Votes taken by Sabaku no Keiko

  1. .

    Alma Blaze

    Vishkanya | Bardo | Livello 9| Caotico Buono | Scheda | DICEROOM
    Il passaggio innanzi a loro si aprì grazie all'intervento di Balerion e Antarr rivelando un vero e proprio salone antico, con mosaici di altre ere e colonne maestose.
    La vishkanya restò un po' indietro rispetto ai compagni, facendo da chiudifila in un momento in cui non c'era una vera e propria fila da tenere. Il luogo era affascinante, si respirava antichità e si poteva percepire l'odore stesso dei segreti tra quelle mura.
    Anche la madre del giovane paladino, esattamente come lui, trovava incredibile quel luogo.
    Alma aveva sempre amato l'avventura, e giungere fin lì era una delle più grandi avventure della sua vita... A conti fatti sarebbe potuta essere anche la più grande.

    La donna infatti, curiosa, fece danzare dei lumini magici in più verso le pareti, per osservare le trame stesse rappresentate nei mosaici con un'illuminazione più ravvicinata. Non conosceva molto della società dei draghi e della loro storia, ma magari osservando quei tasselli colorati avrebbe scoperto di più su quella società che le era completamente oscura, magari riuscendo a distinguere qualcosa sulle trame che un tempo essi illustravano.

    Il gruppo giunse infine innanzi ad una lastra di pietra verdognola che presentava parole all'apparenza sacre. Balerion fu il primo che, con ardore e devozione, si presentò a gran voce con solennità innanzi alla pietra.
    Non si era aspettata di meno da lui, così come si era attesa anche le parole di Liz che, ferventemente credente, si professò una guerriera sacra alla sua dea.
    Anche Nyves con tono solenne si presentò. Da quel giorno sarebbe stata una fedele di Bahamut. E poi Antarr... Che si presentò con un nome diverso da quello con cui Alma l'aveva conosciuto. Un nome che nascondeva innumerevoli misteri, così come la sua intera presenza. Chissà che cosa significava quell'epiteto?
    Ma che cos'era un nome, se non qualche parola di convenzione per rappresentare se stessi?

    Alma deglutì titubando un po'.
    "Alma Blaze", avrebbe voluto dire. Quello era il nome che si portava addosso fin da quando si era stabilita a Drakestone. SI era fatta chiamare Viper per un po', da giovane, per far perdere le tracce del suo nome e poter agire con discrezione sul continente, ma per una vita più tranquilla in mezzo ai campi di nuova Nyloria aveva recuperato il suo nome di nascita.
    Tuttavia il nome familiare lo aveva voluto abbandonare. Non l'aveva più usato e, anzi... Neppure Balerion l'aveva mai sentito.
    Alma si faceva chiamare solo per nome o al massimo "Signora Blaze", dal cognome del marito.

    Il nome della sua famiglia era perso nel tempo, l'ultima volta che lo aveva pronunciato era più di ventitre anni prima. Non aveva più voluto aver niente a che fare con la sua famiglia.
    Suo padre Damas era morto senza sapere neppure dove lei fosse finita.
    Quell'unica volta che suo fratello Seth l'aveva trovata era stato cacciato nel peggiore dei modi. Ed Alma non sapeva neppure che fine avesse fatto Mya.
    La rivoluzione del Kayne insorto contro tutti i vecchi nobili di quelle terre che aveva condotto alla nascita della repubblica doveva aver portato una devastazione senza pari alla sua famiglia, che si trovava a capo della più grande comunità vishkanya del continente. Piccolissima in confronto alle altre nazioni ma grande in proporzione alle altre tribù "indigene" come la sua. la famiglia Della Giada era ricca ed influente nella repubblica, arricchita tanto grazie al predominio commerciale spietato sulla giada, da cui prendeva il nome. tuttavia i vincoli di quella vita in mezzo allo sfarzo e alle pietre preziose, al lino, alla seta e alle spezie avevano disgustato la giovane al punto da rinunciare per sempre a qualsiasi legame con la sua vita precedente.

    Innanzi al giudizio divino, tuttavia, la donna vacillò. Doveva... Dire la verità. Non poteva compromettere l'intero viaggio per aver detto una piccola "bugia".
    Inspirò chiudendo gli occhi per cercare il coraggio di pronunciare il suo vero nome, per la prima volta di fronte a suo figlio.
    E riaprì le palpebre, determinata a superare quello scoglio per lei insuperabile.
    << Alma della Giada.>> si presentò solennemente, ma abbassando lo sguardo, incapace di guardare suo figlio negli occhi. Come poteva sostenere il peso di una bugia portata avanti per vent'anni?
    Per tutta la vita gli aveva detto di provenire dal Kayne, sì, ma di non avere un cognome e per questo usava quello di suo marito.
    L'aveva fatto per tutelare il ragazzo dal suo passato, da quei parenti serpenti che si ritrovava. Per impedirgli di entrare in contatto con il resto della sua famiglia. Ma quello... Era il momento di scendere a patti con una verità nascosta da tutta la vita. Doveva farlo se voleva arrivare a quella città... Se voleva salvare quella povera gente, se voleva aiutare Antarr a recuperare il suo globo, se voleva proteggere suo figlio da una missione suicida e se voleva ritrovare Gheleon.

    HP 84/84
    CA 20

    Luci Danzanti

    Arma Avvelenata con Veleno del Sonno



    Mischia Astrum+1 Crudele +15/+10 1d4+8 (x3)
    Astrum +14/+9 1d4+7 (x3)
    Distanza Astrum+1 Crudele +15 1d4+8 (x3)
    Astrum +14 1d4+7 (x3)
    Shuriken (10) +7 1d2 (x2)


    Equipaggiamento
    0 MP | 1.503 MO | 5 MA | 0 MR
    Armatura Celestiale
    Zainetto Pratico
    Maniche dei molti abiti
    Fodero del Vigore
    Bacchetta di Cura Ferite Leggere 50/50
    Kit da Bardo
    Bussola
    Mappa Geografica
    Passe-Partout
    Razioni da Viaggio
    Pergamena di Localizza Oggetto
    Pergamena di Rimuovi Maledizione
    Pergamena di Dissolvi Magie

    Veleno Vishkanya (3/4): Ferimento;TS Tempra CD16; frequenza 1/round per 6 round; effetto 1d2 danni a Destrezza; cura 1 TS.


    Capacità
    Nome capacità
    - Veleno del Sonno
    Bacio Mortale
    Profumo Vishkanya
    - Legame Arcano (Astrum)
    - Colpo Arcano
    - Esibizione Bardica [27/27]
    Affascinare
    Distrazione
    Ispirare Coraggio
    Grido di Incoraggiamento
    Ispirare Competenza
    Lama Assetata
    Ispirare Terrore
    Ispirare Grandezza

    Incantesimi
    liv 0 | 7/7 liv 1 | 6/6 liv 2| 4/5 liv 3
    Incantesimi Conosciuti

    » Livello 0:
    - Individuazione del Magico
    - Luci Danzanti
    - Riparare
    - Scintilla
    - Suono Fantasma
    - Mano Magica
    » Livello 1:
    - Ispirazione Tempestiva
    - Finale in Soccorso
    - Svanire
    - Unto
    - Urlo Spacca Timpani
    » Livello 2:
    - Invettiva Feroce
    - Arma Versatile
    - Polvere Luccicante
    - Immagine Speculare
    » Livello 3:
    - Accompagnamento Raffinato
    - Velocità
    - Distorsione
    - Capolavoro: La Vita Germoglia nella Terra Salata

  2. .

    Lysariam Alberich

    Vampiro | Antipaladino | Livello 10 | Caotico Malvagio | Scheda | DICEROOM
    Radu si voltò verso di lei per accoglierla e... Si interruppe a fissarla, quasi fosse incantato da lei.
    Lysariam non sapeva come questo fosse possibile, ma quello sguardo su di lei la rese infinitamente felice, e non trattenne un dolcissimo sorriso. Era convinta di non essere bella, ma forse... Le domestiche avevano davvero fatto miracoli con lei, e l'avevano trasformata in quello che aveva sempre sognato di essere: una lady elegante e graziosa.

    Si avvicinò a lui mentre egli... Si scusava?
    Quella era la vera novità, cosa che mai aveva fatto negli ultimi anni. Per quale motivo doveva scusarsi, poi?
    << L'importante è che tu stia bene, non mi importa come appari. E poi... A me piaci anche coperto di sangue. Anzi... Mi piaci persino di più.>> Rise la vampira, giocosa come al solito. Per quanto si potesse mascherare da nobildonna... Lysariam la sanguinaria restava comunque se stessa.
    << Però... Ti ringrazio. Sono felice di sentirtelo dire.>> Aggiunse in un secondo momento, con un accenno di timidezza sulle guance. Le piacevano quei complimenti signorili, e le piaceva il suo sguardo addosso. Si sarebbe sistemata in quel modo più spesso, se quello era il risultato!

    << Uno splendido dipinto. Non trovi?>>
    La ragazza osservò un po' il quadro di Emma.
    Era un bel dipinto, sì, così come bellissima era la vampira lì ritratta.
    Lysariam non aveva mai davvero odiato Emma, fino a che non aveva fatto del male a Radu. Anzi, all'albina la matrona vampira piaceva. Si sentiva accolta dalla malvagità della rossa e ricordava nel suo tono dolce e crudele la stessa crudeltà della voce di Urash nei suoi sogni. Una malvagità spiccata ed intrinseca, espressa nel più viscido e oscuro dei modi.
    E per qualche assurdo motivo, la Alberich aveva sempre trovato ristoro in quella malvagità. Eppure Emma aveva trovato la fine che aveva cercato, accogliendo nelle sue grazie i due Dhampir con lo scopo di utilizzarli per i suoi comodi. Era stata punita con la morte per la sua arroganza e adesso... Lysariam e Radu ne avrebbero preso il posto come signori di tutto ciò che ella possedeva. Era così che andava la vita: chi era più forte sopravviveva, chi errava periva. Era una giusta legge, equa, che stabiliva con chiarezza chi era sopra e chi sotto.
    L'albina avvicinò le dita alla tela, quasi carezzando il dipinto di Emma con un gesto che scendeva dall'angolo a sinistra in alto verso quello opposto.
    << Starebbe meglio squarciato.>> Replicò poi, scambiando un'occhiata complice con il compagno.
    Avevano cominciato quel cammino insieme, ed insieme l'avrebbero percorso per intero.

    HP 166/166
    CA 29
    RD 10/ Argento o magia Res. 10 (Freddo e Elettricità)

    Mischia Falce Crudele +1 +19 (2d4+10 / x4)
    Falce Attacco Poderoso +16 (2d4+19 / x4)
    Pugnale +17 (1d4+7 / 19-20/x2)
    Mazza Pesante +1 +19 (1d8+7 / x2)
    Schianto +16 (1d4+7 / x2)
    Distanza Arco Corto +11 (1d6 / x3)

  3. .

    Friederik Van der Reich

    Umano Aurora | Parapsichico | Livello 10 | Malvagio Legale | Scheda | DICEROOM
    Ranier era un uomo vile e spregevole ed ogni momento che Friederik trascorreva tra le mura di quel palazzo rivelava nuovi dettagli su un panorama di tremende violenze domestiche, convivenze impossibili e difficoltà relazionali interne alla famiglia.
    E pensare che lui stesso si lamentava della propria realtà, in cui i genitori mai erano soddisfatti di lui e l'avevano interamente diseredato! E si lamentava pure di suo fratello, che si riempiva di buone parole e buoni propositi ma alla fine aveva tutto ciò che avrebbe potuto volere.
    In casa De la Roche... La situazione era drammaticamente peggiore. Non vi era solo violenza psicologica con cui avere a che fare, ma il conte esercitava anche una certa violenza fisica sulle sue donne.
    Friederik odiava chi si faceva grosso con la violenza fisica, ancor più se lo faceva nei confronti di una donna. E ciò che la contessa gli stava suggerendo era che la violenza per lui era un'abitudine.
    Amelie non glielo aveva detto, forse per non farlo spaventare o infuriare più del previsto, ma Florian invece se ne era accorto immediatamente, affermando che ella soffriva della paura di essere picchiata. Anche la contessa doveva avere avuto le stesse esperienze in quanto moglie di quell'uomo così vile.
    Tutto sommato in casa Van der Reich la situazione era decisamente meno grave, dacché il capofamiglia per far violenza sulla sua donna piuttosto che alzare le mani avrebbe dovuto rotolarle in faccia. E no, non lo aveva mai sicuramente fatto.
    Possedeva, così come entrambi i figli, un gene che impediva loro di far del male alle donne.
    O più probabilmente, piuttosto che un gene, si trattava soltanto di educazione nel rispetto dei valori cavallereschi, che pure un omuncolo più largo che lungo poteva adottare.
    << Nei prossimi giorni io dovrò far credere al conte di essere l'erede perfetto per i suoi gusti. Pertanto... Non stupitevi di qualche mio comportamento sgarbato o qualche accenno di frase deliberatamente misogina. Sapete che lo faccio per compiacere lui. Quando avrò la mano di vostra figlia, cambierà l'antifona.>> continuò a spiegare. << Ci tenevo a chiarirvelo, anche se lo sapete già. Non vorrei che vi facciate una brutta immagine di me. >>
    Accompagnò la donna alla porta, cercando un contatto visivo con suoi occhi proprio innanzi all'infisso.
    << Vi ringrazio, Auguste, per tutto ciò che state facendo e che farete.>> Accennò un cortese sorriso e si chinò per congedarla con un baciamano.
    E se ne andò, ritirandosi nelle sue stanze per attendere il silenzio della notte, pur con la bile in gola e la consapevolezza che proprio la ragazza a cui teneva più della sua stessa vita in quel momento era vittima di una violenza gratuita. Una violenza... Che pressava soltanto sulle sue spalle. Una violenza che, tutto sommato, era una scelta sua.
    Perché lui si sarebbe potuto opporre, lui avrebbe potuto soggiogare il conte fino a renderlo un agnellino... Eppure aveva scelto di non farlo. Aveva scelto di non intromettersi in quella sala... Aveva scelto di guardare al futuro, pianificando un bene più sicuro e duraturo. Aveva scelto di chiudere gli occhi...
    Era quella la colpa che, come Dieter gli aveva scritto, gli sarebbe gravata addosso e gli avrebbe impedito di dormire.

