And so the story began

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    Duncan Wolfhook

    Umano Iboitha | Attaccabrighe | Livello 1 | N / N | SCHEDA | DICEROOM
     

    Non scappò, non fuggì. Quel tipo rimase fermo sul posto in modo stoico, circa, almeno. Non si diede alla fuga vedendo come la situazione stava proseguendo, che fosse troppo ubriaco per capire effettivamente cosa stesse accadendo, che fosse stordito dalla serie di colpi infertagli, ormai non importava.
    Anche se avesse tentato una fuga Duncan gli sarebbe stato alle spalle come un cane che insegue la preda, come un lupo che attacca il bersaglio così che non possa scappare. Quel tipo non doveva incolpare nessuno se non solamente sé stesso e quel suo compagno che giaceva qualche metro più distanze a terra ancora privo di sensi.
    Preso dal momento cercò di menare un colpo, un ultimo disperato tentativo di togliere di mezzo il corvino così poi che potesse concentrarsi sulla ragazza che aveva dimostrato notevoli doti magiche. L’arma venne alzata così che il colpo fosse mirato alla testa di Duncan che, ancora una volta alzò il braccio limitando facendo si che l’arma incontrasse la spalla. Un lieve ringhio in tutta risposta per il dolore che si espanse dal punto colpito.
    I riflessi di Noelle le fecero puntare nuovamente il dito come un’arma verso il ladro e, dopo qualche attimo questo cadde a terra con un tonfo che sollevò della polvere, l’arma rotolata ora distante del corpo immobile.
    Un sospiro mentre la tensione si stava pian piano scaricando, ora più calma e tranquillità come richiesta dal momento.
    Ma Noelle aveva ben altre intenzioni, anzi, il flusso di parole e d’emozioni di lei fuoriuscì senza freni, felice, emozionata data la vittoria avvenuta in quel vicolo di quella strana battaglia che aveva visto i ladri cadere uno dopo l’altro.
    Dopo la dimostrazione della sua felicità data la riuscita della loro missione Noelle si dimostrò una capace maga dal momento che dopo aver preso visione delle ferite riportate utilizzò una magia di cura per poter far sparire ogni traccia di combattimento dal corpo di Duncan, niente era rimasto, nessun segno o altro se non polvere sulla spalla dato il colpo ma quella non era certo pericolosa. Non disse nulla, lasciò che la ragazza si muovesse e agisse come meglio credesse e dopo aver ricevuto la cura iniziò con il muoversi raggiungendo lo spilungone, lo prese per il colletto e trascinandolo lo tirò senza troppa delicatezza sull’altro. Erano compagni e come tali entrambi andavano consegnati alla giustizia e autorità locali. La mano destra si portò ad una tasca dalla quale estrasse un paio di manette che utilizzò per legare due polsi dei due ladri svenuti tra loro così che non potessero poi così tanto muoversi liberamente in caso di fuga, sempre se avessero ripreso i sensi.
    « Potevo averti lasciata da sola e essermene andato. » iniziò con voce dura come suo solito, pronto per dare una serie di lezioni alla ragazza del quale doveva fare solo che tesoro. « Potevo non accorgermi che ti avessero preso. » continuò voltandosi verso di lei, non voleva certo smorzare l’entusiasmo ma in quel vicolo era andata bene, potevano esserci altre mille e più variabili che non potevano essere prese in considerazione e quindi stravolgere quel piano così semplice che loro avevano organizzato prima. « Puoi fare affidamento solo su una persona: te stessa. » sapeva che quelle parole sarebbero state inutili, come parlare ad un muro, quella ragazza era fin troppo entusiasta tanto che finita la gioia si rivolse anche a lui per chiedere come agire.
    « Chiama pure le guardie e portale qui dicendo che dei malviventi hanno cercato di rubare e sono stati fermati.
    Sia chiaro, le mie manette le rivoglio
    . »
    Specificò incrociando le braccia al petto e volgendo lo sguardo al pezzo di metallo modellato così che stringesse i polsi dei due ladri. « Me ne torno in locanda, non ho voglia di vedermela con tutta la burocrazia e gli applausi. » una scrollata di spalle, un sospiro e subito dopo una serie di passi che iniziarono con il muoversi nella direzione dichiarata senza preoccuparsi di altro, senza attendere una risposta effettiva da Noelle. Aveva indirettamente e direttamente detto ogni cosa che questa potesse anche solamente chiedere: cosa fare, il motivo per il quale si stava allontanando e soprattutto come altra cosa dove si stava recando. Per non parlare del fatto che voleva nuovamente quelle manette, erano sue ed era il minimo che le autorità del posto avesse i propri metodi di contenere i malintenzionati e delinquenti!
    « Ma tu guarda che seccatura... » sussurrò passandosi una mano sulla spalla, per esattezza la spalla che in precedenza era stata colpita dal legno utilizzato come arma. « Mi berrò qualcosa alla locanda... » un pensiero ancora sussurrato, mentre lo sguardo si socchiudeva sulla strada e le spalle si alzavano appena nel classico gesto di scrollata.

     

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    - Giaciglio
    - Tappi per orecchie
     

