene?»
    Ridacchiò «Non troverete mica il mio accordo poco vantaggioso!»
    HP 47/47
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    Mischia
    ❈ Disarmata
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    0 MP | 10.432 MO | 9 MA | 0 MR
    Talismano della salute (sempre equipaggiato)
    Anello di protezione +2 (sempre equipaggiato)
    Acchiappasogni

    Capacità
    Divinazione Naturale 2/2
    Tocco Marchiante 7/7
    Dono della profezia 1/1
    Luce Diurna 1/1
    Messaggio 3/3

    Incantesimi
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    Florian Buchard

    Umano Iboithi| Cavaliere [Cavalca Bestie] | Livello 8 | N/L | Scheda | DICEROOM
    Nemmeno si dovette impegnare Florian per far parlare del Circolo Ranier. Si aspettava che sarebbe stato lui a tirar fuori l’argomento, ma non così presto.
    Tanto meglio, avrebbe evitato inutili preamboli. Già i voli Pindarici del Conte lo stavano facendo adirare. Parlava di legame di Sangue, di fierezza e d’orgoglio… eppure non aveva pensato nemmeno un attimo a vedere sua figlia.
    Non aveva pensato nemmeno per un istante a fuggire come un codardo e “Cercarsi” l’erede che i suoi lombi non erano riusciti a generare.

    Florian lo vedeva lì, con quel sigaro in bocca e la furia s’impossessava di lui.
    Avrebbe voluto dirgli che sapeva tutto e che quelli come lui, nel suo regno, si mettevano alla gogna. Odiava una cosa soprattutto, il Duca: I Codardi e gli avidi. E Ranier rientrava in ognuna di queste categorie. Eppure doveva star lì, a fare buon viso a cattivo gioco.
    Dannato Infame. Si trovò a pensare Florian, costretto a sorridere cordiale a quel mollusco, mentre quello parlava del Circolo.
    Lui era stato invitato dal Generale Krasinier, ma il primo che gliene parlava davvero era Ranier, escluso Friederik.
    Doveva sfruttarne quella bocca larga.
    Come già sapeva ne faceva parte il cognato di Ranier ma non sapeva dei suoi Nipoti… La povera Anima di Witherby e quel fanatico di Haderique, Bonteur, Fontaine… Manca Un Buchard alla lista.
    E poi c’era anche il Generale Krasinier.

    Ho servito sotto il prode generale. Lui mi ha fatto cavaliere ed io ho addestrato sua figlia, quando è giunto il momento. Disse l’uomo, cercando d’evitare l’argomento Ailis. Ma non mi aspettavo un invito tanto prestigioso quanto misterioso. Confesso il Duca all’uomo, cercando di mantenere affabilità ma anche stuzzicare la voglia di Ranier di parlare.

    Dovette trattenersi però, quando parlò di Matrimonio. Per lui era il sogno d’una vita da coronare con Lune, per lui una semplice azione per garantirsi qualche pezzo di torta in più, fatto sulle spalle della figlia. Compativa in parte Friederik, a doversi accollare un suocero così.
    Ingoiò nuovamente il rospo, osservando l’uomo fumare soddisfatto, come se le parole che prima aveva rivolto ad Amelie fossero dirette a lui, prima d’incalzarlo nuovamente.
    Certo Conte. Dopotutto entreremo a far parte della Stessa famiglia. E del sangue ci si può fidare. Infatti c’è un quesito che mi sta girando nella mente, da quando ho sentito parlare di questo prestigioso circolo dal Generale: Quale Nobile scopo porta avanti. Ci siete voi, Vostro cognato ed i suoi nobili figli… Nobiltà Nentyriana Purissima. A Quale causa Siamo votati?

    Sembrava che Florian attendesse le risposte che solo Ranier Poteva Dargli, ma in verità sapeva già molto, grazie ad un giocatore molto più scaltro e, imitandolo, sperava di portarsi via una vittoria significativa contro quel dannato mezz’uomo che aveva davanti.









    HP 111/111
    CA 19
    Tpc - (danni -)

    Diplomazia vs Ranier: 12


    Mischia:+13/+8 Falchion Affilato Anatema +1 (2d4+1+4)
    +12/+7 Lancia Da Cavaliere (1d8+4)
    Distanza+8/+3
    HP 87/87
    CA 23
    TpC - (danni -)



    Mischia+11 Morso [1d8+6], 2 Artigli [2d6+6]/+10 Sperone [1d8+6]
    Distanza//
    Equipaggiamento
    0 MP | 0 MO | 0 MA | 0 MR

    Capacità
    Sfida 3/3 Giorno
    Tattico
    Stendardo
    Ordine
    Incantesimi
    0/0 Lv 0| 0/0 Lv 1| 0/0 Lv 2 | 0/0 Lv 3
    Incantesimi Pronti
    1.
    2.
    3.