    HP 77/77
    CA 10

    Mischia //
    Distanza //


    Equipaggiamento
    0 MP | 7.602 MO | 0 MA | 0 MR
    Capello del Camuffamento
    Anello del Sostentamento
    Anatema del Seduttore
    Pergamena di Cavalcatura (LI 4)
    Pergamena di Sfera di Invisibilità (LI 5)
    Pergamena di Blocca Persone
    Pozione di Rimuovi Paura (LI 1)
    Bacchetta di Cura Ferite Leggere (LI1) [49/50]



    Capacità
    Riserva Frenica 3/7
    - Volontà della Morte
    - Mente Soverchiante
    Sicurezza di sé 4/4
    A Debita Distanza
    Individuazione dei Pensieri 1/1
    Legame Telepatico 0/1
    Occhiata Ipnotica
    Trucchi del Mesmerista 6/7
    - Specchio Mesmerico (attivo su Friederik)

    Incantesimi disponibili al giorno
    0/0 Lv 0| 7/8 Lv 1| 8/8 Lv 2 | 7/8 Lv 3 | 6/7 Lv4 | 3/3 Lv5

    Incantesimi Conosciuti
    » Livello 0:
    - Individuazione del Magico
    - Individuazione della Rilevanza Parapsichica
    - Mano Magica
    - Luci Danzanti
    - Prestidigitazione
    - Proiettile Telecinetico
    - Suono Fantasma
    - Riparare
    - Individuazione del Veleno
    » Livello 1:
    - Allarme
    - Svanire
    - Comando Omicida
    - Proibire Azione
    - Individuazione dei Pensieri
    - Seminare Pensieri
    - Comando
    - Deja-vu
    - Momento di Grandezza
    - Proiezione Telempatica
    » Livello 2:
    - Scudo ai pensieri 1
    - Avversione
    - Cuore Affranto
    - Silenzio
    - Deviare la Colpa
    - Parlare con gli Animali
    - Istigare duello Parapsichico
    » Livello 3:
    - Affondo Mentale 3
    - Volare
    - Aspetto Imperturbabile
    - Immagine Maggiore
    - Aura di Scarsa Importanza
    - Dissolvi Magie
    » Livello 4:
    - Legame Telepatico
    - Libertà di movimento
    - Sondaggio Mentale
    - Scrutare
    - Telecinesi
    - Immagine Maestosa
    » Livello 5:
    - Modificare Memoria
    - Dominare Persone
    - Santuario Privato
  4. .

    Edera

    Elfo Nobile | Fattucchiere | Livello 6 | Neutrale | Scheda | DICEROOM

    Dopo la riverenza dovuta al magnifico principe, la fattucchiera non fu comunque capace di resistere al suo fascino selvaggio. Accolse con un piacente ed elegante sorriso ed un cenno del capo l'arrivo delle compagne, notando curiosamente che si trattava soltanto di donne.
    E conoscendo la fama da donnaiolo di Leon, non poté fare a meno di pensare che piuttosto che per una pericolosa missione fossero state convocate lì per prendere parte al suo harem personale. E questo in verità non rendeva affatto triste Edera.
    Leon era un principe, un potente mago stregone guerriero paladino, lei una fragile fanciulla nata e cresciuta nelle umili profondità di un bosco, con il solo immenso potere magico grezzo dalla sua. Non aveva alcuna speranza che il suo sguardo si posasse su di lei, neanche per un momento. Appartenevano a mondi così diversi che non avrebbe potuto neanche sognare di poter sfiorare quei pettorali peccaminosi con la punta di un'unghia.
    Ma se invece fosse stato proprio lui a convincere la sua donna ad allargare le proprie vedute, e a concedersi una notte di peccaminose turbolente tra le molteplici calde braccia di un groviglio di corpi?
    Un uomo vigoroso e virile come lui poteva tranquillamente soddisfare da solo ben cinque ragazze contemporaneamente, ed Edera non aveva mai provato qualcosa di simile.
    L'idea la fece riscaldare, ed evidentemente non era l'unica a lasciarsi riscaldare dai lussuriosi pensieri, perché anche la nana arrossì fino a divenire un tutt'uno con i suoi capelli. Ecco, per lo meno Edera non era la sola ad aver pensato a qualcosa di profondamente sbagliato... E non sapeva neppure perché lo aveva pensato. Nessun uomo prima d'ora l'aveva eccitata tanto con la sua sola presenza. Oh, se avrebbe desiderato pigolare come un pulcino stretta tra le possenti braccia di quel principe!

    In compenso non aveva mai trovato attraenti le donne, per cui ingenuamente non colse l'interesse di Venalia nei suoi confronti, ma lo intese come semplice desiderio di conoscersi, interesse intellettuale.
    La maga sembrava una maga. Non indossava pesanti armature e non appariva particolarmente vigorosa, quindi Edera dedusse che come lei fosse un'incantatrice. Se solo lei non fosse stata fin troppo distratta da quegli scolpiti pettorali, certamente avrebbe provato un grande interesse nel conoscere la compagna.

    Al gruppo si unirono anche una autoproclamata ammazza-mostri che esordì mostrando di conoscere già Venalia ed un'elfa graziosa e delicata. Forse un'incantatrice anch'ella? Non era dato sapere.
    << E' un piacere conoscere tutte voi>> Aggiunse con un gentile sorriso.
    L'ultima arrivata domandò che cosa fosse una guerriera Indaco ed Edera, anche se già conosceva la risposta a quella domanda, lasciò che fosse proprio Bianca stessa a spiegarlo, dato che di lei si trattava.
    E in risposta al quesito della paladina, Bianca spiegò che il nemico da cui voleva proteggere il suo amato era un Vampiro mafioso cantante di nome Erristails.
    La fattucchiera riflettè per qualche momento, incuriosita da quell'informazione. Era risaputo che vampiri e mannari non andassero d'accordo per antonomasia, ma per quale motivo un cantante mafioso doveva essere interessato ad uccidere il principe lupo?
    << Miei signori... Che cosa sappiamo del nostro nemico? Abbiamo idea del modo con cui attaccherà? E per quale ragione desidera minacciare il vostro amore?>>
    Dovevano avere un piano d'azione prima di scendere in campo.
    HP 44/44
    CA 11

    Mischia
    Pugnale +3 (1d4 18-20/x2)
    Distanza //


    Equipaggiamento
    0 MP | 12.833 MO | 0 MA | 0 MR
    Blusa della Megera Ciarliera
    Abito del Fattucchiere - Incantesimo inserito per Dispetto: Malaugurio


    Capacità
    Fatture :
    - Sonno
    - Fortuna
    - Sfortuna
    - Malocchio
    Impulso Conduttivo

    Incantesimi
    0/0 Lv 0| 7/8 Lv 1| 6/6 Lv 2 | 4/4 Lv 3
    Incantesimi Conosciuti
    » Livello 0:
    - Individuazione del magico
    - Lettura del magico
    - Luci Danzanti
    - Guida
    - Resistenza
    - Riparare
    - Tocco di Affaticamento

    » Livello 1:
    - Cura Ferite Leggere
    - Malaugurio
    - Seminare Pensieri
    - Urlo Spacca Timpani
    - Patrono - Stretta Folgorante

    » Livello 2:
    - Polvere Luccicante
    - Ragnatela
    - Patrono - Sfera Infuocata

    » Livello 3:
    - Volare
    - Patrono - Palla di fuoco

  5. .

    Lysariam Alberich

    Vampiro | Antipaladino | Livello 9 | Caotico Malvagio | Scheda | DICEROOM
    Per quanto Radu affermasse di stare bene... Non stava bene. Non stava bene per niente. La sua armatura era ormai logora, il corpo completamente ustionato.
    La preoccupazione per lui galoppava veloce nel cuore della vampira affiancandosi alla furia verso quella donna che con fare teatrale si stava presentando nei confronti della padrona di casa. All'albina non importava nulla di chi fosse Myriana, men che meno di chi fossero i suoi familiari. E se Emma aveva odiato quell'interruzione inaspettata, Lysariam l'aveva odiata ancora di più. Era giunta nel momento sbagliato l'ennesima scocciatrice che avrebbe fatto temporeggiare ancora in quello scontro. Anzi, ancor peggio... Quella donna si stava accanendo contro Radu, e questo Lysa non poteva sopportarlo.

    Il dominato accanto al quale stava correndo in quel momento ebbe la brillante idea di lanciare l'ennesimo incantesimo ma la vampira, scocciata, con un rapido gesto della falce dal basso verso l'alto colpì l'incantatore provocandogli ingenti danni. Non si impegnò per ucciderlo sul colpo, ma le scintille dell'incantesimo di elettricità che stava lanciando crepitarono tra le sue mani senza nuocere a nessuno.

    Henriquette, accecata dall'odio per l'albina, si gettò nuovamente su di lei riuscendo finalmente a conficcare la lama nella carne mezza ustionata in un punto ove l'armatura corvina era più fragile.
    La lama trapassò la schiena della ragazza ed avrebbe perforato un pezzo di polmone, se solo quel polmone alla vampira fosse servito a qualcosa.
    Forse una piccola gioia per la guerriera che per la prima volta quel giorno riusciva a scalfire il corpo di Lysariam. La vampira sbuffò e si contorse inumanamente per afferrare la lama con la mano ed estrarla brutalmente dal suo corpo.
    << Non ho tempo da perdere con te.>> gli sbuffò contro, ignorandola del tutto.
    Proprio in quel momento, come se tutto il caos intorno a lei si fosse fermato, riuscì ad udire distintamente alcune parole della nuova arrivata.
    << Servi me, adesso.>>
    La cosa che più terrorizzava Lysariam era proprio che qualcuno dominasse la mente di Radu.
    Era la sua più grande paura per se stessa, e la più grande paura che aveva nei confronti del Dhampir che amava.
    << No.>>
    Sussurrò, per la prima volta da quando la frenesia della battaglia l'aveva ammorbata.
    Non lo avrebbe concesso. A patto di divenire un puntaspilli di frecce, a patto di scagliarsi con qualcuno che poteva essere molto più potente di lei. Lysariam avrebbe dato tutto di sé pur di tenere Radu al sicuro. E invece non poteva farlo. Tutto ciò che poteva fare era combattere come meglio riusciva, uccidere i nemici prima che potessero colpirlo ancora.

    Guidata dalla furia più pura corse in faccia alla strega senza alcuna paura. Al contrario di Sirja e Rosmary, che temevano la nuova arrivata, l'albina era completamente vergine su chi ella fosse e che cosa rappresentasse in quel momento. Ma tutto ciò che desiderava Lysariam era che ella smettesse di ignorarla. Era lei il nemico più pericoloso in quel momento da abbattere.
    Si lanciò in un assalto frontale balzando come una bestia dell'incubo, ma con scarsa precisione.
    Lysariam fissò le iridi inettate di sangue in quelle eterocrome della barda con furia omicida.
    Myriana non avrebbe fatto fatica a schivare quel colpo, ma poteva stare sicura che quel colpo non sarebbe stato l'ultimo e che quella belva non l'avrebbe lasciata in pace finchè avesse potuto muoversi. Che non aveva paura di essere colpita, pur di riuscire a far del male a chi aveva di fronte.

