And so the story began

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    Duncan Wolfhook

    Umano Iboitha | Attaccabrighe | Livello 1 | N / N | SCHEDA | DICEROOM
     


    Nuovo giorno, stesso lungo viaggio che ormai continuava da anni.
    La meta era stata raggiunta senza problemi per fortuna del vecchio mercante che aveva assoldato il corvino per avere più sicurezza durante il viaggio e quindi il trasporto delle merci. Vasi. Come potevano questi costare un occhio della testa? Certe cose ancora Duncan non sapeva spiegarsele ma fortunatamente il suo compito non era certamente porsi domande o tanto meno rispondervi, lui doveva solamente fare il cane da guardia e per sua fortuna il suo aspetto non propriamente amichevole aiutava e non poco in quel genere di lavori.
    La locanda forse fin troppo piene per le prime luci dell’alba ospitava Duncan seduto ad un tavolo intento nel mangiare quella che forse era la più semplice ed economica delle colazioni mentre un uomo che andava molto in là con gli anni parlava a ruota libera e come se non bastasse stava anche gesticolando nella più spropositata maniera possibile. Era tanto chiedere qualche minuto per mangiare e non avere tutti gli occhi degli altri commensali su di se perché l’altro utilizzava un tono di voce decisamente troppo acuto.
    Ohhooh ragazzo sei davvero uno scaccia guai! Tieni! Queste sono tutte per te mio caro compagno, è stato un vero piacere viaggiare con te. Che ne dici, se sarai ancora in città quando dovrò partire posso contare su di te per il viaggio di ritorno? Non sarebbe male e poi potrei presentarti mia figlia, sai, è in età da marito e nonostante tu non sia benestante potrei anche chiudere un occhio! “ e con tali parole un sacchetto scuro venne poggiato sul tavolo mentre l’anziano uomo incrociava le braccia al petto annuendo soddisfatto. “ Ma ecco la paga pattuita prima di tutto, che non si dica che il grande Marius non paghi i suoi debiti! AHAHAH“ ed ecco una nuova e fragorosa risata che fece esalare un sospiro al povero Duncan che voleva solamente mangiare tranquillo.
    Quella si che era stata una dura commissione per lui, quel tipo aveva la capacità di parlare troppo, anche mentre dormiva.
    « Farò avere mie notizie, a presto Marius. » poche parole, giusto le necessarie per non perdere un possibile cliente mentre la mano sinistra si allungava così da raggiungere il sacchetto senza nemmeno controllarne il contenuto, sapeva bene quanto l’uomo ci tenesse alla sua figura e come ogni piccola offesa alla sua fama potesse buttar già il suo grandissimo regno di commercio, come lo chiamava lui.
    La figura del commerciante si allontanò tutta contenta, fischiettando un motivetto allegro e finalmente la pace tornò per Duncan che riprese con la colazione interrotta da prima mentre già i suoi pensieri si volsero al prossimo incarico. Gli occhi chiari si alzarono dal piatto alla ricerca di una bacheca su una delle pareti della locanda che per la notte lo aveva ospitato.
    Individuato il frutto delle sue attenzioni lo sguardo si fece più acuto, come se volesse leggere qualche incarico da dove si trovava ma sfortunatamente era troppo lontano per tale impresa. Scosse il capo, finì la colazione e portò entrambe le mani sul tavolo esercitando così una semplice pressione tale che lo aiutasse ad alzarsi dalla sedia. Passo dopo passo difatti si avvicinò alla bacheca osservando i vari annunci.
    Gli occhi socchiusi studiarono con attenzione le parole alla ricerca di qualcosa che potesse fare al proprio caso, non stava cercando qualcosa di specifico, l’ultima missione aveva pagato bene, magari poteva prendersi qualche giorno per riposare? « Che scocciatura... » sussurrò a se stesso mentre la mano destra si posava sul collo, massaggiandolo mentre la sinistra era ben ancorata al fianco corrispondente. Odiava dover fare certe scelte che in un secondo momento si rivelavano sempre errate, come se ogni cosa che facesse avesse una grande calamita per la sfortuna.

     

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    0 MP | 892 MO | 9 MA | 7 MR

    - Armatura di cuocio borchiato
    - Manette ( perfette )
    - Giaciglio
    - Tappi per orecchie
     

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    Noelle Ryvat

    *•✩•*Umano Iboithi | Mago| Livello 2 | NB | Scheda | DICEROOM*•✩•*
    Ahh, la grande capitale Armonia, cosa c'era di meglio che la frenesia di una città così imponente e rinomata dopo estenuanti e lunghi giorni di viaggio tra fortune e sfortune giornaliere? Passaggi gratuiti ed alcuni fin troppo pagati, discussioni sui prezzi e sulla poca cortesia di certi individui ed ogni tanto qualche buon cuore disposto ad aiutare una semplice ed "indifesa" ragazzina a campare per un altro giorno; insomma quel viaggio alla ricerca della storia perfetta era iniziato non esattamente nel migliore dei modi. Erano mesi che non riusciva trovare un qualcosa di effettivamente interessante che non fossero banalità da villaggio o dicerie del luogo, insomma sembrava arrivasse sempre al momento sbagliato per poter catturare sul colpo anche solo qualche malintenzionato e di conseguenza un prode eroe cittadino, ma una mente brillante ed intelligente come lei sapeva benissimo che le possibilità di avere dei succosi aggiornamenti sulle faccende del regno e dei suoi abitanti potevano triplicare una volta arrivata in città. E per l'appunto eccola appena approdata all'interno delle sue mura, mani sui fianchi e petto in fuori, respirando a pieni polmoni quel che probabilmente era il sentore di vittoria. "Ahh sento che qui finalmente potrò trovare qualcosa di interessante, ne sono sicura." Esordì parlando ovviamente ad alta voce tra se e se, come a darsi la giusta motivazione per intrufolarsi nelle vie affollate e grandi della capitale. A quanto pare il mercato cittadino stava dando spettacolo in quel pomeriggio assolato ed ogni piccolo senso di Noelle si attivò all'istante per riuscire a carpire, ficcanasare e origliare i discorsi più disparati che riusciva ad acchiappare, avendo sempre a portata di mano il grosso diario dalla copertina blu ed una piuma bianca al seguito. Passò le sue prime ore in città ad appostarsi dietro ad alcune casse, a tenersi con le spalle al muro con il favore dei vicoli e a restarsene forse troppo a fissare merce poco interessante pur di poter perseguire i compratori più eccentrici che il suo occhio riuscì a vedere ma avendo raccolto poco o niente da quel primo giro d'ispezione, la maghetta sospirò , osservando il resoconto sui primi fogli. "Aaallora... il fruttivendolo ha prezzi stranamente troppo alti, la mercante di tessuti ha smarrito alcune vesti ma sono state portate via da un cane...uffa, niente di eroico, niente di losco! Dov'è l'azione, il brivido, lo scandalo in questi posti? Mmmh, forse dovrei aspettare il favore delle tenebre per muovermi?" Sbuffò , riprendendo a camminare ma mantenendo la testa immersa nel diario, fino a quando una voce abbastanza roca non attirò l'attenzione della ragazza. "Ti ho detto di abbassare quella voce, razza di imbecille!"
    Noelle si piantò sul posto, cercando di capire da dove provenisse quel rimprovero e riuscì giusto con la coda dell'occhio a notare due uomini al limitare di una delle vie secondarie; il primo era uno spilungone e abbastanza magrolino e stava venendo tirato per l'orecchio dal secondo, un omone spesso ma piuttosto basso in confronto a lui. Sembravano star cercando un luogo un po' più appartato per parlare ed ovviamente la ragazza alla vista della minimo sentore di sospetto, sorrise sotto l'ampia sciarpa blu, tuffandosi a capofitto nella sua nuova scoperta. "Oooooh, sì! Sì! Questo volevo!"Pensò, inseguendo di nascosto ma nemmeno troppo, dato che la sua ingenua tattica fu quella solamente di accostarsi al limitare del vicoletto, per poterli spiare di nascosto, dove probabilmente le persone dall'altra parte l'avrebbero presa per una scellerata. Non riuscì a carpire molto del loro discorso ma le parole "saccheggio"e "questa sera, davanti alla chiesa" misero su di giri la ragazza. "Ahhh! Allora ci sarà una rapina? Un rapimento con riscatto?" Mormorò tra se e se, sporgendosi forse troppo per la sua incauta emozione, finendo col far scivolare uno dei grossi sacchi di farina appoggiati al muretto, finendo col farsi scoprire dai due uomini che seppur apparentemente stupidi, riuscirono a notare quella chioma grigia svignarsela al primo richiamo di .."Ehy tu! Torna qui!" Non riuscirono a vederla fortunatamente in viso ma Noelle sapeva che era stata notata ed aveva bisogno di un luogo decisamente più sicuro della strada principale. Cominciò a guardarsi intorno, tenendo stretto il diario al petto. "Ahi, ahi, ahi qui si mette male. Dove vado, dove vado??" Si chiese, decidendo con la fortuna del momento di optare per una capatina rapida alla locanda cittadina, entrando di gran lena e chiudendo la porta immediatamente dietro di se, prima di riuscire a vedere attraverso le vetrate l'avvicinarsi dei due loschi tizi alla locanda. "Aahhh pensa in fretta Noelle!" Battè un piede a terra, cercando un qualche nascondiglio all'interno di quel luogo a lei ancora sconosciuto ma a parte alcuni semplici avventori seduti ai tavoli e l'oste al bancone, nessuno avrebbe potuto darle una mano; non essendo del posto forse l'avrebbero davvero ripresa come una ficcavano. Eppure in mezzo ai commensali, un ragazzo riuscì a spiccare tra gli altri, qualcosa che decisamente non era del posto a giudicare dagli abiti dalla fattura straniera, in più se ne stava davanti ad una delle bacheche dedite al reclutamento quindi doveva per forza essere la sua unica fonte di salvezza!! Non ci pensò su, anzi non ci pensò nemmeno per un secondo ed avanzò verso di lui a gran passi, piantandosi al suo fianco con un espressione impancata. "Ehi! Uh, cioè Salve! Umh...come posso spiegare...ascolta, non ho molto tempo per le riverenze al momento maaaa....ecco...non è che mi aiuteresti a nascondermi giuuuuusto per qualche istante? Sai, ci sono dei brutti ceffi che stanno per entrare proprio da laggiù e non ho esattamente il piacere di voler conversare con loro o peggio!! Quindi...!" Ma ecco che la porta della locanda si aprì tutto d'un tratto e Noelle per la sola paura di essere scoperta, si gettò alle spalle dello straniero, afferrando parte della sua giacca per coprirsi, infilandosi al suo interno, così che nessuno dei due potesse vederla dietro lo spesso individuo che decisamente riusciva a nasconderla per bene. "Ecco quellì lì!! Mandali via o aiutami a nascondermi un secondino, ti prego,ti prego! Prometto che sarai ricompensato!" Non si perse nemmeno nei convenevoli nel dover dare del "voi" a qualcuno che effettivamente non conosceva ma la fifa era sempre più grande del resto in quel momento ed era il prezzo da pagare per aver origliato.
    I due figuri cominciarono così a scandagliare la taverna ma ancora fortunatamente non l'avevano notata.
    HP 9/9
    CA 11
    Tpc - (danni -)
    Pugnale (1d4)