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    Noelle Ryvat

    *•✩•*Umano Iboithi | Mago| Livello 2 | NB | Scheda | DICEROOM*•✩•*
    Dopo essersi assicurata che le ferite fossero rimarginate e che il ragazzo stesse bene , era già pronta a continuare a gioire insieme a lui per la straordinaria performance ma a quanto pare Duncan aveva ben altri piani per la mente e ci mise un istante a spegnere l'entusiasmo della ragazza con poche e semplice parole. Lo osservò trascinare il più secco sopra l'altro compagno, ammanettandoli l'uno all'altro per paura che potessero effettivamente scappare ma le dure e severe parole che rivolse a lei frenarono completamente la parlantina veloce di Noelle. Era vero che sarebbe potuta finire in mille modi differenti ma lui non aveva fatto nessuna delle cose che stava elencando ed era venuto immediatamente in suo soccorso, senza nemmeno pensarci due volte. Avrebbe voluto controbattere e riportare l'umore su quella sottile linea di tolleranza che fortunatamente si era sviluppata tra di loro ma la maga non ebbe davvero tempo per poter replicare. Duncan fu categorico su molteplici aspetti, non solo il dover pensare a se stessa per prima cosa ma anche al dover riportare le manette al legittimo proprietario una volta che la faccenda si fosse conclusa. Sembrava decisamente più serio, più arrabbiato seppur il tono di voce rimanesse sempre lo stesso ma Noelle davvero non riusciva a capire che cosa lo spingesse a comportarsi ancora così freddamente dopo tutti quei piccoli passettini che credeva di aver fatto per guadagnarsi la sua fiducia. Si sentì ripartire da zero mentre osservava il ragazzo dileguarsi verso la locanda, allungando giusto una mano verso di lui prima di ritirarla e rimanere in solitaria in quel vicolo buio non solo con due cadaveri da sistemare ma con più di un pensiero per la testa. "Aspetta.." Mormorò prima di abbassare lo sguardo, voltandosi poi di spalle ed incrociando le braccia al petto. "Ma sì, sì! Vattene pure! Pensa di scialacquare il lavoro tutto a me senza nemmeno un grazie per averlo aiutato e curato!? Ma guarda te che razza di tipo, che cuore di ghiaccio che ha!" Borbottò in un impeto di rabbia prima di calmarsi piano piano, sciogliendo la stretta. "Già..." Per quanto fosse contenta di aver avuto ciò che necessitava, Noelle non sembrava essere completamente soddisfatta di come era finita la vicenda. Insomma aveva appena trovato un suo primo possibile eroe cittadino, colui della quale avrebbe scritto per informare le genti dell'accaduto ma non era riuscita davvero ad inquadrarlo come persona. Forse aveva fatto un buco nell'acqua, forse non poteva pretendere che il primo degli sconosciuti potesse essere quello giusto o forse..non ci aveva provato abbastanza. Sospirò decidendo dunque di rimboccarsi le maniche e si mosse per trovare anche con abbastanza facilità le guardie cittadine, spiegando per filo e per segno l'accaduto ma con la sua personale interpretazione della vicenda. A quanto pare quei due ladri da strapazzo stavano facendo razzie da qualche giorno a quella parte nelle zone più affollate dei mercati ma fino ad ora nessuno era riuscito effettivamente a sistemarli per un motivo o per un altro. Chiesero dunque se fosse stata lei a ridurli in quello stato ma la ragazza scialacquò la questione scuotendo il capo e nominando una figura a lei sconosciuta , dipingendolo come il vero eroe della situazione seppur non avesse totalmente assistito al colpo. Dato che la ricompensa sulla loro cattura non era ritirabile dal suddetto vendicatore della notte, le guardie porsero alla maga un sacchetto con ben 20 monete d'oro, ringraziandola per aver contattato immediatamente le autorità. "Uh- aspettate..! Non è che potrei..riavere quelle manette? Sapete,avevo con me solo quel paio e le ho usate quando gli ho trovati a terra per assicurarmi che rimanessero lì." Si giustificò la ragazza nel tentativo di farsi ridare l'oggetto che fortunatamente ottenne senza troppi problemi.
    Il tutto sembrava risolto ed il mercato notturno continuò senza problemi nella sua atmosfera di festa che per quanto Noelle potesse avere un debole, il suo umore non le stava davvero permettendo di godersi il momento. "Ah...accidenti che seccatura..." Mormorò, rigirandosi le manette tra le mani prima di decidere di sostare su una delle panche attorno alla piazza principale per poter scrivere ciò che aveva agognato dall'inizio: la notizia dell'accaduto. Non aveva intenzione di tornare subito in locanda dove probabilmente ci sarebbe stato un brusco addio e una parola di ghiaccio in più, avrebbe passato qualche minuto in più a dipingere ciò che voleva a mente fresca.

    Armonia, Piazza Principale.

    "Gentili Signore e Signori, vi porto novelle direttamente dall'occhio di Calx
    Nella serata odierna della prima sera di mercato, le autorità ha arrestato due individui sospettati di essere i responsabili di numerosi furti avvenuti per le strade cittadine nelle ultime settimane. I due ladri, distinti per le loro caratteristiche fisiche nettamente opposte sono stati catturati dopo una segnalazione sull'avvistamento di uno sconosciuto vigilante ,che ha reso inoffensivi ed incoscienti i malintenzionati, ponendo fine al loro sporco lavoro.
    Secondo fonti certe, i due individui avevano preso di mira come loro prossimo riferimento lo straordinario mercato serale che si è svolto nella piazza principale della città, alle porte della chiesa, approfittando della folla e della confusione per compiere i loro furti. I due sono stati ritrovati all'interno del vicolo alla destra di suddetta struttura con molteplici fratture e contusioni, in quel che sembrano evidenti segni di colluttazione.
    Alcuni testimoni raccontano della presa diretta e l'azione di questo fantomatico vigilante dalla corporatura massiccia e le scure vesti ,che ha preso a cuore l'incolumità e la salvaguardia della popolazione liberando lui stesso la capitale dall'ennesimo frammento di corruzione.
    Le indagini sono ancora in corso per identificare eventuali complici e per stabilire il coinvolgimento della coppia in altri reati simili. Nel frattempo, i cittadini possono respirare un sospiro di sollievo sapendo che due pericolosi ladri sono stati portati alla giustizia.
    Il mercato serale ora può tornare a essere un luogo di incontro sicuro e vibrante per la comunità locale ma chi si nasconderà dietro alla figura che è voluta rimanere anonima , tanto da non ritirare la ricompensa in denaro che pendeva sulle loro teste? Un ordinario gentiluomo di buon cuore? O il protettore della quale la città aveva bisogno?
    Rimanete con occhi ed orecchie ben aperti, ma se doveste distrarvi, ci penserà il vostro osservatore di fiducia.

    Calx.