    << Forse.
    Non.
    Hai.
    Capito.
    Bene.>>


    Generalmente Lysariam non era sboccata né maleducata, ma quella donna le stava dando alla testa. E con le fauci digrignate e la voce soverchiata da decine di ringhi bestiali, un dono di potere della dea dei mostri, sputò arrogante veleno direttamente in faccia alla barda.
    << Non me ne frega un cazzo di chi è tuo padre. Chiamalo pure. Ammazzerò anche lui come te, lurida troia.>>
    Ed alzò di nuovo la falce, pronta a colpire ed ignorare chiunque intendesse frapporsi tra lei ed il suo obiettivo.
    Soltanto una cosa poteva distogliere la sua attenzione, e sarebbe stato Radu in pericolo. Ma finché aveva in mano la situazione... Lysariam avrebbe trattenuto il nemico più potente di fronte a lei. E chiunque altro avesse desiderato colpirla ed accerchiarla.
    HP 107/151
    CA temporanea 29 30
    RD 10/ Argento o magia Res. 10 (Freddo e Elettricità)

    AdO vs GM3 21 danni 25 fuoco 2
    TpC vs Myriana 19 danni 26 da fuoco 6
    Demoralizzare vs Myriana 48
    azione veloce per Auspicio
    Myriana deve fare un TS Volontà CD25 o è Spaventata 1 round, se supera il TS è scossa


    Provoca AdO per il movimento da GM3, GM7, GM15H.

    Buff Attivi:
    Fauci Selvagge [round 6/90]
    Conferisce attacco secondario di Morso 1d4danni+1/2For
    Stivali della Velocità [round 5/10]
    +1 ai TPC e +1 alla CA e ai TS su Riflessi, +6m bonus alla velocità, +1 attacco a bab più alto per turno
    Fodero del Vigore [round 5/5]
    +2 bonus di Potenziamento all'arma per 5 round
    Dono Immondo [round 4/90]
    la falce ottiene Affilata e Infuocata


    Mischia Falce Crudele +1 +18 (2d4+10 / x4)
    Falce Attacco Poderoso +15 (2d4+19 / x4)
    Pugnale +16 (1d4+7 / 19-20/x2)
    Mazza Pesante +1 +18 (1d8+7 / x2)
    Schianto +15 (1d4+7 / x2)
    Distanza Arco Corto +11 (1d6 / x3)



    CITAZIONE
    Danni Roxanne: 38
    Livelli Negativi: 0
    Danni a For: 5

    Ride per 3/4 round


    Edited by Sabaku no Keiko - 9/2/2024, 22:54
  6. .

    Sabaku no Keiko


    Lysariam Alberich | Antipaladina | LV 9 | SCHEDA
    L'entusiasmo di Lysariam non era fasullo: la vampira era sinceramente felice di essere lì quella sera. Al fianco della persona che amava di più, come ogni giorno della sua vita e al contempo in maniera diversa. Perché dopotutto... Quella sera non era come le altre. Era un'occasione, e doveva essere festeggiata. L'occasione in cui più di ogni altra si doveva festeggiare quel sentimento meraviglioso e sincero.
    Lysariam aveva scelto quell'abito lunghissimo e completamente coprente sia per apparire elegante che per compiacere il suo ragazzo. Sapeva che a Radu non piaceva che venisse messa in mostra la propria pelle, e lei non l'aveva fatto: Con un abito che la copriva completamente e valorizzasse le sue forme coprendola interamente.
    La ragazza era rimasta molto triste e delusa quando il rosso aveva sdegnato un abbraccio da parte sua, definendola una "lavandaia" soltanto perchè si faceva vedere da lui in intimo senza vergogna.
    E lei... Non aveva potuto evitare di sentirsi indignata e triste, in quell'occasione. Di sentire di non essere abbastanza per lui... Non abbastanza bella... Non abbastanza elegante... E ultimamente... Non abbastanza calda.
    Ma aveva soppresso quei sentimenti negativi, ignorato il dolore e si era finta indignata soltanto.
    L'amore libero che permeava l'aria di Eliknar non faceva neanche per lei. Lysariam in verità repelleva il sesso tanto quanto il suo compagno, per cui non sentiva alcun difetto nella sua freddezza. Lo aveva amato quella volta, desiderava amarlo di nuovo... Ma non ne sentiva la mancanza. Vuoi perchè la sua natura non morta la rendeva ormai immune a certe pulsioni, vuoi perchè più semplicemente quelle pulsioni non le aveva mai avute.
    Lei amava Radu profondamente, emotivamente... E la poca lussuria che provava nei suoi confronti non l'aveva e non l'avrebbe mai provata per nessun altro essere, vivente e non vivente.
    Lysariam non conosceva la lascivia e faticava a comprenderla anche negli animi degli altri. E forse anche per quello... Radu era perfetto per lei. Non doveva far nulla per renderla felice che non fosse essere se stesso. Non aveva bisogno di più sesso. Le era sufficiente poterlo guardare negli occhi per essere felice.

    Se qualcuno avesse posato gli occhi su di lei o meno, non poteva saperlo: non le interessava e non vi faceva assolutamente caso. Aveva gli occhi solo per lui, per la festa, per la gioia che poteva ricavare da quella serata.
    << Continuo a non spiegarmi come facciano le persone a pagare per il sesso. Capisco il piacere… ma si rischia di perdersi in esso.>>
    Lysariam rise a quella battuta, più divertita da ciò che comportava quella frase che da ciò che effettivamente era stato detto.
    << Tu... Ti perderesti in esso, Radu?>> alluse, un po' piccantina, ma poi fu costretta a trattenere le risate a crepapelle quando il ragazzo paragonò un'altra fanciulla ad una tenda.
    Adorava anche quello di lui: l'eccessivo pudore. Era... Elegante.
    Quel complimento, tuttavia, la zittì. Sarebbe arrossita, se il calore di un corpo vivo glielo avesse concesso. Oramai non poteva più farlo, ed il rossore delle sue guance poteva essere soltanto quello della cipria.
    Ma con la luce negli occhi, annuì e deglutì emozionata.
    << Grazie... Lo farò.>> Gli promise. Avrebbe voluto essere bella per lui... Più spesso... Sempre.

    << Radu! Lysa!>>
    D'improvviso alle sue orecchie giunse una voce che ben ricordava.
    << Eileen! Da quanto tempo! E' bello rivederti!>>
    Sorrise, cordiale, alla ragazza. E le parve scortese rifiutare il pasticcino che la fanciulla offrì ad entrambi loro, per cui prese uno dei due dolcetti rossi a forma di cuore, assaggiandone un morsetto.
    Ed annuì allegra. Non si aspettava di incontrare di nuovo la barda, che aveva lasciato con ottimi auspici.
    << Non ero mai stata a Rivorosso... Anzi... Credo di non essere mai stata ad Hyllis in generale. Ma è una splendida occasione per festeggiare... E pare che ci sia un sacco di gente che si diverte!>>
    Eileen non sapeva che l'animo nero come la pece dell'antipaladina non si sentiva affatto in colpa ad aver condannatto a morte la donna che tanto strenuamente avevano salvato assieme durante la missione che avevano condiviso, e che Lysariam si era divertita più del compagno a combatterla di nuovo nel salone della Forbes, prima di lasciare che la rossa vampira la rendesse sua serva per l'eternità con un bacio mortale sul collo.
    Ma l'albina non vedeva alcun collegamento tra Henriquette ed Eileen... E forse non voleva vedere quei collegamenti. Voleva che restassero separate, e voleva essere amica della barda piuttosto che ostile. La trovava decisamente simpatica in quella sua luminosa bontà.
    Non si aspettava che Radu facesse un simile complimento alla ragazza, dato che mai prima di allora lo aveva udito complimentarsi con nessuna. Dopotutto la barda era davvero carina e per nulla volgare, al contrario di molte altre persone all'interno del bordello.
    << Di solito non frequentiamo questo genere di ambienti ma... Se ti esibisci... Ci farebbe immensamente piacere ascoltare una canzone.>> replicò sorridendo e scambiando un'occhiata con il compagno, sia per sapere che cosa ne pensava lui a proposito sia per invitarlo a favorire del dolcetto offerto, che era un peccato rifiutare.
    Lysariam non aveva più bisogno di mangiare cibo umano, ma... Aveva gradito farlo lo stesso. E sentirsi, dopotutto, ancora mentalmente umana per poter vivere assieme agli altri senza troppe difficoltà.


    Edera | Fattucchiera | LV 6 | SCHEDA
    << I reali... Di Aetherea? Deve essere gente importante...>>
    Replicò stupefatta la fattucchiera. Da che lei ne avesse nota, non aveva mai conosciuto gente nobile. Sempre vissuta al limite tra umano e bestiale, nella casa di un mostro che per lei era la madre più gentile ed amorevole del mondo, Edera aveva una strana concezione dei nobili. Come se fossero persone del tutto singolari, con il sangue blu (inteso in maniera non metaforica) e rivestiti d'oro e pellicce di ermellino.
    Un po' si dispiacque che il giullare scomparì alla sua vista in uno sbattere di ciglia e non le lasciò nulla, al contrario di come aveva fatto all'uomo davanti a lui... Ma non importava. Forse... Anche quel tipo l'aveva identificata come fattucchiera ed aveva paura di lei? Questo le sarebbe molto dispiaciuto.
    Ma dato che Barakas sembrava tanto gentile quella sera, si sporse per mangiare un altro cioccolatino dalla sua scatola, se lui non si fosse ritratto.
    Completamente inconsapevole che il cioccolatino che Barakas aveva ingerito contenesse il filtro d'amore, si stupì dell'audacia dimostrata da quest'ultimo, ma non così tanto da rimanere del tutto incredula.
    Edera non aveva bevuto alcun filtro d'amore ma si sentì ugualmente lusingata dalle parole di Barakas. Le piacevano le persone genuine ed allegre, e per lei una delle cose più affascinanti in un uomo era proprio il sorriso e la capacità di farla divertire. Barakas questo lo faceva per sua natura, per cui per la fattucchiera era un uomo inequivocabilmente con il suo fascino. Semplice e genuino al contempo. Un uomo che in verità non vedeva l'ora di conoscere meglio.
    Deglutì un po' imbarazzata ed abbassò lo sguardo ridacchiando.
    Già ... Forse... Chissà... Lo specchio... Giusto, lo specchio!
    Corse ad osservare il riflesso nello specchio, dispiacendosi per aver bloccato la fila in quei pochi secondi in cui era rimasta imbambolata preda del suo stesso imbarazzo.
    Come se non bastasse, lo specchio rivelò immagini vaghe, fumose, nulla di preciso. Non avrebbe potuto davvero utilizzarlo come base per trovare il partner ideale... In compenso... Potè distinguere chiaramente una figura maschile dalle possenti spalle... Un uomo vigoroso e gentile che abbracciandola avrebbe potuto proteggerla dal mondo. Ed un sorriso gentile. Era importante, quel sorriso.
    Anche il suo primo ed unico ragazzo, Lasios, era molto sorridente ed allegro. E a lei non importava che non fosse stato davvero così vigoroso di corporatura, ma al contrario, era mediamente esile. Certo è che vedere quelle spalle larghe nello specchio infiammarono ancora di più le guance dell'elfa, che si rese conto solo allora che effettivamente, forse, la sua anima gemella poteva davvero averla accanto proprio come aveva detto lui e lei non vi aveva pensato.
    Come aveva fatto a non pensarvi prima? Forse soltanto perchè non voleva sentirsi così disperata da rivolgere tutte le sue attenzioni al primo uomo che conosceva, o forse perchè era sempre stata distratta... Troppo distratta per notarlo. Effettivamente non le sarebbe dispiaciuto passare una serata da sola con lui. E forse più di una.
    Si sistemò i ciuffetti di capelli ribelli dietro le orecchie e cercò di calmarsi dall'imbarazzo respirando profondamente. Non doveva costruirsi un castello mentale di progetti e poi rimanerne delusa. Mildred l'aveva sempre detto: "mai fidarsi degli uomini, anche quelli che sembrano più sinceri... Sono malvagi". Ed Edera credeva alla madre, anche se aveva le sue idee a tal proposito. Lasios non era stato malvagio con lei, mai. E come lui potevano esserci tante altre buone persone nel mondo. Dovevano solo... Essere comprese.
    <<sì... Diciamo che... Lo specchio riflette quello che le persone pensano della propria anima gemella, in quel momento... Probabilmente. Perchè non ho ricevuto una visione del tutto nitida... Ecco... Mancavano molti dettagli. Non era una persona specifica.>>
    Rivelò all'attaccabrighe riunendosi a lui. Non sapeva che cosa proporgli di fare, non aveva idea di che cosa si facesse di solito a quelle feste. Cioè... In un certo senso ne aveva idea ma... Gli pareva strano. Troppo improvviso, avventato, sbagliato e...
    Mentre ancora pensava a che cosa rispondere, due persone che non conosceva si avvicinarono a loro.

    Si trattava di una coppia molto elegante dato che entrambi loro havevano modi fini e ricercati, tutt'altra cosa rispetto a come sentiva di comportarsi lei (vissuta lontana dalla società umana) e di come vedeva comportare Barakas, gioviale e genuino con chiunque. Ed ascoltò solamente la presentazione del tipo con la benda, senza opporsi in verità quando lui le prese la mano e le fece un baciamano.
    Non ne aveva mai ricevuto uno, ma sapeva che le persone altolocate erano solite fare queste cose. Quindi, non sapendo esattamente come reagire, stette semplicemente ferma e silenziosa, lasciando che fossero gli altri a parlare in un primo momento.