    Mischia 0
    Distanza +1
    ✩.Equipaggiamento.✩
    0 MP | 663 MO | 0 MA | 0 MR
    Kit da Mago: Questo kit comprende acciarino e pietra focaia, una borsa da cintura, una Borsa per Componenti di Incantesimi, un giaciglio, inchiostro, un kit da rancio, penna a pennino, una pentola di ferro, un otre, razioni da viaggio (per 5 giorni), sapone, torce (10) e uno zaino.
    -Diario
    -Pugnale
    -Elisir della Furtività
    -Impiastro per Ferite x5
    -Haramaki


    ✩.Capacità.✩
    -Incantesimi Acutizzati
    -Studio degli Incantesimi
    -Scrivere Pergamene
    -Trucchetti

    ✩.Incantesimi.✩
    4/4Lv 0| 3/3 Lv 1| 0/0 Lv 2 | 0/0 Lv 3
    Incantesimi Pronti
    lvl 0
    -Lampo
    -Raggio di Gelo x2
    -Luci Danzanti
    lvl 1
    -Dardo Incantato
    --Combattente Impreparato
    -Cura Ferite Leggere*(Druido)


    Edited by -Cappuccino- - 13/4/2024, 18:37
     
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    Duncan Wolfhook

    Umano Iboitha | Attaccabrighe | Livello 1 | N / N | SCHEDA | DICEROOM
     

    Lo sguardo ancora si muoveva sulla bacheca di legno alla ricerca di qualcosa di interessante. Duncan non poteva certamente sapere che quel pomeriggio tranquillo che sperava di passare riposando su un non poi così comodo letto di locanda si stava per avventurare in quella che sarebbe stata una missione della quale nemmeno lui ne sapeva l’esistenza. Come se fosse stato il destino stesso ad aver scelto per lui quel giorno, come se fosse stato il fato in persona che muoveva i fili di trame e vicende che voleva divertirsi e passare qualche ora nel vedere le sventure di Duncan in quella giornata che pareva come una di molte altre.
    La mano si avvicinò ad un foglio tirandolo appena così da strappare l’estremità appesa al legno, ora decisamente agevolato da leggere più da vicino era sicuro di accettare quell’incarico, o almeno, questo pensava prima che un piccolo tifone dai capelli argentati come la luna notturna piombasse su di lui rompendo in modo definitivo ogni possibilità di pace e quiete.
    La portatrice di caos e guai chiese riparo, anche uno stolto avrebbe capito che stava scappando da qualcosa o molto più probabilmente da qualcuno che la stava inseguendo. Non ebbe il minimo tempo o possibilità di reazione tanto che il fiume di parole che questa pronunciò fu decisamente più rapido, come potesse sputare così tante parole in così poco tempo non lo capì proprio, forse l’adrenalina e la paura del proprio inseguitore?
    Ora, per chi conosce Duncan sa bene quanto il ragazzone odia impicciarsi in situazioni per lui scomode e quanto stava accadendo era un sicuro biglietto di sola andata per Trouble City. Lo sguardo si spostò dalla ragazza che si era nascosta dietro di lui infilandosi tra lui e la giacca che aveva poggiata sulle spalle alla porta che si aprì mostrando due individue decisamente non troppo raccomandabili che iniziarono con l’ispezionare il posto, uno alto e smilzo mentre l’altro robusto e basso, il detto “Dio li fa e poi li accoppia” calzava perfettamente per l’insolito duo. Quando il capo d’abbigliamento però venne toccato ci volle molto autocontrollo per lui per non voltarsi e consegnarla subito al possibile inseguitore risparmiandosi così sicuramente una marea di problemi.
    Gli occhi si concentrarono dunque sulle due figure prima di tornare al foglio per evitare di incrociare lo sguardo, non aveva nulla da spartire con loro per il momento e per fortuna della ragazza che tenne nascosta dietro di se.
    Che fosse per il suo aspetto non troppo amichevole o per la sua stazza il bislacco duo non si avvicinò nemmeno a Duncan lasciando poi la locanda dopo aver chiesto in lungo e in largo della loro “piccola sorellina scappata di casa per una lite”. Una pessima scusa per dei pessimi soggetti, nessuno seppe dare una risposta ai due, che nessuno avesse visto effettivamente la ragazza o semplicemente volesse evitare ogni contatto con i due o con Duncan che si era mosso a protezione del tornado argentato che si era abbattuto su di lui poco prima?
    Questo non lo sapeva ma attese qualche istante dopo che la porta si chiuse per finalmente allontanarsi di pochi passi così da poter guardare nuovamente negli occhi la ragazza che aveva apparentemente “salvato” da una bella lavata di capo se non peggio.
    Un sopracciglio si inarcò, attendendo delle più che meritate spiegazioni mentre al tempo stesso le robuste braccia si mossero insieme così da incontrarsi e successivamente incrociarsi davanti al petto in una posa solita di chi non si sarebbe mosso dal proprio posto sino a quando non l'avesse ritenuto giusto e certamente Duncan non mancava di pazienza.
    « Hai parlato di un compenso, no “sorellina”? »
    Semplici parole e concise che volevano informarsi sul compenso promesso e al tempo stesso prendere anche a ridere quella situazione che però di divertente non aveva ben nulla se non solo la tipologia dei due loschi ceffi che sembravano usciti da una qualche barzelletta. Nonostante la loro comicità qualcosa dovevano aver di spaventoso o certamente quella ragazza al quale aspetto non corrispondeva nessun nome non sarebbe fuggita a gambe levate da loro cercando rifugio in uno sconosciuto, o meglio, nel primo sconosciuto che gli capitava a tiro che poteva far terminare il tutto in modo ben peggiore.
    Nonostante certi pensieri Duncan non si preoccupò di indagare oltre se non per il suo compenso, non aveva interesse né tanto meno intenzione di farsi coinvolgere in qualcosa più grosso di lui e ne voleva tanta pubblicità su di sé, che solitamente poteva essere un’arma a doppio taglio, certamente vantaggiosa per gli affari e eventuali ingaggi ma anche pericolosa per sicure rogne e male voci che in un modo o nell’altro sarebbero nate. La gente troverà sempre un modo per screditare le azioni altrui, che sia per gelosia, paura o chissà quale altra motivazione egoistica.


     

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    Noelle Ryvat

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    A quanto pare lo straniero non sembrava essere di molte parole e dopo la sua rocambolesca fuga non che nascondiglio improvvisato proprio dietro di lui, Noelle rimase in silenzio, facendosi piccola piccola dietro a quell'omone dalla stazza importante rispetto alla sua. Il buio calò improvvisamente sulla sua vista, e lentamente andò ad appoggiarsi in avanti, sperando che nella pazzia del momento il suddetto avventuriero avesse un minimo di pietà per la propria situazione. Ferma come un chiodo, sperò che fosse proprio lui a darle il via libera per poter uscire da quell'improvvisato e buffo nascondiglio ma la paura di essere scoperta passò giusto per qualche istante in secondo piano, quando l'olfatto della maghetta cominciò ad annusare un odore pungente provenire dal ragazzo. "Uh..muschio e pino? Di sicuro questo tizio è appena tornato da un viaggio tumultuoso ma..almeno è pulito!" Pensò tra se e se, puntando lo sguardo nel buio verso la sua schiena , prima di sentire con tonfo secco la porta d'ingresso richiudersi. Che fossero loro ad essersene andati? O qualche altro cliente ad essere entrato? Non che il suo salvatore le stesse fornendo delle specifiche. Immobile, Noelle stette per riaprire bocca, intenta a bisbigliare qualcos'altro per chiedere se la via era finalmente libera ma dopo qualche momento, sentì il giacchetto venire a meno sopra la testa e lentamente sfilarsi grazie al movimento del ragazzo, che si ritrovò statuario e dal primo sguardo decisamente poco amichevole, davanti a se. "Uh? Se ne...sono andati?" Chiese, osservandolo per qualche istante con due occhioni sgranati, intenti a riabituarsi alla luce del sole prima di guardarsi attorno con più di un pensiero, notando però che finalmente la sua pellaccia era salva. "Ahhh...meno male!" Tirò un enorme sospiro di sollievo, chinandosi leggermente in avanti, ma si ringalluzzì non appena lo straniero dai capelli corvini finalmente decise di spiccicare parola. "S-..sorellina?? Come? Chi? Io? Di quei tizi di prima!? Ma nemmeno morta!" Si indicò, portando poi una mano al fianco, mentre l'altra teneva ancora saldamente il diario a se. "Sappi che-...Oh, ho dimenticato di darti del "voi", pardon. In ogni caso, sappi! Che non ho davvero niente a che fare con quei due brutti ceffi e non sono per nulla imparentata con loro!" Sentenziò ad alta voce ma decisamente stava attirando troppo l'attenzione su di se per poter essere considerata una conversazione normale, forse era colpa dell'adrenalina ancora in circolo per la fuga ma non appena se ne rese conto, si zittì un istante, portandosi una mano a coprire le labbra. "Oh. Scusate scusate.." Sussurrò verso le persone attorno a se, trovandosi dunque obbligata ad avvicinarsi allo straniero, seppur fosse un po' riluttante e decisamente le incutesse più di un timore. " Dicevo. Prima di passare a tutte le dovute spiegazioni, direi che come ricompensa per avermi aiutata a svignarmela dai pasticci , a parte la mia più sentita gratitudine,potrei offrirti un...uh...di..." Effettivamente non aveva pensato ad un adeguata ricompensa, era una cosa che aveva detto lì per lì, giusto per convincerlo al massimo delle possibilità per farsi proteggere ma non aveva davvero idea che quell'ammasso di muscoli ritirasse fuori l'argomento! Rise con leggero imbarazzo, andando poi a schiarirsi la voce, decidendo di non sopperire all'impressione sbagliata; se l'aveva effettivamente aiutata doveva essere per forza una persona dal cuore generoso, no? Almeno un briciolo..?
    "Il...compenso potrebbe essere quello di una...cena offerta questa sera? Sì! Esatto! Immagino che questa locanda sia rinomata per i suoi manicaretti succulenti, no? E cosa potrebbe chiedere di meglio un estimato..uh...viaggiatore? Avventuriero? Se non rifocillarsi gratuitamente prima di un sonno ristoratore, mh?" Quella era la sua unica idea al momento ma ciò avrebbe potuto compromettere l'indagine che aveva appena scovato in tutto quel parlottare in fondo al vicolo. Non poteva di certo perdersi l'avvenimento eppure, d'altra parte aveva appena trovato il giusto equilibrio per unire il dovere di ripagare i propri debiti, al dilettevole. "Aspetta...e se questo tipo potesse essere la persona giusta per sventare il saccheggio? Ummh, ma devo prima capire chi ho davanti, devo studiarlo meglio..!" Pensò, assottigliando leggermente le palpebre, prima di ricomporsi nuovamente, decidendo dunque di allungare la mano, nella speranza che accettasse quel piccolo gesto amichevole. "Tra l'altro, sono stata parecchio sgarbata prima, mi spiace per...ecco..essermi intrufolata nella tua giacca. Detto ciò...Miss Noelle al tuo servizio! Posso sapere il nome del mio sconosciuto salvatore?" Chiese dunque con un rinnovato sorriso, andando però ad adocchiare il foglietto che stava trattenendo in una delle mani, anche se le sue braccia erano incrociate al petto. Che stesse effettivamente cercando un ingaggio? Doveva attendere prima di prendere decisioni affrettate.
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    Edited by -Cappuccino- - 13/4/2024, 18:38
     