     
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    Sunagakure no Sato

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    Friederik Van der Reich

    Umano Aurora | Parapsichico | Livello 8 | Malvagio Legale | Scheda | DICEROOM
    Negli occhi del ragazzo brillò un dolce sorriso quando la fanciulla così impeccabilmente seduta al suo fianco gli dedicò tutte le sue attenzioni e persino gli poggiò una mano sul ginocchio.
    Il ragazzo non si aspettava quel contatto in quel momento e dovette trattenersi per non destare particolari segni di emozione. Non ricambiò il gesto della ragazza, poiché non voleva dare troppo nell'occhio e lasciar intendere alla madre quanto si fossero già spinti in là con la conoscenza in ambito privato. Era disdicevole che due nobili si toccassero prima del matrimonio, in particolare in punti del corpo che non fossero prettamente le mani o le braccia. E, anzi, un tocco sul ginocchio era fin troppo vicino ad un tocco più intimo. E al solo pensiero il ragazzo s'infiammava.
    Non allontanò il tocco della ragazza, sebbene non potesse fare a meno di immaginare quelle stesse mani percorrere più del suo ginocchio, abbracciarlo, sfiorarlo. Ma doveva restare calmo, posato, elegante e freddo. Non poteva mostrare quanto la sua mente lussuriosa stesse vagando solo a causa di un semplice tocco. Era pur sempre la madre della sua futura moglie, e non doveva pensare di aver di fronte un depravato.
    Al contrario di Auguste, Friederik ancora non le dava del Tu. Non lo avrebbe fatto a meno che lei non glielo avesse accordato. O per lo meno, non finchè non disponeva di alcun titolo per permettersi un tale affronto. Non aveva pensato a come le cose sarebbero potute cambiare se fosse lui diventato il conte di Galet, e non gli interessava pensarvi, per il momento.
    Pensava, invece, se fosse opportuno o meno redarre quel documento. Friederik non amava tenere traccia scritta dei propri intrallazzi, ancor peggio se questa traccia non restava in mano sua. Se delle sue mani si fidava, di quelle degli altri no. Perchè voleva redarre quel documento con così largo anticipo?
    << Non pensate che io mi stia tirando indietro da quanto già vi ho dichiarato: vi ho dato la mia parola che l'eredità di Amelie resterà nelle sue mani. Con il matrimonio potrò amministrare i suoi beni assieme a lei e non alle sue spalle, come si confa ad un consorte e non ad un usurpatore. Amelie De la Roche rimarrà l'erede di Galet e la legittima proprietaria della contea. Ma... Posso domandarvi il motivo per il quale desiderate che io vi firmi tale dichiarazione con così largo anticipo rispetto alle nozze e all'oscuro di vostro marito? >> Incrociò le braccia davanti al petto, sostenendo il sigaro tra le dita di una mano ed espirando una boccata di fumo. Non sorrideva più, anzi, si era fatto serio e sospettoso. Non era semplice convincerlo a gettarsi in un impegno scritto che avrebbe potuto rivoltarsi contro di lui, ed il suo amore per Amelie non lo aveva reso completamente sconsiderato. Auguste aveva già potuto apprezzare quanto il moro conoscesse le regole del Gioco e quanto fosse sveglio. Non era così facile convincerlo a fare qualcosa di scomodo.
    In quel momento Friederik cercò risposta ai suoi dubbi direttamente dalla mente della donna con un incantesimo, anziché passare attraverso qualsiasi menzogna potesse rifilargli verbalmente.
    << Posso immaginare che non vi fidiate ciecamente di me e questo lo apprezzo. Non ho mai pensato che foste una sprovveduta e preferisco dialogare con interlocutori svegli piuttosto che con gli sciocchi.
    Posso dedurre che non vi fidiate di un accordo verbale e che desideriate garanzie, ma... State agendo come se vostro marito non esistesse affatto. E fino a prova contraria, vostro marito ha voce in capitolo riguardo a queste nozze. Spetterà a lui l'ultima parola. Quale è il significato di redigere un documento ufficiale quando l'unico in grado di approvare o disapprovare quest'unione sta discorrendo con il Duca in un'altra stanza?>>


    HP 51/51
    CA 10

    Individuazione dei Pensieri CD22
    -2 punti della Riserva Frenica, +1 alla CD per Mente Soverchiante
    + lancio l'incantesimo come se fosse di livello 3 anziché di livello 1


    Mischia //
    Distanza //


    Equipaggiamento
    0 MP | 3.888 MO | 0 MA | 0 MR
    Capello del Camuffamento
    Pergamena di Cavalcatura (LI 4)
    Pergamena di Sfera di Invisibilità (LI 5)
    Pozione di Rimuovi Paura (LI 1)
    Bacchetta di Cura Ferite Leggere (LI1)


    Capacità
    Riserva Frenica 3/7
    - Volontà della Morte
    - Mente Soverchiante
    Sicurezza di sé 4/4
    A Debita Distanza
    Individuazione dei Pensieri 0/1
    Occhiata Ipnotica
    Trucchi del Mesmerista 6/7
    - Specchio Mesmerico

    Incantesimi disponibili al giorno
    0/0 Lv 0| 8/8 Lv 1| 7/8 Lv 2 | 5/7 Lv 3 | 5/5 Lv4