    Non riusciva a comprendere il motivo per cui quei due si erano avvicinati e non li aveva notati in precedenza, impegnata com'era ad osservare lo specchio.
    Erano entrambi molto belli, sebbene il ragazzo non fosse il suo esatto standard di bellezza sapeva avere un suo fascino. Sembrava un tipo... Misterioso. E per quello affascinante, a modo suo.
    E la ragazza... Era davvero graziosa. Minuta, dagli splendidi capelli color miele e gli occhi di smeraldo. Edera si sentiva un po' in difetto rispetto a lei, principalmente perchè era più alta e poi perchè non aveva la sua stessa grazia nell'indossare splendidi abiti. Neanche conosceva la differenza tra la bigiotteria ed i gioielli che Amelie indossava.
    Ma non era invidiosa: L'avrebbe un pochettino studiata, semplicemente, per comprendere qualcosa di più di come apparire graziosa e femminile con la ricercatezza di cui Edera era sprovvista. E sperava di non ricevere indietro uno sguardo di sdegno dalla nobile fanciulla.

    << Hum... Edera. Piacere di conoscervi.>>
    Quella presentazione quasi signorile unita alla paura di sbagliare e risultare sgradita la intimidiva un pochino e la faceva essere più ritrosa del solito. Ci avrebbe pensato Barakas ad alleggerire i toni?

    Friederik Van der Reich | Parapsichico | LV 8 | SCHEDA
    Friederik annuì alla proposta di Amelie. Si sarebbe fatto imboccare con piacere, se questo la divertiva. Difatti si mise praticamente subito a cercare ove poterne acquistare una scatola da condividere. E mentre i suoi occhi andavano a cercare la bancarella non si accorse dell'effetto magico che il cioccolatino stava avendo sulla contessina.
    Alzò giusto lo sguardo, interrogativo, per rispondere alla domanda di Amelie che in un primo momento non comprese.
    <<cosa?>>
    In un primo momento credette che quel complimento fosse riferito a qualcosa piuttosto che a qualcuno. La sua sicurezza di sé gli impediva di realizzare che la sua donna potesse trovare a definire "bello come il sole" qualcuno che non fosse lui.
    Quando però la fanciulla gli domandò di presentarglielo... Comprese che doveva trattarsi di una persona. Un uomo.
    Scrollò la testa stupefatto e cercò l'uomo in questione seguendo lo sguardo di lei attraverso la calca. Riuscì quindi ad identificare che stava parlando di un tipo alto con dei folti baffi, un uomo che non aveva mai visto in vita sua e che... Era evidentemente già accompagnato.
    << Non mi dire che...>>
    Fu un attimo e realizzò che non era stato attento a sufficienza, che quel cioccolatino doveva essere imbevuto di qualche filtro magico e che Amelie ne era stata vittima.
    In un primo momento non rispose e con un'espressione scocciata e contrariata si guardò intorno alla ricerca di quel pagliaccio da quattro soldi, furibondo nei suoi confronti. Aveva una gran voglia di prenderlo a pugni, anche se effettivamente i pugni del nobile rampollo non facevano più di tanto male e forse si sarebbe annoiato prima che potesse fargli davvero male, anche se lo avesse trovato.
    Pezzo di merda... Se ti trovo...
    Ma del giullare non v'era più nessuna traccia, scomparso chissà dove a fare chissà quale altro scherzo di pessimo gusto.
    Sospirò e con il sorriso di circostanza che era solito rivestire nelle occasioni solciali salutò con un cenno della mano l'uomo in questione.
    << Non lo conosco, tesoro mio, ma se ci tieni così tanto... Ti accompagno a conoscerlo.>> Replicò a fatica, esasperato.
    Sapeva che incolparla per aver subito un effetto magico era una cosa completamente priva di senso, ed Amelie si sarebbe presto pentita di ciò che provava in quel momento, spinta dall'incanto. Era soltanto una questione di tempo... E per quanto Friederik trovasse bruciante per il suo orgoglio essere soppiantato da un tipo casuale lì in giro, sapeva di doversi comportare in maniera per lo più razionale.
    Sperava solo che non ci fossero testimoni di quella farsa tanto ridicola, anche se lui si stava comportando nel migliore e più elegante dei modi, compiacendo le richieste della sua dama. Sai che risate si sarebbe fatto vedendoli in quel momento chiunque fosse stato al corrente della fatiche che stavano impiegando Friederik ed Amelie per coronare il loro amore!
    Porse il braccio alla sua principessa con eleganza e l'accompagnò verso l'uomo in questione.
    In quel momento non poté fare a meno di sentirsi così indispettito da questa rivelazione da desiderare ricambiare con la stessa moneta. Dopotutto, quell'uomo dai folti baffoni si accompagnava ad un'elfa veramente graziosa e fortunatamente per tutti molto poco vestita, che pareva comportarsi in maniera abbastanza civettuola da essere considerabile una "preda facile" per un predatore esperto come Friederik. E alla fine della fiera... Chi avrebbe sofferto di più? L'arrogante donnaiolo o la dolce ed ingenua principessina vittima di un filtro d'amore?

    Ecco, quei pensieri lo fecero sentire cattivo. E decise di abbandonarli e sopportare, per una sera, quell'assurda situazione.
    Non voleva ferire la ragazza, anzi... Doveva essere una roccia per lei. Che poi, Friederik non era mai stato un uomo particolarmente chiuso e geloso... Era successo più volte che le sue donne così come erano arrivate in un lampo nella sua vita se ne andassero alla stessa velocità. Perché in quel momento, se proprio lei vittima di un incantesimo di charme lo metteva da parte soltanto per una sera, si sentiva così... Abbandonato e solo?
    Era proprio ridicolo, in fondo al suo cuore, quel grande incantatore ed adulatore del Van der Reich.

    << Buonasera, messere.>> salutò l'uomo con un sorriso cordiale, porgendogli la mano per una stretta.
    << E buonasera anche a lei, madamigella.>> Salutò la donna con la classica eleganza nentyriana, eseguendo un perfetto baciamano all'elfa senza toccare con le labbra il dorso della mano di lei. Non scambiò occhiate con la donna, lasciando la lascivia a casa per una volta. Non desiderava sedurre l'elfa. Non quella sera.
    In compenso le lunghe unghie di lei, quando gli furono tra le mani, attirarono la sua attenzione. Erano singolari, laccate di nero e con i simboli che rappresentavano varie scuole di magia, ognuna diversa. Quella donna doveva essere un'incantatrice senza ombra di dubbio.
    Ma per sua fortuna, il Van der Reich era l'unico che indossasse il nome della sua famiglia (famosa per aver dato origine ad un celebre cacciatore di streghe secoli addietro) con una divertente ironia. Di fatto, per essere un nentyriano ed un Van der Reich nello specifico, Friederik incarnava la totalità dei valori che le sue origini disprezzavano: era un Aurora ed un incantatore. Il nemico giurato del nome che portava addosso. Di certo non si sarebbe messo lui a cacciare le streghe ad una festa degli innamorati.
    << Il mio nome è Friederik. Mi auguro di non avervi disturbati nella vostra conversazione. La mia compagna, Amelie, aveva un gran piacere a fare la vostra conoscenza. Ed io lo stesso.>>
    Replicò, elegante ed affabile nonostante la gelosia gli bruciasse nello stomaco ad ogni parola. Non era la prima volta che nascondeva le sue sensazioni... Anzi. Lo faceva costantemente.

    ⊳ Edera interagisce con Barakas GIIJlio II, Friederik ed Amelie » Fyan
    ⊳ Friederik interagisce con Amelie » Fyan, Barakas GIIJlio II ed Edera
    ⊳ Lysariam interagisce con Radu .:Revenant:. ed Eileen Yuna ~
  7. .

    Friederik Van der Reich

    Umano Aurora | Parapsichico | Livello 8 | Malvagio Legale | Scheda | DICEROOM

    Forse Friederik non era davvero un buon bugiardo.
    Forse desiderava soltanto essere scoperto... Voleva mostrare ad Amelie la verità e lo faceva raccontandole una bugia.
    Ma lei la colse immediatamente quella bugia, trasformando le risate in uno sguardo serio.
    Ancora con il sorriso dipinto sul volto, Friederik sostenne il suo sguardo, ma qualcosa nel battito del suo cuore era cambiato. Si era velocizzato un po', nella paura di quel giudizio.
    Il ragazzo desiderava davvero che Amelie lo amasse per quel che era, completamente, e per questo non era stato capace di mantenerle il segreto ancora a lungo.
    Erano trascorsi soltanto pochi giorni dalla prima volta in cui aveva incontrato Amelie, ma già sentiva di doverle tutta la verità e nient'altro che la verità. Non voleva illudersi ulteriormente di un amore che non s'aveva da fare.
    Forse aveva azzardato a rivelarglielo in quel modo.
    E se lei avesse ritrattato sui suoi sentimenti? Se si fosse sentita tradita da lui, soltanto perchè prima di allora non aveva proprio potuto dirglielo? Se non se la fosse sentita di amare un mostro come lui?
    Avrebbe avuto ragione a volersi ritrarre da quella storia. Avrebbe avuto ragione a vendere quel segreto a chiunque, ad assicurarlo alla giustizia, a confessare.
    Friederik era perfettamente consapevole che nulla di tutti quei piccoli sgarri che avevano fatto insieme era davvero così grave quanto nascondere la propria natura. Nulla era così punibile come ciò che stava facendo lui. E... Lui non era riuscito a nascondere la verità ad Amelie.
    Con lei non voleva avere segreti. Voleva poterla guardare negli occhi e trovare in quegli smeraldi un rifugio sicuro, un luogo dove essere amato per ciò che era davvero, senza sotterfugi. Un luogo protetto dalla menzogna, dove poteva riposare davvero.
    E allora valeva la pena rischiare.
    Lì, disteso sull'erba di quella sponda del fiumiciattolo, nudo sotto le stelle, si era spogliato anche dell'ultima maschera... Per lei e per se stesso.
    Voleva riposarsi, definitivamente. Voleva sentirsi libero davvero, con lei.
    Perchè mai, proprio mai aveva pensato di non essere un mostro da quando aveva interiorizzato di essere un aurora. L'odio per quelli come lui gli era stato imposto fin dalla nascita e lui non si era mai liberato di quei pensieri. Aveva la semplice consapevolezza di appartenere a quella specie di mostri, e tentava di fare il suo massimo per essere semplicemente un uomo, e al contempo non rinnegare le sue doti mostruose. Era un ossimoro vivente,e questa dicotomia di pensieri cozzava dentro di lui e gli faceva male.
    Sentiva bruciare all'altezza del petto, e poi il bruciore risaliva fino alla gola, si coagulava con la saliva e doveva essere buttato giù amaramente.
    Rimase in silenzio in quel lungo attimo, incapace anche soltanto di muovere un muscolo. Anche soltanto di respirare.
    Si sentiva fragile. Fragile davvero. Ed un rifiuto in quel momento l'avrebbe distrutto più di quanto sarebbe stato in grado di sopportare. Probabilmente sarebbe esploso nella più infantile delle reazioni: un pianto incontrollato.
    Come faceva quella ragazza ad essere già entrata così in profondità dentro di lui? Come poteva quel sentimento tenerlo appeso per il collo alla disperata ricerca di aria che solo il suo amore poteva concederle?
    Mano a mano che quei momenti correvano lungo l'orologio, per il moro diveniva sempre più difficile restare immobile, imperscrutabile come tanto spesso vantava di saper essere. E quegli occhi profondi e determinati lo spiazzavano, demolivano ogni castello di carte il ragazzo avrebbe potuto costruire.
    Quando lei le strinse la mano avrebbe potuto percepire quelle dita più fredde del solito, quasi tremanti. Lui le baciò le mani con dolcezza. E alla fine fu lui a collassare, a chiudere gli occhi cercando invano di sopprimere le lacrime. Finì per lasciare che soltanto una delle tante che negli anni aveva soppresso potesse fuggire al suo controllo, sfuggendo dall'occhio sano per inumidirgli la guancia e scendere giù ad innaffiare il manto erboso.
    Inspirò, cercando di combattere quelle lacrime e placare i propri sentimenti che come un fiume in piena lo stavano investendo.
    Deglutì, espirando, e trovò il coraggio per alzare di nuovo lo sguardo sugli occhi di lei.
    Questa volta sorrideva per davero, di pura gioia. Non aveva mai provato quel sentimento di accettazione, di apprezzamento... Di amore puro. Non credeva di poterlo mai provare, né credeva di meritarlo.
    Era sempre stato solo ad affrontare le difficoltà della vita e pensava di dover restare sempre da solo. Di non potersi fidare di nessun altro... Di dover avere sempre un piano di riserva. Di dover essere un leader per se stesso e per gli altri. Di dover avere la situazione in mano, sotto controllo. Di non potersi permettere di essere debole, fragile, umano.
    << ... Grazie.>>
    Sussurrò accarezzandola con quella stessa mano, che dopo quel bacio stava riprendendo il proprio naturale calore.
    << ... Scusa... Io... Pensavo... Che saresti fuggita.>>
    Le confessò, distrutto, mentre si riprendeva da quel momento di debolezza. Una debolezza che comunque non avrebbe voluto avere.
    << Adesso penserai che sono uno sciocco lagnoso. Perdonami per questo. Ma... Io... Non posso prometterti che sarò con te per sempre. E non perchè non lo voglio. Io ti amo. E questo non cambierà mai.>> Le promise. E poi volle confessarle tutto, fin dal principio.
    << Piuttosto perchè... Potrebbero scoprirmi... E uccidermi. Mio fratello mi ha cacciato da casa sperando che me ne andassi altrove, lontano, così che nessuno mi avrebbe perseguito. Ma... Io voglio stare qui. A casa mia. E troverò un modo poter vivere qui. E... Anche se questo mi porterà alla morte... Voglio restare con te. Fino alla fine.>>