    Riportato il tutto sopra due delle proprie pergamene, la ragazza, cercò di osservare ben bene la calligrafia e la scrittura, sperando di non aver fatto errori e solo ad allora, con il favore della notte, si diresse piano piano verso la locanda, cercando di non farsi notare dalle poche gentile che pullulavano i dintorni. Decise di affiggere le due informazioni su carta una sulla bacheca ci si ergeva al limitare della piazza ed una sulla porta d'ingresso della locanda, sperando fossero i posti più papabili per poter essere visti e letti dalle persone. Sentiva di aver fatto un buon lavoro con la sua prima piccola divulgazione di informazioni ma il tesoro più prezioso risiedeva nella malacopia che teneva sul suo diario personale e che mai si sarebbe dissolta col tempo. Sgattaiolò dunque all'interno del posto, tentando di cercare Duncan con lo sguardo nella speranza di ritrovarlo almeno nell'androne principale, anche se ancora davvero non era del tutto pronta ad affrontarlo.
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    0 MP | 663 MO | 0 MA | 0 MR
    Kit da Mago: Questo kit comprende acciarino e pietra focaia, una borsa da cintura, una Borsa per Componenti di Incantesimi, un giaciglio, inchiostro, un kit da rancio, penna a pennino, una pentola di ferro, un otre, razioni da viaggio (per 5 giorni), sapone, torce (10) e uno zaino.
    -Diario
    -Pugnale
    -Elisir della Furtività
    -Impiastro per Ferite x5
    -Haramaki


    ✩.Capacità.✩
    -Incantesimi Acutizzati
    -Studio degli Incantesimi
    -Scrivere Pergamene
    -Trucchetti

    ✩.Incantesimi.✩
    3/4Lv 0| 2/3 Lv 1| 0/0 Lv 2 | 0/0 Lv 3
    Incantesimi Pronti
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    -Luci Danzanti
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    -Dardo Incantato
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    Duncan Wolfhook

    Umano Iboitha | Attaccabrighe | Livello 1 | N / N | SCHEDA | DICEROOM
     

    Voci, canti e perfino balli, il mercato sapeva tenere tutto e grazie a luci e colori era ancor più emozionante, che fosse per la tarda ora? Che fosse per la novità nel vedere merce completamente estranea e di lontana origine cosa che la rendeva spesso inaccessibile e sconosciuta?
    Duncan davvero non sapeva come spiegarsi quella situazione, quel grande successo e tutta l’euforia con la quale le persone osservavano con occhi luminosi la merce esposta sui banchi.
    Lui non aveva mai avuto poi così interesse in folli spese per dimostrarsi più ricco, raramente comprava abiti e quando lo faceva si assicurava che costassero poco e che fossero duraturi così che potesse utilizzarli per quanto più tempo possibile senza problemi.
    Lo sguardo solitamente svogliato di Duncan si posò su un banco, un banco specifico di stoffe colorate e ricamane nel modo più elegante possibile, quello della mercante che ore prima aveva dato loro informazioni e indicazioni. Si fermò in mezzo alla strada come un sasso in un corso d’acqua, immobile mentre altre persone passavano sbuffando poiché lui si era fermato, era sempre così quando qualcuno arrestava i propri movimenti in una strada trafficata ma di questo, a lui ben poco importava.
    Lo sguardo si mosse alla ricerca della commerciante che sorridendo e complimentandosi con i clienti vari stava vendendo e esponendo le meravigliose stoffe, nulla di strano, tutto stava andando bene per lei e per il suo aiutante che stava intrattenendo la parte restante del pubblico con abili parole di miele così da non farsi scappare preziosi clienti che male mai potevano fare alle tasche di mercanti.
    Tra quei due sembrava esservi complicità, si conoscevano evidentemente bene ma dubitava fossero parenti e quella fosse una qualche attività di famiglia, no, probabilmente erano molto di più.
    Ma ancora una volta, quale diritto aveva lui di chiedere o indagare? Lui che da molti anni a quella parte si sentiva così esterno al mondo, come un osservatore che solamente di tanto in tanto doveva intervenire per evitare una morte di stenti e avere qualche moneta in tasca.
    Un lungo sospiro, la mano destra si si poggiò sulla fronte per poi scendere accarezzando l’intero viso come nel classico gesto di chi passa l’acqua sulla pelle per lavarsi via la stanchezza o anche della sporcizia. Quel gesto miracoloso fece sì che il corvino riprendesse i propri passi verso la taverna, destinazione ultima dove sapeva che avrebbe trovato un buon boccale di birra che poteva finalmente scaldare il corpo nonostante di freddo non ne sentisse affatto.

    Passo. Passo. Passo.

    Suole ormai consumate che varcarono la porta osservando l’interno di quelle mura non poi così familiari. Vi era poca, pochissima gente seduta ai tavoli, forse effettivamente l’ora era tarda, troppo tarda, o semplicemente e cosa più probabile tutti erano al mercato che aveva attirato l’attenzione di molti, bambini, ragazzi, uomini, donne e ladruncoli.

    Passo. Passo. Passo.

    Raggiunse dunque il banco dove il locandiere subito si avvicinò a lui pronto per soddisfare ogni richiesta che questo potesse porre lui.
    « Una birra. » silenzio, un breve istante prima che lo stesso Duncan alzasse la mano destra mettendo bene in mostra il dito indice e il medio per indicare il numero due, correggendosi anche a voce. « Meglio due. » sospirò scuotendo il capo e una volta recuperati i due boccali, uno per mano si avviò ad un tavolo, non importava quale fosse, un tavolo valeva l’altro purché questo fosse distante da eventuali altri presenti, vi era chi beveva come lui e altri che invece stavano bellamente riposando con il capo tra le braccia e queste sul tavolo, non il posto migliore per recuperare le energie perse ma nemmeno il peggiore considerando tutte le volte che lui stesso aveva dormito per terra o con la schiena contro un tronco di un albero.
    Prese posto su una sedia poggiando i due boccali sul tavolo di legno, uno di questi venne preso dopo qualche secondo e portato alle labbra così che il liquido potesse scaldare il corpo di Duncan e alleviare i pensieri che costanti tormentavano la sua mente fin troppo affollata da dubbi e preoccupazioni. Anche se non lo mostrava, anche se non era una nota disponibile a tutti Duncan pensava spesso e volentieri a ciò che lo circondava attualmente e ciò che un tempo lo faceva, il non voler pensarci e bere di tanto in tanto una birra o qualche altro alcoli che avevano la magica capacità di far alleviare ogni preoccupazione era qualche che sfortunatamente aveva scoperto solamente durante i suoi molti viaggi.
    Ma per il momento, o qualche ora addirittura non si sarebbe mosso da quel tavolo potendo osservare come subito il primo boccale di birra fosse finito e di come lui nemmeno l’avesse sentito scendere giù per la gola. Che avesse un problema? No, non era tale, quella era una soluzione più che altro.
    Capo inclinato all’indietro così che lo sguardo si potesse concentrare sul soffitto come se avesse trovato li qualcosa di interessante, o come se forse potesse vedere oltre, vedere addirittura un cielo che nelle città fin troppo affollate risultava difficile da osservare.
    Da bambino guardava il cielo con curiosità e stupore, cercando di trovare nelle stelle risposte alle più bizzarre domande, ora guardava solamente quella vasta distesa con la curiosità se il giorno dopo poteva piovere.
    Un lieve sospiro venne esalato dalle labbra del corvino la quale mano destra raggiunse il secondo boccale afferrandolo senza troppi complimenti. « Ma tu guarda che seccatura... » parole ormai note, che spesso venivano ripetute durante l’arco della giornata da Duncan che si abbondonò al bere dal secondo boccale.