    Incantesimi Conosciuti
    » Livello 0:
    - Individuazione del Magico
    - Individuazione della Rilevanza Parapsichica
    - Mano Magica
    - Luci Danzanti
    - Presidigitazione
    - Proiettile Telecinetico
    - Suono Fantasma
    - Riparare
    » Livello 1:
    - Allarme
    - Svanire
    - Comando Omicida
    - Proibire Azione
    - Individuazione dei Pensieri
    - Seminare Pensieri
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    - Momento di Grandezza
    - Proiezione Telempatica
    » Livello 2:
    - Scudo ai pensieri 1
    - Avversione
    - Cuore Affranto
    - Silenzio
    - Deviare la Colpa
    - Parlare con gli Animali
    » Livello 3:
    - Affondo Mentale 3
    - Volare
    - Aspetto Imperturbabile
    - Immagine Maggiore
    - Aura di Scarsa Importanza
    » Livello 4:
    - Legame Telepatico
    - Scrutare
    - Immagine Maestosa
     
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    Amelie de la Roche

    Umana Aasimar | Oracolo Veggente | 7 | LB | Scheda | Dice Room
    Per tutto il tempo, Amelie tacque, spostando lo sguardo a rimbalzare tra sua madre e il suo futuro marito. Dalle loro espressioni, conoscendoli più profondamente di quanto rispettivamente non si conoscessero, capì che erano entrambi determinati a mantenere la loro posizione e che, in realtà, temevano le azioni una dell'altro, come se si aspettassero vicendevolmente una pugnalata alle spalle.
    E per Friederik non fu difficile capirlo, quando la contessa si spallò alla sedia con un sospiro e lui indagò nella sua mente. A differenza di tutte le altre volte, la mente di Auguste era più caotica: sembrava che non fosse davvero sicura della situazione e che effettivamente il ragazzo la stesse mettendo in difficoltà. Col pensiero laterale continuava ad osservare Amelie e sorprendersi di vederla così felice come non l'aveva mai vista nella sua vita, cosa che in fondo al suo cuore la faceva evidentemente tentennare, come se non se lo aspettasse affatto.
    I suoi pensieri, tuttavia, erano rivolti alle risposte del Van Der Reich e al fatto che effettivamente avesse ragione. L'allarme della contessa derivava dal fatto di voler scalzare suo marito in ogni maniera possibile, poiché Ranier aveva un documento dalla sua e lei non poteva fare nulla contro. Perciò doveva trovare una soluzione per salvaguardarsi. E proteggere sua figlia.

    «È vero, so che Ranier ha il coltello dalla parte del manico» annuì, mostrandosi posata a differenza dei suoi pensieri «Ma è proprio perché non so cosa potrebbe fare, se il duca rifiutasse il matrimonio, che ho bisogno di una certezza. Certamente non varrà nulla, se lui prende delle decisioni che non possiamo contestare, ma sapere che la tua parola non è solo un inganno mi rassicura. Non fraintendermi, non dubito del tuo buon nome, ma non mi sono mai fidata di ciò che viene pronunciato a voce.»
    Tamburellò con l'indice sul tavolo. Nei suoi pensieri cercava di trovare un compromesso, e sì, aveva notato la mano di Amelie posata sulla sua gamba, ma non ne stava avendo pensieri negativi, non nei confronti del Van Der Reich, almeno. Era piuttosto sorpresa di quanto sua figlia fosse presa dalla relazione, ma finché quei suoi gesti rimanevano solo in privato, non avrebbe detto nulla.
    Effettivamente, Friederik non li aveva ricambiati se non con sorrisi.

    «Questi documenti non sono altro che una garanzia, per me, che tu faccia ciò che hai promesso a voce. Apprezzo che tu comprenda la situazione, certamente, ma non vorrei che una volta sposata mia figlia ti faccia sopraffare dalle sue ricchezze e cambi idea. Certo, sempre che Ranier non abbia altre idee... spero che il modo in cui la ragazza venga rifiutata non sia di fastidio a mio marito tanto da rifiutare la tua proposta.»
    Auguste pensò anche che Friederik stesse tentando di ingannarla, come lei tentava di ingannare suo marito per incastrarlo nelle sue stesse decisioni. Non ne poteva avere conferma, come non poteva fare in realtà nulla contro Ranier, ma era chiaro che cercasse la migliore soluzione per la questione. E in fondo, a sua figlia un po' ci teneva, anche se solo come estensione di sé.