    HP 51/51
    CA 10

    Mischia //
    Distanza //


    Equipaggiamento
    0 MP | 3.888 MO | 0 MA | 0 MR
    Capello del Camuffamento
    Pergamena di Cavalcatura (LI 4)
    Pergamena di Sfera di Invisibilità (LI 5)
    Pozione di Rimuovi Paura (LI 1)
    Bacchetta di Cura Ferite Leggere (LI1)


    Capacità
    Riserva Frenica 3/7
    - Volontà della Morte
    - Mente Soverchiante
    Sicurezza di sé 4/4
    A Debita Distanza
    Individuazione dei Pensieri 0/1
    Occhiata Ipnotica
    Trucchi del Mesmerista 6/7
    - Specchio Mesmerico

    Incantesimi disponibili al giorno
    0/0 Lv 0| 7/8 Lv 1| 7/8 Lv 2 | 5/7 Lv 3 | 5/5 Lv4

    Incantesimi Conosciuti
    » Livello 0:
    - Individuazione del Magico
    - Individuazione della Rilevanza Parapsichica
    - Mano Magica
    - Luci Danzanti
    - Presidigitazione
    - Proiettile Telecinetico
    - Suono Fantasma
    - Riparare
    » Livello 1:
    - Allarme
    - Svanire
    - Comando Omicida
    - Proibire Azione
    - Individuazione dei Pensieri
    - Seminare Pensieri
    - Comando
    - Deja-vu
    - Momento di Grandezza
    - Proiezione Telempatica
    » Livello 2:
    - Scudo ai pensieri 1
    - Avversione
    - Cuore Affranto
    - Silenzio
    - Deviare la Colpa
    - Parlare con gli Animali
    » Livello 3:
    - Affondo Mentale 3
    - Volare
    - Aspetto Imperturbabile
    - Immagine Maggiore
    - Aura di Scarsa Importanza
    » Livello 4:
    - Legame Telepatico
    - Scrutare
    - Immagine Maestosa
  8. .

    Friederik Van der Reich

    Umano Aurora | Parapsichico | Livello 8 | Malvagio Legale | Scheda | DICEROOM
    << Che gran peccato, eri proprio il mio tipo.>>
    Replicò ridacchiando ironicamente il moro mentre portava alle labbra il bicchierino e ne beveva il contenuto.
    << Al contrario di quanto tu pensi... Io lo faccio già. Mi metto già nei vostri panni, per capire i vostri problemi e spianarvi la strada. Per questo sono qui e vi chiedo informazioni. Perché mai dovrebbe interessarmi, altrimenti? Sei tu che non stai facendo lo stesso con me, dato che non ti interessa conoscere i miei trascorsi.>>
    Poggiò il bicchierino sul tavolo e si passò la lingua un attimo in più, gustando meglio il sapore dell'alcolico. Se non altro, quell'incontro aveva le note fruttate di una buona bevuta.
    << Non posso promettervi che non ci saranno cinquemila uomini e catapulte. Anzi, posso direttamente comunicarvi che a proteggere Galet ci saranno minimo cinquecento cavalieri, innumerevoli armigeri e pure un grifone armato ben addestrato. Tutto l'esercito dei De la Roche e non solo.>>
    Estrasse dalla tasca la piuma dorata e mezza arrotolata di Bastion mostrandola all'uomo per poi riporla subito dopo. La testimonianza concreta che non stava mentendo.
    << Ma questo... In realtà lo avevo già detto ai tuoi uomini. Che ci sarebbe stato il Capitano Grifone oltre al Generale Krasinier, entrambi guerrieri pluridecorati in guerra da non sottovalutare, massacratori di Aurora nel tempo libero. Inoltre mi pare di avervi già fatto avere una mappatura quasi completa del palazzo con ogni porta e finestra utile. So che avete dei mezzi volanti, tecnologia drakariana... E stavo pensando pertanto di sabotare per voi le loro armi a distanza e le balestre dell'esercito, così da rendervi più sicuro ed agevole l'avvicinamento. E parlando con il ragazzino... Raphael... Mi ha accennato del suo potere di intrappolare le persone all'interno degli specchi. Farò in modo che ce ne siano a decine nella sala dei festeggiamenti.>>
    Adesso parlavano di qualcosa di concreto sebbene ancora non avesse ricevuto il pagamento richiesto.
    << In più, se sarete puntuali, potrò offrire una piccola distrazione per le guardie. Adesso l'offerta è più allettante?>>

    HP 51/51
    CA 10

    Mischia //
    Distanza //


    Equipaggiamento
    0 MP | 3.888 MO | 0 MA | 0 MR
    Capello del Camuffamento
    Pergamena di Cavalcatura (LI 4)
    Pergamena di Sfera di Invisibilità (LI 5)
    Pozione di Rimuovi Paura (LI 1)
    Bacchetta di Cura Ferite Leggere (LI1)


    Capacità
    Riserva Frenica 3/7
    - Volontà della Morte
    - Mente Soverchiante
    Sicurezza di sé 4/4
    A Debita Distanza
    Individuazione dei Pensieri 0/1
    Occhiata Ipnotica
    Trucchi del Mesmerista 6/7
    - Specchio Mesmerico

    Incantesimi disponibili al giorno
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    - Individuazione del Magico
    - Individuazione della Rilevanza Parapsichica
    - Mano Magica
    - Luci Danzanti
    - Presidigitazione
    - Proiettile Telecinetico
    - Suono Fantasma
    - Riparare
    » Livello 1:
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    - Proibire Azione
    - Individuazione dei Pensieri
    - Seminare Pensieri
    - Comando
    - Deja-vu
    - Momento di Grandezza
    - Proiezione Telempatica
    » Livello 2:
    - Scudo ai pensieri 1
    - Avversione
    - Cuore Affranto
    - Silenzio
    - Deviare la Colpa
    - Parlare con gli Animali
    » Livello 3:
    - Affondo Mentale 3
    - Volare
    - Aspetto Imperturbabile
    - Immagine Maggiore
    - Aura di Scarsa Importanza
    » Livello 4:
    - Legame Telepatico
    - Scrutare
    - Immagine Maestosa
  9. .

    Friederik Van der Reich

    Umano Aurora | Parapsichico | Livello 8 | Malvagio Legale | Scheda | DICEROOM
    Friederik allungò una mano verso Amelie, invitandola a raggiungerlo e sedersi di fianco a lui.
    Non aveva dubbi che quella mole di informazioni la travolgessero come un fiume in piena, e Friederik sarebbe rimasto lì al suo fianco, a sorreggerla nel momento del bisogno. Con la stessa mano le prese le dita, stringendole delicatamente. Per darle il coraggio di guardare in faccia la realtà... Ma anche per sorreggerla, non farla cadere... E trattenerla, se mai avesse pensato di sfuggire.
    << Gli... gli aurora non sono... cattivi?>>
    Friederik deglutì ed abbassò leggermente lo sguardo. Parlare così onestamente con qualcuno... Non era un bene. E la verità sulla sua natura non sarebbe dovuta uscire. Non ancora, almeno. Non finché il mondo non era pronto ad accogliere quelli come lui.
    Forse, di Florian e di Amelie Friederik si sarebbe dovuto fidare. Almeno di loro... Che erano persone buone... Che non gli avrebbero fatto del male.
    Ma aveva paura. Troppa paura.
    Chiunque possedeva quell'informazione era un potenziale nemico... Chiunque possedeva quell'informazione... Rischiava la morte. Una morte provocata solo dalla necessità del silenzio. E allora era meglio se neanche il duca e la contessina avessero saputo nulla sulla sua natura... Non ancora.
    Fu Florian a rispondere a quella domanda più che esaustivamente. E Friederik non lo interruppe in quel flusso di coscienza, così come non lo aveva interrotto prima. Commentò soltanto quando egli ebbe finito di parlare.
    << Tra i terroristi vi sono assassini specializzati e guerrieri spietati, non è corretto dire che non siano cattivi. Non sono neppure buoni. Ma combattono per proteggere le proprie famiglie da noi che li uccidiamo per superstizione. Non è l'intera razza aurora ad essere malvagia. Molti di loro... Desiderano soltanto vivere.>> Spiegò a bassa voce il moro abbassando lo sguardo sulle proprie ginocchia. Lo rialzò poco dopo, tornando ad osservare il Duca con determinazione e sorrise soddisfatto di sentir dire quelle parole al biondo.
    << Non flagellatevi per ciò che avete fatto in passato, Florian. Avete combattuto per ciò che ritenevate giusto prima, e lo stesso farete adesso con la consapevolezza di ciò che avete scoperto. Non siete malvagio, né siete un traditore. Voi combattete per la vostra famiglia... Per la vostra gente. Ed oggi innanzi al vero volto della gente che credevate di dover proteggere avete compreso che un Nentyriano è tale indipendentemente dal colore dei suoi capelli o della natura del suo sangue. La vostra forza può punire i malvagi e proteggere i deboli. E so che lo farete. Farete ciò che è giusto... Perché è ciò che meglio sapete fare. E' nella vostra natura, Florian. Avete la determinazione necessaria per fare la cosa giusta ed essere un baluardo al quale la gente potrà attaccarsi quando il mondo crollerà.>>
    Si allungò per tirare qualche pacca di incoraggiamento sulla spalla dell'amico.
    << Sapete... Anch'io ho creduto per molto tempo che sterminare gli Aurora fosse l'unica soluzione per ripulire il nostro regno da chi lordava la nostra cultura. Ma quando ho incontrato Lady Rayon alcuni giorni fa... Aveva in braccio una bambina di nome Julie. Una dolcissima piccola con due splendide trecce rosse a cui la Fonte della Vita aveva concesso il magico potere di potersi restringere fino a diventare piccola come un topolino. Ho visto molti Aurora in vita mia... Ma nessuno mi aveva mai colpito come quella bambina. E proprio guardando lei negli occhi ho capito... Che mi sarei voluto impegnare per fare in modo che la convivenza tra Iboithi e Aurora non fosse soltanto un'utopia. Che non era giusto che bambini come lei dovessero fuggire dal nostro regno per aver salva la vita... E quando ho scoperto che cosa hanno fatto e che cosa hanno scoperto i nostri amici e parenti alle nostre spalle... Sono rimasto nauseato. Non posso immaginare il volto di quella bambina innocente al macero per gli interessi di qualcuno. Si può dire che è merito anche suo, se sono tanto determinato a combattere per la causa che ritengo giusta.>>
    Fece una piccola pausa osservando la reazione di Amelie a quella storia. E se lei gli avesse concesso di tenerle la mano, avrebbe accarezzato il suo guanto.
    << Mi avete parlato con Sicurezza, Van Der Reich. Come avete ottenuto queste informazioni?>>
    Il moro sbuffò, scuotendo la testa. Avrebbe voluto davvero confessargli tutto, dirgli che anche lui era un Aurora, e che anche suo figlio lo era. Dirgli che stava combattendo anche per il proprio posto nel mondo, e non soltanto quello di un popolo a cui non apparteneva. L'amicizia era anche fatta di fiducia, dopotutto, e Friederik avrebbe dovuto imparare a fidarsi delle persone. Ma non lo fece. Non ancora.
    << Me l'ha detto un uccellino.>> Ironizzò, sfidando a spada tratta l'autorità del Duca. Non avrebbe risposto, non in quel momento. << Non posso dirvi la verità... Vi chiedo soltanto di fidarvi di me nonostante questo. E al momento propizio avrete tutte le risposte che cercate.>>
    HP 51/51
    CA 10

    Mischia //
    Distanza //


    Equipaggiamento
    0 MP | 3.888 MO | 0 MA | 0 MR
    Capello del Camuffamento
    Pergamena di Cavalcatura (LI 4)
    Pergamena di Sfera di Invisibilità (LI 5)
    Pozione di Rimuovi Paura (LI 1)
    Bacchetta di Cura Ferite Leggere (LI1)


    Capacità
    Riserva Frenica 3/7
    - Volontà della Morte
    - Mente Soverchiante
    Sicurezza di sé 4/4
    A Debita Distanza
    Individuazione dei Pensieri 0/1
    Occhiata Ipnotica
    Trucchi del Mesmerista 6/7
    - Specchio Mesmerico

    Incantesimi disponibili al giorno
    0/0 Lv 0| 7/8 Lv 1| 7/8 Lv 2 | 5/7 Lv 3 | 5/5 Lv4

    Incantesimi Conosciuti
    » Livello 0:
    - Individuazione del Magico
    - Individuazione della Rilevanza Parapsichica
    - Mano Magica
    - Luci Danzanti
    - Presidigitazione
    - Proiettile Telecinetico
    - Suono Fantasma
    - Riparare
    » Livello 1:
    - Allarme
    - Svanire
    - Comando Omicida
    - Proibire Azione
    - Individuazione dei Pensieri
    - Seminare Pensieri
    - Comando
    - Deja-vu
    - Momento di Grandezza
    - Proiezione Telempatica
    » Livello 2:
    - Scudo ai pensieri 1
    - Avversione
    - Cuore Affranto
    - Silenzio
    - Deviare la Colpa
    - Parlare con gli Animali
    » Livello 3:
    - Affondo Mentale 3
    - Volare
    - Aspetto Imperturbabile
    - Immagine Maggiore
    - Aura di Scarsa Importanza
    » Livello 4:
    - Legame Telepatico
    - Scrutare
    - Immagine Maestosa
  10. .