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    Duncan Wolfhook

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    Come sospettato e come fosse ovvio a chiunque i due e la ragazza non erano minimamente per vie di sangue. Chi lo avrebbe mai detto, no? La cosa che sorprese e infastidì non poco Duncan risultò essere proprio il tono acuto e spropositatamente alto che questa tenne per giustificarsi ed esprimere ancora una volta che non aveva nessun tipo di legame con quei due manigoldi.
    Anche dai presenti venne fatto presente della voce fin troppo alta tanto che questa si scusò con i presenti per poi avvicinarsi di più al ragazzone che era sempre più certo di volersene andare e lasciarla li, sapendo bene all’interno della testa sovrastata da dei capelli spettinati e neri come la notte più scura. Ironico come difatti i capelli dei due fossero in un certo modo complementari, non una cosa al quale fatto caso ovviamente, troppo impensierito se andarsene in quel preciso istante o rimanere per sentire almeno della ricompensa che gli era stata promessa.
    Ancora una volta in silenzio inclinò il capo appena verso destra osservando meglio la figura di lei per cercare qualcosa di particolare, qualcosa che poteva distinguere la sua provenienza o comunque donare qualche altro indizio ma l’unica cosa degno di nota era solamente un diario spesso e bluastro stretto nella mano. Che servisse per tenere appunti di qualcosa? Probabile, ma non interessante per lui o le sue indagini, per questo l’attenzione si spostò nuovamente su di lei che cercò arrampicandosi sugli specchi in un modo o nell’altro per essere di parola e offrire la ricompensa che prima era stata promessa.
    « Non sapevi nemmeno cosa offrire dato il momento d’agitazione e ora stai puntando sulla cosa più ovvia e la prima che ti è passata per la mente. » analizzò la situazione rimanendo pur sempre composto e fermo al proprio posto, come se non fosse scosso dalla rivelazione appena posta, come se in un certo senso non si stesse aspettando altro. Scrollò appena le spalle e sospiro provocando dunque anche un movimento del cappotto del terminato si rimise al proprio posto, senza altre sorprese da nascondere.
    « Quindi potresti già darmi i soldi del pasto quindi, no? » una nuova affermazione, questa ancora più diretta e senza nemmeno essere infiocchettata più di tanto con parole gentili o convenevoli, non ne era il tipo e anzi, tutte quelle manfrine sembravano più una perdita di tempo che altro.
    Ma tutto quel bizzarro teatrino non era che cominciato, lo spettacolo era ancora in corso d’opera e tutt’altro che lontano dalla sua fine e la calata del sipario, proprio la buffa ragazza tese una mano avanti presentandosi e, una piccola nota di merito, si scusò per essersi nascosta sotto la sua giacca. Una cosa che anche se non visibile diede soddisfazione a Duncan che, forse solo per quel gesto e quelle parole, allungò la mano verso quella di lei stringendola, risultò appena divertente vedere la differenza delle due, di come una fosse più piccola, delicata e morbida mentre l’altra più grande era dura, segnata da qualche cicatrice e dai lavori che spesso era obbligato nel compiere per non morire di fame e avere così dei soldi. « Duncan. » disse con un tono calmo e pacato, senza una vera e propria emozione per poi ritirare la mano e riportarla al proprio fianco mentre ancora nell’altra stringeva il foglio della missione che avrebbe accettato se non fosse successo tutto quel trambusto.
    Una cena pagata era pur sempre una cena pagata, il problema era sopportare quel mare di parole che ancora una volta per una semplice presentazione avevano occupato un minuto buono di quella conversazione che pareva essere a senso unico, lei che si impegnava, che cercava di scusarsi e presentarsi al meglio e lui che con pochissime parole vi rispondeva nel più corto e conciso dei modi, ad essere opposti non erano solamente il colore dei capelli e la statura ma anche apparentemente il carattere.
    Ma come detto un pasto pagato rimane un pasto gratis quindi tanto valeva sopportare qualche altro minuto, no? Se proprio le cose fossero peggiorate avrebbe utilizzato il vecchio e antico metodo del mettersi i tappi per le orecchie e ignorare tutto e tutti o anche il più semplice ovvero andare nella camera che aveva preso per i giorni nei quali sarebbe rimasto in zona.
    Quindi la domanda era solamente una in quel momento: in quale modo Noelle poteva evitare che se ne andasse con i soldi che gli erano stati promessi?


     

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    Noelle Ryvat

    *•✩•*Umano Iboithi | Mago| Livello 2 | NB | Scheda | DICEROOM*•✩•*
    "Accidenti come avrà fatto a capire le mie intenzioni così rapidamente? Di certo non è uno stupido." Noelle si irrigidì all'istante non appena l'avventuriero dai capelli corvini la colse sul fatto, sapendo perfettamente che quella promessa di ricompensa era stata solamente una scusa per farsi proteggere ma insomma come biasimarla? Era una questione di vita o di morte! "Umh-...eheh...noo ma che stai dicendo? Ero sicuramente pronta ad offrirti qualcosa in cambio! Ho pensato solo che il cibo fosse la paga più giusta,ecco." Tentò di arrampicarsi ugualmente sugli specchi, proprio perchè troppo orgogliosa per poter ammettere la verità ma d'altronde non che stesse mentendo così tanto. Che quello però fosse il primo passo per una pessima reputazione agli occhi del ragazzo? A giudicare dallo sguardo indagatore non era la sola ad ispezionare da capo a piedi colui che aveva davanti, era come se in quel pesante silenzio ricoperto dalle parole della maga, i due si stessero studiando, cercando di carpire più informazioni possibili l'uno dell'altro. E se quello fosse il giusto passo per invogliarlo a rimanere ad ascoltarla? Quando però sviò l'argomento sui soldi, chiedendole di passare direttamente alla moneta per ovviare al suo pegno da pagare, Noelle si ritrovò con l'ennesima gatta da pelare. Certo la sua richiesta era più che sensata ma così facendo avrebbe dovuto pensare ad un altro modo per cercare di coinvolgerlo nel suo piccolo piano, in fondo lui al momento era l'unico che poteva apparentemente essere un buon soggetto per sventare un pericolo. O almeno così sperava. "Beh se sapessi quanto costa effettivamente un pasto qui dentro, te li cederei volentieri. Ma come vedi sono proprio appena arrivata, e anche fin troppo di fretta..." Replicò tentando di prendere almeno un po' di tempo sull'argomento, seppur sviasse lo sguardo altrove, non riuscendo troppo a sostenere quello giudizioso del corvino.
    Per sua fortuna, le parole utilizzate almeno per presentarsi e scusarsi con lui funzionarono anche fin troppo bene. Si aspettava già di rimanere con la mano appesa al nulla, venendo rifiutata in tutto quel suo eccessivo blaterare ma con sorpresa, non appena sentì la stretta poderosa, non potè fare a meno di lasciar scivolare lo sguardo verso le loro mani, constatandone l'enorme differenza. C'erano calli e cicatrici sul palmo di quel che probabilmente doveva essere un arduo lavoratore o qualcuno che decisamente non se ne stava tutto il giorno in mezzo ai libri come lei ma le osservazioni più minuziose passarono in secondo piano quando finalmente la sua voce ruppe il silenzio ancora una volta, rivelando il nome. Noelle ritornò a sorridere, seppur la tensione fosse ancora abbastanza alta; non sembrava un tipetto a cui piaceva spendere tempo a chiacchierare troppo. "Piacere di fare la tua conoscenza, Duncan." Cercò di stringere più forte possibile per provare ad arrivare ai suoi livelli ma decisamente con scarsi risultati, andando poi a ritirare la mano, così da riportarla avvolta al diario che ancora tratteneva vicino al petto.
    Ora però le cose si facevano un po' più complicate, come avrebbe potuto iniziare il discorso ponendo le giuste parole? L'unico indizio che aveva sul suo conto erano i soldi dovuti e quella richiesta d'aiuto tra le mani. "Umh..possibile che essendo alla ricerca di un ingaggio lui si possa muovere solo sotto ricompensa? In fondo è bastato quello per farmi aiutare? Ma d'altra parte...l'avrà fatto davvero solo per quel motivo , o c'è davvero un buon cuore sotto tutti quei muscoli?" Si chiese,passando poi una mano tra i capelli. "Allora...uh, ritornando al discorso di prima. Direi che è proprio una fortuna aver incontrato, presumo un avventuriere, da queste parti disposto ad aiutarmi. Anzi a giudicare dal volantino che hai tra le mani deduco che tu sia qui per qualche nuovo incarico?" Chiese in maniera amichevole, chinando leggermente la testa di lato, nella speranza di ricevere almeno qualche delucidazione. "Sai, è incredibile quanto questo possa essere il giorno fortunato per entrambe. Volente o nolente sei appena incappato in qualcosa che probabilmente potrebbe fruttarti molti più soldi e riguardi di un semplice trasporto cittadino." Lo esortò, ritornando man mano più decisa sulle proprie parole, prima di guardarsi attorno e farsi giusto un po' più vicina. "Però...forse è meglio se parliamo di questa cosa a quattrocchi. Non vorrei che le persone qui dentro, probabilmente già sospette, origlino quel che sono riuscita a scoprire." Riportò poi lo sguardo ceruleo verso quel viso dai duri lineamenti, rimanendo ad osservarlo forse un po' troppo. "Riguarda quei due uomini di prima, ho sentito loro parlare di qualcosa di...come dire...poco legale." Iniziò a stuzzicarlo così, rimanendo però sul vago, prima di allontanarsi ma sempre guardandosi attorno con estrema cautela. "Sicuramente se fossi tu ad occuparti della faccenda che vorrei raccontarti, otterresti più di un semplice pasto. Quiiindi che ne dici? Hai tempo per una piccola chiacchierata mentre..." Ma ecco che ad interrompere le proprie parole ci pensò il brontolio poco leggiadro dello stomaco, che segnalava il non aver toccato cibo per ore. "...U-uh..mentre io cerco di addentare almeno qualcosa..? Ugh..perdona il mio stomaco." Coprì la pancia con il diario, cercando di tappare il rumore e rimase in attesa di una risposta, sperando fosse pressoché positiva.
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    Kit da Mago: Questo kit comprende acciarino e pietra focaia, una borsa da cintura, una Borsa per Componenti di Incantesimi, un giaciglio, inchiostro, un kit da rancio, penna a pennino, una pentola di ferro, un otre, razioni da viaggio (per 5 giorni), sapone, torce (10) e uno zaino.
    -Diario
    -Pugnale
    -Elisir della Furtività
    -Impiastro per Ferite x5
    -Haramaki