     

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    Noelle Ryvat

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    Bastò giusto una rapida occhiata per ritrovare il suddetto ragazzo già seduto da chissà quanto ad uno dei tavoli più distaccati dal resto dell'androne, intento a buttare giù non uno ma ben due boccali colmi di..birra? Probabilmente qualsiasi cosa ci fosse stato dentro quei bicchieri si trattava sicuramente d'alcool. Ma Noelle dovette prendersi qualche momentino in più di osservazione prima di prendere coraggio e muovere qualche passo , per quel che aveva davanti non sembrava ciò che fino ad ora Duncan diceva o mostrava di voler essere; un uomo freddo, distaccato, che non voleva aver a che fare con niente e nessuno. Eppure lo sguardo che per un attimo lanciò verso l'alto e la stanchezza nascosta nella sua espressione instillarono nella maga un grosso dubbio. E se il suo distacco fosse dettato dalla..solitudine o dalla malinconia? In fondo non aveva ancora racimolato alcuna informazione sul suo conto e chiederle direttamente a lui era fuori discussione o probabilmente inappropriato, in più ci aveva già provato; allora come rimediare per poter almeno concludere la missione con successo? Sospirò, dirigendosi prima di tutto verso il bancone principale, ma a differenza del ragazzo chiese una tisana , dedita a conciliare il sonno e rilassare l'adrenalina che ancora aveva in corpo, data l'ora tarda ed una volta ottenuta la sua tazza, si fece coraggio e si diresse verso il tavolo di Duncan, andandosi silenziosamente a sedere davanti a lui ma senza spiccicare parola inizialmente.
    Tenne lo sguardo sulla propria bevanda, versando una quantità spropositata di zucchero all'interno, prima di mescolare con cura e solo ad allora sollevare lo sguardo verso di lui, questa volta serio e velatamente offeso per averla abbandonata in mezzo al mercato senza nemmeno aver avuto la possibilità di visitarlo assieme. Quando però il tintinnio del cucchiaino finì, Noelle , rovistò nella propria borsa, lasciando scivolare il sacchetto di monete e le manette verso di lui, posandole accanto accanto, così che fosse davvero lui a decidere se voler finire lì il loro incontro o meno, anche se sperava davvero di no."Le guardie hanno arrestato i due ladri e la ricompensa era di 20 monete d'oro. Come abbiamo pattuito, tutto rimane a te.In più ti ho riportato le manette." Detto ciò, la ragazza afferrò la tazza con entrambe le mani, scaldandosi le dita contro la ceramica ancora calda e prese un sorso abbastanza lungo, aspettando che fosse lui a parlare questa volta , dato che aveva bellamente intuito che la propria parlantina non fosse gradita o potesse invogliarlo ad andarsene immediatamente. Non sapeva davvero come comportarsi in verità, se si fosse lamentata l'avrebbe scacciata ma se non avesse detto niente, l'avrebbe presa come un segnale di disinteresse. Cos'altro avevano da spartire in fondo? Ognuno aveva ottenuto quello che voleva no? No, Noelle non era soddisfatta, non ancora. Proprio per questo motivo dopo un lungo momento di silenzio, decise di mostrare al ragazzo la pagina del proprio diario che aveva riportato in una copia più raffazzonata e dove parlava apertamente di lui e la sua performance della serata. "Ho mantenuto la tua privacy. Avevo intuito che non era la fama che cercassi o l'attenzione delle genti del posto. Spero che questo possa confortarti almeno un po' e...insomma mi dispiace di essere stata avventata. Questa è davvero la mia prima esperienza sul campo e mi sono fatta guidare dall'istinto, anche se...credo di non aver fatto del tutto male a fidarmi di ciò che sentivo. Almeno nei tuoi confronti no di certo." Si ammorbidì alla fine, lasciando calare piano piano quella maschera di finta freddezza che davvero non sarebbe riuscita a mantenere per molto.
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    Duncan Wolfhook