    Friederik Van der Reich

    Umano Aurora | Parapsichico | Livello 6 | Malvagio Legale | Scheda | DICEROOM
    Il bene ed il male erano relativi, da valutarsi a seconda delle circostanze, e su questo il convocatore ed il parapsichico erano d'accordo. D'altro canto Friederik non era affatto della stessa opinione di Zatras: non tutti meritavano di avere ciò di cui avevano bisogno. Secondo il suo punto di vista, era per lo più sbagliato che tutti avessero uguali diritti. Vuoi perchè la cultura nentyriana era entrata dentro di lui, vuoi perchè era nato nobile e ricco e per questo pensava di meritare di più di altri... Vuoi perchè vi aveva riflettuto sopra ed aveva deciso che no, non tutti meritavano le stesse cose. Non era affatto giusto che chi non si impegnava per ottenere ciò che aveva lo possedesse, sia in un verso che nell'altro.
    Ma piuttosto che valorizzare l'onore ed i titoli tramandati di padre in figlio come la sua cultura nativa gli aveva insegnato, il moro preferiva considerare il valore di ogni persona per ciò che faceva. Chi si impegnava per ottenere ciò che aveva meritava di averlo, chi lo riceveva senza impegno no. E se quel bambino non riusciva a rubare la mela, non meritava di averla. Non c'era un solo sistema per rubare una mela, e se quella mela la voleva davvero non doveva certo stare ad aspettare che qualcuno facesse per lui la carità. Mai arrendersi al volere degli altri: la giusta via era combattere per ciò che si desiderava.
    Friederik oscillava tra l'abbandono al proprio destino ed il desiderio di autoaffermarsi. Presto avrebbe scoperto che la sua via era verso l'ambizione, ma non era ancora giunto quel momento. E si accontentava di ciò che aveva. Se avesse desiderato ottenere la casa che aveva perduto, avrebbe combattuto per quello. Finchè non lo faceva, gli stava bene non averla.
    La violenza, però, a Friederik non piaceva affatto. Era la scaltrezza a vincere le battaglie, non la violenza. Il sapiente era colui che aveva le giuste conoscenze per comandare, e nessun bruto poteva davvero essere un efficace re. La violenza chiamava soltanto altra violenza... Le soluzioni pacifiche erano l'unica chiave per creare una pace che non fosse dettata soltanto dal terrore.
    Comunque non ebbe l'occasione di poter filosofeggiare a lungo con l'elfo. Adorava discutere... Ma non era quello il momento.


    Friederik approvò che fosse Zatras a tenere il flauto e lo ringraziò per la gentilezza con un gesto. Ormai completamente ripresosi dal piccolo shock, tirò un'amichevole pacca sulle spalle dell'attendente.
    << Non preoccupatevi. Lo spettro non entrerà in città, e se lo farà... Il nostro esperto esorcista lo neutralizzerà o lo terrà a bada per noi.>>
    Sorrise indicando con lo sguardo l'ondine. Estrasse poi dalla borsa un piccolo cristallo dalla forma irregolare e lo porse all'uomo.
    << Lo affido a voi per la durata di questa missione. E' un cristallo in grado di percepire il sovrannaturale... Si illuminerà se il fantasma dovesse avvicinarsi, e non ci troverà impreparati.>>
    Quella espressa pavidità continuava a non dare fiducia a Friederik, così decise di giocare con lui a colpi di mezze verità. Il Cristallo Prismatico che gli aveva passato era effettivamente una pietra capace di reagire all'energia psichica. Ma in realtà non era più utile di una semplice torcia, poichè tenuta in mano dal parapsichico poteva illuminarsi... E questo Allan non lo sapeva. O almeno... Non era previsto che lo sapesse.
    Lungo la strada per casa di Peter, il parapsichico si mostrò relativamente tranquillo. Non aveva particolare timore del fantasma, anche se gli ululati in lontananza gli mettevano i brividi. Aveva più paura di quelle bestiacce piuttosto che del povero spirito inquieto della ragazza.
    Tempo da lupi... Letteralmente.
    Cercò di non dare a vedere i piccoli sussulti che la presenza dei worg fuori dai cancelli gli provocavano. Non gli piaceva alcuna fiera e sperava di non doverle affrontare. Doveva mostrarsi capace e determinato, il leader giusto per quel gruppetto di avventurieri. Un leader che non c'era necessità di eleggere, ma che per sua natura assumeva la posizione a lui più congeniale.
    Venalia raccontò di essere un'incantatrice e di aver combattuto nella seconda guerra della Fonte. Effettivamente era stupefacente avere a che fare con gli elfi. Era come se per loro il tempo non passasse mai... Friederik era praticamente un bambino quando Venalia combatteva già.
    << Cugini... Incestuosi... Eh?>> Sottolineò l'utilizzo di quei vocaboli insoliti ridacchiando.
    Era evidente che Venalia fosse una donna d'avventura. Era molto pragmatica umile ma sicura sulle proprie capacità. Era una donna interessante, che a Friederik non sarebbe affatto dispiaciuto conoscere meglio. Un ginocchio traballante non era un gran problema.
    Non poteva sapere che tra le cose che avevano in comune oltre all'interesse per la magia vi fosse quello per le donne.
    << L'acciaio trapassa il corpo ectoplasmatico degli spettri, sapete? Son molto più utili maghi ed esorcisti piuttosto che guerrieri, per avere a che fare con i fantasmi.>> Spiegò rivolto all'attendente. << Siamo fortunati ad avere tante persone così competenti.>>
    Il moro aveva già spiegato innanzi a lui e Zatras di essere lì per una serie svariata di motivi. Gloria, fama, noia, desiderio di aiutare le persone in difficoltà. E aggiunse soltanto, drammaticamente, un bel << Ovunque ci sono problemi da risolvere c'è bisogno di qualcuno che lo faccia... Per questo io sono qui, signor Allan.>>
    Una volta giunti alla casa di Peter, Wishfried si fece avanti. Aveva notato la luce accesa della camera, ma fu l'elfa a notificarlo a tutto il gruppo (attendente compreso). Non ascoltò le raccomandazioni dell'uomo intento già a cercare di squagliarsela alla prima occasione.
    Sbattè le nocche quattro volte contro la porta provocando un bel po' di rumore, così che il giovane all'interno della casa non avrebbe in alcun modo potuto ignorare il suono, neanche fosse stato sordo.
    HP 41/41
    CA 10

    Mischia //
    Distanza //


  11. .

    Friederik Van der Reich

    Umano Aurora | Parapsichico | Livello 8 | Malvagio Legale | Scheda | DICEROOM

    Friederik aveva cominciato quella pantomima proprio per manipolare Florian, e lui gli dichiarava che era persino semplice farlo, una volta ottenuta la sua fiducia. Gli stava confessando in pratica che con lui aveva vinto.
    Purtroppo per Friederik, però, era rimasto affascinato da quella rettitudine e quei buoni principi. Non che si facesse comprare della lusinghe (quello avveniva solo in parte), ma più osservava gli occhi celesti del Duca e più in essi poteva leggere empatia, gentilezza e genuino desiderio di fare la cosa giusta. Era una pedina perfetta da muovere in quel gioco, e allo stesso tempo l'emblema di amico che avrebbe voluto al suo fianco. Un amico non da temere, uno fedele che non avrebbe tradito quel legame. Una persona fidata, che incarnava tutti quei valori a cui il Van der Reich anelava. Friederik non si poteva permettere di essere tanto ingenuo, tanto altruista e tanto onorevole. Erano le regole del Gioco.
    Per sopravvivere nella corte Nentyriana si doveva essere in grado di manipolare e resistere alle manipolazioni. Si doveva essere in grado di fare la prima mossa e prevedere quelle degli avversari. Non ci si poteva fidare di nessuno... Quello era il Gioco. E chi non giocava perdeva fama, prestigio, valore come persona.

    Friederik non poteva concepire di restare sul bordo di quel ring ancora per molto o, anzi, di uscirne. Desiderava arrivarne al cuore con pazienza e dedizione, senza lasciare avversari dietro di sé. Una strada difficile e rischiosa, ma ambiziosa.
    Non aveva mai potuto sedere al centro di quella tavola... Ma avrebbe fatto di tutto per arrivarvi.
    Non era disposto, però, a tradire sé stesso. Riteneva molto importante la propria parola, e come tale... Se aveva definito "amico" Florian, e lo aveva fatto sinceramente (c'era differenza nei toni utilizzati tra la menzogna e la verità), avrebbe mantenuto quella promessa.
    Sorrise, apprezzando i complimenti, che era sinceramente felice di ricevere. Non sentiva di averlo ingannato in quello: Friederik si considerava più uomo di molti bruti corazzati e riteneva davvero di avere un grande cuore. Forse fin troppo grande. Un cuore che gli impediva di far del male agli innocenti e lo spronava a dare il massimo per rendere felici gli altri.
    Non poteva farlo con tutti, ovviamente. Ma più riusciva ad accontentare le persone attorno a sé e più era felice. Era uno strano misto tra la generosità e l'opportunismo. Dopotutto... Non chiedeva nulla in cambio, quasi mai, se non l'amicizia. Tutto ciò che desiderava Friederik era di essere protetto ed aiutato nei limiti del possibile, all'evenienza. La gratitudine era più che sufficiente come ricompensa.
    << Il vostro sogno... Si realizzerà, Florian.>> Replicò sorridendo il Van der Reich. Con il suo unico occhio ambrato osservò l'amico. In quello sguardo vi era tutta la detminazione che un uomo poteva avere, e forse anche più. L'ambizione di arrivare all'impossibile.
    << Lo comprendo e lo condivido. Io... Ho molti sogni da realizzare. Se dovessi elencarli tutti si farebbe buio nel frattempo... Ma posso dirvi che il vostro sogno è anche uno dei miei. Desidero la pace per la nostra valle, che questa guerra fratricida a colpi di attentati e stermini abbia fine. Voglio vivere qui, e voglio farlo nella pace. Pertanto farò tutto ciò che è in mio potere per fermare gli spargimenti di sangue.>>
    Strinse il pugno guantato con determinazione. Non aveva la forza di sferrare suddetto pugno combattendo in prima linea, ma anche le sue armi non erano da sottovalutare. Che Florian le conoscesse o meno. E si voltò verso il piccolo aurora, il grifone e la contessina.
    << Lo farò per quelli come Ambrose... Per Amelie... Per voi... E per me. Ho sempre saputo di non esser l'unico a desiderare di rendere realtà questa pace, ma adesso che posso contare su qualcuno che non sia io... Sono sicuro che insieme raggiungeremo la meta. Non sarà facile... Ma quel sogno non è una mera utopia. Lo renderemo realtà. Ve lo prometto.>>
    Sorrise, genuinamente felice di come si era svolto quello scambio di battute. Un dialogo fin troppo serio e carico di sentimenti genuini. Un dialogo che doveva essere adornato di qualche contorno più divertente. Altrimenti... Friederik avrebbe perso troppo il proprio personaggio.
    << Sapete... Quando viaggiavo tra i popolani avevo un'altra identità per non farmi riconoscere. Mi facevo chiamare Wishfried... Ed esaudivo i desideri. So che può sembrare ridicolo... Invero, ero soltanto un avventuriero che si dava da fare più di molti altri, ma la leggenda correva ed aveva un fondo di verità. Quei desideri... Li avveravo davvero.>> Rise, per sdrammatizzare la tensione. << A volte mi bastava concedere loro del denaro per vederli felici, a volte avevano problemi relazionali con chi li circondava, alcuni desideravano l'amore, altri avevano bisogno di un semplice incoraggiamento per realizzarsi. Erano sogni facili da realizzare, che con un po' di empatia e di disponibilità economica potevano esser resi realtà da chiunque avesse avuto l'interesse di farlo. Qui invece si tratta di un progetto più ambizioso... Ma vi invito a fare lo stesso di quei contadini e bottegai che mi affidavano i loro desideri per vederli divenire realtà. Anche con Amelie è già successo... Ha già visto realizzato uno dei suoi sogni, quello che mi ha affidato. Voi... Credete nel vostro sogno e lo realizzerò. Ci vorrà del tempo ma... Quest'Uomo della Provvidenza può realizzarlo per voi.>>
    Rise strizzando leggermente l'occhio, giusto concludendo il proprio racconto quando il paggio portò il messaggio del ritorno del conte. Sapeva che cosa doveva fare. Aveva bisogno di tempo... Tempo e potere.
    Ma era il momento di interrompere quell'allegra chiacchierata in compagnia e tornare agli affari ufficiali: avere di nuovo a che fare con i conti nella loro litigiosa e ipocrita normalità.
    HP 51/51
    CA 10