    ✩.Capacità.✩
    -Incantesimi Acutizzati
    -Studio degli Incantesimi
    -Scrivere Pergamene
    -Trucchetti

    ✩.Incantesimi.✩
    4/4Lv 0| 3/3 Lv 1| 0/0 Lv 2 | 0/0 Lv 3
    Incantesimi Pronti
    lvl 0
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    Edited by -Cappuccino- - 13/4/2024, 18:38
     
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    Duncan Wolfhook

    Umano Iboitha | Attaccabrighe | Livello 1 | N / N | SCHEDA | DICEROOM
     

    Nuovamente altre scuse vennero proposte quando Duncan espose la propria versione di verità alla ragazza che per l’ennesima volta sembrava cercare una via di fuga in quelle parole ma finendo solamente per inciampare su di esse rivelando dunque la verità che si nascondeva dietro. Troppe indecisioni, troppi pensieri al riguardo per poter essere la verità, almeno, questo era il pensiero che il corvino aveva riguardo la questione.
    Ancora fermo al proprio posto volgendo lo sguardo altrove, verso i tavoli vicini e successivamente verso il locandiere che stava pacatamente passando lo straccio sul tavolo di legno che lo separava dal resto della locanda, come se quella fosse la sua zona sicura dal quale amministrava ogni azione.
    Per un qualche secondo Duncan si chiese come fosse gestire un locale del genere, fermo ogni giorno fino alla fine pronto per servire pasti e offrire camere per far riposare i viandanti stanchi. Una vita sicuramente opposta a quella che stava svolgendo lui, sempre in movimento e impossibilitato nel mettere radici per colpa di paranoie che ancora dopo anni erano ben aggrappate alle sue spalle, tetri scheletri nell’armadio che probabilmente mai si sarebbero separati da lui appesantendolo ad ogni passo.
    Chiuse gli occhi, visioni si presentarono come un film davanti a lui che come apparvero le scacciò, decisamente non era il momento per farsi prendere la mano da vecchi pensieri, vi era in ballo una cena e forse per questo lo sguardo venne riportato sulla minuta ragazza avanti a sé che giustificò il non poter fornire il denaro poiché non sapeva quanto effettivamente potesse costare una cena. Una scusa più probabile delle altre ma non per questo bevuta da Duncan, probabilmente anche se questa fosse stata la verità il corvino non avrebbe creduto troppo a quelle parole, non certo per la presentazione del tornado argentato ma perché risultava diffidente di natura e raramente dava la sua fiducia alla prima persona che gli si parava avanti, o in quel caso, la prima persona che gli si parava sotto alla giacca.
    Quanto però accadde in seguito fece storcere e non poco il naso a Duncan che non apprezzò poi troppo come questa cercò in un certo senso di evitare sguardi indiscreti affermando ancora una volta che lei con i precedenti tipi aveva esattamente ben poco da condividere, quanto si era presentato a lui era un’occasione preziosa e rara poiché quanto la ragazza custodiva poteva fruttare molti soldi.
    Sembrava veramente così stupido o credulone?
    In un primo momento rimase fermo, non mosse un muscolo se non quelli del collo che si portarono sulla porta ancora chiusa, altri pensieri occuparono la mente del corvino che già formulava le più varie ipotesi delle possibilità che potevano verificarsi: quella era una truffa bella e buona, nel giro di pochi secondi una volta accettato quanto vi era da accettare si sarebbe trovato derubato di tutto, un’altra possibilità era che quanto detto dalla ragazza fosse la verità e vi fosse veramente qualcosa di losco sotto da sventare ma se quello fosse stato il caso perché non presentarsi direttamente a delle guardie del posto? Non era forse il loro lavoro e dovere sventare minacce che potevano minare la tranquillità e la pace del posto?
    Un passo, seguito da un ancora fino a quando effettivamente con qualche falcate non raggiunse la ragazza, il quale piano era sicuramente ottenere la sua curiosità e interesse così da essere seguita.
    Rimase ancora in silenzio nel sentirla parlare di cibo e per qualche secondo un’espressione sorpresa poteva essere scorta sul suo volto, come se avesse visto qualcosa di strano, qualcosa di anomalo, come se avesse visto un fantasma. Un fantasma del suo passato che di tanto in tanto tornava nella sua mente per tormentarlo, uno spirito giovane e da una marea di capelli rossi che si diramavano in mille e più riccioli scompigliati e selvaggi. Parole simili, gesti simili e forse anche lo stesso sorriso di circostanza che veniva messo in atto come meccanismo di difesa quando si era in imbarazzo.
    « Hai meno di cinque minuti per spiegare, se trovo la cosa strana me ne andrò, cena o non cena, soldi o non soldi. »
    Non seppe nemmeno lui il motivo per il quale aveva accettato quello che poteva essere palesemente una trappola, non si spiegava il motivo per il quale i passi si erano mossi in autonomia e le parole, anche se dure e severe, avevano acconsentito in parte a quella bizzarra proposta. Forse era perché in quel breve frangente aveva rivisto in lei vivere una sua cara conoscenza? Che fosse per quello o per altri motivi aveva dato la propria parola e le condizioni per il quale avrebbe lasciato stare la questione quindi in quel momento non rimaneva che effettivamente ascoltare quanto la bizzarra brezza argentea aveva da dire sempre rispettando il momento del pranzo dato che sembrava averne bisogno.
    Il pensiero razionale tornò in lui, come se fosse una qualche illuminazione: se ora quella ragazza avesse preso un pasto avrebbe saputo quanto era necessario per pagare una cena e quindi saldare subito il debito, una piccola cosa che decise di non far notare subito, dopotutto aveva una manciata di minuti a propria disposizione e quello poteva essere l’ennesimo modo per far calare ulteriormente i già pochi secondi del quale lei disponeva.


     

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    Noelle Ryvat

    *•✩•*Umano Iboithi | Mago| Livello 2 | NB | Scheda | DICEROOM*•✩•*
    Quel passo verso di se, immobilizzò sul posto la maga che dopo un attimo passato in agonizzante attesa , ricevette un unica risposta a quella miriade di domande che aveva posto in precedenza; non esattamente qualcosa di così esaustivo ma forse non poteva pretendere tanto da una prima interazione tra perfetti sconosciuti. Forse gli stava già sui nervi? Gli stava dando fastidio? Come poteva rimediare quando davanti a se aveva una personalità così altamente diffidente? C'era pochissimo tempo da poter spendere per salvare i propri piani ed uno stomaco da rifocillare, proprio per questo motivo Noelle decise di non perdere tempo, cogliendo l'unica occasione data per ringalluzzirsi nuovamente. "Va bene, va bene! Dammi giusto il tempo di ordinare qualcosa al bancone e ti spiego tutto immediatamente! Immantinente! Subitissimo!" Alzò un dito per aria, presa dalla fretta e sorpassò il ragazzo prima di bloccarsi con un piede per aria, scordandosi ancora una volta almeno le più basiche gentilezze. "Oh giusto...vuoi che prenda qualcosa anche a te?" Si voltò alla svelta, aspettando un istante, anche se la risposta risultò ancora una volta negativa.

    Con la grazia della prima degli sbadati, Noelle si portò davanti al locandiere, intento a pulire i suoi bei boccali e con un sorriso smagliante, pose sul bancone una moneta d'oro, lasciandola scivolare verso di lui. "La vostra specialità della casa per favore, e un po' del vostro migliore idromele! Oh, oh e...se potessi anche avere una stanza per questa notte, la ringrazio." Investito da quel piccolo tifone dai capelli argentei, l'uomo acconsentì alle sue intere richieste ma nel tempo speso a richiedere qualcosa da mangiare, la ragazza si sporse appena, sussurrando intenzionalmente al locandiere. "Ah, e se riesce a rientrare nel prezzo, potete portare anche un boccale di birra a quell'omone col broncio, laggiù? Gliene sarei grata." Fortunatamente il signore trovò il tono della sua richiesta assai divertente e senza spillarle un altro soldo, le disse di attendere ad un tavolo senza problemi. Felice dunque come una pasqua di poter assaggiare finalmente qualche manicaretto locale, ritornò immantinente da Duncan, facendogli cenno di seguirla al tavolo più appartato del luogo, situato in fondo alla sala e vicino ad una finestra che fortunatamente dava su una delle vie secondarie della città. "Eccoci qui!" Disse sedendosi compostamente, prima di appoggiare sacca e diario accanto a se, aspettando che la sua nuova conoscenza si accomodasse. "Allora, non so se stai già contando il tempo che mi rimane da quando sono andata al bancone ma...cercherò di fare in fretta per rispettare i tuoi termini." Prese un gran respiro, prima di procedere con un fiume di parole, anche perchè quella era la sua unica opzione per il limite che era stato posto. "La storia è questa. Sono arrivata in città in mattinata ed ho deciso di addentrarmi nel mercato qui fuori alla ricerca di...uh...di qualche gingillo da regalare ai miei parenti, insomma niente di importante. In ogni caso, mentre passeggiavo tra il via vai della strada principale ho sentito quei due tipi parlottare al lato della strada nella maniera più losca e complottistica che io abbia mai visto prima d'ora. Così ho deciso di seguirli e di...ecco...cercare di comprendere di più della loro terribile conversazione. Parlavano di saccheggio e di un incontro segreto questa sera, a mezzanotte, proprio davanti alla chiesa!" Si sporse così in avanti, sussurrando con però altissima frenesia quel che aveva intenzionalmente scoperto. "I-insomma non so se si tratti di qualcosa di piccolo o di scala mondiale, non so nemmeno chi sta per essere rapinato ma ho bisogno di indagare prima di stasera e di trovare qualcuno che mi aiuti a sventare il peggio! Non vogliamo che qualcuno si faccia male giusto? E se per caso...avessero pensato a degli ostaggi? Non è compito questo di oneste persone come noi quello di proteggere i più deboli? A-anche se...io potrei far parte di quella categoria..." Sviò appena lo sguardo prima di ritornare su di lui, battendo appena le mani sul tavolo. "Per questo io penso che tu sia la persona giusta! Pensaci, se davvero succedesse qualcosa di terribile e riuscissi ad acciuffare quei tipi, potresti avere una grossa ricompensa portandoli direttamente dalle guardie! Magari sono già ricercati da tempo e non lo sappiamo! Dovrei proprio informarmi prima di porre tante cose sul piatto, lo so, maaaa...senza l'aiuto di qualcuno che se ne intende di queste cose non posso fare passi falsi da sola. In fondo...hai visto come è finita prima no? Eheh-..." Svuotò dunque il sacco, finendo anche l'aria nei polmoni per quanto aveva parlato velocemente e senza un freno, ritornando poi con la schiena sulla sedia, così da lasciarsi andare un pochino. "Lo so cosa stai pensando. Perchè non hai chiesto alle guardie? E io ti risponderei, perchè se lo facessi sicuramente finirei nei guai anche io per averli intercettati! In più ora che hanno sparso la voce che io sia la loro "sorellina" , figuriamoci! " Alzò una mano, andando poi a riporla sul diario accanto a se, tamburellando le dita sulla copertina , ormai altamente sovrappensiero. "Avrei bisogno davvero di una persona come voi impavidi avventurieri. Qualcuno che sappia come funzionano questo tipo di faccende dal vivo e non..solamente scoperte tramite qualche diceria.Sempre che non abbia fatto un buco nell'acqua sul tuo conto, dato che hai intenzionalmente evitato le mie domande prima.." Sospirò leggermente, prima di alzare entrambe le braccia e lasciare la decisione a lui. "Ecco. Ho finito. Dovrebbero essere passati meno di cinque minuti in ogni caso." Concluse infine, arrivando nel giusto momento in cui bevande e cibo vennero servite al tavolo, dove un bello stufato di carne con patate si presentò davanti alla maga, accompagnato da un bicchiere più modesto di idromele ed un bel boccale di birra appena spillata per Duncan, con tanto di occhiolino complice del locandiere, che ovviamente Noelle ricambiò. Forse quel gesto avrebbe potuto addolcire almeno un po' l'animo freddo di Duncan?
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    Edited by -Cappuccino- - 13/4/2024, 18:38
     