    Umano Iboitha | Attaccabrighe | Livello 1 | N / N | SCHEDA | DICEROOM
     

    Il tanto dolce e desiderato silenzio venne interrotto dal rumore di una sedia che si spostava trascinata dalla mano sottile della ragazza che apparentemente era tornata alla carica dopo quanto successo in quel vicolo. Che ci fosse rimasta male per come Duncan si era defilato senza se e senza ma? In parte curioso e in parte no attese, aspettò quanto questa aveva da dire perché era certo che qualcosa doveva pur avere altrimenti avrebbe raggiunto la propria camera senza troppo indugiare.
    La ragazza non solo aveva portato le monete della così famosa ricompensa tanto promessa ma anche le manette. Lo sguardo freddo si fermò prima sul sacchetto e successivamente sugli anelli di metallo. Altri pochi istanti e la mano sinistra si avvicinò verso i due oggetti fatti scivolare sul tavolo, diversamente da quel che si poteva pensare il primo dei due ad essere recuperato risultarono essere proprio le manette che dopo un veloce controllo che fossero ancora funzionanti e in buone condizioni vennero riposte nella tasca dei pantaloni, una delle tante, utili ma spesso confusionarie dal momento che doveva perdere del tempo per cercare quanto doveva recuperare.
    Successivamente a ciò anche l’altra mano si unì alla gemella così che insieme aprissero il sacchetto valutandone il contenuto. Lo sguardo si spostò verso la ragazza, osservandola per come questa volesse apparire fredda, sembrare un’adulta nascondendo quella chiacchierata allegra che sino a prima dava il mal di testa a Duncan.
    Così, proprio come questo iniziò con il parlare dopo quel silenzio della compagna la mano rufolò nel sacco estraendo una decina di monete, circa, forse una di più, forse una di meno. « Hai fatto il tuo dovere. » rispose subito con tono freddo, come se non avessero effettivamente altro che dovevano spartire tra di loro, ma le parole non si fermarono e le monete vennero posate davanti a lei. « Come pensi di sopravvivere se dai via tutti i tuoi guadagni in questo modo? Una parte deve rimanere a te se vuoi mangiare. » una piccola pausa prima di continuare « Ma soprattutto: non fingere di essere chi non sei. Se parli troppo: parla. Non rimanere in silenzio solamente perché un nessuno ti ha detto di star zitta. » e quel consiglio che voleva significare? Nemmeno Duncan lo sapeva, difatti dopo quelle parole prese un nuovo sorso dal secondo boccale che, per fortuna o sfortuna finì con un sospiro di Duncan che osservò il contenuto ormai sparito del boccale.
    Noelle inoltre continuò, affermando che non solo aveva tenuto la sua identità ben nascosta ma anche delle scuse relative al suo essere così esuberante, ammise inoltre che quella era la prima e unica effettiva “operazione” se così si poteva effettivamente chiamare a campo aperto, Noelle si era fatta prendere la mano dall’emozione e aveva rischiato grosso, forse pure troppo rispetto al guadagno effettivo. Un’altra regola da seguire quando si accettava un lavoro era prestar bene attenzione ai rischi e alla paga, mettere questi due fattori su una bilancia e capire se il tutto valeva la pena o meno. Un giudizio che si impara nel dare solo con l’esperienza. Lo sguardo passò poi sull’articolo propostogli leggendolo velocemente e limitandosi ad annuire.
    « Buona pagina. » disse prima di riprendere il discorso principale « L’istinto non è un poi così male maestro, deve essere accompagnato da giudizio però. » non aggiunse altro, non dopo quel complimento se così era possibile definirlo.
    Ancora era curioso di capire cosa effettivamente Noelle avesse visto in Duncan per stargli così con il fiato sul collo riguardo alla missione dei due ladri che in un modo o nell’altro avevano portato al termine con ottimi risultati.
    « Bhe, ti auguro buona fortuna. » annunciò prima di portare entrambe le mani sul tavolo così da darsi una lieve spinta e alzarsi dalla sedia che alla fine non era nemmeno poi così comoda, forse il letto lo sarebbe stato di più? Non sapeva cosa pensare se non che il vecchio mercante con il quale aveva finito l’incarico quella stessa mattina lo avesse sfinito, per non parlare poi di quanto successo durante l’arco di tutta quella giornata. Era buffo come più un povero uomo cercasse la tranquillità e la calma e più guai e tornadi dai capelli argentati gli piombassero addosso, che avesse una calamita? Una maledizione?

    Ma tu guarda che seccatura.

     