    ***

    In risposta agli interrogativi del duca, Ranier sembrò vagamente stranito, mentre prendeva una nuova boccata di fumo, fierissimo come non era mai stato prima. Dal modo in cui stava seduto e le labbra sempre piegate all'insù, sembrava quasi che fosse nel momento e nel posto perfetto della sua vita, a discutere di politica e affari con un uomo prestigioso che sarebbe diventato il suo erede.
    «Oh, il generale non ve ne ha parlato?» domandò colpito «Il nostro circolo si occupa di estirpare dalle nostre terre quella terribile vena velenosa che sono gli aurora. Ieri a tavola mi sembravate molto determinato, credo che sarete felice di scoprire cosa abbiamo studiato e cosa ne è venuto fuori.»
    Annuì soddisfatto, soffiando via fumo.
    «Comprenderete che tuttavia non posso di certo rivelarne i dettagli qui» aggiunse «Abbiamo giurato di non parlarne al di fuori degli incontri e per quanto io mi fidi di voi, non posso mancare ad una promessa tanto solenne. Vi basti sapere che stermineremo quei bastardi una volta per tutte: ci serve solo un po' di tempo in più.»
    HP 47/47
    CA 18
    Volontà Auguste 17

    Mischia
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    Divinazione Naturale 2/2
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    Messaggio 3/3

    Incantesimi
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    Florian Buchard

    Umano Iboithi| Cavaliere [Cavalca Bestie] | Livello 8 | N/L | Scheda | DICEROOM
    Non era riuscito a fare Breccia nelle difese di Ranier. Forse il suo tono non era stato abbastanza convincente oppure la fedeltà dell’uomo al circolo era totale… oppure semplicemente non era semplicemente portato per quel gioco.
    Cercò comunque d’aggrapparsi a quelle poche informazioni. Florian non era un anti Aurora, era molto più anti Imperiale.
    L’odio viscerale che il Biondo provava per Concordia, colpevole vero dello sterminio della famiglia reale e quindi della morte della zia, era paragonabile a quello che Ranier aveva per quella razza speciale.
    Poi anche lui s’era fatto un nome come cacciatore e sterminatore di Aurora ma quello che il Conte disse lo fece pensare.
    Avevano studiato? E cosa?

    Quello che faceva lui, quando trovava un aurora era un processo. Spesso era solo un modo per allungare la vita dell’imputato, in modo che avesse tempo di chiedere perdono dei propri peccati e fare pace con se stesso.
    Altri l’avrebbero visto più come un’inutile perdita di tempo ed altri ancora come una crudeltà. Quella era la legge del regno e lui, con sommo rammarico delle volte, doveva farla rispettare.
    Eppure il Conte aveva parlato di qualcosa che era stato Studiato.
    Che cos’era?
    Cos’aveva scoperto quel circolo?

    La vostra fedeltà è Ammirevole, Ranier. D’accordo non voglio tirare troppo la corda e mettervi in una situazione scomoda.
    Non vorrei mai che veniste meno a giuramenti o patti d’onore.
    Se mai ne avete ancora un briciolo, s’intende.
    Il Duca osservò il padrone di casa, conscio che, se avesse voluto informazioni, avrebbe dovuto agire per via trasversale.
    Non poteva sfondare quella porta che era Ranier. Minacciare il Conte sarebbe stato controproducente, dopotutto.
    Cos’altro poteva dirgli l’uomo, che poteva essere comodo alla loro casa?
    E perché quelle ultime parole, quel “Tempo in più”, lo facevano così tanto pensare.

    Sapete, Ranier... Cominciò l’uomo, guardando il nobile che sembrava crogiolarsi nella sua stessa voce. Ammiro il fatto che abbiate voluto indire un ricevimento tanto sfarzoso per il fidanzamento di vostra figlia, soprattutto dopo quello che è successo A Lord Haderique e a Witherby. Sembrate ridere in faccia al pericolo e questo è il comportamento di qualcuno che ha un arma segreta ancora non sfruttata. Sembra quasi che il vostro obbiettivo possa essere quello di attirare i terroristi in trappola, più che maritare vostra figlia, dico bene?
    Si faceva pietà da solo. Costretto ad adulare un uomo che, forse, non aveva nemmeno preso in considerazione quel possibile sviluppo degli eventi.
    Ditemi se viaggio troppo con la fantasia oppure ho intuito giusto, perché da come vi state comportando sembrate uno che ride in faccia al pericolo…

    Si sarebbe esposto quella volta? Oppure avrebbe dovuto provare un approcciò diverso.
    Aveva Molti nomi del circolo e sapeva che avevano studiato qualcosa…. Ma cosa? Avrebbe dovuto attendere il momento giusto, ma entrare in quella cerchia senza essere coscio di quello che avrebbe potuto trovare lo metteva in allertà.
    Che forse la sua teoria che ci fosse una qualche arma segreta in possesso di Ranier non era poi così sbagliata?





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    Mischia:+13/+8 Falchion Affilato Anatema +1 (2d4+1+4)
    +12/+7 Lancia Da Cavaliere (1d8+4)
    Distanza+8/+3
    HP 87/87
    CA 23
    TpC - (danni -)



    Mischia+11 Morso [1d8+6], 2 Artigli [2d6+6]/+10 Sperone [1d8+6]
    Distanza//
    Equipaggiamento
    0 MP | 0 MO | 0 MA | 0 MR

    Capacità
    Sfida 3/3 Giorno
    Tattico
    Stendardo
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    Incantesimi
    0/0 Lv 0| 0/0 Lv 1| 0/0 Lv 2 | 0/0 Lv 3
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    Friederik Van der Reich