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    Duncan Wolfhook

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    Che si fosse pentito della possibilità data alla ragazza? Che stesse valutando l’opzione di andarsene mentre questa ordinava qualcosa dal locandiere? Si, affermazioni vere ma per sua sfortuna Duncan era una persona di parola, almeno avrebbe ascoltato quanto questa buffa ragazza aveva da dire riguardo tutta la questione che era stata tirata in ballo.
    Si mise dunque seduto ad un tavolo in attesa di Noelle e del suo ritorno con il pranzo che tanto desiderava a giudicare dai rumori che lo stomaco aveva emesso poco prima. Per certi versi si poteva dire che quella ragazza era un libro aperto, senza segreti e del tutto naturale. Ma nonostante questa buona “ lettura “, così chiamiamola, Duncan non era ancora capace di fidarsi, un suo problema, poco ma sicuro.
    Come predetto Noelle fece ritorno e senza perdere altro tempo prezioso poiché non ne aveva poi così tanto iniziò con lo spiegare la situazione addirittura usando un tono di voce che, per quanto volesse essere basso tradiva le sue emozioni nel raccontare quella così articolata storia che lentamente prese con il susseguirsi nella mente di Duncan, come se stesse vedendo le scene descritte e stesse cercando di trovarvi qualche dettaglio particolare in più per quanto impossibile o difficoltoso potesse essere simile intento.
    Come aveva potuto immaginare i due stavano progettando qualcosa di losco e illegale e la ragazza sentendoli aveva cercato di indagare ma fallendo miseramente e facendosi scoprire cosa che aveva portato a quella pazza fuga a gambe levate. Che volessero saccheggiare una chiesa? Era conveniente? Cosa potevano avere quelle strutture se non simboli sacri e qualche statua di divinità antiche? Forse qualcosa di valore? Le monete delle offerte dei fedeli? Se erano quelle i loro obbiettivi forse tanto valeva lasciarli stare, la possibilità che si trattasse di due ubriaconi e semplicemente due idioti era ancora più possibile dopo certi pensieri.
    Ma per rafforzare tali idee la ragazza aggiunse qualcosa di chiaramente troppo grande e improponibile: quei due lavorare per un qualche gruppo di criminali che avevano piani al livello mondiale? Un sorriso divertito si presentò sulle labbra del corvino per la prima volta dal loro incontro che interruppe addirittura quel flusso di parole con un gesto della mano.
    « Se quei due fanno parte di una qualche organizzazione criminale a livello mondiale puoi chiamarmi principe delle Terre di Nessuno. » una piccola interruzione che volle solo screditare quella ipotesi per poi farla proseguire senza troppi intoppi.
    Il flusso di parole continuò volgendo su altre possibilità, la presenza di ostaggi in pericolo e altri tiri meschini che l’improbabile duo poteva avere nascosto nella manica. Che fossero due persone non propriamente corrette questo era lontano un miglio quindi tali ipotesi non vennero propriamente scartate, solo accantonate sotto al come stupidamente si erano fatti scappare una ragazza e di come quella banale scusa inventata da loro bastasse per coprire la loro frottola, in conclusione: non brillavano d’intelligenza, la possibilità però di un terzo soggetto che desse ordini e li manovrasse non era anch’essa da escludere.
    Lo sguardo chiaro e gelido come il ghiaccio però si fece più acuto quanto questa cercò di far leva sul lato buono, sulla parte gentile e caritatevole che Duncan poteva possedere. Decisamente un grande fastidio per lui, come se quello fosse un colpo basso. Quello che la ragazza cercava era un eroe, un paladino della giustizia nato e cresciuto per affrontare il crimine e lui decisamente non si rispecchiava in queste categorie, affatto proprio.
    Nonostante questo disaccordo attese, aspettò che tutte le parole di lei finissero – che per inciso sembravano non voler terminare più e lui si stava pentendo di aver dato un qualcosa come cinque minuti – per poi rispondere.
    Le braccia si incrociarono davanti al petto, nuovamente e al contempo lo sguardo era puntato su di lei volto al voler scorgere ogni minima traccia di indecisione o esitazione per rivelare menzogne o così via.
    « Non sono un avventuriero. » iniziò subito con lo spiegare con tono secco e duro che non ammetteva certo repliche. « Pensi che le guardie ti consegnerebbero subito a questi due senza prima indagare su di loro? » una nuova osservazione che voleva far riflettere la ragazza su come effettivamente le guardie del posto potessero essere una validissima opzione per mettere in atto un piano e sventare quanto poteva accadere e quindi salvare ostaggi innocenti se fossero presenti nel giro di tutta quella equazione ipotetica.
    « Una cosa del genere poi ti metterebbe sotto le luci e sulla bocca di tutti ed è una cosa che voglio evitare, sto bene con i miei lavoretti semplici e viaggi continui. »
    Il locandiere arrivò poggiando il cibo davanti alla ragazza con un bicchiere d’idromele e un boccale di birra per lui, forse un ennesimo tentativo di comprare la sua gentilezza e portarlo dalla propria parte. Lo sguardo osservò indagatore prima il boccale e successivamente la ragazza dato che il locandiere se ne era bello che tornato al suo originale posto dove prese altre ordinazioni di persone entrate in locanda per poter mangiare un pasto.
    Cosa fare? In casi normali e probabilmente la maggior parte di essi avrebbe certamente chiedo una moneta d’argento per il pasto promesso e se ne sarebbe andato come se nulla fosse. Questa volta però la situazione era assai diversa, più articolata di quanto gli costasse ammettere. Chiuse gli occhi mentre la mano destra si avvicinò al boccale prendendolo saldamente, stringendo le dita attorno al manico e avvicinandolo alla bocca così da bere una sorsata del liquido che esso conteneva. « Sei sicura di quanto hai sentito? » non vi era nemmeno spazio per una sbagliata interpretazione, o anche solo di aver capito male data la reazione dei due soggetti in questione, gatta ci covava e questo era poco ma sicuro.
    Ora era sola da capire una cosa: come poteva agire? Anzi, come potevano agire?


     

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    Finalmente con la tavola imbandita, gli occhi di Noelle andarono a sgranarsi pian piano, essendo segretamente una buona forchetta, non si lasciava mai sfuggire l'occasione di provare qualche prelibatezza al di fuori delle proprie conoscenze. Quella era anche la parte piacevole del viaggio, il non dover essere per forza costretta a provare sempre le stesse pietanze di Accademya e sperimentare persino in quel campo oltre che nel raccogliere storie ed informazioni per il futuro manoscritto.Ma non poteva pensare solamente al proprio stomaco, doveva rimanere salda sulle trattative e sull'argomento cardine che pendeva tra i due: questo possibile furto. Lasciato fluire quel quantitativo forse eccessivo di parole, la maga rimase in trepidante attesa, nella speranza che avesse convinto almeno in parte il ragazzo ma un espressione inaspettata arrivò al suo occhio dopo pochi istanti di attesa; bastò un assurdità come quella di una probabile organizzazione a livello mondiale per far scaturire per la prima volta un sorriso divertito su quel viso solitamente serioso e freddo. "Allora sa anche sorridere,uh..?" Non seppe spiegare il motivo ma seppur fosse qualcosa di non così degna di nota, Noelle ci fece forse anche fin troppo caso, lasciando però navigare quel pensiero senza andare a stuzzicarlo per poi probabilmente beccarsi un rimprovero.Eppure... "Dovrebbe farlo più spesso.." Concluse la riflessione, andando poi a rigettare i pensieri sul cibo, afferrando la forchetta ed addentando un pezzetto di succosa carne , trovandosi letteralmente in paradiso.
    Le poche spiegazioni di Duncan arrivano coincise e dal tono letale proprio come in precedenza ma questa volta riuscì almeno ad ottenere qualche informazione in più sul suo conto, minime certo, ma sempre preziose per comprendere che tipo di persona avesse davanti. "E allora...cosa sei?" Chiese spontaneamente, riportando lo sguardo su di lui, questa volta con un velo di curiosità. "Ah, non so che tipo di autorità qui vige, è la prima volta che metto piede ad Armonia ma da quel che so non in tutti i centri abitati gli.."spioni" sono visti di buon occhio tanto quanto quei manigoldi. Non ho pensato che mi potessero consegnare a loro, ho pensato che potessero incastrarmi come complice, ecco. La parola di cittadini contro quella di una studiosa dell'Hyllis. Eh, non so come possano giudicarla." Spiegò, andando ad agitare leggermente la forchetta, prima di prendere un altro boccone , anche se fortunatamente il tono di voce sprezzante e forse troppo agitato di poco prima cominciò ad attenuarsi, sostituito da una conversazione più...civile per entrambi.
    La contrattazione però sembrò prendere una piega negativa, Duncan non sembrava essere affatto interessato a voler prendere meriti e farsi notare in quel che probabilmente era la massima aspirazione per qualsiasi eroe cittadino ma per quale motivo non avrebbe voluto? Aveva qualcosa da nascondere forse? O era lui stesso a star fuggendo da qualcosa? Il fatto che non fosse un semplice avventore cominciò ad incuriosire forse troppo la vispa maghetta. "Beeeh, se non è la fama che cerchi almeno potresti far leva sul pensiero di sapere i probabili derubati...al sicuro? Insomma, sappiamo entrambe che probabilmente sta per succedere qualcosa di estremamente spiacevole, veramente avresti la coscienza apposto senza nemmeno provare ad agire?" Tentò dunque di far leva sul suo buon senso ma qualcosa le diceva che l'argomento forse rimaneva comunque molto distante ad un carattere così distaccato come il suo, eppure...quel sorriso, quel piccolo segno d'umanità era forse l'unico appiglio che potesse farle pensare il contrario.