    Mischia //
    Distanza //


    Equipaggiamento
    0 MP | 2.655 MO | 0 MA | 0 MR
    Capello del Camuffamento
    Pergamena di Cavalcatura (LI 4)
    Pergamena di Sfera di Invisibilità (LI 5)
    Pozione di Rimuovi Paura (LI 1)
    Bacchetta di Cura Ferite Leggere (LI1)


    Capacità
    Riserva Frenica 5/7
    - Volontà della Morte
    - Mente Soverchiante
    Sicurezza di sé 4/4
    A Debita Distanza
    Individuazione dei Pensieri 0/1
    Occhiata Ipnotica
    Trucchi del Mesmerista 6/7
    - Specchio Mesmerico

    Incantesimi disponibili al giorno
    0/0 Lv 0| 8/8 Lv 1| 7/8 Lv 2 | 6/7 Lv 3 | 5/5 Lv4

    Incantesimi Conosciuti
    » Livello 0:
    - Individuazione del Magico
    - Individuazione della Rilevanza Parapsichica
    - Mano Magica
    - Luci Danzanti
    - Presidigitazione
    - Proiettile Telecinetico
    - Suono Fantasma
    - Riparare
    » Livello 1:
    - Allarme
    - Svanire
    - Comando Omicida
    - Proibire Azione
    - Individuazione dei Pensieri
    - Seminare Pensieri
    - Comando
    - Deja-vu
    - Momento di Grandezza
    - Proiezione Telempatica
    » Livello 2:
    - Scudo ai pensieri 1
    - Avversione
    - Cuore Affranto
    - Silenzio
    - Deviare la Colpa
    - Parlare con gli Animali
    » Livello 3:
    - Affondo Mentale 3
    - Volare
    - Aspetto Imperturbabile
    - Immagine Maggiore
    - Aura di Scarsa Importanza
    » Livello 4:
    - Legame Telepatico
    - Scrutare
    - Immagine Maestosa
  12. .

    Venta

    Gnoma | Alchimista | Livello 2 | Caotico Neutrale | Scheda | DICEROOM
    Forse Nix era l'unico di quel gruppo che la pensava come Venta riguardo il fastidio di aver gente intorno. Lo esponeva in maniera fin troppo rumorosa, ma lo faceva. La gnoma fu costratta a trattenersi dall'indietreggiare quando l'aurora gli sbraitò contro, e non per paura ma per evitare eventuali sputacchi sui capelli che non ci si poteva mai fidare sul fatto che non sarebbero arrivati, considerando come erano fatti gli umani.
    Lo guardò storto rispondendo con un semplice << Non c'è da fidarsi dei folletti.>>
    In realtà i capelli rossicci del ragazzo le ricordavano certe faccende di vita privata che non le piaceva ricordare, ma per qualche motivo aveva pena di lui e forse un po' meno disgusto di quanto si potrebbe immaginare. Non era sicuro, ma era probabile che quei capelli rossi fossero il fenotipo di una famosa razza di umani trattati ancor peggio di come era stata trattata lei nel suo paese d'origine.
    Certo, magari il ragazzo non era Nentyriano e non aveva mai subito quell'ostracizzazione che aveva vissuto la gnoma proprio in quelle terre decine di anni or sono, ma... Ricordava un'unica persona Aurora, e quell'unica persona era il suo unico amico d'infanzia. E forse anche quello la convinse ad essere un po' meno sgarbata del solito con il rosso.
    Il breve dialogo che ebbe poi con il ragazzino bruno fu la conferma di quella teoria.
    Non si conoscevano, eppure guardandosi negli occhi avevano reagito in maniera strana.
    Doveva essere così... Dovevano essere entrambi umani Aurora. Anche se il bruno non lo sembrava per nulla.
    Comunque... Venta non intendeva farsi ammorbidire dalla pena per quella minoranza etnica, anzi: li avrebbe disprezzati comunque per ciò che erano, cioè degli sbarbatelli idioti.
    Come se due compagni non fossero sufficienti come spina nel fianco da sopportare, ne giunsero altri due. Una tipa stramba con i capelli verdognoli che blaterava parole senza grammatica e sorrideva come se tutti fossero amici suoi e un elfo alto quanto una montagna. Per osservarlo in viso alla gnoma rischiava di venire pure l'infiammazione alla cervicale.
    Sembrava che nessuno di loro si fosse reso conto della natura bizzarra dell'omino che stavano cercando di calmare.
    << Salve, signorina Dot e signor Mirehmzatras>> Replicò un po' scocciata la gnoma. Guardò il biondo, riferendosi direttamente a ciò che aveva appena detto lui.
    <<avete dei nomi e volete condividerli con noi?>>
    << Sì... E no. Ma dovrò farlo lo stesso.>> Sbuffò mentre con un dito andava ad indicare metaforicamente le due risposte.
    << Venta.>>
    ... E non è un piacere conoscervi (cognome).
    Si voltò poi verso l'omino che blaterava rimostranze.
    << A quanto pare siamo tutti qui per indagare su queste scie di sangue, e ti conviene dirci tutto quello che sai se non vuoi che le uniche scie di sangue qui siano le tue. Sono troppo impegnata per perdere tempo in viaggi a vuoto, CAPITO?>> Inveì contro la piccola creatura.
    << LO SO CHE I FOLLETTI SONO MAESTRI DELL'ILLUSIONE!>>
    E lo sapeva perchè anche lei in qualche modo era da considerarsi appartenere ad una razza anticamente considerata fatata.
    << MAI FIDARSI DI UN FOLLETTO!>>

    HP 20/20
    CA 18
    Tpc - (danni -)

    Intimidire vs Omino 27 (20nat)

    Distanza
    Bomba +8 (1d6+5, x2)
    Balestra Leggera (40) +7 (1d6, 19-20/x2)
    Pugnale +7 (1d3-1, 19-20/x2)

    Mischia
    Pugnale 0 (1d3-2)

    Equipaggiamento
    0 MP | 1865 MO | 0 MA | 0 MR



    Capacità

    Bomba (6/6)
    Mutageno Camaleontico (1/1)

    Estratti Pronti

    (1/1) Cura Ferite Leggere
    (1/1) Ridurre Persone
    (1/1) Scudo

    Capacità magiche

    (1/1) Luci Danzanti
    (1/1) Parlare con gli Animali
    (1/1) Prestidigitazione
    (1/1) Suono Fantasma



    Edited by Sabaku no Keiko - 6/12/2023, 14:18
  13. .

    Friederik Van der Reich

    Umano Aurora | Parapsichico | Livello 7 | Malvagio Legale | Scheda | DICEROOM
    Il ragazzo trovò conforto in quell'abbraccio.
    Amelie... Era lei quella spaventata. Era lei la vittima in quella situazione. Lo era sempre. E Friederik era il suo carnefice, e lo sarebbe stato molteplici volte ancora.
    Era colpa sua se lei aveva dovuto assistere a quell'omicidio, davanti ai suoi occhi. Era colpa sua se la ragazza aveva pensato di sentirsi sbagliata, in colpa, responsabile. E... Era anche colpa sua se lei si era innamorata. Lei provava un sentimento così bello, così puro... Era un meraviglioso angelo, e lui non riusciva a non sentirsi davvero impuro in confronto a lei. Anche se tra quelle braccia stava bene. Anche se... Ci provava, ad essere una persona buona. Ad avere dei buoni ideali, a fare la scelta giusta... A circondarsi di persone capaci di fare le scelte giuste. A combattere per qualcosa di giusto. Ci provava... E non ci riusciva.
    Nascose il volto nell'incavo del collo della fanciulla e la strinse.
    << N-no... Io... Porto soltanto il peso delle mie azioni. E... Nient'altro.>> Bisbigliò.
    Era triste, e si sentiva in colpa. Gli dispiaceva aver fatto ciò che aveva fatto...
    Ma al contempo... No.
    Per qualche strano motivo, il suo corpo non reagiva come la sua mente gli suggeriva che sarebbe stato giusto. Friederik sapeva che cosa era giusto e che cosa no. Sapeva quali colpe si portava addosso e sapeva quanto fosse alto il peso di quelle stesse colpe e di quelle future. Avrebbe voluto piangere per quello, sfogarsi come un bambino tra le braccia di quell'essere tanto dolce che avrebbe persino accolto le sue lacrime. Ma non vi riusciva.
    Non riusciva a sentirsi abbastanza in colpa da redimersi davvero. Da promettere ad Amelie che non l'avrebbe fatto più, che non avrebbe ucciso più nessuno. Che avrebbe trovato un modo per non dover ammazzare suo suocero. Perché... Un modo doveva esserci di sicuro. E solo perché quell'uomo era tanto riprovevole da far salire la nausea, forse non meritava una condanna a morte.
    << Tu non hai nessuna colpa... Amelie... Io... Ho sbagliato. Avevo altre soluzioni... E in quel momento... Non le ho viste. Non ci ho pensato. Volevo solo salvarti, e non ho pensato a quanto male gli avrei fatto.>>
    Scosse la testa leggermente, affondando ancor di più in quell'abbraccio.
    << Altri uomini usano le spade per combattere... E la magia è la mia spada. Anche se potevo fare diversamente... Non sono stato poi tanto diverso da quei guarrieri che uccidono i propri nemici in nome di un nobile ideale... Che poi finisce per perdere la propria nobiltà quando si lorda del sangue dei nemici.>>
    Strinse a se la ragazza, inspirando il suo profumo e calmandosi.
    << Scusa... Io... Non volevo essere così patetico... Non...>>

    << Non lo faresti mai intenzionalmente, me lo sento>>
    Quelle parole lo colpirono come un macigno. Era la verità, lui non l'avrebbe mai fatto intenzionalmente... O forse sì.
    Ricordò l'incontro con i membri della strelizia, la fresca arietta serale, e la determinazione con cui aveva affermato di voler ammazzare Ranier. Voleva uccidere il padre della ragazza. E non aveva il coraggio di affrontare la realtà di quella scelta.

    Deglutì e ricacciò dentro una lacrima, quella che non doveva assolutamente uscire. La testimonianza che quel senso di colpa lo faceva star male. Una lacrima di sdegno, più che di tristezza. Il rammarico di non essere la persona che desiderava essere, una persona migliore... Per lei.
    <<... No.>>
    Lui non era cattivo.
    Non era un mostro.
    Era il peggiore dei mostri, uno stronzo che voleva tutto senza perdere nulla. Un infame che sfruttava gli altri per i propri scopi. Era un Aurora che sfruttava i suoi fratelli per ottenere ciò che voleva lui. Un posto nella nobiltà nentyriana. Una bella moglie, delle terre fiorenti da governare.
    Era un nentyriano che intendeva sabotare i piani della regina, affiancarsi ai sovversivi. Un ingrato che avrebbe ucciso suo suocero, tramite le mani di qualcun altro o persino in prima persona. Dopotutto... Un assassino che aveva ucciso una volta poteva farlo di nuovo.
    << Ti... Prego... Amelie... Anche se ho fatto e farò degli sbagli... Non mi abbandonare. Perdonami.>>
    Non poteva sopportarlo. Non avrebbe sopportato essere separato da lei, adesso che lei stava diventando l'intero suo mondo, e che stava giocando ogni cosa per poter stare con lei.