    Umano Aurora | Parapsichico | Livello 8 | Malvagio Legale | Scheda | DICEROOM
    Era un suo modo di fare, tanto paranoico quanto curioso, quello di leggere la mente dei propri interlocutori senza ritegno alcuno. E ringraziò di saperlo fare quando si godè la mente confusa e dubbiosa della contessa. Non che lui si trovasse in una situazione particolarmente più comoda, anzi, ma sapere di mettere un po' in difficoltà la donna gli provocava qualche moto d'orgoglio. Erano alleati, erano dalla stessa parte... Ma non significava che non ci sarebbe stato un confronto tra i due.
    Forse la donna desiderava davvero fare troppe cose contemporaneamente, poiché sembrava analizzare sia i movimenti della figlia che quelli di Friederik e nel frattempo intavolava quella discussione con il ragazzo. E... Non era l'unica persona in quella stanza a fare troppe cose contemporaneamente.
    Friederik scosse il sigaro nel posacenere un po' più a lungo del normale, lasciando trapelare che quel piccolo gesto era dato più dalle meningi che ingranavano piuttosto che dalla necessità di scuotere la la cenere.
    Forse... Avere un documento non era una brutta idea. Una proposta ufficiale di matrimonio, che attestasse le intenzioni del moro... Poteva non essere una pessima idea. Se solo Friederik avesse saputo il piano secondario di Ranier che l'uomo stava confidando al duca proprio in quel momento, non ci avrebbe pensato due volte.
    Invece era ancora leggermente titubante a riguardo.
    Sapere, tuttavia, che la donna stava vacillando lo rassicurava. Non aveva un vero e proprio piano per cui avrebbe potuto sfruttare quel documento. Lo faceva davvero soltanto per rassicurarsi personalmente.
    Ecco che erano sopraggiunte le informazioni necessarie a farlo sbottonare un po'. Auguste non era ostile, non aveva interesse a giocare un tiro mancino al moro. Anzi. Le sarebbe stato certamente più comodo un erede come lui piuttosto che qualcuno più abbiente, per cui Amelie avrebbe perso la propria eredità unendola a quella del marito.
    Un po' gli dispiacque non trovare un astio nei confronti del marito sviluppato quanto quello di Anne per lo stesso. Sarebbe stato buffo se anche Auguste avesse desiderato la morte di Ranier, adesso che Galet poteva avere un diverso conte.
    Ma la donna non era tanto crudele, o non mostrava di esserlo. Restava in bilico in quel grigiore, oscillando tra i propri desideri e l'indecisione di fare passi troppo lunghi per le sue gambe.
    Friederik quella paura non l'aveva.
    <<... Non voglio che ci siano in giro prove del nostro accordo verbale. Meglio non avere alcun documento controfirmato da entrambi. Non sarebbe apprezzato e apprezzabile.>> Decretò il ragazzo. Mise giù la gamba per drizzarsi meglio sulla sedia, ma allungò la mano libera verso quella di Amelie per impedire che lei la ritraesse del tutto. Le prese le dita delicatamente, concedendole quel contatto che lei aveva desiderato.
    Aveva altre cose di cui discutere con sua madre e non con lei e non poteva concederle troppe attenzioni, ma al contempo non voleva fargliele mancare.

    << Potrei però scrivere adesso una proposta ufficiale di matrimonio anche in accordo con i vostri canoni, firmata da me soltanto e che non attesti alcun tipo di accordo tra voi e me. Da inoltrare al conte... Al momento opportuno. Che ve ne pare?>>
    Una proposta che il conte non avrebbe potuto rifiutare a causa delle circostanze.

    Il moro si voltò verso la promessa sposa, cercando in lei quella gioia della speranza che aveva sempre ricevuto nel suo sguardo e dedicandole altrettanta dolcezza in un solo sguardo, senza vergogna alcuna di fronte a sua madre. Il suo sentimento era sincero per quella ragazza ed era disposto a scendere a compromessi per lei, così come già aveva dichiarato più volte.
    Sorrise, poi, anche alla contessa. Era sicuro di sé ed aveva le sue armi ancora da svelare.
    << Non dovete temere... Per quanto riguarda i suoi affari privati di cui non vi parla e neanch'io posso parlarvi, gli fa comodo l'amicizia del Duca. E anche la mia. Si accontenterà.>>
    Lo avrebbe fatto necessariamente, di sua sponte o costretto da qualche compulsione.
    E nessuno avrebbe scoperto l'intrigo... Perché sarebbe morto prima di poterlo dichiarare ad anima viva.
    HP 51/51
    CA 10

    Mantengo attivo Individuazione dei Pensieri (finché posso, per 8 minuti)

    Mischia //
    Distanza //


    Equipaggiamento
    0 MP | 3.888 MO | 0 MA | 0 MR
    Capello del Camuffamento
    Pergamena di Cavalcatura (LI 4)
    Pergamena di Sfera di Invisibilità (LI 5)
    Pozione di Rimuovi Paura (LI 1)
    Bacchetta di Cura Ferite Leggere (LI1)