    Non appena però lo vide afferrare il boccale di birra e senza esitazione prenderne un sorso, Noelle si ammutolì nuovamente, spiandolo da dietro la forchetta, nell'ennessimo ampio boccone, sperando che quel piccolo dono potesse addolcirgli un po' l'animo e per la domanda che pose alla fine, un briciolo di speranza riapparve nei suoi occhi. "Oh? Che...si sia ricreduto?" Mandò giù la carne ed annuì vigorosamente. "Sicurissima, erano anche fin troppo rumorosi per essere degli esperti ladri. La mia idea era quella di domandare qualche informazione a riguardo proprio al mercato. Magari il luogo che sarà derubato ha a che fare con qualche festività imminente? Qualche luogo aperto di notte o qualche rinomato e ricco negozio? In ogni caso, se mi....uh se ci...facciamo trovare preparati, possiamo coglierli molto prima sul fatto e sventare la questione con tanto di prove alle mani, così alla consegna avremo anche una solida alibi, no?" Tentò di aggrapparsi alla sua ultima domanda, decidendo dunque di appoggiare la posata per afferrare nuovamente il proprio diario ed aprirlo sul tavolo, andando a sfogliarlo apertamente. Le pagine di quel ampio libretto di cuoio erano quasi tutte ancora bianche, solo le prime erano stato disseminate di parole e di piccoli segnalibri colorati. "Aspetta però...festa, festa, ricordo di aver scritto qualcosa a riguardo, esattamente qualche giorno fa...in un villaggio qui vicino.Sì, dovrei averlo segnato da qualche parte..." Fece scorrere il dito lungo la pagina, arrivando poi all'informazione chiave, che riportò un ampio sorriso sul suo volto. "Eureca! Durante il mio passaggio a Nesgart, ovvero uno dei piccoli centri abitati poco prima della capitale, ho sentito dalle dicerie dei locali parlare di un importante celebrazione.L'ho segnato proprio qui con due lineette quindi vuol dire che è un infomazione assolutamente importante. Eppure non ho idea di che cosa si tratti, ho avuto solamente il tempo di...beh, farmi inseguire fino a qui. Peeeeerò, magari può centrare con il furto in questione?" Si chiese dunque, tamburellando un dito sotto al mento, prima di rivolgersi nuovamente a a lui. "Beh, potremmo scoprirlo, sempre che tu voglia darmi una mano, Duncan. Magari potrei convincerti rispondendo prima a qualche tua curiosità sul mio conto? I-insomma è abbastanza lecito il non fidarsi degli sconosciuti, quindi davvero sono disposta a venire incontro alle tue richieste al meglio delle mie possibilità." Portò poi una mano all'altezza del cuore, in quella richiesta sulla quale non avrebbe mollato di certo l'osso.
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    Edited by -Cappuccino- - 13/4/2024, 18:39
     
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    Duncan Wolfhook

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    Era assurdo, al limite del sorprendente come anche il cibo non facesse stare zitta quella ragazza, nonostante ogni possibile buona volontà di Duncan di seguire il discorso non poté far altro che portare la propria attenzione altrove anche se per poco, come se fosse una sorta di fuga a quella conversazione che comunque era capace di seguire, ad un occhio esterno poteva semplicemente sembrare che si stesse guardando attorno per confermare la presenza di qualcuno o ancora cosa più probabile per controllare la situazione circostante.
    Lo sguardo si riportò però sulla ragazza quando queste chiese cosa fosse. Una domanda più che lecita e giusta se pochi istanti prima aveva negato lui stesso di essere un avventuriero. Forse solo in quel preciso secondo quella stessa domanda illuminò la mente del corvino che pensò ad una effettiva risposta giusto per concludere quella parte del discorso, almeno uno dei molteplici argomenti che quella ragazza aveva aperto.
    La mano sinistra si portò al mento e successivamente si abbassò sulla gola per poi tornare a poggiarsi nuovamente sul tavolo dopo quel breve e inconcludente viaggio che l’arto aveva percorso.
    « Non sono niente. » una risposta al quale era arrivato dopo una serie di ragionamenti, scosse il capo prima di confermare nuovamente quanto da lui appena detto. « Non sono nessuno. » ed ecco che per consolidare teli parole una lieve scrollata di spalle prima di tornare ad ascoltare le mille e più parole di Noelle che sembrava non stancarsi di parlare e che prendeva piccole pause per ingerire qualche boccone, la fortuna però volle che almeno il tono che questa utilizzava si abbassò appena tornando ad essere un qualcosa di umanamente accettabile, povera la testa di Duncan, poteva sopportare rumori continui e insistenti ma così acuti risultava veramente difficile se non estenuante.
    Il prossimo punto spiegato risultò essere le guardie del posto e di come queste poteva amministrare la giustizia, non concordava in pieno con quanto Noelle aveva posto sul tavolo come proprie motivazioni per il quale non era andata subito dalle autorità locali ma aveva ben preferito rivolgersi ad un completo sconosciuto che potenzialmente poteva essere un complice dei due o addirittura risultare uno spietato assassino ancor più spregevole dei due disgraziati che volevano mettere in atto un qualcosa parlandone alla piena luce del sole in piazza o qualcosa del genere, non era un dettaglio importante, circa.
    Per quanto quelle motivazioni non sembravano poi così valide Duncan a ciò non rispose, aspettò che questa continuasse e che spiegasse il successivo punto focale della discussione che altro non risultò che essere il voler far pressione sui sensi di colpa, la sua coscienza o qualsiasi cosa avesse, morali e cose simili in pratica. « Hai mai sentito dire il detto “ vivi e lascia vivere? “ » un sopracciglio inarcato, una domanda curiosa effettivamente dato che come quella ragazza si era invischiata in quelle faccende poteva benissimo aver ripetuto ciò in chissà quante altre storie nel quale era meglio non infilare il naso. I curiosi non erano poi visti così bene. « Un consiglio dal cuore: sta attenta, non pestare i piedi di qualcuno più forte di te. » un suggerimento genuino, non seppe effettivamente il motivo per il quale quelle parole uscirono dalle sue labbra ma lo fecero, che l’unica motivazione fosse il breve istante precedente dove in Noelle aveva rivisto l’immagine sputata di Zharia, l’unica spiegazione per il quale era sempre seduto su quella sedia e non aveva ancora voltato i tacchi andandosene e lasciando la ragazza al proprio pasto, non era tanto una questione di soldi ormai.
    In seguito la missione “prefissata” doveva avere più dettagli per poter iniziare e svolgersi nel migliore dei modi, dovevano in modo o nell’altro ottenere informazioni su quei due chiedendo in giro che fosse in locanda o anche solamente in piazza, la cosa venne reputata impossibile e subito scartata da Duncan che trovò improbabile che cittadini rivelassero informazioni riguardo a qualche soggetto potendo evitare qualsiasi complicazione passando oltre e negando anche solo di averli visti? Almeno, lui avrebbe fatto così evitando ogni problema del caso ma era consapevole che il mondo era abitato da molte altre persone tra le quali anche i così detti “”eroi”” volti al muovere i primi passi verso atti di giustizia per apparire sotto i riflettori, che gran fastidio che erano.
    Altre informazioni vennero aggiunte al tavolo e alla bacheca mentale che pian piano stava collegando i vari punti in quello schema inizialmente sconclusionato e privo di logica, ma era solamente una bozza, ora con più informazioni sembrava tutto più chiaro, tutto decisamente confusionario nonostante ancora molte informazioni erano tenute segrete e all’oscuro di Duncan.
    « Non ho intenzioni di farti domande personali e ne tanto meno mi interessa sapere i tuoi piani. » iniziò scuotendo il capo, come a voler scoraggiare quel tentativo di conoscersi, forse consapevole che una volta poste domande queste sarebbero poste a lui come era consuetudine fare. « Questa sera sarò davanti alla chiesa e constaterò con i miei stessi occhi se ci sarà un furto, un rapimento o qualsiasi altro evento. »

    Con quelle parole aveva forse . . . accettato l’incarico indirettamente?

    Lo sguardo, come l’espressione calma e pacata non cambiarono e anzi, un nuovo sorso di birra venne buttato giù portando del sollievo alla gola di Duncan che nemmeno si rese conto di aver terminato già il boccale, strano da credere ma soffriva spesso di quella strana condizione, ogni qualvolta un boccale di birra gli era davanti questo si svuotava come per magia, forse una maledizione lanciata da qualche strega o addirittura qualche divinità che era stata offesa per i modi non troppo gentili e cordiali del corvino? Probabile, o forse e cosa ancor più probabile aveva un problema con gli alcolici – che per l’appunto sembrava essere la triste e dura verità –.
    Il boccale si posò nuovamente sul tavolo e seguirono entrambe le mani che aiutarono così la figura di Duncan ad alzarsi dalla sedia di legno, uno sguardo veloce al piatto di lei e successivamente al viso, come per constatare se avesse la sua attenzione o meno anche se era più che probabile.
    « Vado ora. »
    Che fosse un invito e che volesse che lo seguisse o più per metterla al corrente di un suo eventuale movimento? Difficile dirlo.
    « Mangia con calma, il singhiozzo rovina gli appostamenti e gli agguati. » un cenno della mano e un lieve sorrisetto divertito, ironico addirittura prima che Duncan si muovesse verso la porta e successivamente uscire: aveva una zona da ispezionare.

     

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    Noelle Ryvat

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    "Uh?" Si fermò dalla sua abbuffata, mandando giù un boccone fin troppo grosso per non causare un improvviso colpo di tosse, eppure quella risposta di certo era stata inaspettata. Prese dunque un sorso di idromele, cercando di riprendersi dal piccolo incidente, prima di osservare il ragazzo con aria ancora più interrogativa."Non sei niente e nessuno? Certo come no! Immagino che una risposta a questa domanda possa essere sbloccata da chi veramente ha la tua fiducia, non è vero? " Esordì questa volta senza troppi fronzoli, avendo già più o meno compreso con che tipo di persona aveva a che fare; non era di certo aperto alla conversazione o alla diffusione di informazioni basiche come lei, ma se non poteva costruire un rapporto di fiducia partendo dalle più semplici domande, come avrebbe potuto fare? Sospirò nuovamente, riprendendo a spizzicare con più calma, mentre l'occhio viaggiava tra lui ed il proprio diario di viaggio. A quanto pare, a detta di Duncan, ciò che aveva in mente di fare e che aveva già combinato era qualcosa di altamente negativo;in fondo lei era il numero uno dei ficcanasi ma come altro poteva reperire le informazioni a lei necessarie se non forzandole? Non aveva di certo la forza fisica per farsi dire tutto ciò che voleva, per questo doveva ricorrere a metodi più...silenziosi. "Sì,questo detto mi è già stato proposto più e più volte ma decisamente non è qualcosa che riguarda il mio lavoro ed il mio modo di fare." Spiegò, incrociando questa volta le braccia al petto, annuendo più volte."Apprezzo il consiglio ma come fai a sapere che io non sia più forte di coloro a cui pesto i piedi? In fondo non mi conosci ancora. So a quello che sto andando in contro con quei tipi. E' semplicemente capitato un incidente di percorso, tutto qui! Anzi, in verità questo "incidente" potrebbe trasformarsi in un colpo di fortuna se solo tu accettassi." Confessò infine, cominciando ad essere un po' spazientita dalle sue vaghe parole ma d'altra parte era almeno felice di essere riuscita a portare un minimo di conversazione tra loro ed era ancora fortemente positiva sulla loro futura collaborazione. O almeno..continuava a sperarci.