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    Noelle Ryvat

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    « Hai fatto il tuo dovere. » Non aveva idea del perchè ma quelle ennesime parole così fredde e distaccate non giovarono affatto al proprio tentativo di recuperare quel minimo di complicità che sperava di aver costruito , a quanto pare il riuscire a rimediare alla propria svista con qualche parola non era riuscito. Duncan continuava a non smuoversi come aveva fatto con la propria iniziale decisione di seguirla e di aiutarla; possibile non ci fosse più alcuna possibilità? L'espressione della maga si spense sotto alle sue raccomandazioni, a quanto pare non era riuscita a prendere una decisione completamente corretta a partire dalle monete fino ad arrivare al proprio tentativo di non parlare per non infastidirlo; sembrava essere tutto apparentemente giusto ma per metà.La maga strinse la tazza con entrambe le mani, fissandola con tristezza prima di corrucciare l'espressione sempre di più. "Possibile che in tutto questo non si sia sentito nemmeno per un istante appagato? O contento di aver risolto un problema o anche solo di essere riuscito a collaborare con qualcuno? Possibile che davvero non riesca a vedere ad un palmo dal muro che ha costruito attorno a se? Ma chi si crede di essere? No, non lo accetto, dannazione." Il complimento sulla sua scrittura fu'l'unica cosa a non farle mollare appena la presa, suggerendogli che decisamente ci fosse qualcosa dietro alla facciata di Duncan, qualcosa che a quel punto e scioccamente esigeva di voler vedere. Non venne spiccicata una sola parola, come se Noelle fosse in attesa, come se stesse aspettando qualcosa da lui, qualcosa che non arrivò e che per un istante le ricordò esattamente il comportamento dei propri colleghi ad Academya ma se doveva abbandonare una volta per tutte quella persona che davvero non voleva stargli attorno, avrebbe messo le cose ben in chiaro prima di lasciarlo sfuggire.
    "...Aspetta!" Nell'istante in cui si diede una spinta per alzarsi, la maga si alzò di scatto a sua volta, andando a sporgersi verso di lui per afferrargli le mani e bloccarlo, così da avvicinarlo a se e guardarlo negli occhi senza la minima ombra di paura o di tensione, come quando era successo per la presa di posizione di quella mattina. "La...nostra chiacchierata non è ancora finita! Continui a dispensare consigli sulla vita immaginando che io sia una sciocca o una disillusa ma non sono affatto così, sai? Non sono stata altro che gentile con te tutto il giorno ed ho rispettato persino i nostri patti per non venire meno a quel che tu hai voluto ,ed ora ti rimangi ciò che hai impartito? Duncan io invece credo di avere più che giudizio ed il mio giudizio su di te e che continui a non voler aver niente a che fare con me seppur io mi sia impegnata così tanto per poter almeno andare d'accordo! Ma che cos'è che non va? C'è qualcosa davvero che credi che io abbia fatto bene in tutta questa giornata oltre che a questo scritto? Davvero non ti fidi nemmeno un minimo di me tanto da voler esternare qualcosa di più che un semplice "hai fatto il tuo dovere?" Non ti senti nemmeno un po' grato di aver racimolato una ricompensa per un buon lavoro svolto ed aver aiutato delle persone insieme? Davvero non te ne frega niente?" Lo lasciò poi andare un po' frustrata,con quel tono piagnucolante di chi non voleva dargliela vinta seppur avesse ragione su parecchie cose. riprese il diario tra le mani e lo strinse al petto, serrato proprio come al loro primo "scontro". "Io non capisco davvero! Se parlo troppo ti innervosisci, se non lo faccio non va comunque bene, non pensi che abbia giudizio, non vuoi nemmeno la ricompensa...allora dimmi perchè mi hai seguita! Perchè hai deciso di fare questa buona azione insieme a me?" Rimase in piedi davanti a lui, attendendo una risposta valida , nella speranza di averlo almeno un po' scosso con quella sua improvvisa presa di posizione. Non sembrava arrabbiata con lui ma l'espressione di Noelle era frustrata perchè davvero non riusciva a comprendere il suo comportamento."Io...pensavo che fossimo diventati una squadra ormai..." Confessò, stringendo poi leggermente le labbra in quel tumulto di pazienza ormai finita, dover il tornado dai capelli argentei era ritornato all'attacco sul povero Duncan.
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    E con ciò aveva messo fine al discorso, chiusa la questione potendo così dormire o almeno cercare di riposare appena dato che sentiva di averne bisogno, anche se probabilmente non lo avrebbe fatto poi così bene, ma quella era qualcosa alla quale era abituato quindi non era poi un così grande problema.
    Pensava almeno che il tutto fosse finito ma Noelle aveva ben altri piani e progetti, come bloccargli le mani con le proprie per poi sputare i propri pensieri, ogni cosa che l’aveva afflitta durante quella giornata. Ogni idea che questa aveva, ogni singolo pensiero riguardo quella loro avventura avvenuta in fretta e furia, come se fosse stata dettata da una velocità innaturale per il normale svolgersi delle azioni.
    Come suo solito rimase in silenzio, solamente nei primi secondi osservò le mani di lei che avevano catturato le proprie con l’intento di fermarlo, buffo come se solo avesse voluto se ne potesse andare senza troppe difficoltà ma non risultò quel che fece, anzi, rimase calmo come sua abitudine e anzi, si mise nuovamente seduto prima di prendere nuovamente la parola una volta che la ragazza avesse finito quel monologo di lamentele.
    « Forse è giudizio affidarsi al primo trovato in una locanda per una missione del genere? Se avessi chiesto a qualcuno non capace lo avresti guidato ad una rissa in un vicolo.
    E questo è solo per iniziare.
    » gli occhi si strinsero a due fessure tenendosi fermi sulla figura della ragazza. Voleva la pura e onesta verità? Bene, lei l’aveva chiesta e lui, dopo tanto ardore nello scavare di lei l’avrebbe accontentata. « Ti ho anche detto che non sono un avventuriero, non sono un eroe in nessun modo. Non sono niente e mai lo sarò.
    Un “eroe”
    » iniziò mimando le virgolette con gli indici di entrambe le mani. « Si dividono in quattro parti: una di prodezza » e alzò un dito, così che potesse corrispondere al numero appena citato. « E ben tre di stoltezza. » concluse riportando entrambe le mani sul tavolo di legno, ma no, non aveva ancora finito. « Perché dovrebbe importarmi di aver fatto del bene per delle persone che avrebbero sicuramente vissuto nello stesso mondo anche senza il mio intervento? » scosse il capo appena mentre le labbra si piegarono in una smorfia infastidita. « Sono grato di aver preso la paga, certamente ma non ero da solo in quel vicolo, anche tu hai fatto la tua parte ed è solamente giusto che anche tu abbia modo di andare avanti, non era un consiglio, era una lezione, gratuita, se proprio questo è un tuo pensiero e preoccupazione. »
    Un sospiro fermò quel flusso di parole. Mai parlava così tanto, specialmente con una ragazzina che si ostinava nel voler insistere su punti che per lui erano chiusi e anzi, per poter protrarre quel teatrino continuava aprendo nuove motivazioni. Ma possibile che quella avesse ancora tutte quelle energie dopo quanto le era accaduto?
    « Perché ho fatto una buona azione? Diciamo che credo nella ruota karmica quanto mi torna comodo, per alleggerire la mia coscienza. » un momento di pausa, prima che lo sguardo tornasse sulla ragazza. « Perché cosa se fossi un assassino? Cosa se fossi un matto che alla prima occasione taglia gole e ne beve il sangue come il più folle dei malati?
    Come pretendi di essere una squadra quando non ci conosciamo nemmeno da una giornata? Cosa sai tu di me e cosa so io di te per poterti definire una mia compagna?
    »
    Il tono nonostante le parole dure e violente non era arrabbiato, era calmo, pacato. Come se quella fosse una sorta di parlata che si poteva avere con un amico che cercava di farti capire la realtà dei fatti.
    « Noelle, non mi conosci. Come io non conosco te. »
    Aggiunse alla fine scuotendo ancora il capo mentre il gomito del braccio destro si piantò sul legno del tavolo e la mano dell’arto corrispondente si mise a sorreggere la fronte.
    « Ma tra tutte le persone al quale potevi chiedere perché proprio io? » aggiunse sussurrando.
    La convinzione che vi fosse una calamita che attirava qualsivoglia di guaio o altro evento per lui spiacevole era decisamente alta, che forse fosse una benedizione pregata agli dei dalla madre affinché non rimanesse solo o una maledizione imposta dal padre affinché tutto per lui fosse complicato il triplo di quanto in realtà non doveva essere? Mai avrebbe avuto risposta, mai.

     

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    Duncan si rimise seduto dopo aver ascoltato il proprio fiume di parole e già con quel gesto spontaneo l'animo di Noelle si alleggerì leggermente, avendo ancora qualche istante per comprendere cosa potesse passare nella testa del ragazzo ma per una volta la propria perseveranza era stata ampiamente ricompensata. A differenza di lui rimase in piedi, stretta al proprio diario ad ascoltare ciò che aveva da dire ma la freddezza del suo tono di voce sembrava essere diminuita drasticamente dalle prime rappresaglie seppur rimanesse comunque scocciato e distaccato. Le sue iniziali ragioni per tacere erano pressochè valilde, Noelle seppur giudiziosa in alcuni momenti era partita a spada tratta verso la prima persona che aveva dimostrato lei un minimo di sopportazione e non si era nemmeno chiesta se potesse avere davanti un effettivo pericolo,non aveva avuto dubbi su Duncan dal primo momento ed aveva insistito sul voler perseguire il proprio scopo di trovare un eroe per l'Occhio di Calx senza nemmeno chiedere al diretto interessato ma quel che aveva davanti non voleva essere ciò che lei aveva dipinto tra le righe. Eppure la definizione di non essere nessuno continuava a stonare alle orecchie della maga, forse non riusciva davvero a comprendere quel concetto, non riusciva a figurare lui come un "mister nessuno" ed era ancora convinta che dietro quella maschera si nascondesse qualcosa di ancora non detto. Aveva una concezione di eroe prettamente negativa, li figurava come perdite di tempo, come se non fossero necessari ma la visione della ragazza era quella di riuscire a trovare "eroi" che non fossero davvero quelli che i vecchi testi raffiguravano come tali, dove le grandi e gloriose imprese avevano portato il loro nome fino ai giorni odierni, lei era disposti a scovarli non solo nelle grandi corti, nelle grandi gilde ma soprattutto tra le normali genti, tra le locande e nei metodi più inaspettati, proprio come era successo con lui, quel ragazzo che nel suo animo grezzo aveva comunque compiuto del bene senza esitazione. Le azioni avevano parlato prima delle parole.
    Se avesse avuto davanti un assassino o un tagliagole come davvero voleva supporre, perchè non avrebbe dovuto farla fuori proprio in quel vicolo? Perchè dispendere tutte quelle energie per sopportarla fino a quel punto senza torcerle un capello? No, lui voleva dissuaderla dallo scavare più a fondo,ma che cosa poteva essere la motivazione di così tanto distacco? Per quanta poca esperienza avesse dall'inizio del viaggio, non era la prima volta che si scontrava con persone dalle malevoli intenzioni e Duncan davvero non sembrava rientrare in quella categoria o se davvero lo fosse stato, sicuramente era bravo a mentire.