    Capacità
    Riserva Frenica 3/7
    - Volontà della Morte
    - Mente Soverchiante
    Sicurezza di sé 4/4
    A Debita Distanza
    Individuazione dei Pensieri 0/1
    Occhiata Ipnotica
    Trucchi del Mesmerista 6/7
    - Specchio Mesmerico

    Incantesimi disponibili al giorno
    0/0 Lv 0| 8/8 Lv 1| 7/8 Lv 2 | 5/7 Lv 3 | 5/5 Lv4

    Incantesimi Conosciuti
    » Livello 0:
    - Individuazione del Magico
    - Individuazione della Rilevanza Parapsichica
    - Mano Magica
    - Luci Danzanti
    - Presidigitazione
    - Proiettile Telecinetico
    - Suono Fantasma
    - Riparare
    » Livello 1:
    - Allarme
    - Svanire
    - Comando Omicida
    - Proibire Azione
    - Individuazione dei Pensieri
    - Seminare Pensieri
    - Comando
    - Deja-vu
    - Momento di Grandezza
    - Proiezione Telempatica
    » Livello 2:
    - Scudo ai pensieri 1
    - Avversione
    - Cuore Affranto
    - Silenzio
    - Deviare la Colpa
    - Parlare con gli Animali
    » Livello 3:
    - Affondo Mentale 3
    - Volare
    - Aspetto Imperturbabile
    - Immagine Maggiore
    - Aura di Scarsa Importanza
    » Livello 4:
    - Legame Telepatico
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    - Immagine Maestosa
     
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    Amelie de la Roche

    Umana Aasimar | Oracolo Veggente | 7 | LB | Scheda | Dice Room
    Quando Friederik allontanò la gamba, visti i toni pesanti della conversazione e le espressioni concentrate, Amelie pensò di doversi fare indietro. Anche nel suo silenzio seguiva con attenzione lo scambio di battute: sebbene non intervenisse, riusciva a capire che sia sua madre che il suo amato stavano pensando parecchio prima di pronunciare le loro risposte e, in un certo senso, le sembrava quasi un duello di spade, visto in quella maniera. Si sentiva in soggezione ad essere la protagonista delle loro discussioni, senza poter davvero avere voce in capitolo, come se non si trovasse davvero lì, ma solo perché per la prima volta era Friederik a farlo. Dopotutto, era abituata a risultare invisibile.
    Eppure Friederik non le lasciò la mano, anzi, allungò la sua per stringerla.
    Amelie si voltò verso di lui e non poté fare a meno di lanciargli il sorriso più dolce che aveva, ricambiando il suo. Si sentiva così felice di essere considerata e amata in quel modo, soprattutto quando pensava di doversi fare indietro.

    E nei pensieri di Auguste, quelle interazioni continuavano a non passare inosservate. Erano strane sensazioni, quelle che colpivano la contessa, nel vedere sua figlia felice, come un vago senso di colpa misto ad una punta di invidia. E incertezza, poiché era convinta di conoscere sua figlia e quelle sue reazioni le sembravano del tutto nuove. Cercava di evitarle, in realtà.
    Lady de la Roche sospirò di nuovo, in silenzio. Complottare alle spalle del marito le sembrava un'ottima idea per ripagare la viltà che aveva usato lui, le sue stesse carte, ma persino lei riusciva a tirarsi fuori dalla rabbia di essere stata scavalcata, nel riconoscere che, effettivamente, non doveva piegarsi alle regole di Ranier. Usare i suoi stessi strumenti era sciocco e poteva perdere... perché era molto più sveglia di lui e non poteva farsi trovare con dei documenti firmati, che attestavano di accordi segreti tra lei e il suo futuro genero.
    Ancora una volta Friederik aveva ragione e lei si faceva trascinare dai suoi vecchi vizi. Era una fortuna che il Van Der Reich le stesse leggendo i pensieri, perché da fuori, osservandola in viso, sembrava quasi che Auguste fosse del tutto sicura e nel pieno controllo della situazione. Era la sua carta vincente.

    «Mi sembra una buona alternativa» rispose dunque, annuendo piano con la testa, prima di prendere un'altra boccata di tabacco. Friederik lesse quanto la rasserenasse il fumo, esattamente come faceva per lui «Non mi garantisce tutto quello che desideravo, ma comprendo il tuo punto di vista. Onestamente, spero di trovare in te un alleato e che tu non mi pianti il coltello nella schiena al momento opportuno. Spero che queste tue dichiarazioni siano abbastanza.»
    Non si fidava troppo di ciò che stava facendo il Van Der Reich assieme al Buchard, nei confronti di suo marito, ma non poteva far nulla per ottenere più informazioni, perché sapeva di avere davanti un giovane che non avrebbe parlato dei suoi piani. Gli riconosceva un certo talento, anche se la indisponeva... e non poteva far altro che attendere... o indagare per conto suo. Friederik lesse le sue intenzioni di capire cosa loro stessero facendo di così segreto: non le piaceva rimanere all'oscuro delle situazioni o dei piani.