    Passarono dunque minuti di rinnovato silenzio, in cui la ragazza continuò a studiare il diario, avendo giusto gettato qualche informazione in più per stuzzicare la curiosità di Duncan , nel suo ultimo tentativo di convincerlo a tutti i costi a farsi aiutare ma allo stesso tempo cominciò a pensare a che cosa potesse essere questa fantomatica festa di cui aveva sentito parlare. Non poteva essere solamente una coincidenza, giusto? Le proprie riflessioni vennero ben presto risvegliate dalle parole del corvino che come al solito negava qualsivoglia tentativo di conversazione e proprio per quella finale risposta, Noelle stette davvero per abbandonare la propria persecuzione, eppure...
    « Questa sera sarò davanti alla chiesa e constaterò con i miei stessi occhi se ci sarà un furto, un rapimento o qualsiasi altro evento. »
    La ragazza tentò di processare lentamente quelle parole, prima di realizzare l'esito positivo della propria proposta. Appoggiò entrambe le mani sul tavolo, battendole leggermente così da sporgersi verso di lui con un nuovo e rinnovato sorriso. "Allora mi aiuterai davvero!? Ahh! E io che avevo quasi perso le speranze!" Tamburellò poi sul bordo con allegria, chiudendo il diario prima di rinfoderarlo nella sua cintola. Era incredibile come le bastasse ben poco per ringalluzzirsi e ritornare con lo spirito alto. "Allora allora, prima di arrivare a stasera però bisogna avere altre informazioni, non possiamo andare laggiù impreparati e-" Ma ovviamente aveva bellamente ignorato il fatto che Duncan avesse parlato per se e non ad una loro collaborazione, in più non appena lo vide alzarsi dal tavolo, dopo quell'ultimo consiglio spassionato e nuovamente inaspettato, Noelle rimase un istante ad osservare quel sorrisetto divertito proprio come la prima volta, rendendosi conto forse troppo tardi della palese presa in giro e che in più...stava scappando! "Come!? E-ehi, ehi, aspetta!" Riprese alla veloce borse e saccocce, prendendo un ultimo enorme sorso di idromele scattando verso Duncan prima che uscisse dalla taverna. "Dove vai da solo? Questa cosa dobbiamo portarla avanti io e te, non esiste che ti lasci andare ad ispezionare l'area senza avere le tue stesse informazioni. Io sono qui esattamente per questo!" Gli si parò davanti, puntellando l'indice contro la sua cravatta ma senza rabbia,voleva solamente mettere in chiaro la propria posizione senza sembrare scontata. "Quindi ora io e te andiamo la fuori e come due perfetti sconosciuti che stanno camminando nella stessa strada e chiediamo che sta succedendo qui, d'accordo? Mi sembra un ottimo compromesso questo." Ritornò a sorridere, prima di sfilare parte della propria sciarpa. "Oh, e quasi dimenticato,forse è meglio se tengo un basso profilo fin tanto che siamo nel mercato" Tentò dunque di raggomitolare i lunghissimi capelli all'interno della sciarpa, cercando di creare un raffazzonato cappuccio ma sembrava complicato farlo senza un aiuto. "Uh-... non è che potresti darmi una mano?E-eheh...Non riesco a raccogliere tutti i capelli.."
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    Edited by -Cappuccino- - 13/4/2024, 18:39
     
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    Duncan Wolfhook

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    Da chi veramente ha la tua fiducia.
    Parole che per quanto semplici attirarono l’attenzione di Duncan forse più del dovuto facendo pensare a chi effettivamente in quel momento potesse vantare di una simile “grazia” e la lista si ritrovò ad essere decisamente breve e concisa, una persona sola e una soltanto aveva la più totale fiducia da Duncan, il problema a ciò? Questa fortunata persona era lontana, molto lontana da lui tanto che forse nemmeno un mese di viaggio avrebbe reso possibile per i due ricongiungersi.
    Un lieve sospiro mentre lo sguardo si voltò di lato posandosi sulla propria spalla dove ancora la giacca riposava inanimata, uno dei pochi se non il solo oggetto al quale teneva fin troppo pur essendo un semplice capo d’abbigliamento la quale utilità era coprire dal freddo e dal vento.
    Fortunatamente e senza altre sollecitazioni il discorso ritornò sul dover fare attenzioni a chi si pestavano i piedi e ancora una volta in quella ragazza rivide lo spirito della sua amica, decisa, coraggiosa e certamente incosciente di quanto poteva succedere nel mondo, come se sapesse di essere la più forte e che per questo non doveva temere niente e nessuno. Duncan in risposta scosse il capo sentendosi in dovere di rispondere rompendo il proprio silenzio ancora una volta. Stava parlando già troppo, addirittura più frasi in meno di una mezz’oretta?! Che si stesse sentendo male in qualche modo? « Per quanto tu possa essere forte esisterà sempre qualcuno più forte di te. Il mondo è un posto grande e non sei l’unico pesciolino che nuota controcorrente per svelare misteri o sventare crimini.
    Prima di intraprendere un simile percorso assicurati di avere una base solida o al primo spiffero di vento cadrai.
    » una piccola pausa, lo sguardo verso la porta di legno che successivamente tornò sul volto pulito di lei, concentrandosi in special modo sugli occhi con i propri dai freddi colori. « E ti farai male. »
    La cosa che solamente dopo fece spuntare un bel punto di domanda immaginario sopra la testa di Duncan risultò essere il perché ancora una volta avesse dovuto dare quell’insegnamento al tornado che per sua fortuna aveva smesso di abbuffarsi capendo che nessuno avrebbe rubato a lei quel cibo e quell’idromele. Non se lo spiegava ma continuare ad avere flash e notare similitudini di carattere tra lei e la sua vecchia amica non risultava qualcosa di positivo, almeno, secondo la sua logica. Che dovesse in un qualche modo andarsene e basta e lasciare tutto in mano a lei? Non certo di ciò l’attenzione venne riportata sulla ragazza che come si aspettava esultò per il suo aver accettato quella commissione se tale si poteva chiamare.
    Come da copione però la figura di Duncan non si fermò al primo o anche al secondo richiamo di lei che in un modo o nell’altro dovette fermare il suo percorso frapponendosi tra la porta e lui impedendogli di uscire pretendendo, esigendo che anche lei doveva far parte di quelle indagini dal momento che proprio lei aveva dato le informazioni necessarie per venir al corrente del misfatto imminente di quelle notte.
    Duncan ancora una volta inarcò un sopracciglio, ascoltando ogni pretesa, aspettando che questa avesse concluso e che questa chiese dopo tutto quel trambusto creato una mano per avere un basso profilo così da non farsi riconoscere da eventuali banditi o collaboratori di tali.
    Ma tutto aveva un limite e anche la grande pazienza del corvino che con ben poca gentilezza mosse un passo verso la ragazza così da avvicinarsi accorciando le distanze, la mano si poggiò sullo stipite della porta così da bloccare una possibile fuga di Noelle ora intrappolata tra Duncan e l’uscita. Il busto si inclinò appena verso di lei così che i due volti potessero guardarsi alla stessa altezza e lo sguardo severo di lui potesse risultare forse ancor più intimidatorio così da vicino di quanto già non fosse in verità.
    « Se tu vuoi indagare fa pure. Se vuoi fare domande, chiedendo in giro non ti fermo di certo. »
    Il tono più basso e duro che non ammetteva nessuna replica mentre i due occhi si socchiudevano fino ad essere due gelide fessure del colore del cielo più chiaro. « Ho detto che sarò davanti la chiesa, fine. »
    Rimase fermo per qualche altro istante come se fosse il metodo per evitare di avere una risposta da quella ragazza, l’idea di farla sentire in trappola, di avere la via di fuga bloccata era tutto un modo per evitare che questa potesse inondarlo nuovamente con quei fiumi di parole e sperava davvero che tutto quel suo lavoro per metterla a tacere avesse dato i propri frutti. Era anche un modo per confermare la propria tesi in precedenza, il mondo era un posto grande, troppo grande e spaventoso.
    Solamente dopo quindi riprese le distanze, un passo, forse un passo e mezzo prima che con un cenno del capo dal basso verso l’alto indicò la porta.
    « Ora puoi farmi uscire, stai bloccando il passaggio. »
    Braccia incrociate al petto, sguardo ora pacato, come se nulla fosse successo, nulla fosse accaduto e nessuna minaccia poco prima fosse stata lanciata.
    Una genuina curiosità della reazione però in un qualche angolo remoto era ovviamente presente, avrebbe perso la parlantina? Sarebbe fuggita? Avrebbe acconsentito a quelle richieste? Bhe, ora stava a lei muovere in quella strana partita di scacchi dove probabilmente non vi sarebbe stato nessun vincitore e nessun vinto.


     

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    Noelle Ryvat

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    "Conosci dunque altri "pesciolini" che vogliono sventare crimini e svelare misteri? Perchè davvero mi servirebbe una dritta." Duncan aveva ragione, più che ragione, ed anche la maghetta ne era consapevole ma il primo passo per lasciare il beneficio del dubbio sulla propria potenza era mostrarsi sicura di se, bluffare un pochino insomma. Quello era il bello di una nuova conoscenza, il poter essere una tela bianca pronta a colorarsi grazie alle descrizioni e alle presentazioni più disparate, in fondo le parole erano l'unico mezzo di comunicazione efficace per delineare il profilo di qualsiasi persona. Non voleva farsi vedere debole ai suoi occhi, aveva un minimo di orgoglio accademico da mantenere e seppur non brillasse di forza e muscolatura, aveva ben altre qualità che poteva utilizzare a favore per una futura misurazione di potere. Doveva solo...cercare di calibrare il tiro, tutto qui. "Dato che sono in viaggio relativamente da poco sto cercando appositamente una mano per far sì che non capiti nulla di spiacevole come il minuscolo incidente di prima, non credere che io sia solo avventata su questo." Si giustificò, lasciando un piccolo sbuffo, rialzando però lo sguardo verso Duncan e sentendosi forse più di prima, estremamente osservata da quello sguardo di ghiaccio. C'era qualcosa di differente dalla prima interazione che aveva avuto con lui, era come se in quelle parole riuscisse a trovare un pizzico di...apprensione? Forse era solo uno scherzo della propria immaginazione ma le iniziali negazioni erano diventate raccomandazioni ed anche se il tono continuava ad essere piuttosto distaccato , era sicura che piano piano si stesse ammorbidendo sotto la propria influenza. Doveva per forza essere così. Un vero cuore di ghiaccio non si sarebbe nemmeno fermato a considerare una studiosa chiacchierona come lei. Si ammutolì dunque, andando semplicemente ad annuire con un cenno del capo, decidendo di far calare l'argomento in un rinnovato silenzio prima che lui prendesse iniziativa e si avventurasse in solitaria alla porta d'ingresso.