    « Noelle, non mi conosci. Come io non conosco te. »


    La ragazza schiuse leggermente le labbra, pronta a replicare seduta stante a quella affermazione ma si fermò, pensando prima di lasciar fluire le proprie parole. Non voleva dare spiegazioni, ne rassicurazioni, non voleva dargliela vinta e non voleva essere lei a vincere ma possibile ci potesse essere un giusto punto per poter scalfire il muro dell'ignoto che ancora li teneva divisi?
    Si rimise lentamente a sedere, appoggiando il diario accanto a se, prima di incrociare le braccia sul tavolo,posando la guancia su una di queste, così da poter osservare Duncan da un angolazione più bassa e dopo qualche minuto di silenzio, preso a scrutarlo con un espressione genuinamente assorta, allungò piano piano una mano verso di lui, a palmo aperto, lasciandola in sospeso. Forse l'unica cosa che non aveva fatto in tutta la giornata era semplicemente...chiedere e smettere di pretendere.

    "Allora...perchè non ci conosciamo, Duncan?"


    Un accenno di sorriso ritornò sul viso della ragazza,che rimase in attesa di una sua risposta, in quel che probabilmente sarebbe stato il suo ultimo tentativo di avvicinarsi in qualche modo , ormai talmente investita nel mistero che aleggiava attorno a lui e ciò che poteva portarlo a cambiare idea in tutte quelle negative visioni delle persone attorno a se.
    "Non sei un nessuno, non sei un assassino, ne un taglia gole. Non so ancora che cosa potresti davvero essere ma sono sicura che dietro quel incognita ,si nasconde la motivazione per la quale i tuoi passi mi hanno affiancato quest'oggi."
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    Edited by -Cappuccino- - 21/4/2024, 15:45
     
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    Duncan Wolfhook

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    Il silenzio che calò risultò ancor più disarmante sul povero Duncan che probabilmente si aspettava una nuova lotta, una nuova accesa discussione riguardo al conoscersi che per fortuna non avvenne.
    Non rispose, non subito. Osservò la mano volta verso di lui in quel gesto poi così normale, poi così comune che al momento sembrava tutto meno che quello.
    Era buffo come un semplice gesto che si utilizzava tutti i giorni anche senza farci caso avesse tutto quel significato. Ancora una volta la sua mente giocò contro di lui, forse per dispetto, forse per la stanchezza o forse ancora perché stanca di essere un ramingo solitario. Nessuno avrebbe mai saputo dire la verità di ciò.
    Era come vederla li, ancora viva e ancora con fin troppo fiato nei polmoni. Una massa di riccioli indomabili e un sorrisetto vispo che piegava le labbra di lei. Occhi accesi di luce, curiosità e anche divertimento che non aspettavano altro che giocare nonostante fosse già nel bel mezzo di un gioco, semplicemente aspettava il prossimo con ancora più ansia!
    Noelle in quel momento era l’immagine sputata di Zharia e questo, lei non poteva nemmeno saperlo.
    Lo sguardo gelido di Duncan che in cuor suo era pronto alla battaglia verbale o anche solo andarsene si fece più tenue, si sciolse nel vedere la vecchia amica d’infanzia riflessa in quel tornado dai capelli color luna.
    Ancora una volta silenzio, le dita della mano destra tamburellarono sul tavolo di legno scandendo un ritmo del tutto nuovo.

    Tum tum tum tum tum.

    E poi, in un gesto del tutto inaspettato, forse in minima parte anche da lui la stessa mano che stava provocando quel leggero rumore si mosse verso quella di Noelle stringendola, vi era una buona differenza tra le due in termini di grandezza, ma non era certo quello l’obbiettivo che si era imposto. Pian piano la stretta si fece solida, decisa ma non per questo dolorosa per Noelle anzi. Il corvino non era poi così loquace e di questo la ragazza ne era già ben più che consapevole sin dall’inizio del loro primo incontro, più che con le parole Duncan preferiva i fatti, dimostrazioni che decisamente contavano per lui più di fiato dato alla bocca. Molte parole, molte promesse, pochi fatti e pessime scuse in un modo o nell’altro riuscivano in qualche modo dal far desistere di tenere un qualsiasi compagno di viaggio in quei suoi continui viaggi per tutta Assiah.
    Perfino le sue labbra questa volta si piegarono in un sorriso, non di scherzo, nessuna presa per i fondelli una volta tanto, un sorriso genuino, forse stanco, ma niente di meno un sorriso mentre ancora la mano teneva quella di lei agitandola in una stretta di mano a tutti gli effetti.
    « Era così difficile una cosa del genere? Senza pretese? »
    Iniziò lui che, nonostante stesse facendo un simbolico passo verso di lei doveva pur sempre aver da ridire sul tutto, come se volesse l’ultima parola in quel momento.
    Si fece poi più serio, giusto un pelo prima di dare un’ultima condizione, come se quella volesse mettere al corrente la ragazza di qualcosa.
    « Un giorno potrei decidere di sparire, non preoccuparti, non sarà certo per colpa tua.
    Forse.
    »
    Aggiunse prima di lasciare la mano della ragazza e alzarsi dalla sedia recuperando con entrambe le mani i due boccali di birra da lui consumati per poi incamminarsi veso il banco ma fermarsi prima di passare la ragazza.
    « Parto domani mattina, se ci sarai faremo della strada assieme. » e con un passo si portò alle spalle della ragazza ma fermandosi nuovamente, voltò appena il capo così da avere una visuale almeno di lei con la coda dell’occhio. « Buona notte, Noelle. » aggiunse prima di portare i due boccali al proprietario e recarsi in camera, così da potersi riposare, chissà, forse ora con un peso in meno sulla coscienza avrebbe riposato meglio, forse Zharia lo avrebbe assistito?