    Sopprimere le lacrime dettate dalla consapevolezza era dura, davanti a lei.
    Tirò su con il naso, cercando di alzare la testa.
    <<... Sono... Patetico.>> Ammise, ancora incapace di guardare negli occhi la ragazza. << Forse... Se fossi andato in guerra, mi sarei temprato di più. A-avrei reagito diversamente... Non sarebbe stato un così grande problema per me uccidere qualcuno. E-e invece... Cerco di non pensarci, far finta di avere le mani pulite. Ma tutto questo... Non cambia ciò che ho fatto.>>

    HP 45/45
    CA 10

    Mischia //
    Distanza //


    Equipaggiamento
    0 MP | 4.939 MO | 0 MA | 0 MR
    Capello del Camuffamento
    Pergamena di Cavalcatura (LI 4)
    Pergamena di Sfera di Invisibilità (LI 5)
    Pozione di Rimuovi Paura (LI 1)
    Bacchetta di Cura Ferite Leggere (LI1)


    Capacità
    Riserva Frenica 7/7
    - Volontà della Morte
    - Mente Soverchiante
    Sicurezza di sé 1/4
    A Debita Distanza
    Individuazione dei Pensieri 0/1
    Occhiata Ipnotica
    Trucchi del Mesmerista 6/7
    - Specchio Mesmerico

    Incantesimi disponibili al giorno
    0/0 Lv 0| 7/8 Lv 1| 7/8 Lv 2 | 5/5 Lv 3
    Incantesimi Conosciuti
    » Livello 0:
    - Individuazione del Magico
    - Individuazione della Rilevanza Parapsichico
    - Mano Magica
    - Luci Danzanti
    - Presidigitazione
    - Proiettile Telecinetico
    - Suono Fantasma
    » Livello 1:
    - Allarme
    - Svanire
    - Comando Omicida
    - Proibire Azione
    - Individuazione dei Pensieri
    - Seminare Pensieri
    - Comando
    - Deja-vu
    - Momento di Grandezza
    - Proiezione Telempatica
    » Livello 2:
    - Scudo ai pensieri 1
    - Avversione
    - Cuore Affranto
    - Silenzio
    - Deviare la Colpa
    - Parlare con gli Animali
    » Livello 3:
    - Affondo Mentale 3
    - Volare
    - Aspetto Imperturbabile
    Aura di Scarsa Importanza
  14. .

    Alma Blaze

    Vishkanya | Bardo | Livello 9| Caotico Buono | Scheda | DICEROOM

    La vishkanya addolcì il suo sorriso quando il figlio le spiegò la situazione creatasi tra lui e Liz.
    <<... Non mi è mai capitato, in realtà... Ma potrebbe accadermi molto presto.>> rivelò al figlio. Perché, dopotutto... Era stato proprio Balerion a darle la speranza che le cose sarebbero cambiate e che avrebbero ritrovato Gheleon, un giorno o l'altro.
    La donna si lasciò doi andare ad un accenno di gioia, sinceramente felice per il figlio. Alma adorava Liz. Era la figlia femmina che non aveva mai avuto, la compagna di Balerion da sempre... Ed era incredibilmente felice che anche crescendo e facendo le sue esperienze Balerion fosse rimasto fedele a lei.
    Non voleva imporre al figlio delle catene, poichè sapeva quanto strette e fastidiose potessero essere.
    Lo aveva cresciuto come il ragazzo più umile ci fosse, e al contempo coraggioso e determinato. Non voleva imporgli il proprio giudizio come suo padre aveva fatto con lei da ragazzina costringendola alla fuga per poter assaporare quelle briciole di libertà. E non si sarebbe neanche offesa a scoprire in lui una tendenza alla vita dissoluta, se mai ne avesse avuta, poiché lei stessa in gioventù si era lasciata ammaliare dalla curiosità dell'esotico e della libertà, pure in quell'ambito.
    Ma Balerion era davvero un figlio perfetto, ed era capace di fare la scelta più giusta anche senza che nessuno gli indicasse la retta via.
    << Beh... Quello dipende da cosa hai fatto. Ci sono vari metodi per evitare quel risultato... Anche se... Non tutti sono ugualmente efficaci.>> affermò la donna, punzecchiandosi con un dito la guancia. <<ma... Forse avrei dovuto farti questo discorso un po'... Prima. Ecco... Perdonami, non sono stata una brava mamma.>>
    Rise, consapevole dell'imbarazzo del rosso ad affrontare certi discorsi, e cinse le spalle del rosso con un braccio.
    << Se non lo desideri adesso, lo spero anch'io per te. E lo capisco... Sei ancora giovane. Ma sappi che... Non si è mai pronti per diventare genitore. Ci sono un sacco di cose in cui sbaglierai, anche se cerchi di fare il massimo per fare le scelte più giuste. E' normale avere paura... Un figlio è una responsabilità e ti porta a fare sempre il massimo per non tradire le sue aspettative. E' un cappio al collo, che ti impedisce di fare molte altre cose. A volte arriva quando meno te lo aspetti.
    Ma... Quando nasce, e lo guardi negli occhi... Capisci che tutto ciò che credevi questo ti avesse portato via, invece lo ha realizzato. Capisci che non esiste soddisfazione più grande che vederlo crescere, stargli accanto... E vedere il suo sorriso, che è il più bello del mondo. Tanto ad un anno, quanto a dieci, quanto a venti.>>

    Gli scostò una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio, sorridendogli ed alleggerendo poi la tensione.
    << E poi sappi che se dovesse capitare... Potrai sempre fare affidamento su di me! E... Forse... Su papà, se riusciremo a ritrovarlo e portarlo a casa.>>
    Era stato difficile per lei digerire la lontananza da Gheleon ed era bastata una piccola scintilla a riaccendere la speranza.
    << Forse Antarr e Nyves hanno ancora secoli di vita a loro disposizione per inseguire i frammenti un globo magico e combattere una strega malvagia... Ma noi no. E ti assicuro, Bal, che tutta questa storia finirà in qualche mese, non di più. E... Torneremo tutti a casa come vincitori.>>
    HP 84/84
    CA 20

    Mischia Astrum+1 Crudele +15/+10 1d4+8 (x3)
    Distanza Astrum+1 Crudele +15 1d4+8 (x3)


    Equipaggiamento
    0 MP | 845 MO | 0 MA | 0 MR
    Armatura Celestiale
    Zainetto Pratico
    Maniche dei molti abiti
    Fodero del Vigore
    Bacchetta di Cura Ferite Leggere 50/50
    Veleno Vishkanya (4/4): Ferimento;TS Tempra CD16; frequenza 1/round per 6 round; effetto 1d2 danni a Destrezza; cura 1 TS.


    Capacità
    Nome capacità
    - Veleno del Sonno
    Bacio Mortale
    Profumo Vishkanya
    - Legame Arcano (Astrum)
    - Colpo Arcano
    - Esibizione Bardica [27/27]
    Affascinare
    Distrazione
    Ispirare Coraggio
    Grido di Incoraggiamento
    Ispirare Competenza
    Lama Assetata
    Ispirare Terrore
    Ispirare Grandezza

    Incantesimi
    liv 0 | 7/7 liv 1 | 6/6 liv 2| 4/5 liv 3
    Incantesimi Conosciuti

    » Livello 0:
    - Individuazione del Magico
    - Luci Danzanti
    - Riparare
    - Scintilla
    - Suono Fantasma
    - Mano Magica
    » Livello 1:
    - Ispirazione Tempestiva
    - Finale in Soccorso
    - Svanire
    - Unto
    - Urlo Spacca Timpani
    » Livello 2:
    - Invettiva Feroce
    - Arma Versatile
    - Polvere Luccicante
    - Immagine Speculare
    » Livello 3:
    - Accompagnamento Raffinato
    - Velocità
    - Distorsione
    - Capolavoro: La Vita Germoglia nella Terra Salata

  15. .

    Friederik Van der Reich

    Umano Aurora | Parapsichico | Livello 7 | Malvagio Legale | Scheda | DICEROOM
    Forse "suicida" era proprio l'aggettivo giusto.
    Per un Aurora giunto ad Issrotha, tornare nel Nentyr era pura follia. Ma Friederik era ambizioso e per quanto fosse lunga e difficile la strada che lo separava dal suo obiettivo, l'avrebbe ugualmente percorsa.
    << Mi meraviglio di te Van Der Reich, rovinare una così bella atmosfera famigliare parlando di morte.>>
    << ... Voleva essere una battuta, data l'assurdità di quest'assunzione, ma... >> Sospirò in tono drammatico, sebbene il volume della voce fosse molto basso per non svegliare la bambina. << Perdonami. Non sono avvezzo a questi bei momenti familiari. A casa mia non ce ne sono mai stati.>>
    Replicò scuotendo la testa e ridendo. Quella dichiarazione non era da farsi con leggerezza... Ma tutto sommato entrambi sapevano che situazioni come quella in cui si trovavano non erano esattamente l'immagine di "famiglia" che si viveva nei palazzi. I genitori di Friederik non avevano certo mai voluto il loro figlio-seccatura in mezzo al letto, e ancor peggio probabilmente era avvenuto alla ragazza, i cui genitori probabilmente vivevano proprio separati in casa.
    L'ottimismo della ragazza lo invitava a non arrendersi, a proseguire per quell'impervio cammino in cui aveva scelto di addentrarsi.
    << Grazie, Lune. Non mi arrenderò... Non ho intenzione di farlo.>>
    Non avrebbe gettato la spugna tanto facilmente. Quando Friederik si metteva in testa qualcosa, era molto difficile fargli cambiare idea. E lui si era messo in testa di ricavarsi il suo posto nel mondo. E nel farlo... Avrebbe piegato il mondo intero. Voleva creare un solco, per coloro che avrebbero potuto godere della sua stessa luce. Avrebbe cambiato le cose. Sarebbe stato un eroe... Oppure un tiranno. Oppure ancora sarebbe morto... chi poteva assicurargli che questo non potesse avvenire?
    Una sola cosa era certa: non sarebbe passato inosservato tra la marmaglia dei nobili secondogeniti poco importanti. Avrebbe fatto parlare di sé... Sarebbe stato ricordato, nel bene o nel male, mentre cercava di fare la cosa che per lui era più giusta.
    << Auguro a te la stessa fortuna... Per qualsiasi cosa desideri fare e per la tua nuova vita libera. >>
    Si accomodò sotto le coperte, ancora piegato sul fianco ad osservare questa volta la figura placidamente dormiente della bambina, e sorrise.
    << Non ti ringrazierò mai abbastanza per il tuo supporto e per questa esperienza unica, Lune Rayon. So che ci risentiremo... Prima o poi. Ricordati che se mai avrai bisogno di me... Puoi contattarmi. Non sarò difficile da trovare. E poi... Chissà che prima o poi io non riesca a trovarti un palco scenico degno del talento di miss Cantacorde. In tal caso... Inviterò la miglior barda della valle dei Fiumi.>> Bisbigliò, socchiudendo gli occhi. << Buonanotte, Lune.>>

    La mattina dopo il rampollo si costrinse a svegliarsi poco prima dell'alba, prima che la donna e la bambina si svegliassero. Impiegò poco tempo per vestirsi in fretta, recuperare i suoi bagagli ed andarsene.
    Aveva immaginato giusto, Lune. Al suo risveglio non avrebbe trovato più il ragazzo.
    Neppure la piccola Giulie lo aveva spronato a rimanere... Ma questo perché non voleva salutare le due. Non voleva sentirsi dire dalla bambina "resta con me", poiché rifiutare sarebbe stato doloroso e difficile.
    Aveva lasciato solo una cosa, dietro di sé. Un biglietto poggiato sul cuscino con due semplici parole.

    << A presto>>

    * * *


    << Informazioni? C'era un cavallo di razza qui, ieri sera. Accompagnava una donna nobile con i capelli bianchi... Ed una bambina con i capelli rossi. Sono entrate nella locanda con te.>>
    << ... Le ho incontrate. Lo so. Hai altre informazioni?>>
    << Erano dirette a Sud>>
    << ... So anche questo. Hai scoperto altro?>>
    <<... No. Nulla degno di nota.>>
    << HAH! Sei inutile, stupido cavallo! Ecco perché Fried preferisce me! Sono più bella e sa che su di me può sempre contare!>>
    << ... Ha pessimi gusti. Tu che cosa faresti di utile, piccione spennato?>>
    <<... Suvvia, ragazzi, non litigate. Siete ugualmente importanti per me. Blitz è le mie gambe... E Noelle le mie ali. Anche se... nella raccolta di informazioni mi duole comunicarvi che siete entrambi molto carenti.>>
    << E' l'unica cosa che sai fare da solo, umano.>>
    <b><< Sei davvero scortese, mio fido destriero... So fare molto più di questo. Ma tralasciando questo piccolo dettaglio... Noelle. Spero che tu ricordi la ragazza. Perché potremmo doverla ricontattare, in futuro. E quando quel momento arriverà... Sarà compito tuo trovarla.>>

    << Certo! Non la dimenticherò, Fried! Puoi contare su di me!>>
    << Ottimo.>>
    <<piuttosto... Dove stiamo andando adesso?>>
    << ... In un posto che ti piacerà molto. Si dice che sia pieno di topolini tra i filari delle vigne... Potrai saziarti in abbondanza, e a mio cugino farai solo che un favore.>>

    HP 41/41
    CA 10

    Mischia //
    Distanza //




    Edited by Sabaku no Keiko - 27/11/2023, 16:34
43 replies since 17/9/2015
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