    «Come ti ho già detto, spero che sia davvero tu a sposare mia figlia» di nuovo pensò ai sorrisi di Amelie «Perché può rimanere qui, al sicuro. E perché... comprendi il suo maleficio.»
    Si sporse in avanti sulla scrivania, prendendo una nuova boccata.
    «A proposito, quando mi hai mentito, di preciso?» domandò con un sopracciglio sollevato «Stamattina sostenevi di essere l'unico a potersi occupare della maledizione, ma quando abbiamo parlato a colazione, qualche giorno fa, hai voluto persino verificare che non fosse aurora.»
    Amelie strinse le dita attorno alla mano di Friederik, come per dargli sostegno. Non dubitava di lui nella maniera più assoluta e non le importava che avesse pronunciato una piccola bugia... se aveva buone ragioni per farlo. Lo avrebbe spalleggiato.
    «Sono curiosa. Non è comune trovare qualcuno che accetti così facilmente.»

    ***

    La vostra fedeltà è Ammirevole, Ranier
    Il suddetto conte annuì gonfio di orgoglio, come se qualsiasi complimento proveniente dal duca fosse di vitale importanza per lui. Florian avrebbe anche potuto dirgli che aveva delle belle scarpe e sarebbe stato ugualmente apprezzato. Ranier si gonfiava come un tacchino, quando aveva a che fare con persone influenti.
    E ci teneva particolarmente alla propria immagine, nei confronti dei membri del circolo, soprattutto. Era disperato delle loro attenzioni e della loro approvazione.
    «Avanti, amico mio, non sono uno sciocco incosciente» gli rispose «Non ho piacere a mobilitare il mio intero esercito per la difesa del castello, ma lo farò e con esso ci saranno anche le guardie personali di tutti i miei ospiti: dovrebbe essere un buon incentivo a bloccare quei disgraziati, se decidessero mai di attaccare. Di numero, li superiamo di parecchio: non saranno che una manciata di pazzi che si credono potenti perché hanno quelle loro... stranezze.»

    Fece un gesto vago con la mano, mentre fumava, indicando disprezzo.
    «Ma comunque spero che non vengano. Non hanno attaccato a tutte le feste e lì alla Caterantia sono stati fortunati per la diga. Witherby era solo troppo debole... onestamente spero che non vogliano farsi decimare loro.»
    Annuì convinto del fatto suo.
    «Tuttavia, è stato un mio dovere. Ogni membro del circolo ha come dovere ospitare uno degli incontri: mi è stato praticamente imposto, anche se ne sono molto orgoglioso. Lo scoprirete anche voi, quando sarete parte del gruppo. Ci si prende dei rischi, certo, ma ciò che facciamo è di vitale importanza.»
    Soffiò spavaldo il fumo dalle labbra.
    «Prendo le mie misure di sicurezza. Finora non hanno mai attaccato un conte, mi sbaglio? E se vengono, li schiacceremo tutti come formiche: ci siete voi, no? Non siete uno da poco!»
    HP 47/47
    CA 18
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    Mischia
    ❈ Disarmata
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    0 MP | 10.432 MO | 9 MA | 0 MR
    Talismano della salute (sempre equipaggiato)
    Anello di protezione +2 (sempre equipaggiato)
    Acchiappasogni

    Capacità
    Divinazione Naturale 2/2
    Tocco Marchiante 7/7
    Dono della profezia 1/1
    Luce Diurna 1/1
    Messaggio 3/3

    Incantesimi
    Livello 0
    Livello 1 9/9
    Livello 2 7/8
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    Il Bel culetto di tua madre <3

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    Florian Buchard

    Umano Iboithi| Cavaliere [Cavalca Bestie] | Livello 8 | N/L | Scheda | DICEROOM
    Ascoltò con attenzione quello che il conte diceva, sentendolo pavoneggiarsi ed ascoltando la sua tattica per evitare pericoli.
    Doveva dire che, dopotutto, aveva senso. Non gli sarebbe piaciuto mobilitare un esercito, ma l’avrebbe fatto per evitare che dei terroristi entrassero e facessero finire in massacro quel ricevimento.
    Il Numero era, dopotutto una buona strategia.

    Son proprio quelle loro stranezze a metterli in una posizione di vantaggio, Ranier, non dimenticatelo. Per quello che sappiamo potrebbero esserci anche qualcuno di loro capace di piegare lo spazio ed il tempo. E forse non avrebbe nemmeno attaccato se l’avessimo lasciato in pace e non avessimo creato un uomo nero di rabbia e furia. Ma questo non lo disse.
    Sapete come faccio ad accumulare le mie vittorie? Non Sottovaluto i miei avversari. Mai. Ma il vostro, dopotutto, è un buon piano.

    E fu proprio allora che Ranier si sbilanciò dicendo al Duca qualcosa d’interessante sul circolo. Era un dovere per tutti i membri ospitare un ritrovo. Molto probabilmente molte feste Nentyriane erano solo un motivo per dare a quest’Élite la possibilità di ritrovarsi ed aggiornarsi su quello che accadeva nella valle. Oppure tramare.
    Oppure… studiare.
    Chissà cosa faceva d’attivo questo circolo per debellare la minaccia aurora. Se dentro c’era gente come Ranier… era abbastanza sicuro che molti di loro lavorassero più per il proprio tornaconto che per quello della valle.