    Si parò davanti a lui, nel tentativo poi di convincerlo a viaggiare insieme ed intenta a formare una buona copertura per uscire, si accorse decisamente troppo tardi dell'improvvisa presa di posizione da parte di Duncan. Noelle si bloccò sul posto, scattando con lo sguardo verso di lui dopo aver sentito il tonfo provocato dalla mano ora piantata affianco a se,in quel che simulava una vera e propria trappola. Rimase ferma immobile ad ascoltarlo, mentre la sciarpa lentamente scivolò dai capelli e quasi dalle mani ma seppur quell'imperatività fosse dedita a farla rimanere al proprio posto, la vicinanza improvvisa con qualcuno di minaccioso sì ma decisamente troppo di bell'aspetto e di buon cuore per essere un losco figuro, non passò inosservata alla maga. Rimase ad osservare i suoi lineamenti in silenzio, sentendosi sì leggermente a disagio e forse anche intimorita da lui ma quell'iniziale prevalsa si tramutò ben presto in una bella e buona dichiarazione di sfida. Voleva spaventarla come quei tizi di prima? Doveva ricordare che in fondo lui era buono, doveva esserlo per forza! Per questo motivo, dopo un attimo di ripensamento, abbassò lo sguardo e rimettendo la sciarpa al collo, allungò le mani verso la rossa cravatta del ragazzo, raddrizzandola con cura e con sguardo assorto prima di alzare il viso verso di lui ancora una volta. "Potrai di certo andare lontano quando il tuo interlocutore è un criminale ma dovresti pensare di alleggerire i toni in presenza di un viso amico.Tutto questo arrovellarti ti ha storto la cravatta, in più-..."Si appoggiò al muro, tentando di darsi almeno un po' di spazio. "Sei più carino quando sorridi. Anche se beh...per ora lo hai fatto solo quando dovevi prendermi in giro.."Accennò un leggero sorriso. Stava tentando in tutti i modi riportare toni pacifici tra di loro, non lasciandosi soverchiare da lui, seppur Duncan poteva benissimo notare dal tremore delle sue mani che era ben riuscito ad intimidirla.
    Attese la sua lontananza per riprendere a parlare, riuscendo finalmente ad arrangiare un cappuccio per coprire la maggior parte dei propri capelli, seppur alcune ciocche spuntassero comunque ai lati del viso. "E va bene, e va bene. Se davvero non vuoi aiutarmi a prendere informazioni, lo farò da sola. Ma poi se succede qualcosa di brutto durante la giornata, mi avrai sulla coscienza, ecco!" Quella era la sua possibilità di avere con se finalmente qualcuno con cui condividere le sue ideologie ma forse aveva sbagliato persona? In fondo a lei bastava raccogliere informazioni su ciò che avrebbe visto durante la sera e continuare per la propria strada, eppure quel velo di mistero attorno a Duncan continuava a stuzzicare fortemente la curiosità. No, non avrebbe di certo mollato la presa però, avrebbe davvero gradito poter trovare un punto d'accordo con quello scorbutico. "Ti sto bloccando il passaggio mh? Era esattamente la mia intenzione. Visto quanto sono malvagia e poco considerevole degli altri? Potrei essere davvero la sorella di quei tizi." Disse con un velo di ironia, prima di aprire la porta dietro di se,fermandosi sullo stipite prima di voltarsi verso di lui con un sincero e rinnovato sorriso, lasciando però l'anta aperta. "Nah, se lo fossi stata davvero ti avrei chiuso la porta in faccia no?" Rise appena, prima di ritornare un attimo più seria. "Scherzi a parte,spero ci sarai davvero stasera...mi spiace di averti infastidito ma grazie per l'aiuto." Concluse leggermente amareggiata prima di sospirare , lasciandosi alle spalle il ragazzo. "D'accordo Noelle, sei di nuovo in solitaria...vediamo da dove possiamo cominciare..."
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    Mischia 0
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    ✩.Equipaggiamento.✩
    0 MP | 663 MO | 0 MA | 0 MR
    Kit da Mago: Questo kit comprende acciarino e pietra focaia, una borsa da cintura, una Borsa per Componenti di Incantesimi, un giaciglio, inchiostro, un kit da rancio, penna a pennino, una pentola di ferro, un otre, razioni da viaggio (per 5 giorni), sapone, torce (10) e uno zaino.
    -Diario
    -Pugnale
    -Elisir della Furtività
    -Impiastro per Ferite x5
    -Haramaki


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    -Incantesimi Acutizzati
    -Studio degli Incantesimi
    -Scrivere Pergamene
    -Trucchetti

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    -Cura Ferite Leggere*(Druido)


    Edited by -Cappuccino- - 13/4/2024, 18:39
     
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    Duncan Wolfhook

    Umano Iboitha | Attaccabrighe | Livello 1 | N / N | SCHEDA | DICEROOM
     

    Conoscere altri pesciolini? Gli occhi rotearono in quella che era una chiara risposta scomoda come la domanda stessa. Stava addirittura cercando qualcuno che potesse dargli una mano per sventare quelle minacce, quei crimini.
    Cosa spingeva però una persona al volersi mettere avanti agli altri per rischiare la propria pelle per poter aiutare degli esatti e completi estranei che probabilmente nemmeno avresti più rivisto in vita tua? La spinta dell’eroe, il voler vincere l’attimo contro i malvagi e ottenere la gloria eterna?
    Un branco di stupidaggini, i così detti “eroi” erano solo avventurieri che ancora per la fortuna e buona sorte non avevano incontrato qualcuno senza scrupoli che avesse spinto la propria arma nel collo così da divedere testa e corpo una volta per tutte.


    La ragazza posta avanti a se, colei che ora impediva l’uscita di Duncan da quella locanda rimase per un primo momento in silenzio, nessun movimento, niente di niente. Una reazione forse ovvia e che aveva già predetto ma pian piano parole nuove nacquero dalle labbra di lei.
    Ora risultò lui ad attendere e ad ascoltare quanto lei aveva da dire che per sua fortuna però risultarono essere brevi frasi che però vennero rinforzare dalle piccole mani di lei che aggiustarono la cravatta rossa del quale ad essere sinceri si era anche dimenticato, come se fosse ormai un ornamento tipico ma al quale prestava ben poca attenzione se non nessuna.
    Un sopracciglio si inarcò curioso, perplesso nel ricevere quel complimento che decisamente non era il risvolto che pensava date le proprie azioni intraprese in quei momenti. Il pensiero fisso che nella mente di quella ragazza ci fosse qualcosa che non andava si fece ancor più presente e da semplice intuizione sembrò confermarsi a certezza.
    Nuovamente blaterò riguardo l’averla sulla coscienza se le fosse successo qualcosa o addirittura qualcosa del tipo di come fosse cattiva per aver bloccato l’uscita paragonandosi nuovamente a quei due loschi e allo stesso tempo bislacchi figuri che cercavano di organizzare un qualche furto alla piena luce del giorno, si poteva essere più stupidi di così?
    Nuovamente la ragazza si voltò proprio quando questa in procinto di andarsene, altre parole pronunciate, ma nulla di complicato, semplicemente delle scuse per il trambusto creato in quella sua giornata di pace e la speranza di vederlo nuovamente quella stessa sera sul luogo dove si sarebbe svolto il misfatto. Ed ecco che concluse quelle parole pronunciate con un tono umano e non quello di un’aquila tolse il disturbo con semplici passi che la allontanavano dalla porta.
    La mano destra di Duncan si portò sugli occhi così da coprirli, nemmeno passato qualche secondo che questa scese sul volto come se lo stesse “accarezzando” in un modo decisamente poco gentile e cordiale, il classico gesto che si utilizza per togliersi dal torpore notturno la stessa mattina appena svegli.
    Con quel gesto più simbolico che altro un sospiro venne esalato dalle labbra del corvino che in seguito scosse il capo, chiaramente i pensieri all’interno della propria mente stavano mettendo in atto una guerra per quella sua scelta, un lato suggeriva di andarsene addirittura in quel momento alla ricerca di un nuovo incarico, altri suggerivano di recarsi li solamente la sera e agire di conseguenza, un’altra fazione di quella battaglia invece suggeriva di seguire quella ragazza e lasciarle fare le domande come meglio credeva, essere lì e poter intervenire in caso di necessità ora che poteva, ora che aveva dei possibili mezzi per farlo.
    Perché quest’ultimo pensiero era consolidato dalle volte nel quale aveva notato in lei fin troppe similitudini con Zharia, che fosse un caso o che non lo fosse questo ormai non importava poi così molto. Un nuovo sospiro mentre ancora il capo si scuoteva come per far tacere quelle molteplici voci che urlavano per far intraprendere al ragazzone la propria idea di come muoversi.
    Un passo. Un secondo passo. Un terzo passo ed ecco che in quelle poche falcate Duncan aveva non solo raggiunto Noelle ma aveva preso posto al suo fianco senza dire nulla, come per dare prima tempo alla ragazza di rendersi conto di quanto stesse succedendo.
    « Fare domande su quei due desterebbe sospetti, chiedi solo della festa o celebrazioni. »
    Le sole parole che disse prima che lo sguardo freddo si abbassasse ad osservare la mano sinistra nel quale ancora il foglio della commissione che in precedenza doveva, anzi, voleva accettare era ancora stretta. Sorse appena le labbra e con una scrollata di spalle non fece altro che, con un semplice movimento della mano accartocciare il foglio su se stesso e successivamente gettarlo via.
    Per il momento non gli sarebbe servito, e forse, aveva la sensazione che nemmeno in un prossimo futuro ne avrebbe avuto troppo bisogno.
    « Oh e sia chiaro: » riprese dunque la parola interrompendo qualsiasi frase o sproloquio Noelle avrebbe potuto iniziare in quel frangente alzando anche un dito per ottenere la sua attenzione. « Se la situazione lo richiede io non ti ho mai vista e non ti conosco. »
    Ed ecco che le mano coperte in parte dai guanti trovarono rifugio nelle tasche dei pantaloni mentre lo sguardo cercava già la strada del mercato. Non era forse quella la loro destinazione?
    « Ma tu guarda che seccatura... Guarda in quanto me ne pento. »

     

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    Equipaggiamento

    0 MP | 892 MO | 9 MA | 7 MR

    - Armatura di cuocio borchiato
    - Manette ( perfette )
    - Giaciglio
    - Tappi per orecchie
     

    Capacità

     

    Flessibilità Marziale; 4/4

     

     
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