    Nessuno poteva saperlo, nessuno se non lo spirito stesso della ragazza ormai sparita da Assiah da anni.

     

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    Edited by Sun Weaver - 21/4/2024, 21:35
     
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    Noelle era tesa esattamente come la mano ancora posta verso il ragazzo, in sospeso in quell'attesa snervante ormai nascosta da un candido sorriso. Si era ripromessa che quello sarebbe stato l'ultimo tentativo per riuscire ad avvicinarsi a lui e non era ancora esattamente sicura che quell'approccio potesse funzionare.A giudicare dal tamburellare delle dita sul tavolo, almeno c'era una riflessione in corso, Duncan stava prendendo seriamente la sua richiesta senza scartarla malamente ed anche solo per un dettaglio così banale ogni riferimento ad essere un poco di buono stava cominciando a scivolare piano piano via dal suo vero se stesso.
    Il sorriso di Noelle però andò a sciogliersi lentamente non appena lo sguardo si scostò dal viso del ragazzo alla mano che era stata appena afferrata,sentendone la stretta decisa ma non per questo dura come quella del loro primo accordo.Anche attraverso i neri guanti riuscì a percepire quel pizzico di fiducia che finalmente il ragazzo si era deciso a riporre in lei ,ma le sorprese per le proprie aspettative non sembravano essere finite. Per la prima volta in tutta la giornata sul volto di Duncan comparve un vero sorriso, quello che non ironicamente aveva consigliato di tenere sempre ben alto su quel faccino cupo, ma senza preavviso eccolo lì, l'accenno di empatia che stava cercando fin dall'inizio ,che ora più che mai confermarono all'ingenua maga che davanti aveva davvero una grezza ma rara gemma. Il silenzio per quanto strano confortò l'attimo di spaesamento fino a quando non fu' lui a riprendere la parola, spezzando quel momento sospeso nel tempo. "Come..?" Scosse leggermente la testa prima di riflettere su ciò che aveva appena detto. "Oh..sì, in effetti penso di essere stata un po' troppo, come dire...su di giri?" Se ne uscì con una mezza risata sentendo in quel momento di non avere poi le giuste parole da poter esprimere, cosa talmente strana per la maga scrittrice. Agitò appena la mano ancora avvolta a quella di lui prima di scioglierla, osservandone vagamente il palmo. Sentiva di essere estremamente soddisfatta ma allo stesso modo impreparata ad un tale risvolto della medaglia; quante altre sfaccettature si celavano dietro il viso di Duncan?
    Il suo rimarco sul poter sparire da un giorno all'altro però fece alzare di scatto il capo di Noelle. "Sparire? Ah, pensi che te lo possa permettere ora che abbiamo un silenzioso accordo come questo?" Alzò dunque la mano, indicandola ma prendendola sul ridere per non riabbassare i toni della discussione seppur per lui, ormai la loro breve chiacchierata e la serata in se si stava ormai volgendo al termine. Quando lo vide alzarsi, quel senso di attesa la colse nuovamente, tanto che lo seguì con lo sguardo fino a quando non arrivò al proprio fianco.
    « Parto domani mattina, se ci sarai faremo della strada assieme. »
    Quell'invito risollevò lo spirito della maga che con un semplice cenno forse troppo ampio della testa, annuì seduta stante. "Certo che ci sarò, mi alzerò prestissimo per batterti sul tempo vedrai!" Abbassò poi il tono di voce,scompigliandosi un po' i capelli. "Presto sempre la massima cura verso le cose importanti." Mormorò, voltandosi poi indietro, tanto da afferrare lo schienale della sedia pur di reggersi per osservare il ragazzo allontanarsi e dirigersi al bancone per riportare i boccali ormai vuoti.
    Ma prima di tutto ciò, ci fu un semplice augurio, un occhiata fugace, qualcosa che riportò la ragazza dai capelli argentei in uno stato assorto ancora una volta. "Buona...buona notte, Duncan." Non lo costrinse a rimanere, non cercò di seguirlo, rimase imbambolata a fissarlo salire le scale della locanda, fino a quando il rumore del proprio diario , caduto a terra dopo averlo accidentalmente urtato, non la risvegliò ancora una volta. "Uh? Cosa...cosa è stato?! Che cos'era quello?" Sconvolta e stupita raccolse il quaderno da terra ma le sue parole non erano riferite alla caduta ma a lui.
    Si fermò dunque a riflettere in silenzio, fissando il tavolo prima di afferrare il viso tra le mani, massaggiandosi le guance. "Non ci credo che abbia accettato davvero. Ahh, ma quell'espressione? Lo sapevo che non era quel voleva apparire. Ma...chissà chi è veramente..." Aprì quindi la brutta copia della notizia, iniziando a scarabocchiare qualcosa proprio nell'angolo in basso a destra. "Chi gli ha imposto di essere così...rigido? E perchè dovrebbe scomparire. Dovrò investigare su questo..." Pensò sovrappensiero prima di sospirare ma concludere il tutto con un espressione soddisfatta e nuovamente allegra, fissando la pagina.

    "Però avevo ragione. Dovrebbe davvero sorridere più spesso."

    Chiuse infine il diario per l'ultima aggiunta della serata.
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    -Luci Danzanti
    lvl 1
    -Dardo Incantato
    -Combattente Impreparato
    -Cura Ferite Leggere*(Druido)
    Mpcn67z
     
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    Ricordate dalla prossima volta di lasciare gli screenshot della mappa ad ogni turno, così possiamo verificare che sia andato tutto in regola! Tableplop è molto utile, perché dal simbolino in basso con la macchina fotografica potete ricavare direttamente il link dello screenshot :3

    Role conclusa!

    Esperienza


    Duncan +404 exp
    Noelle +424 exp

    Tesori


    Duncan +130 MO
    Noelle +130 MO

    Speciale


    +20 MO a testa
    per aver catturato
    i ladri

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