    Mi sopravvalutate. Io sono solo un uomo. Disse umilmente Florian. Forte fisicamente, certo. Sicuro… ma un uomo. Ed in realtà lo credeva davvero. Al contrario di Ranier che si sentiva gonfiare l’ego quando qualcuno di più alto in grado gli faceva un complimento, erano poche le persone che Florian voleva soddisfare.
    Lune prima di tutte… e poi il suo popolo, di cui s’era proclamato protettore.
    Ma sono contento di sapere che abbiate preso le vostre precauzioni ma continuate a lanciarmi piccoli dettagli su questo fantomatico circolo, Ranier. Sembra che voi lo facciate apposta per farmi incuriosire. Poteva provare a metterla sullo scherzo, sulla cordialità. Sul fatto che Ranier gli stesse simpatico.
    Sul fatto che l’avesse colpito.
    Almeno dirmi da quant’è nato questo circolo me lo potete dire, dato che entrerò a far parte. Rimarrà un segreto tra me e voi. Tra Amico ed Amico.
    Aveva il voltastomaco a definire “Amico” un verme del genere. Quel gioco… non gli piaceva. Per niente. Ed Immagino che vostra moglie non sappia nulla della vostra afflizione a tale gruppo, vero?







    HP 111/111
    CA 19
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    Diplomazia VS Ranier:27


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    Friederik Van der Reich

    Umano Aurora | Parapsichico | Livello 8 | Malvagio Legale | Scheda | DICEROOM
    Auguste era una brava giocatrice. Era capace di nascondere perfettamente i propri stati d'animo ed i propri pensieri. Friederik glielo riconosceva e, anzi, si compiaceva di questo. Non poteva opporsi alle doti occulte del parapsichico, che stava barando alle regole di quel gioco, ma era una validissima avversaria.
    Avrebbe scritto il documento di cui parlavano proprio sotto ai suoi occhi, in accordo con lei. E solo così sarebbero stati sicuri di raggiungere compromessi accettabili.
    << Non ho alcun interesse a tradire la vostra fiducia. Tutto ciò che desidero è avere un futuro felice a fianco di vostra figlia, qui a Galet. E preferirei avere una convivenza pacifica con mia suocera, piuttosto che dovermi guardare alle spalle ogni momento della mia vita. Per questo sono propenso ad accettare il più possibile le vostre condizioni.>>
    Spiegò pacatamente il ragazzo. Non era preoccupato che Auguste potesse indagare da sola riguardo i piani di Ranier. Anzi. Se decideva di farlo e vi riusciva, era persino utile.
    Anche per quello Friederik non si tratteneva dal punzecchiarla ricordandole di quegli affari che non conosceva. Voleva instillare in lei una certa curiosità senza farlo trasparire.
    Sorrise, comprensivo, quando i pensieri della donna si addolcirono pensando ai sorrisi di Amelie. Tutto sommato Auguste non era così senza cuore come poteva apparire, e ci teneva al bene della figlia.
    La donna gli domandò quando lui le avesse mentito a proposito della sua conoscenza dei marchi. Il giovane non si scompose, replicando con nient'altro che la verità. Con la verità poteva appoggiare persino la veridicità di certe bugie.
    Prese una boccata dal suo sigaro stringendo le dita della fanciulla intrecciate alle sue. Non era carino ciò che stava per rivelare, ma voleva togliersi il peso... E fornire una valida spiegazione per la sua iniziale menzogna.
    << In un primo momento intendevo prendermi del tempo per riflettere e conoscere meglio vostra figlia. Ero ancora indeciso se prendermi un vincolo matrimoniale oppure no. Fino a poche ore prima non avevo la minima intenzione di accasarmi, dovevo valutare con calma l'opportunità. Vi ho mentito per prendere tempo per pensare. Al mio posto molti uomini si sarebbero inorriditi vedendo quei marchi. Mi faceva comodo lasciarvi nell'incertezza finché non mi sono innamorato ed ho deciso di restare.>>
    Si era scomodato dalla sua iniziale posizione per poter scrivere il documento promesso alla donna su due piedi, ma dato che la discussione stava andando avanti e che il sigaro ancora poteva essere fumato per un po', si risistemò comodo contro lo schienale. Avrebbe preso carta e penna più tardi, dopo quelle discussioni.
    << Sapevo che quei segni erano il risultato di una maledizione che è ricaduta sulle spalle di lei quasi per caso. Probabilmente qualcuno deve aver maledetto voi o vostro marito, facendo ricadere la maledizione sulla prole. Ma non spetta a me indagare a tal proposito. Quella è una maledizione nel sangue e le maledizioni nel sangue non possono essere definitivamente spezzate, conoscerne l'origine sarebbe inutile.>>
    Gettò l'amo e ritirò l'esca. Voleva vedere quanto la contessa era effettivamente brava a mantenere il contegno sotto pressione, o se si fosse sentita minacciata da lui.

    HP 51/51
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